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Governo territorio, Trizzino (M5S) presenta bozza ddl agli architetti etnei

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L’anno 2013, cominciato con un concreto appello da parte dell’Ordine degli Architetti di Catania si chiude con una risposta, seppur ancora abbozzata: il presidente della IV Commissione Ambiente e Territorio dell’Ars Giampiero Trizzino ha scelto la sede dell’Ordine etneo per presentare e condividere la bozza del disegno di legge sulle “Norme per il governo del territorio”, ieri (3 dicembre) alla presenza dei rappresentanti della categoria.

Cinque Assi strategici e 108 articoli che contengono una «proposta di pianificazione, riqualificazione, trasformazione, recupero, tutela e valorizzazione del patrimonio storico e architettonico regionale, degli insediamenti urbani, del territorio, del paesaggio e dell’ambiente naturale» si legge nell’incipit del documento. «Un segno di apertura e di confronto per un progetto condiviso da istituzioni e tecnici – ha sottolineato Trizzino durante la presentazione – un apparato normativo basato sul cosiddetto “territorio zero” cioè sulla rigenerazione di aree e strutture esistenti, riducendo al minimo l’impatto ambientale. Il principio ispiratore è un generale contenimento dell’ulteriore crescita dell’occupazione di suolo per fini edificatori e del contenimento della crescita del patrimonio residenziale esistente. Un atto normativo che sia anche di valenza culturale».

Tra gli spunti più interessanti emergono il “Risanamento dei grandi poli Industriali di Gela, Milazzo, Priolo-Melilli-Augusta, Termini Imerese e Porto Empedocle”, per l’elevato rischio sanitario ed ecologico che comportano; l’introduzione del “Certificato verde” per le nuove costruzioni e social housing, come strumento di perequazione urbanistica; la protezione del territorio dai rischi sismici, idrogeologici, vulcanici, con particolare riferimento alle emissioni del gas radon - considerato la seconda causa di morte per tumore ai polmoni dopo il fumo di tabacco – per ridurre e prevenire i rischi derivanti dalle radiazioni ionizzanti in ambienti lavorativi.

Ma, cosa ne pensano i professionisti? «Maggiore celerità e semplificazione procedurale – ha commentato il presidente degli Architetti di Catania Giuseppe Scannella in apertura – sono i punti chiave per una norma efficace: è ciò che chiediamo con fermezza ormai da tempo. Da una lettura generale del disegno rileviamo di certo spunti per il confronto, migliorabili con il contributo dei tecnici, ma serve agevolare un’interpretazione snella e un’applicazione semplice dei contenuti proposti: accogliamo con favore l’asset che pone l’accento sull’importanza della qualità architettonica, nell’ideazione e realizzazione; un plauso anche al segnale di apertura al privato attraverso i concorsi di idee, con un doveroso “però”: l’attuale sistema rischia di essere troppo penalizzante e dispendioso per i professionisti concorrenti e quindi ne va ricercato uno più efficace, come quello a inviti con certezza del recupero delle spese. In riferimento alle norme sui Lavori pubblici, solo lo 0,001 % dei professionisti, con le attuali regole ha accesso a questo mercato che, grazie alle leggi sugli affidamenti, è in realtà bloccato». All’incontro il presidente Trizzino è stato affiancato dall’ing. Gianfranco Caudullo e dal geologo Marco Neri, sono intervenuti anche i consiglieri dell’Ordine Santo Buccheri, Benny Caruso, Maurizio Mannanici, Salvo Fiorito, Fabrizio Russo.

«Si potrebbe introdurre un sistema più volte avanzato dal nostro Ordine - ha concluso Scannella – cioè quello degli strumenti urbanistici “a cascata”: il Piano territoriale di coordinamento regionale per disciplinare l’assetto territoriale regionale; il piano urbanistico comunale (Puc), al posto del vecchio Prg e il piano urbanistico attuativo (Pua), per gli interventi pianificatori di maggior dettaglio. Il nostro auspicio è che, nel work in progress della bozza si tenga conto di questa idea, più volte da noi avanzata».

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