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È uno scenario di distruzione e morte quello che si presenta a Kathmandu. La capitale del Nepal, devastata dal potente sisma di ieri e da continue scosse di assestamento, ha l’aria spettrale di una città fantasma.

Dalle macerie dei templi di Kathmandu e delle altre città della vallata, dove spesso si scava con le mani, continuano ad emergere cadaveri

Decine di migliaia di sfollati hanno passato la seconda notte all'addiaccio. Le autorita' nepalesi non sono riuscite ad organizzare per ora la distribuzione di acqua, cibo e generi di prima necessita'. Molte famiglie, tuttavia, si sono attrezzate con mezzi di fortuna, portando da casa tende, materassi e il necessario per cucinare. C'e' pero' il timore del diffondersi di malattie per la mancanza di servizi igienici e della raccolta della spazzatura e nella maggior parte della capitale manca ancora la corrente elettrica e quindi molti servizi, come i telefonini e bancomat sono fuori uso. Internet e' stato ripristinato soltanto stamane. L'aeroporto, intanto, e' stato preso di assalto da decine di turisti stranieri, soprattutto vacanzieri indiani, ma anche diversi europei che sono in lista di attesa per rientrare.

Sono state almeno 45 le scosse di magnitudo superiore a 4.5 avvenute in Nepal dopo terremoto di 7.8 del 25 aprile. Due le repliche di magnitudo superiore a 6, la prima delle quali è avvenuta a 40 minuti dal terremoto principale. ''Altre repliche sono attese, anche nei prossimi giorni'', ha osservato il sismologo Amato.

L'Italia ha gia' stanziato centinaia di migliaia di euro e ha inviato sul posto un team dell'Unita' di crisi, ha detto il ministro Gentiloni. "Con il passare dei giorni - ha aggiunto - vedremo se ci sono le condizioni per operazioni di recupero dei beni culturali. Ora bisogna occuparsi soprattutto dei dispersi, dei feriti e degli italiani che sono bloccati e non riescono a ripartire".

La Conferenza Episcopale Italiana ha deciso lo stanziamento dai fondi 8xmille di 3 milioni di euro, destinandoli alla prima emergenza.

Due italiani, Renzo B. e Marco P. sarebbero morti in Nepal in seguito al devastante terremoto, travolti da una frana staccatasi dalla montagna mentre erano a 3.500 metri in un trekking nella Rolwaling Valley. Lo hanno riferito ai giornalisti delle agenzie  due loro compagni di spedizione che si trovano a Kathmandu. I corpi sono stati recuperati. In un ospedale della capitale vi sono altri due membri della spedizione: Iolanda M., ferita, e Attilio D., illeso

Risultano ancora dispersi, invece, i quattro speleologi del Soccorso alpino che si trovavano a Langtang, uno dei villaggi distrutti dal sisma.

Si tratta di Giuseppe Antonini, Gigliola Mancinelli, Oskar Piazza e Giovanni Pizzorni: .

Secondo le agenzie stampa e rientrato l'allarme per lo scalatore veronese che si temeva fosse disperso.Giovanni Cipolla, 24 anni, ha telefonato ai suoi familiari per rassicurarli sulle sue condizioni. A causa del sisma si erano interrotte le comunicazioni e per questo si erano persi i contatti. La zia del giovane ha riferitoche il nipote sta bene e la famiglia è tranquilla. Salva anche la copywriter 39enne di Bergamo di cui non si avevano notizie da giorni: Fiorella Fracassetti ha chiamato casa, si trova a Kathmandu e dovrebbe rientrare, come previsto, nella giornata di domani.

"Il bilancio delle vittime continua a salire costantemente. Siamo a oltre tremila morti ma le stime, considerando i distretti colpiti, potrebbero toccare 6000 persone.

Si calcola vi siano già 5.000 feriti e migliaia sono sfollati e senzatetto". A dichiararlo è padre Pius Perumana, direttore della Caritas del Nepal a Fides.

Tante le persone inghiotte dai ghiacci nei crepacci che si trovano in una delle zone più pericolose dell'Everest, quella che collega il Campo base al Campo 1. Impossibile darne un numero. Ad affermarlo è l'associazione Ev-K2-Cnr, sulla base di quanto riportato ieri dagli sherpa, una popolazione insediata tra le montagne. A riferire le testimonianze degli sherpa è l'alpinista Mario Vielmo. La zona in cui sono state viste le persone intrappolate è quella nota agli alpinisti come "icefall", la cascata di ghiaccio che si trova nella zona opposta a quella colpita nei giorni scorsi dalle due valanghe.

"E' un percorso molto pericoloso - osserva il portavoce dell'associazione Ev-K2-Cnr, Pietro Coerezza - perchè lì il ghiaccio è normalmente in movimento". Basti pensare che in un crollo avvenuto sulla icefall un anno fa avevano perso la vita 16 persone, per la maggior parte sherpa.

Il numero dei morti accertati si aggrava di ora in ora: al momento è di 3.617 vittime. Secondo la Caritas i morti potrebbero essere anche 6 mila. "Si calcola vi siano già 5.000 feriti e migliaia sono sfollati e senzatetto". Tante persone, impossibile dire quante, sono state inghiottite dai ghiacci nei crepacci sull'Everest. ''Abbiamo visto la morte in faccia'', ha detto l'alpinista Mario Vielmo, uno dei cinque italiani che hanno raggiunto il laboratorio Piramide dell'associazione Ev-K2-Cnr, che si trova a 5.050 metri di quota sul versante nepalese dell'Everest.

Sono quasi due milioni i minori in Nepal che hanno bisogno di aiuto. Lo rende noto Save the Children calcolando 30 su 75 i distretti colpiti dal grave sisma, soprattutto nella regione occidentale e centrale.

Un turista livornese, Enrico Cambini, imprenditore di 50 anni appassionato di trekking, è rimasto bloccato in Nepal. Enrico sta bene e si trova bloccato a Pheriche, un villaggio ad oltre 4 mila metri di altezza, secondo quanto riportato oggi da il Tirreno. Da lì, con un'organizzazione turistica americana avrebbe dovuto partecipare ad un trekking di alta quota fino al campo base dell'Everest. Racconta il fratello Giorgio: "È bloccato in attesa che il gruppo organizzato con cui è partito riesca a predisporre il rientro. Lo abbiamo sentito ieri per pochi secondi, il tempo di parlarci con il satellitare e con la linea che va e viene. Internet non funziona e anche l'elettricità è un lusso. Il terremoto ha colpito anche lì - conclude Giorgio Cambini - ma non ha fatto gli stessi danni di Katmandu. Era partito una decina di giorni fa per il Nepal, dov'era già stato. È un appassionato di trekking e ha fatto tutte le catene più importanti: dalle Ande al McKinley, dal Kilimangiaro agli Urali".

"Abbiamo visto la morte in faccia", ha dichiarato l'alpinista Mario Vielmo, uno dei cinque italiani che hanno raggiunto il laboratorio Piramide dell'associazione Ev-K2-Cnr, che si trova a 5.050 metri di quota sul versante nepalese dell'Everest.

Intanto continua l'evacuazione degli scalatori bloccati in seguito alle valanghe. Lo comunica dal campo base lo scalatore . "Tre elicotteri sono in volo continuo ma possono evacuare solo due persone per ogni viaggio", ha spiegato il rumeno Alex Gavan. Soltanto sull'Everest, secondo le autorità locali, sarebbero almeno 22 i morti e 60 i feriti.

 

Dai Tesori nascosti tra la Versilia e la Via Francigena alla scoperta della Costa degli Etruschi, passando per i paesaggi e i sapori della Strada del Vino e dell’Olio; da Carrara a Pietrasanta, attraverso gallerie scavate nel marmo, alla “Toscana dell’Umanità”, con un percorso di 7 siti dall’eccezionale valore universale riconosciuto dall’Unesco; dall’itinerario leonardesco, in cui si scoprono le Terre del Rinascimento che hanno ispirato il Genio, ad un viaggio in un ambiente protetto che preserva un complesso ecosistema dal mare limpido e un entroterra tutto da scoprire. Sono alcuni dei gioielli turistici che la Regione Toscana mette in campo per esplorare il suo territorio “alla scoperta del Buon Vivere” in occasione di Expo. Veri e propri percorsi che svelano una Toscana che poco si conosce attraverso 10 itinerari turistici.Il Corriere del Sud e stato invitato dalla regione Toscana a partecipare al inaugurazione del 1 maggio al Expo di Milano.Intanto ....

Si è pensato anche al mondo delle aziende con 8 itinerari business che puntano a mostrare i settori di forza economica della regione: dalla Toscana di Moda a quella della Meccanica, dalla Toscana di Mare a quella hi-tech, fino al florovivaismo e alle tecnologie applicate ai beni culturali.

E’ una proposta turistica completa che conta su 8000 strutture ricettive tra cui più di 3000 alberghi, 3800 agriturismi, 39 stabilimenti termali, e su 479 musei.

A ciò si aggiungono gli oltre 450 eventi che la Regione Toscana ha in programma sul suo territorio per tutta la durate dell’Esposizione Universale tra eventi enogastronomici, culturali, musicali, cantine aperte, mostre e mercati. Tutti eventi che permetteranno di immergersi in quel felice intreccio di economia, arte, spiritualità, cultura e urbanistica, biodiversità naturale, civile ed economica tipico di questa regione.

Vale la pena segnalare alcune iniziative tra quelle più rilevanti: l’Anno dell’Archeologia in Toscana, iniziativa destinata a promuovere per tutto il 2015 il patrimonio archeologico della regione coinvolgendo oltre 100 musei, parchi e aree archeologiche; la scoperta dei Cenacoli Fiorentini in cui sono custoditi gli affreschi di grandi maestri del Rinascimento; la spettacolare cena medievale di Certaldo dedicata a Giovanni Boccaccio e le rievocazioni medievali come quella di Volterra che torna indietro nel tempo, fino al 1398. Per gli amanti della musica classica e dell’opera, sono da ricordare il 78° Maggio Musicale Fiorentino e il Festival Puccini, quest’ultimo si svolge nei luoghi che ispirarono al maestro le sue immortali melodie; e ancora L’Amico Museo, l’iniziativa in cui i musei si aprono a tutti con esposizioni e laboratori straordinari, e il Festival internazionale di fotografia Cortona On The Move.

La Regione Toscana animerà anche il Fuori Expo presso i Chiostri dell’Umanitaria di Milano, in cui saranno rappresentate le eccellenze del territorio attraverso una narrazione fatta di imprese, istituzioni e mondo della cultura. Per esempio: il territorio della Valdera, nella provincia di Pisa, dove i paesaggi e i prodotti enogastronomici tipici si coniugano con i settori della robotica e dell’innovazione tecnologica, attraverso eccellenti centri di alta specializzazione come il Polo Sant’Anna – Valdera della Scuola Superiore di Sant’Anna; i territori vicino Firenze

dove vengono prodotti il cotto e la ceramica toscani; i reperti archeologici dell’area di Vetulonia, in provincia di Grosseto, e la riscoperta di antichi sapori e gusti che si tramandano sin dall’epoca del popolo etrusco; l’esperienza dello yachting life style toscano.

Inoltre, tutti i consorzi vitivinicoli toscani, dal Chianti Classico al Morellino di Scansano, dal Nobile di Montepulciano al Carmignano, saranno protagonisti nel Fuori Expo con la degustazione di uno dei prodotti per eccellenza sinonimo di qualità e del Buon Vivere Toscano. 

Ci sono quelli dedicati al Tatto, alla Vista, all’Olfatto e all’Udito. La Regione Toscana per farsi conoscere al mondo, in occasione di Expo, fa leva su alcuni dei sensi recettori e crea dei veri e propri Tavoli dell’Esperienza per ognuno di essi.

Si tratta di quattro tavoli tematici attraverso i quali i sensi saranno indagati grazie a progetti di eccellenza toscana.

La Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa sta vincendo una nuova sfida contribuendo allo sviluppo di robot "flessibili", morbidi, scattanti e agili proprio come un polpo, creatura marina dalla cui osservazione è partito il progetto. Il "polpo robot" è protagonista di due progetti, "Octopus" e "Poseidrone", entrambi robot "bioispirati", vale a direprogettati grazie all'osservazione della natura, per coglierne i principi fondamentali e trasformarli in nuove tecnologie. "Octopus", in particolare, è realizzato con materiali morbidi, capace di deformarsi per raggiungere aree non accessibili con facilità, di muoversi su diversi tipi di fondali e di manipolare oggetti, per effettuare complicate operazioni marine in tema di pulizia, esplorazione, monitoraggio delle acque e persino operazioni di soccorso.

"Poseidrone", invece, è realizzato con materiali "gommosi". Questa caratteristica, insieme alla flessibilità, gli permette di sopportare urti violenti senza riportare danni o ammaccature.

Poseidrone e Octopus sono gli apripista della nuova generazione di robot flessibili, nuova frontiera della robotica.

A Expo i visitatori potranno toccare e interagire con i robot attraverso una vasca tattile.

Stefano Mancuso (Dispaa Università di Firenze),pioniere della neurobiologia vegetale, porta a Expo per Regione Toscana la sua ricerca sull’intelligenza delle piante, mostrando come queste abbiano capacità percettive a noi ignote.

Avvertono la luce senza gli occhi, le vibrazioni senza le orecchie, fanno a meno della voce per comunicare la presenza di un pericolo.

Le capacità percettive delle piante saranno esemplificate attraverso un software realizzato appositamente, che trasforma gli stimoli elettrici creati dalle piante in immagini e colori.

Il pubblico avrà la possibilità di interagire con le piante e vedere le diverse reazioni agli stimoli.

In una delle librerie sarà, inoltre, visibile il movimento delle piante. Attraverso una webcam, che riprende costantemente la pianta rimandando il video ad uno schermo, i visitatori potranno vedere come la pianta si muove e reagisce in modo diverso agli stimoli dell’ambiente circostante.

Sprechi ed uso di prodotti inquinanti,  hanno prodotto degrado  della risorsa acqua , peggioramento della qualità dei servizi, espropriazione dei saperi ed aumento delle tariffe.  Attenzione perché entro pochi anni ben 3 miliardi di persone rischiano di non avere accesso ad acqua potabile ed anche i paesi industrializzati potrebbero non essere esenti da questo rischio”. Lo ha denunciato al Corriere del Sud Gian Vito Graziano , Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi , alla viglia dell’importante convention sulla qualità delle acque minerali e termali, promossa dall’Ordine dei Geologi della Campania con il Consiglio Nazionale dei Geologi ed in programma domani , Mercoledì 22 Aprilealle ore 10 presso il meraviglioso complesso Termale di Contursi Terme . “Uso di prodotti inquinanti e sprechi , hanno generato degrado della risorsa acqua , peggioramento della qualità dei servizi. Tra pochi anni 3 miliardi di persone non avranno accesso ad acqua potabile e l’Italia rischia di non essere esente da questo pericolo”.Cosi

Alle ore 11 e 30 briefing stampa durante il quale si renderanno noti risultati e ricerche riguardanti la qualità delle acque e di studi particolarmente importanti come quelli condotti nell’area dei Bagni di Traiano e nelle Terme di Chianciano .

“L'acqua è un bene prezioso ed esauribile, dalla cui qualità dipende il nostro benessere. Il diritto all'acqua costituisce un principio inalienabile. Eppure oggi – ha proseguito Graziano -  sulla Terra più di un miliardo e seicento milioni di persone non hanno accesso all'acqua potabile e le previsioni, per nulla rassicuranti, portano ad ipotizzare che tra pochi anni questo numero raggiunga i tre miliardi. Si tratta di una vera e propria deriva sociale ed ambientale, che produce enormi diseguaglianze e genera un sempre maggiore disavanzo dei bilanci idrologici ed una complessiva e progressiva distruzione dell'ecosistema.

I due temi, quello ecosistemico e quello economico, rappresentano un unicum di carattere sociale e politico, per il quale occorre un impegno di civiltà, che chiama in causa la classe politica, i cittadini ed anche i professionisti, che non devono sottrarsi ad una assunzione di responsabilità.

Acque, ambiente, risorse naturali, territorio devono esser parte di un sistema complesso ma indivisibile, che occorre saper governare nella sua integrità e complementarità. Per avere una efficace ricaduta sulla popolazione, ogni azione deve essere supportata da una adeguata campagna di educazione ambientale, orientata a creare la consapevolezza da parte degli utenti dell'utilità della riduzione degli sprechi e dell'uso di prodotti inquinanti, che hanno prodotto degrado e spreco della risorsa, peggioramento della qualità dei servizi, espropriazione dei saperi ed aumento delle tariffe”.

La Convention Nazionale dei Geologi a Contursi Terme sulla qualità dell’acqua e delle acque minerali e termali . Alle ore 11 e 30 briefing stampa dei geologi con dati, ricerche e studi sulla qualità delle acque . Un vero summit alla presenza dei vertici delle più importanti strutture termali italiane .

“In Italia sono 380 gli stabilimenti termali , diffusi in 20 regioni , in 180 comuni e danno occupazione ( diretta e indiretta) a oltre 65.000 persone . Le risorse acque minerali – ha affermato Costanzo Jannotti Pecci , Presidente Nazionale della Federterme -  e termali sono un patrimonio naturale da tutelare per le valenze sanitarie ma anche per le caratteristiche di contesto e  per le valenze paesaggistiche come anche per quelle economiche sociali e turistiche dei relativi territori. Geologia e termalismo: una collaborazione virtuosa. Grazie agli studi e alle ricerche dei geologi e degli esperti di scienze della terra e della chimica sappiamo  come nascono le acque minerali e termali  quale è la loro composizione e le loro caratteristiche chimico-fisiche, come estrarle, raccoglierle, distribuirle e tutelarle ma grazie alla medicina termale e alle terme sappiamo come e perché fanno bene, quali trattamenti terapeutici e riabilitativi termali possono essere erogati.

Le acque minerali e termali rappresentano risorse preziose di un patrimonio naturale che il sistema dell’industria termale ha messo al servizio dei cittadini ed è stato realizzato un modello di welfare termale di reputazione internazionale, basato sulla ricerca scientifica e sulla validazione terapeutica dei trattamenti, erogati dal Servizio Sanitario Nazionale su prescrizione del medico o del pediatra di famiglia”.

Dalle Terme di Chianciano , ai Bagni di Traiano , alle Terme di Contursi : domani un vero summit sulla valorizzazione delle acque termali e minerali .

immigrazionismo.

In queste ore dopo l’ennesima strage di migranti nel Canale di Sicilia di cui ancora non è certo il tragico bilancio, il dibattito sollevato in Europa e soprattutto la risposta politica è sempre la stessa: accoglienza e richiesta di aiuto all’Ue. Ma è ora di cambiare, ha scritto la NuovaBQ.it. Si potrebbero prendere in esame alcune ipotesi come quella di dichiarare guerra agli scafisti con raid aerei colpendo i loro barconi prima che partono dalle coste libiche, oppure facendo un blocco navale, davanti alle coste della Tripolitania, con “respingimenti assistiti”. Il nostro Governo però non condivide queste ipotesi. Non intende attaccare la Libia che è uno Stato sovrano.Intanto per il sottosegretario Rossi un blocco navale come quello propugnato dalla Lega Nord "è di fatto illegittimo, sarebbe una dichiarazione di guerra verso uno stato sovrano”,ma la Libia non è più uno Stato e la sua sovranità è affidata a due governi in guerra tra loro e a 300 milizie. Tuttavia, L’Italia però è più che legittimata a difendere i propri interessi nazionali e non è certo costretta ad attendere Onu e Ue per farlo. (G. Gaiani, Libia, molto fumo ma nessuna azione concreta, 21.4.15, LaNuobaBQ.it)

Dunque l’Italia avrebbe quindi il dovere di tutelarsi contro i danni provocati da uno “Stato fallito” senza dover attendere che l’intera Africa assomigli alla Svizzera per risolvere l’emergenza immigrazione.Ma sia il nostro governo che quello europeo, sembra che stiano facendo tanto “fumo ma niente arrosto”.

Il ministro degli interni Angelino Alfano, dal canto suo, propone "un'azione europea forte, mirata e rapida”. L’Ue, sarà capace di realizzare questa azione? Dopo aver letto il libro di Mario Giordano, “Non vale una lira”, Mondadori (2014), ho forti dubbi che l’Europa dell’euro, degli sprechi, delle follie e soprattutto del lusso, riesca a risolvere la difficile matassa.

Infatti secondo Giordano , tra i fallimenti dell’Ue, quello “della politica estera è sicuramente il più clamoroso”. Henry Kissenger, per schernire l’Ue, agli inizi degli anni settanta, diceva: “Qual è il numero di telefono dell’Europa?”. “Sono passati molti anni - scrive Giordano - e quel numero di telefono non l’abbiamo trovato. O, se l’abbiamo trovato, dev’essere sempre occupato”. L’Europa non esiste, è scomparsa, anzi non è mai esistita in tutti i grandi appuntamenti internazionali. In tutte le gravi crisi mondiali, da Sarajevo alla Siria, “mai una volta che da Bruxelles sia uscita una parola chiara”. Giordano ricorda i litigi dei Paesi membri dell’Ue sulla cosiddetta guerra al colonnello libico Gheddafi e ora anche per gli sbarchi di immigrati sulle coste della Sicilia. Con molta ironia Giordano scrive che “si ha l’impressione che sia più semplice far passare Bud Spencer per la cruna di un ago che far passare una posizione comune di politica estera a Bruxelles”.Perfino Javier Solana, nel 2001, responsabile della politica estera dell’Ue, paragonava l’Europa a una specie di bambino autistico: incapace di avere rapporti con il resto del mondo del mondo. Di recente non è cambiato nulla, l’ultimo ministro degli esteri Ue, Lady Catherine Ashton, “passerà alla storia soltanto per un accordo sul libero scambio di banane e per il fatto che teneva nel suo ufficio Dalek, un robottino protagonista di una serie tv”.

Nel libro Giordano racconta delle penose trattative dell’Ue con l’Ucraina e poi della figuraccia e dell’umiliazione di fronte al mondo. Un’Europa che si fa sbeffeggiare persino dall’Armenia, che è incapace, imbelle, indecisa, buona a nulla, sa presentarsi ai propri cittadini con il volto duro e feroce. “Basta uscire dal campo della politica estera, o della politica sociale, ed entrare in quello della finanza pubblica, ed ecco che immediatamente si scopre l’altro volto di Bruxelles: la debolezza diventa forza, la fragilità si trasforma in arroganza, l’arrendevolezza diventa violenza pura che si esercita attraverso una serie di formule sconosciute ai più”.

Giordano dopo aver descritto alcune leggi assurde formulate dall’Ue, tra cui come bisogna usare il WC, le misure delle banane o del cetriolo, come devono essere i piselli. Fino a sostenere che ormai l’Ue è presa da una furia regolamentatrice. Che arriva perfino all’assurdo: che l’aranciata si possa fare senza arance e il vino senza uva. Giordano conclude che dietro la follia dei regolamenti, che per certi versi ci fanno ridere, si nasconde un piano dispotico. “Dietro questa congestione di norme assurde si nasconde qualcosa di più grave di una follia burocratica: si nasconde la tragedia disumana della costruzione europea che è nata non per i cittadini, ma contro di loro, non per assicurare il benessere della popolazione, ma per opprimerla, non per garantire maggiore libertà, ma per ridurci in schiavitù”. E citando un certo Guido Ceronetti, che ha scritto che “Il Duce impose le bestiali leggi razziali, ma non arrivò alla fascistizzazione del gorgonzola. I nazi non controllarono il grado di arianità del vino. Stalin non pretese che nel caviale del Volga entrassero i geni della scolopendra e del cetriolo”. Invece “le norme europee sono assassini sguinzagliati per uccidere formaggi, pasta, olio, pane, vino, cioccolato…e sostituirli con simulacri”.

Grecia e Puglia si “conobbero” molti anni fa. Troppo forte il filo rappresentato dalle mille e più culture che dallo Ionio all'Adriatico hanno interessato e abbracciato il tacco d'Italia e che hanno trovato uno spunto analitico nel documentario "Puglia e Grecia: storie di ponti, incontri e tramonti" realizzato dal giornalista Francesco De Palo per la Nicholaus Edizioni, presentato ieri alla Libreria Feltrinelli di Bari, con il Patrocinio dell' Ambasciata di Grecia a Roma, della Camera di Commercio Italoellenica, dell'associazione culturale internazionale Mondogreco e con la collaborazione della Nicholaus Edizioni.

Sono intervenuti S.E. Stelio Campanale, console di Grecia a Bari e Presidente della Camera di Commercio italoellenica di Roma; il prof. Ugo Patroni Griffi, Presidente della Fiera del Levante di Bari; il prof. Andrea Cannone, docente di diritto Internazionale all'Università degli Studi di Bari; il dott. Roberto Violante Presidente della Nicholaus Edizioni moderati da Enrico Filotico, giornalista di Controradio.

L'occasione è stata utile per riflettere sui rapporti tra le due sponde dell'Adriatico, sulle criticità comuni anche grazie al supporto che potrà venire dalla Fiera del Levante, "prossima alla privatizzazione dopo aver risanato il bilancio", come orgogliosamente annunciato direttamente dal Presidente Ugo Patroni Griffi, ormai vero e proprio istituzionale per l'intera area euromediterranea.

Non solo business, ma anche cultura con lo studio e la conservazione della lingua greca, così come chiesto dal prof. Cannone, vero e proprio bagaglio di conoscenza dall'inestimabile valore.

Lecito chedersi: il futuro della Puglia parlerà greco, e quello della Grecia potrà parlare pugliese? Secondo De Palo "all'orizzonte ecco nascere nuovi progetti, legati a cultura e Mediterraneo, al ruolo politico di federatore nel Mare Nostrum, senza dimenticare l’apporto anche geopolitico che questa regione può assumere guardando alle  primavere arabe e alla Puglia che vorremmo nel 2030. C’è tanto ancora da fare e realizzare tra le due sponde dell’Adriatico. Ma una nuova linfa di progetti, esperienze e neuroni in movimento sta nascendo anche grazie alle nuove e strutturali prospettive della Fiera del Levante prossima alla privatizzazione".

"La Puglia e la Grecia - conclude De Palo - hanno scritto molte storie di ponti, incontri e tramonti. L’auspicio è che il presente ma soprattutto il futuro sia gravido di scambi e interlocuzioni, che mettano al centro l’antropos e non lo spread, la cultura e non le approssimazioni, il progresso ecumenico e non l’isolamento".

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