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Venerdì, 02 Maggio 2025

La Giornata Mondiale delle Lingua Ellenica si festeggia il 9 febbraio ed è stata istituita formalmente nel 2017 con decisione del Governo Ellenico di quell'anno , una conquista dei greci d’Italia e dei filelleni che l’hanno proposta e sostenuta.

A lanciare la proposta di una giornata celebrativa della lingua ellenica è stato il professor Ioannis Korinthios, nel 2014. Tre anni dopo, nel 2017, il governo ellenico ha promulgato ufficialmente l’istituzione di tale ricorrenza, che è stata estesa in tutti i paesi del mondo.

La lingua greca ha origini che risalgono a oltre tremila anni fa, con le prime testimonianze scritte che appaiono nel sistema sillabico della Lineare B, utilizzato dai Micenei intorno al XIV secolo a.C. Con l’alba dell’alfabeto greco, nato nel IX secolo a.C., la lingua greca ha assunto la sua forma più riconoscibile, diventando lo strumento attraverso il quale sono stati scritti alcuni dei testi più importanti della civiltà umana.

Dal periodo classico fino ai giorni nostri, il greco ha subito trasformazioni che, pur modificando l'aspetto fonetico e morfosintattico, non ne hanno intaccato la continuità. È una delle poche lingue al mondo che può vantare un’evoluzione ininterrotta per oltre tre millenni, mantenendo un legame indissolubile con il suo passato e il suo patrimonio culturale.

 La Giornata coincide con l’anniversario della morte di Dionysios Solomos, poeta nazionale ellenico. La scelta sottolinea la continuità linguistica e culturale che da oltre tremila anni caratterizza la straordinaria esperienza umana di due popoli fratelli, italiani e greci.
Solomos completò in Italia gli studi liceali ed universitari e si formò ai valori dell’Illuminismo e del Risorgimento. Delle due lingue vissute, scelse il greco....

La Giornata è stata istituita, su decisione delle Autorità Elleniche, il 23 febbraio 2017, per il 9 febbraio di ogni anno. L’iniziativa costituisce l’occasione per esprimere la gratitudine dell’Accademia salernitana nei confronti della Grecia, per il contributo straordinario che la Sua Lingua e la Sua Cultura hanno dato alla civiltà occidentale.

La Giornata Mondiale della Lingua Greca non è solo un omaggio a una lingua, ma un riconoscimento del suo ruolo nella costruzione del sapere umano. Il greco ha conservato, tramandato e arricchito la cultura mondiale, rappresentando un ponte tra passato e presente. Celebrare questa lingua significa riconoscere l’eredità di una civiltà che ha gettato le basi del pensiero occidentale e continua a ispirare le generazioni future. La lingua greca non è solo memoria, ma una voce ancora viva, capace di parlare al cuore dell’umanità.

La lingua greca è stata anche il veicolo della diffusione del cristianesimo. Il Nuovo Testamento è stato scritto in greco koinè, la lingua comune dell’epoca ellenistica, e ha permesso la trasmissione del messaggio evangelico in tutto il mondo mediterraneo. Le opere dei Padri della Chiesa, tra cui Origene, Basilio il Grande e Giovanni Crisostomo, sono state scritte in greco, contribuendo alla formulazione della teologia cristiana.

La Giornata mondiale della Lingua Greca ha diversi obiettivi principali che guidano le celebrazioni e le attività legate a questa giornata speciale. Alcuni dei principali obiettivi sono:

Promuovere la lingua greca: La giornata mira a promuovere la lingua greca come mezzo di comunicazione internazionale e come espressione di una cultura millenaria. La lingua greca ha una bellezza unica e un ricco vocabolario che merita di essere preservato e diffuso.

Preservare il patrimonio culturale: La Giornata Mondiale della Lingua Ellenica cerca di preservare e valorizzare il patrimonio culturale rappresentato dalla lingua greca, promuovendo la sua diffusione e il suo apprendimento. Attraverso lo studio della lingua greca, si può accedere a una vasta gamma di testi classici e contemporanei che offrono una comprensione più profonda della cultura greca.

Rafforzare l’identità culturale: Attraverso la celebrazione della lingua greca, si intende rafforzare l’identità culturale dei popoli che parlano questa lingua e mantenere vive le tradizioni greche nel mondo. La lingua greca è un legame che unisce le comunità greche sparse in tutto il globo, e la sua promozione aiuta a preservare e valorizzare questa identità unica.

Favorire lo scambio culturale: La giornata promuove lo scambio culturale tra i paesi in cui la lingua greca è presente, contribuendo alla comprensione reciproca e alla promozione della diversità linguistica e culturale. Attraverso l’apprendimento della lingua greca, si possono creare ponti di comunicazione e comprensione tra diverse culture.

Sostenere l’apprendimento delle lingue straniere: La Giornata Mondiale della Lingua Ellenica incoraggia lo studio delle lingue straniere, in particolare della lingua greca, per favorire la comunicazione interculturale e l’apertura verso altre tradizioni e culture. L’apprendimento di una lingua straniera, come la lingua greca, arricchisce la mente e apre nuove prospettive di pensiero.

Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, l’Impero Bizantino mantenne vivo il patrimonio culturale dell’antichità attraverso la lingua greca. Durante il Medioevo, i monaci bizantini trascrissero e conservarono numerosi manoscritti classici, evitando che il sapere dell’antichità andasse perduto. Fu grazie alla loro opera che, in epoca rinascimentale, il pensiero greco tornò a influenzare profondamente la cultura europea.


Oggi il greco moderno continua a essere una lingua di grande importanza culturale. Anche se la sua diffusione non è paragonabile a quella dell’inglese o dello spagnolo, il greco è ancora il linguaggio di una delle civiltà più antiche del Mediterraneo. Con oltre 13 milioni di parlanti tra Grecia e Cipro, è una lingua che continua a evolversi, senza però perdere il legame con le sue radici millenarie.

Questo e iI comunicato dell'Ambasciata Ellenica per la serata organizzata dalla Comunità Greca di Roma e Lazio e il Presidente Akis Spanakis al ristorante Ellenico Tanagra :

In una serata luminosa e al contempo commovente, abbiamo celebrato la Giornata Mondiale della Lingua Greca (9 febbraio 2025) insieme alla Comunità Ellenica di Roma e Lazio. La serata ha visto la partecipazione dei bambini, rappresentanti del presente e del futuro della Grecia, che ci hanno emozionato con le poesie e le canzoni dedicate a questa giornata speciale, onorando i legami linguistici eterni tra Grecia e Italia.

Un sincero ringraziamento va al Presidente della Comunità Ellenica di Roma e Lazio, il sig. Akis Spanakis, per l'eccezionale organizzazione dell'evento. Un ringraziamento speciale va anche ai professori di linguistica, il Prof. Christos Clairis dell'Università della Sorbona, la Prof.ssa Nicoletta Tsitsanoudi-Mallidi dell'Università di Ioannina, e il Prof. Umberto Cini, per i loro preziosi contributi durante la tavola rotonda che ha seguito l'evento. La serata è stata un omaggio alla Grecia, per la Grecia, sottolineando che la diaspora è e sarà sempre il cuore e la voce della nazione ellenica.

Ha cantato nella nostra festa al ristorante Tanagra la soprano Ellenica venuta d'Atene Vassia Zacharopoulou e Thodoro Melissopoulos

ERT FLIX International dedica un tributo speciale alla Giornata Mondiale della Lingua Greca, che si celebra il 9 febbraio 2025, data simbolica in quanto anniversario della morte del poeta nazionale greco Dionysios Solomós.

L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra la Direzione per la Diaspora Ellenica della ERT, la Segreteria Generale per la Diaspora Ellenica e la Diplomazia Pubblica, e la Quinta Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica del Ministero degli Affari Esteri. L’obiettivo principale è garantire la massima diffusione internazionale di questo omaggio alla lingua e alla cultura greca, rafforzando il legame con le comunità elleniche all’estero.

Questo importante progetto è realizzato sotto l’egida della Segreteria Generale per la Diaspora Ellenica e la Diplomazia Pubblica, a conferma dell’impegno delle istituzioni greche nel promuovere la ricchezza storica e culturale della lingua greca nel mondo.

Dal 9 febbraio, i Greci di tutto il mondo possono guardare su richiesta uno speciale che include documentari, concerti, programmi speciali e materiale raro dagli archivi della ERT.

Dagli archivi della ERT e dalla trasmissione "Paraskinio," lo speciale include l'episodio "Antologia vivente - Omaggio a Odysseas Elytis," con collage di cittadini che recitano per le strade di Atene i versi delle poesie di Elytis.

Un aspetto distintivo dello speciale per la Giornata della Lingua Greca è la presentazione della poesia greca attraverso la musica greca.** Lo speciale include un episodio della serie "L'avventura di una poesia," che delinea il ritratto del poeta Manolis Anagnostakis con la musica di Mikis Theodorakis, in quanto quest'anno celebriamo il centenario della nascita di due grandi creatori greci.

Il ruolo chiave dell’esercito nell’attuale situazione del Libano è, probabilmente, alla base dell’elezione di Joseph Aoun alla presidenza della repubblica del paese dei Cedri. 60 anni il 10 gennaio, capo delle Forze Armate libanesi, è stato eletto alla seconda votazione (99 voti su 128) dopo due anni di vuoto dopo che, nell’ottobre del 2022, aveva chiuso il suo mandato Michel Aoun col quale non c’è nessun grado di parentela. Il cessate il fuoco e la tregua tra Israele e Hezbollah, notevolmente indebolita dal cambio di regime in Siria hanno sicuramente accelerato la decisione. Ora a Aoun spetta la difficile nomina del Primo ministro che è di pertinenza sunnita, secondo la tipica divisione dei poteri libanese.

Dopo aver ricordato di essere il primo presidente del secondo centenario del Libano in un periodo di grandi sconvolgimenti in Medio Oriente, ha elencato i punti principali del suo mandato, interrotto più volte dagli applausi dei parlamentari, (Fonte: L’Orient Today):

“Le autorità avranno il monopolio delle armi. Lo Stato deve investire nel suo esercito per essere in grado di proteggere i suoi confini, combattere il contrabbando e il terrorismo e prevenire le aggressioni israeliane sul territorio. Discuterò di una strategia di difesa per lo Stato libanese per combattere contro l'invasione israeliana. E intendo lo Stato libanese.

Prometto di ricostruire ciò che l'aggressione israeliana ha distrutto in tutto il Libano. Lavorerò per stabilire le migliori relazioni con i paesi arabi. Praticheremo una neutralità positiva ed esporteremo in questi paesi solo ciò che il Libano ha al suo meglio.

Dati i cambiamenti regionali, abbiamo un'opportunità storica di discutere con la Siria per risolvere tutti i problemi, in particolare per rispettare la sovranità di entrambi i paesi e la questione degli scomparsi (libanesi), nonché per affrontare la questione dei rifugiati (siriani) in modo razionale.

Deve esserci uguaglianza tra tutti i cittadini, poiché per avere uno stato, deve esserci uguaglianza davanti alla legge. Ciò significa la fine delle mafie, del traffico di droga e dell'interferenza nella giustizia per proteggere i criminali. La giustizia è l'unica protezione per tutti i cittadini.

Voglio sviluppare la legge elettorale per il rispetto della rotazione del potere e per una migliore rappresentanza, dedicando al contempo il diritto di voto alla diaspora. Ho intenzione di lavorare con il governo per una legge elettorale moderna e per la decentralizzazione.

Sarò intransigente riguardo al denaro dei depositanti. In base al mio mandato, le banche saranno soggette alla legge con l'unica segretezza del segreto professionale.

Proteggerò l'ambiente e le libertà e investirò nell'istruzione, in particolare nell'istruzione pubblica.

Mi impegno con il popolo libanese a combattere contro la povertà e la disoccupazione”.

Un programma impegnativo, un seme di speranza per la pace in Medio Oriente

 

* Inizierò rapidamente le mie consultazioni per formare un governo. Con il Parlamento e il governo, ripristineremo l'amministrazione per ridare prestigio allo Stato e stabilire un'amministrazione moderna ed efficiente. (L'Orient Today)

 

La settimana scorsa una notizia mi ha incuriosito tra le tante mi riferisco al riconoscimento dell'UNESCO dell'”Arte Campanaria tradizionale” come elemento del patrimonio Culturale immateriale. Il mio primo pensiero è andato a tutti quelli che raccolgono le firme per chiedere di sospendere o almeno attenuare un suono che dà loro fastidio. Però è indubbio che l’Italia è il Paese dei mille campanili, perché sono stati i campanili, e i relativi parroci, con i comuni spesso situati nella stessa piazza centrale dove si trovano le parrocchie del paese, a conservare le caratteristiche del Bel Paese e a segnarne l’identità. Puntuale la precisazione del sottosegretario di Stato alla Cultura, Gianmarco Mazzi: “Voglio dedicare questo riconoscimento alle nuove generazioni, affinché possano continuare a preservare l’arte tradizionale dei campanari. Quel suono che proviene da migliaia di campanili sparsi in borghi e comuni di tutta Italia, tocca la nostra anima. È il famoso ‘suono della domenica’, evocato da Zucchero in una sua splendida canzone, che scandisce da sempre i nostri giorni di festa”. Certo non tutti oggi apprezzano il suono delle campane perché forse hanno perso il legame con il “suono della domenica”. Del resto ormai l'Italia da tempo è un Paese plurale. Oltre a quelli che professano altre religioni, i cristiani non sono più la maggioranza, siamo in minoranza e tra questi non tutti apprezzano i simboli e le tradizioni che ci appartengono. Insomma, i cristiani ci sono ancora, ma hanno bisogno di essere educati “a una identità forte, condivisa, che spesso manca perché non viene adeguatamente proposta dai Pastori”. (Marco Invernizzi, Le campane e la cultura italiana, 9.12.24, alleanzacattolica.org)

E poi ci sono anche quelli che continuano a fare suonare le campane e non sono soltanto le diverse associazioni di campanari, oggi particolarmente felici per il riconoscimento dell’Unesco. Penso alla grande soddisfazione che hanno provato ad Agnone in Molise, dove esiste la Pontificia Fonderia di Campane Marinelli. La loro arte, la loro passione e il loro impegno sono stati premiati. “Con questo riconoscimento, - ha detto il sindaco - Agnone e la sua Fonderia Marinelli consolidano il loro ruolo di custodi di una tradizione unica al mondo, mantenendo viva una parte essenziale del nostro patrimonio culturale”. Ma la notizia del riconoscimento dell'arte campanaria ci spinge a fare ulteriori osservazioni. Seguo le riflessioni di Invernizzi. E' vero l'Italia non è più quella di cento anni fa, ma è pur vero che la sua storia è profondamente intrisa di cristianesimo e di una cultura ispirata alla fede che la ha generata. Bene hanno fatto i parlamentari (prima firmataria sen. Lavinia Mennuni) a proporre un disegno di legge per tutelare il patrimonio culturale dell’identità italiana, che si manifesta (oltre che nel suono delle campane) nei presepi, nei crocifissi, nelle tante opere d’arte disseminate nella penisola, dove attirano la grande maggioranza dei turisti che attenuano la crisi economica con la loro presenza. L'iniziativa dei parlamentari non si scontra con il principio della libertà religiosa, a cui è bene che siano orientate le società plurali, non nega l’identità storica di un Paese, ma vuole soltanto permettere la libera espressione privata e pubblica da parte di tutte le minoranze religiose. “E noi, minoranza cattolica in un paese di tradizione cristiana, dove tutto il patrimonio artistico (oltre ai campanili) rimanda a una fede che non è più praticata dalla maggioranza della popolazione, che cosa dobbiamo fare?” Questa è la domanda fondamentale che dovrebbe provocare tutti i cristiani, i cattolici. Vogliamo che le nostre chiese diventano musei da visitare e basta? Oppure dobbiamo prendere sul serio la chiamata del Magistero dei Pontefici alla nuova evangelizzazione o seconda evangelizzazione che viene sollecitata almeno dal pontificato di Pio XII.

Non serve lamentarsi, scandalizzarsi, come qualcuno fa convinto di essere ancora in un Paese cristiano. E non basta nemmeno proteggersi con delle leggi apposite, come quella citata, anche se possono servire. Quel che serve è cambiare mentalità, diventare missionari a casa nostra, in ufficio, a scuola, nelle università e con la testimonianza della vita e l’inculturazione della fede diventare capaci di costruire ambienti, dove non ci sono più, o di rinnovare appunto in senso missionario quelli che già esistono”. Ecco la parola magica: “costruire ambienti”, relazioni, tra persone, famiglie. Oggi regna l'individualismo, c'è troppa gente triste e isolata, non ci si incontra più. Ovunque regna un'atmosfera di pessimismo e di depressione. Bisogna provare a recuperare le relazioni sane e vitali, perché è in essi che può essere trasmessa la fede, ai giovani soprattutto.

 

 

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