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L'arte del celebrare illustrata ai fedeli

L’arte non riguarda solo i grandi capolavori (della pittura, scultura, musica, ecc.). È arte anche la cura con cui ci si veste in qualche occasione particolare, o il modo di imbandire la tavola per un pasto di festa. Quando si prova a fare le cose bene, tutti noi compiamo azioni con arte, anche senza rendercene conto. Allo stesso modo anche la celebrazione liturgica, che è esperienza di alleanza, di incontro tra Dio, in Cristo, e il suo popolo chiede di essere vissuta con arte: l’“arte di celebrare”. E’ questo il messaggio che, ieri sera, ha voluto lanciare il sacerdote Davide Paglia, direttore dell’ufficio liturgico della diocesi di Caltagirone, durante il suo intervento sul tema “L’arte del celebrare”, tenutosi ieri pomeriggio nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù a Ragusa in occasione degli appuntamenti programmati per il 55esimo anniversario dell’istituzione canonica della parrocchia. Chiesa piena al massimo della capienza, naturalmente nel rispetto delle prescrizioni anticontagio. Attenzione puntata soprattutto sulla nuova edizione del Messale romano in lingua italiana. L’utilizzo del nuovo Messale sarà obbligatorio in Italia a partire dalla domenica di Pasqua, il 4 aprile 2021, ma sarà possibile utilizzarlo da subito. La terza edizione del Messale in lingua italiana arriva a cinquant’anni dalla pubblicazione del primo Messale romano di Paolo VI. Questa ultima edizione del Messale presenta in realtà poche modifiche rispetto alla precedente seconda edizione (molto innovativa rispetto alla prima): nuove traduzioni dei testi latini e alcune aggiunte, alcune modifiche ai testi precedenti e nuove preghiere. Il nuovo Messale romano mantiene sostanzialmente invariata la struttura della precedente edizione. Si apre con una presentazione generale a cura della Conferenza episcopale italiana che contiene spunti, suggerimenti ed indicazioni su diversi aspetti liturgici e pastorali. Tra questi la possibilità di pregare il Padre Nostro con le braccia allargate e il divieto di utilizzare musica registrata e di inserire avvisi e preghiere devozionali dopo la Comunione. Nessuna modifica è stata apportata nelle parti recitate dall’assemblea tranne che nel Gloria, nel Padre nostro e nel “Confesso”, dove sono stati modificati alcuni vocaboli. “Molto interessanti – sottolinea il parroco, il sacerdote Marco Diara – le spiegazioni fatte da don Paglia su un aspetto che, molto spesso, si tende a trascurare. Le nostre celebrazioni per il 55esimo anniversario proseguiranno sabato quando si terrà, alle 18,30, la santa messa celebrativa del 55esimo anniversario”.

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