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“Endometriosi e arte. Che spettacolo di conferenza!”

End.

Si è tenuto sabato 28 maggio scorso il convegno “Endometriosi e arte. Che spettacolo di conferenza!” organizzato da Debora Falcone, coordinatrice Aie – Associazione Italiana Endometriosi.

Ad aprire la conferenza la meravigliosa voce di Marida Longo, artista impegnata nel progetto In The Loop, il duo con Marcello Politano al basso e loop station. Presente anche la pittrice Teresa Boero, che ha sostenuto l'evento con l'esposizione dei suoi meravigliosi quadri tutti al femminile. La pittrice ha inoltre creato un quadro per l’iniziativa, dal titolo "le parole non bastano" con raffigurati tre colibrì. «il colibrì"- ha spiegato la pittrice – nella cultura messicana è il simbolo del guerriero, lo voglio donare a voi che siete delle guerriere ogni giorno». Infine, ma certo non per importanza, anche l’artista Francesca Florio – autrice e attrice dalla personalità decisamente multipla, che prova a essere una creativa dell'arte in teatro e ovunque si possano sviluppare idee di divulgazione culturale: con Debora Falcone ha dato lettura di alcuni suoi brani, divertenti e ironici, così da strappare un sorriso alla platea e vivere con leggerezza a Cosenza una malattia cronica recidiva, dolorosa e invalidante.

Nel corso dei lavori sono intervenute Debora Falcone ed Emira Chimenti, coordinatrici Aie del gruppo di auto aiuto di Cosenza Gomitolo Rosso, che hanno sottolineato la natura dell'AIE associazione italiana di endometriosi, formata solo da pazienti: un'associazione che nasce per sostenere le donne affette da endometriosi attraverso l'informazione, vista anche come prevenzione nella diagnosi, ma che si batte per il riconoscimento dell'endometriosi come malattia sociale. Fondamentale la costituzione dei gruppi di auto aiuto per il confronto con altre donne affette dalla stessa patologia, una malattia che porta grande senso di solitudine e d’impotenza perché spesso non è immediatamente riconosciuta. In questo senso, il gruppo ha compiti di sostegno e di confronto, al fine di percorrere insieme un viaggio verso la consapevolezza e l'accettazione.

Centrali gli interventi del dott. Francesco Cariati e della psicologa e psicoterapeuta Maria Cecilia Gioia.

«Si tratta di una patologia misconosciuta e sottovalutata – ha spiegato il dott. Cariati – e per questo motivo c’è un ritardo medio nella diagnosi di circa dieci anni. La malattia comporta quasi sempre per la donna una severa sintomatologia dolorosa, con conseguente perdita del benessere fisico e psichico; la compromissione degli organi riproduttivi, con relativo stato d’infertilità, determina poi un impatto fortemente negativo sulla qualità di vita, con riflessi sfavorevoli in ambito di coppia, familiare e sociale ». Siamo di fronte, dunque, a una malattia con un forte impatto sociale – ha concluso Francesco Cariati – che va riconosciuta al più presto e trattata. Il trattamento è sia medico sia chirurgico e nei casi in cui ci sia difficoltà o impossibilità a ottenere una gravidanza, si può ricorrere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita.

La complessità dell’endometriosi nella polarità organica si riflette così visibilmente nella polarità psichica – ha commentato Maria Cecilia Gioia – da essere stata oggetto di altrettanto interesse scientifico.

«Ho iniziato a conoscere l’endometriosi circa quattro anni fa – ha aggiunto la Gioia – e grazie a Debora Falcone e all’AIE ho approfondito più pienamente la conoscenza nella successiva esperienza come psicoterapeuta all’interno del Gruppo AMA Gomitolo Rosso. Sin dalla sua nascita ho scelto di accogliere questa richiesta e di mettere al servizio delle donne la mia professione di psicoterapeuta». Un aiuto certamente prezioso per le donne affette da endometriosi, quello della dott.ssa Gioia, che attraverso il gruppo di auto aiuto scoprono capacità e strumenti che permettono loro di migliorare la propria condizione.

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