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Caos Roma, Grillo lunedì nella capitale

Caos Roma: la giunta Raggi perde pezzi, si sono dimessi il capo di gabinetto Carla Raineri e l'assessore al bilancio Marcello Minenna. Ma a lasciare sono anche i vertici dell' Atac, l'azienda di trasporto pubblico capitolina: dopo il direttore generale Marco Rettighieri, anche l' amministratore unico Armando Brandolese. 

La nomina di Carla Raineri a capo di gabinetto di Roma Capitale sarà oggetto di accertamenti da parte della procura della repubblica. E ciò sulla base di un esposto depositato da Fratelli d'Italia nel quale si ipotizza il reato di abuso d'ufficio. L'azione legale, legata anche ai compensi assegnati, era stata annunciata il 23 agosto scorso e riguardava non solo la nomina di Raineri, ma anche quella del capo della segreteria del sindaco, Salvatore Romeo.

Il Sindaco ha avuto una riunione con la sua maggioranza e alcuni assessori ed ora è in corso l'assemblea capitolina: "Stiamo lavorando per individuare delle personalità di rilievo che possano contribuire al rilancio della città. Non ci fermiamo", ha detto Raggi nella riunione con la sua maggioranza.

Il leader di M5s Beppe Grillo è atteso per lunedì a Roma, si apprende in ambienti pentastellati, per fare il punto con il direttorio sulla vicenda della giunta capitolina. Grillo dovrebbe avere anche un incontro con il sindaco Virginia Raggi. Il Sindaco Virginia Raggi è a lavoro per selezionare i curricula per sostituire l'ex assessore al Bilancio Marcello Minenna, l'ex capo di gabinetto Carla Raineri e i vertici di Ama e Atac che ieri si sono dimessi. "Obiettivo - spiegano dallo staff - è trovare le personalità migliori".

I vertici del M5S sono rimasti alla finestra a guardare per tutta la giornata contando preoccupati lo stillicidio di dimissioni. La reazione dominante è stata la distanza: «Quello che sta succedendo è responsabilità di Raggi, è lei che governa». Ma c'è anche chi non è riuscito a contenere l'ira come Carla Ruocco, membro del direttorio Cinque Stelle e attenta alle politiche economiche nonché primo sponsor di Minenna, e la senatrice Paola Taverna che fa parte dello staff romano che avrebbe voluto intercettare con più anticipo una mossa così dirompente come la revoca della capo di Gabinetto.

E invece mercoledì pomeriggio direttorio e mini direttorio, parlamentari e consiglieri capitolini erano del tutto ignari di quel che stava per succedere. Ruocco ha manifestato fortissimo disappunto e ha difeso Raineri schierandosi contro la linea Raggi. La deputata romana ha pubblicato il parere di Sergio Santoro, presidente della VI sezione del Consiglio di Stato, lasciando intendere chiaramente di essere dalla parte della magistrata ormai capo di Gabinetto uscente. Taverna ha condotto una lunghissima requisitoria durante la riunione in Campidoglio iniziata di pomeriggio e terminata di notte.

Il direttorio nel giorno più lungo della giovane amministrazione capitolina si è mostrato fortemente diviso e ha provveduto subito a chiedere un incontro urgente a Davide Casaleggio e Beppe Grillo. Completamente eclissato Alessandro Di Battista impegnato nel suo tour per la campagna del No al referendum. Lontanissimi e preoccupati Roberto Fico e Carlo Sibilia.

Cosi a poco più di due mesi dall'insediamento, seguito alla clamorosa vittoria alle elezioni dunque, per il Sindaco Virginia Raggi non accenna a sciogliersi il nodo del capo di gabinetto, ruolo talmente delicato da accendere subito polemiche e dispute interne anche al Movimento Cinque Stelle. Il primo ad essere stato nominato alla guida dell'ufficio è stato Daniele Frongia, braccio destro del sindaco poi spostato nel ruolo di vicesindaco.

Dopo di lui, si ragionò a lungo su Daniela Morgante, magistrato della Corte dei Conti e già nella giunta di Ignazio Marino. Morgante ebbe anche un incontro con la stessa sindaca ma poi la sua nomina cadde nel vuoto, con polemiche. Al suo posto si preferì Carla Romana Raineri, un altro magistrato che aveva già collaborato con il commissario Francesco Paolo Tronca e con l'ormai ex assessore al bilancio Marcello Minenna.

Oggi è arrivata la notizia del suo addio e delle concomitanti dimissioni di Minenna. Raggi che ha spiegato così in un post le ragioni della revoca di Raineri: "Ci siamo rivolti all'ANAC che, esaminate le carte, ha dichiarato che la nomina della dottoressa Carla Romana Raineri a Capo di Gabinetto va rivista".

In sostanza, l'Anac avrebbe ritenuto sbagliata la procedura adottata per le nomine e l'entità dello stipendio assegnato ai nuovi vertici del Campidoglio. Raineri, da parte sua, parla di 'dimissioni irrevocabili' rinviando a ulteriori comunicazioni. Critiche arrivano dal Pd, che parla di 'flop a 5 Stelle'. Mentre Renzi, intervistato da Rtl, resta alla larga: 'Dimissioni al Comune di Roma? Non metto bocca'.

Ma il magistrato è stato chiaro nel parlare di "dimissioni irrevocabili". Quindi la poltrona dovrà essere nuovamente riassegnata. I ripensamenti non sono mancati anche per il ruolo del vicecapo di gabinetto vicario. In prima battuta questo incarico era stato assegnato a Raffaele Marra, dirigente pubblico che in passato aveva lavorato anche con Gianni Alemanno e Renata Polverini. La sua scelta non era andata giù al Movimento ed anche lui era stato revocato come vicario.

Si è dimesso l'amministratore unico di Ama Alessandro Solidoro. Il manager era arrivato meno di un mese fa per sostituire il presidente Daniele Fortini. 

"Ama S.p.A. comunica che l'Amministratore Unico Alessandro Solidoro ha rassegnato le proprie dimissioni poiché, a seguito delle dimissioni dell'Assessore al Bilancio, dottor Marcello Minenna, ha ritenuto venute meno le condizioni per l'incarico affidatogli".

"Tempo fa chiesi a Grillo: 'la volontà è quella di lasciare che le varie correnti del Movimento lo logorino dall'interno?'". Piaccia o no, lo accettiate o no, è quello che sta avvenendo. Sono due anni che mi spendo per l'idea di un meetup nazionale, allo scopo di neutralizzare le correnti e per rendere pubblico il dibattito politico interno al Movimento". Lo ha scritto sulla sua pagina Federico Pizzarotti, sindaco di Parma, a proposito di quello che sta avvenendo nel Comune di Roma.

A poco più di due mesi dall'insediamento, seguito alla clamorosa vittoria alle elezioni  dunque, per il sindaco Virginia Raggi non accenna a sciogliersi il nodo del capo di gabinetto, ruolo talmente delicato da accendere subito polemiche e dispute interne anche al Movimento Cinque Stelle. Il primo ad essere stato nominato alla guida dell'ufficio è stato Daniele Frongia, braccio destro della sindaca poi spostato nel ruolo di vicesindaco.

Intanto il direttore del Fatto Quotidiano non lesina critiche anche aspre al sindaco di Roma Virginia Raggi, rea di alcuni errori di valutazione che ne hanno indebolito le posizioni. Alla prima cittadina Travaglio rimprovera l'eccessivo potere concesso a Minenna, la scelta di centellinare gli annunci delle nomine quando avrebbe fatto meglio a comunicarle in blocco e l'aver tollerato "i troppi galli nel pollaio, senza pretendere il rispetto da chi dovrebbe stare dalla sua parte".

Ma si tratta - è evidente - di errori veniali, magari anche gravi ma non decisivi. Per la squadra della Raggi ci sono anzi parole al miele: "sulla qualità della giunta c'è poco da obiettare, resta di buon livello con punte di eccellenza". Se fosse una pagella, il sindaco strapperebbe quasi sicuramente almeno un sei.

Le parole più amare, si capisce, il direttore del Fatto le riserva ai vertici e alla base del MoVimento "non solo romani", rei di aver "circondato la sindaca di direttorii, direttoriucci e direttorietti". Che ora pretendono di fare il bello e il cattivo tempo, come si addice ai direttorii.

Certo, il direttore del quotidiano più "grillino" d'Italia non poteva non sottolineare gli attacchi "distorsivi e ricattatorii" dei "giornaloni" pronti ad incunearsi nelle difficoltà pentastellate (ma il giornalismo non doveva essere il cane da guardia del potere?). Eppure la soluzione proposta è drastica: "O tutti zitti o tutti a casa", come recita il titolo del corsivo. Insomma, i grillini si decidono per una volta di lavare i (propri) panni sporchi in casa, oppure trovino il coraggio per silurare la Raggi senza passare dal via e se ne tornino a casa una volta per tutte.

 

 

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