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Caccia precipita nel Mar Egeo

Tensione nell’Egeo, dove oggi nella tarda mattinata un caccia dell’aeronautica greca è precipitato al largo dell’isola di Skyros mentre stava intercettando caccia turchi che violavano i cieli ellenici. Navi militari stanno pattugliando la zona al largo delle Sporadi, anche per recuperare il corpo del pilota, che potrebbe non essere morto, anche se il ministro della Difesa ellenico, Panos Kammenos, ha scritto che è entrato nel «Pantheon degli eroi», lasciando quindi prevedere il peggio.

Secondo l’emittente greca Skai, il velivolo stava rientrando alla base aerea su Skyros dopo aver affrontato aerei turchi che avevano violato lo spazio aereo greco.

È immediatamente partita un’operazione di ricerca e soccorso per localizzare il pilota. L’aereo è stato perso dai radar cinque minuti prima di atterrare.

 Le cause ufficiale della caduta del Jet sono ancora ignote. Il velivolo è precipitato a circa 9 chilometri dalla costa dell’isola, dove sarebbe dovuto atterrare pochi minuti dopo. Fonti militari di Atene e Ankara escludono che si possa trattare del risultato di un atto ostile. Le forze aeree turche hanno anche negate che vi fossero caccia della Mezzaluna in azione nella zona. 

Da anni Grecia e Turchia sono ai ferri corti per la delimitazione delle acque e dei cieli territoriali. La situazione si è aggravata da quando il ministro per l’Europa di Ankara, Omer Celik, ha rivedicato la sovranità su alcune isole del Dodecaneso e il presidente della Repubblica, Recep Tayyip Erdogan, ha dichiarato di voler ridiscutere il Trattato di Losanna del 1923, che fissa i confini attuali della Turchia Moderna.  

 

All’acredine storica e alle ambizioni turche in politica estera si aggiunge un’interpretazione diversa da parte della Turchia dei trattati internazionali. La situazione diventa di anno in anno più seria, complice anche la situazione irrisolta sull’isola di Cipro, a maggioranza greca e occupata per un terzo del suo territorio da soldati e coloni turchi dopo l’invasione del 1974

 

L’ultimo incidente solo in ordine di tempo è quello di lunedi scorso, quando la guardia costiera greca per la prima volta ha aperto il fuoco contro un elicottero turco reo di aver effettuato passaggi a bassa quota vicino all’isola di Ro, nell’Egeo orientale, violando lo spazio aereo.

 La Grecia e la Turchia sono molto vicine ad "un incidente fatale" nell'Egeo: lo pensa il ministro della Difesa di Atene, secondo quanto dichiarato oggi in un'intervista al quotidiano francese "Libération" ripresa dalla stampa ellenica. Commentando le crescenti tensioni tra Atene e Ankara nel Mar Egeo, Kammenos ha ribadito la necessità per la Grecia di "difendere il nostro territorio che non è solamente greco ma anche europeo". Kammenos ha poi definito "ostaggi" i due militari ellenici fermati dalla Turchia dopo aver attraversato accidentalmente il confine tra i due paesi. Il quotidiano "Kathimerini" evidenzia che sulla questione dei militari greci in Turchia si starebbero creando serie divisioni all'interno della coalizione di governo, con il partito Greci indipendenti (Anel) guidato proprio dal ministro Kammenos che accusa Syriza e il premier Alexis Tsipras di un approccio troppo conciliante con Ankara nell'affrontare la vicenda

 

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