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È la prima volta che viene collegato un archivio ad uno spazio espositivo digitale in 3D senza la collocazione fisica di una mostra. Lo fa Enit-Agenzia Nazionale del Turismo aprendo virtualmente le porte del proprio archivio storico con migliaia di ritrovamenti in un'esposizione globale totalmente digitale e anche in inglese intitolata "Enit e l'Italia. Una gran bella storia". Ad aprirla Alberto Angela che ricorda come "l'Italia abbia la maggiore biodiversità culturale presente sul Pianeta, 3mila anni di civiltà ininterrotti, cosa che gli altri Paesi non hanno. Ed è nostro dovere conservare questo patrimonio affinché arrivi integro alle generazioni future, ancora non nate e che potranno sentirsi stimolate da questi collegamenti storici. Custodire questo patrimonio vuol dire anche mettere in luce le meraviglie che lo costituiscono. Attraverso le opere del passato riceviamo valori che ci aiutano a vivere il presente per indirizzare il futuro. La missione di Enit è fondamentale per rimanere sulla stessa lunghezza d'onda delle generazioni passate".

"La forgia dell’ospitalità italiana passa da Enit. Il turismo oggi muove l’economia ed è un’attività scientifica, settorializzata e segmentata, diventando un prodotto che coinvolge non solo fattori materiali, tangibili (trasporti, ristoranti, ecc.), ma che comprende e valorizza anche fattori immateriali, come le tradizioni, la cultura locale, il senso di appartenenza, le emozioni. Fattori che esaltando l’unicità delle località turistiche hanno un ruolo determinante sulle scelte dei viaggiatori" aggiunge il Presidente Enit Giorgio Palmucci.

 "L’industria dell’accoglienza segue una linea tendenziale ascendente: in 100 anni il movimento turistico è esploso da 900mila visitatori nel 1911 a quasi 64 milioni di arrivi odierni. L’apporto al sistema economico dal 1924 ad oggi è passato da 2 miliardi e mezzo di lire a quasi 42 miliardi di euro. Negli anni Cinquanta e Sessanta l’Enit entrò nel mondo del cinema per produrre cortometraggi di promozione turistica e inoltre lanciò i notiziari di settore nella Radio Nazionale sin dal 1927. Esisteva un consorzio di vendita di pacchetti turistici  negli anni '20 tra Enit e Ferrovie ad esempio". Così il Direttore Enit Giovanni Bastianelli ricordando anche il primo presidente Enit Luigi Rava, Ministro delle Finanze e dell'Istruzione che già al tempo esaltava il ruolo dell'ambiente e dei beni culturali.

"Enit rimise in circolo la cultura: per l’ente lavorarono grafici e pittori di fama diversa e provenienti da ambienti diversi. Le pellicole dell’Enit, presentate alle maggiori rassegne del settore e realizzate con la volontà di trascendere i documentari sull’Italia allora disponibili, furono affidate ad autori d’eccezione. raccontano, tra gli altri, nel loro saluto ad Enit, gli ambasciatori internazionali che organizzeranno eventi dedicati alla mostra Enit nelle sedi delle ambasciate in giro per il mondo" dichiara la Maria Elena Rossi.

A ricordare l'importanza di Enit le ambasciate italiane all'estero intervenute per la presentazione del lancio della mostra dell'Agenzia Nazionale del Turismo. Tra gli altri, a ricordare il contributo di Enit alla promozione dell'Italia l'ambasciatrice italiana in Belgio Elena Basile, "Enit è protagonista in Belgio insieme alla rete estera del Ministero degli Esteri, svolge un lavoro encomiabile per la produzione istituzionale economico culturale e turistica. Il Belgio ama l'Italia e una comunità di 500mila italiani”. Plauso ad Enit anche dall'ambasciatore italiano in Brasile Francesco Azzarello: "Enit è la nostra stella, la nostra bandiera per il turismo e confidiamo di riprendere presto i rapporti con enormi flussi dal Brasile all'Italia". La mostra è un unicum perché è il risultato di un progetto di innovazione digitale dove un archivio storico dialoga direttamente con una piattaforma 3D. Questo permette ad Enit di avere uno spazio virtuale di proprietà - come se realmente fosse un luogo espositivo - dove organizzare e allestire infinite mostre attingendo direttamente dal proprio patrimonio culturale. La valorizzazione del patrimonio acquisisce così una dimensione interattiva, tecnologica e globale mai raggiunta prima.

Ci si potrà muovere a 360 gradi e lanciare approfondimenti in audio guida e utilizzare materiali multimediali che interagiscono tra loro a celebrare il genio italiano e l'evoluzione sociale della Penisola, influenzata dallo sviluppo turistico. Tra le opere che si incontreranno anche i manifesti storici e le foto con estratti dei lavori documentaristici cinematografici commissionati da Enit al celebre regista italiano Luciano Emmer, che raccontavano le bellezze dell'Italia attraverso lo narrazioni dei sentimenti. E poi le campagne pubblicitarie firmate dai migliori designer degli anni ’30-’40-’50, che hanno indirizzato l'Italia verso la ripresa post bellica e ora post Covid e siglato alleanze strategiche con importanti enti statali del comparto turistico, promosso concorsi e campagne fotografiche per documentare lo stato d’essere delle risorse italiane. La mostra è visibile sulla piattaforma www.mostrevirtuali.enit.it. L'evento celebra anche l'ente più antico d'Italia con il ruolo fondamentale svolto in oltre cento anni di storia di promozione turistica. Fondato nel 1919 con il compito di far conoscere e appassionare l'estero all’Italia come destinazione turistica d’eccellenza, Enit continua a lavorare per elevare la quantità e la qualità dei flussi di visita nel nostro Paese e raccontarne e influenzarne la storia. La mostra si strutturata in quattro sezioni tematiche con sei stanze in un viaggio virtuale lungo l’Italia e una panoramica fotografica tratta dall’Archivio che ripercorre la Penisola dal Nord a Sud.  

Enit ha avviato inoltre la digitalizzazione di oltre 30mila reperti ad oggi, su un patrimonio di 100mila ritrovamenti di inestimabile valore storico e artistico, una parte di quali sono contenuti nel libro "Promuovere la Bellezza" il libro-evento con cui Enit ha festeggiato i 100 anni e curato dal ricercatore Manuel Barrese, frutto di oltre un anno di ricerche storiografiche e di analisi di migliaia di diapositive, manifesti e vetrini che hanno ricostruito di uno spaccato dell’Italia dai tratti inediti ed eterogenei e riportato alla luce i manifesti storici di artisti contemporanei: Dudovich, Cambellotti, Boccasile, Retrosi, Mino Delle Stile. Tutto il materiale confluirà in un archivio storico digitale che insieme all’Open Library con il materiale fotografico delle Regioni Italiane costituirà il più qualificato patrimonio sul turismo italiano.

 

Il Palazzo Arti Fumetto Friuli! presenta per l’autunno e l’inverno prossimi un fitto calendario di eventi, mostre, attività didattiche e ludiche, che coinvolgono adulti e bambini con l’obiettivo di fare del museo un centro culturale trasversale e un polo aggregativo. Non solo comics, quindi, ma cultura a tutto tondo, veicolata attraverso lo strumento facilitatore del fumetto, per rendere accessibili a tutti l’arte e la scienza.

«Durante il lockdown e la chiusura al pubblico abbiamo continuato a lavorare ai nostri progetti –afferma Giulio De Vita, fondatore e direttore del PAFF!- e a una settimana dall’inizio della fase 2 abbiamo inaugurato ben due mostre; la nostra impostazione “smart”, che fin dalla fondazione del museo fa un uso mirato e strategico della tecnologia, ci ha consentito di adeguarci alle difficoltà e di trovare nuove soluzioni. Abbiamo realizzato conferenze, corsi e incontri di formazioni online, abbiamo pubblicato il libro benefico “Lockdown Chronicles” con le testimonianze internazionali disegnate di 100 fumettisti famosi e attualmente ospitiamo la mostra internazionale “il Mondo di Leonardo. Codici interattivi, macchine disegni”, affiancata da ben altre 4 esposizioni; il tutto nel sereno ma rigoroso rispetto delle normative anti-contagio, che, abbiamo riscontrato, se seguite diligentemente, garantiscono ampiamente la sicurezza.»

Il PAFF! ha appena siglato due importanti accordi di collaborazione che proiettano il museo nella rete di player culturali di rilievo del Nord d’Italia: l’intesa con la Fondazione Pordenonelegge, organizzatrice di “Pordenonelegge - Festa del libro con gli autori”, la cinque giorni dedicata alla letteratura che ogni anno coinvolge scrittori di livello internazionale e la partnership con il Comicon di Napoli, una delle rassegne sul fumetto di maggior rilievo nel panorama nazionale, con il quale verrà realizzata a fine anno una grande mostra sul fumettista italiano vivente più famoso nel mondo: Milo Manara. Inoltre il PAFF! ha siglato accordi con il Museo del Cinema di Torino, con il Museo del Fumetto di Bruxelles, con l’agenzia Corporate Fiction di Parigi e con l’R/O institute di Bruxelles.

«La programmazione è molto diversificata e ambiziosa, vogliamo mettere il PAFF! a dialogo con le realtà internazionali. Il museo è nato proprio con l’intento di dare spazio a un nuovo modo di comunicare l’arte e la scienza, pensando a istituzioni culturali estere, che usano strumenti e metodologie nuove, che in Italia non esistono».

Aperta l’11 agosto, l’esposizione “Mecha -design: Lorenzo Pastrovicchio” propone le creazioni e i progetti più significativi degli ultimi anni dell'autore triestino che lavora per Disney. Nell’ambito del disegno d’animazione e fumettistico il mecha design (dall’inglese mechanical design, letteralmente “progettazione meccanica”) definisce l’ideazione, progettazione e la realizzazione di disegni di robot, navi, auto, oggetti meccanici e tecnologia per opere di fantasia.

Stesse date per l’esposizione che racconta una serie di fumetti scritta e disegnata da Mario Alberti “Il muro”, il cui primo episodio “Homo homini lupus” è uscito nel gennaio 2020 per la casa editrice francese Glénat, un road movie selvaggio e post-apocalittico che, nella più pura tradizione del genere, si interroga sul futuro dell’umanità e sulle conseguenze delle nostre azioni. 

Prosegue fino al 27 settembre la mostra interattiva “il Mondo di Leonardo. Codici interattivi, macchine, disegni” inaugurata lo scorso 28 giugno, che dopo New York, Tokyo, Kuwait city, San Paolo del Brasile, Città del Messico approda a Pordenone. Un percorso di scoperta che coinvolge i visitatori in molte attività e permette di sfogliare digitalmente il Codice del Volo e il famoso Codice Atlantico.

Non solo percorsi espositivi ma anche un programma formativo per adulti e bambini, che possono partecipare in sede e tramite i canali social del museo ad attività didattiche condotte da docenti esperti. “Learning by doing” è l'etichetta che aggrega parte della didattica online del PAFF! e riassume al meglio il metodo d'insegnamento del museo: il fare in prima persona. Mettersi subito alla prova, imparando la teoria dalla pratica sotto la guida di insegnanti specializzati. Si comincia con “Un mercoledì da leoni”, un ciclo di video pillole in première su Facebook e YouTube, dove ogni mercoledì, fino al 30 settembre, viene trasmesso un nuovo contenuto per ciascuna area tematica. Molti i corsi di prossima attivazione:

Un percorso per conoscere e capire le tecniche e l’etica che sono alla base della fotografia naturalistica e della macrofotografia: paesaggio, fauna e avifauna. Ogni lezione è organizzata con esercizi pratici svolti dai partecipanti sotto la guida del docente.

Il video making attraverso l'utilizzo dello smartphone: dal framing all'editing, passando per piccoli ma essenziali dettagli per migliorare la propria produzione video come sottotitoli, diritti d'utilizzo, qualità audio e uso delle luci.

Il workshop è pensato per liberare le idee e potenziare la creatività dei teenager. Grazie alla designer Francesca Martini i partecipanti scopriranno come organizzare le loro intuizioni e come farle diventare oggetti da usare nella vita di tutti i giorni.

Corso semestrale per ragazzi, che comprende delle masterclass con artisti di livello.

In occasione dell’esposizione dedicata al genio di Leonardo sono stati attivati più cicli di laboratori artistici e scientifici, in cui le famiglie sono coinvolte in attività ludico-didattiche.

In collaborazione con l'associazione musicale FARANDOLA, l'Auditorium del PAFF! ospiterà tre reading musicali dedicati a un'analisi della musica del grande compositore tedesco e un laboratorio “beethoveniano” per i più piccoli.

Il 21 settembre riprende ad andare in onda ogni lunedì alle ore 16.00 “PAFF! BUM!”, un programma radiofonico trasmesso dal PAFF! su Wideline, la web radio pordenonese che conta ascoltatori in tutto il mondo, per parlare di fumetto, arti visive, cinema musica.

Un percorso coinvolgente per affrontare in maniera divertente e stimolante alcuni temi che risulteranno fondamentali per affrontare alla il passaggio delicato dalla scuola al mondo universitario.

L’impresa oggi, anche quella culturale creativa, è chiamata ad affrontare un forte cambiamento e diventa fondamentale condividere nuovi percorsi e opportunità per superare i momenti più critici.

Il PAFF! Palazzo Arti Fumetto Friuli di Pordenone è la prima istituzione culturale in Italia e una delle pochissime in Europa che promuove la divulgazione dell’arte e della scienza attraverso lo strumento facilitatore del fumetto, che permette una comprensione immediata e divertente delle tematiche culturali. Tramite il linguaggio intuitivo e giocoso delle immagini, PAFF! propone esposizioni temporanee, corsi di formazione, percorsi ludico-didattici, eventi e conferenze per varie fasce di pubblico. Fondato nel 2018 dal fumettista Giulio De Vita, insieme a un team di professionisti provenienti da esperienze in settori eterogenei, PAFF! utilizza lo strumento del fumetto per interagire in maniera creativa, smart e multidisciplinare con gli utenti e farli avvicinare in modo divertente alla cultura.

Il museo PAFF! è gestito dall’Associazione Vastagamma APS e sostenuto dalla Regione Friuli-Venezia Giulia e dal Comune di Pordenone. Concepito come progetto sperimentale, ha fin dal suo inizio dimostrato tutto il suo potenziale per la promozione del territorio grazie alla sua originalità e alla capacità, dovute alle caratteristiche del fumetto, di coniugarsi con ambiti e tematiche anche molto distanti fra loro: l’arte, la scienza, le discipline sociali.


 

La Galleria d’Arte Moderna di Roma ospiterà dal 17 settembre al 22 novembre 2020 SHEPARD FAIREY / 3 DECADES OF DISSENT, un progetto espositivo esclusivo curato dallo stesso Shepard Fairey, urban artist tra i più conosciuti al mondo, insieme a Claudio Crescentini, Federica Pirani e Wunderkammern Gallery e contemporaneamente, la 2020 STEN LEX. Rinascita, una mostra a cura degli stessi artisti, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Wunderkammern Gallery, organizzata in collaborazione con Zètema Progetto Cultura. L’iniziativa fa parte di Romarama, il programma di eventi culturali promosso da Roma Capitale. 


Si tratta di un concept unico e irripetibile, nato appositamente per la Galleria d’Arte Moderna, che presenta un nucleo unitario di trenta recenti opere grafiche inedite (2019) dell’artista con le quali si ripercorrono molti dei suoi temi di dissenso, tra cui la lotta per la pace e contro la violenza razziale, la difesa della dignità umana e di genere, la salvaguardia dell’ambiente. Le opere esposte dialogheranno con importanti opere della collezione d’arte contemporanea della Sovrintendenza Capitolina.

La mostra - che fa parte di Romarama, il programma di eventi culturali promosso da Roma Capitale - è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali e Wunderkammern Gallery, organizzata in collaborazione con Zètema Progetto Cultura ed è accompagnata da un catalogo con testi di Maria Vittoria Marini Clarelli, Claudio Crescentini, Federica Pirani, Arianna Angelelli insieme a Daniela Vasta e Wunderkammern Gallery.

In esposizione una selezione di opere formato medio-grande tra cui stencil poster e stampa su carta con sostegni di ferro, legno e vetro, e un'installazione stencil poster nel chiostro della Galleria.  

Rinascita, rinnovamento e rigenerazione sono solo alcuni dei cardini ideali dello stile innovativo di Sten Lex, pionieri dello stencil poster, che li ha resi gli urban artists italiani più celebri a livello internazionale. La costante sperimentazione, che costituisce il segno della loro arte, ha condotto i due artisti all'invenzione dello “stencil poster”, una tecnica basata sulla combinazione di mezzi toni e stencil, che si ispira alle incisioni classiche e alle stampe odierne, designando come “incisori del nuovo millennio”.

La Galleria d’Arte Moderna di Roma ospiterà dal 17 settembre al 22 novembre 2020 SHEPARD FAIREY / 3 DECADES OF DISSENT, un progetto espositivo esclusivo curato dallo stesso Shepard Fairey, urban artist tra i più conosciuti al mondo, insieme a Claudio Crescentini, Federica Pirani e Wunderkammern Gallery, e STEN LEX. Rinascita, una mostra a cura degli stessi artisti, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Wunderkammern Gallery, organizzata in collaborazione con Zètema Progetto Cultura. L'iniziativa fa parte di Romarama, il programma di eventi culturali promosso da Roma Capitale.

Si tratta di un concept unico e irripetibile, nato appositamente per la Galleria d’Arte Moderna, che presenta un nucleo unitario di trenta recenti opere grafiche inedite (2019) dell’artista con le quali si ripercorrono molti dei suoi temi di dissenso, tra cui la lotta per la pace e contro la violenza razziale, la difesa della dignità umana e di genere, la salvaguardia dell’ambiente. Le opere esposte dialogheranno con importanti opere della collezione d’arte contemporanea della Sovrintendenza Capitolina.

L’artista stesso in proposito afferma: "È un immenso onore per me esporre alla GAM una selezione delle opere più importanti della mia carriera, accanto a un gruppo di capolavori scelti dalla collezione permanente del museo. Attraverso l'arte racconto la storia delle mie risposte visive ai timori e alle preoccupazioni che hanno attraversato il mondo negli ultimi trent’anni; ma questa mostra scava più in profondità, creando un dialogo tra le mie opere e quelle selezionate dalle raccolte della GAM. Tutte rivelano i timori profondamente umani degli artisti e del loro tempo, dimostrando come la risposta creativa possa assumere forme molteplici. Mi piace cogliere le assonanze estetiche fra molta della mia arte e le opere di Giulio Turcato, o la provocazione concettuale di Pino Pascali. Per me, fare arte significa ispirare e promuovere il dialogo, e credo che le molteplici stratificazioni di questa mostra sapranno far riflettere e avviare discussioni profonde."

La mostra - che fa parte di Romarama, il programma di eventi culturali promosso da Roma Capitale - è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali e Wunderkammern, organizzata in collaborazione con Zètema Progetto Cultura ed è accompagnata da un catalogo, pubblicato da Silvana Editoriale, con testi di Maria Vittoria Marini Clarelli, Claudio Crescentini, Federica Pirani, Arianna Angelelli insieme a Daniela Vasta e Wunderkammern.

In esposizione una selezione di opere formato medio-grande tra cui stencil poster e stampa su carta con sostegni di ferro, legno e vetro, e un'installazione stencil poster nel chiostro della Galleria.  

La seconda mostra si chiama Rinascita, rinnovamento e rigenerazione sono solo alcuni dei cardini ideali dello stile innovativo di Sten Lex, pionieri dello stencil poster, che li ha resi gli urban artists italiani più celebri a livello internazionale. La costante sperimentazione, che costituisce il segno della loro arte, ha condotto i due artisti all'invenzione dello “stencil poster”, una tecnica basata sulla combinazione di mezzi toni e stencil, che si ispira alle incisioni classiche e alle stampe odierne, designando come “incisori del nuovo millennio”.

Dalle parole della critica d'arte Marta Silvi: “Il soggetto è subordinato alla tecnica, vera protagonista dei loro lavori. La costruzione dell’immagine parte sempre dalla visione, dall’intuizione ottica che l’occhio umano sperimenta a distanza. C’è Impressionismo, nella ricerca della percezione retinica richiesta allo spettatore a diretto completamento della visione, c’è Pointinismo, nella modalità esecutiva, c’è arte Optical negli obiettivi di ricomposizione degli effetti prodotti dalle linee, c’è Pop, nella scelta dei soggetti originari e nella caratterizzazione dei messaggi, oltre che una riflessione profonda che sviscera il concetto di “schermo” nella evoluta società contemporanea.”

Con una distillata collezione di pastelli omaggia la sua città Franco Polizzi, in una intensa mostra pensata negli spazi antichi del Caffè Letterario Vitaliano Brancati di Scicli, sede dell’omonimo storico Movimento Culturale.

Dal 19 luglio al 31 agosto il celebre pittore siciliano, tra gli artisti del nucleo storico del Gruppo di Scicli, porta in mostra le sue visioni paesaggistiche, reinvenzioni dei luoghi cari, il mare, l’oro della campagna, gli spazi celesti, con opere in massima parte datate 2019-2020, tra le quali un nucleo prezioso di inediti.

E il titolo trae ispirazione proprio dalla originalità e dalla esclusività delle opere, che celebrano le visioni vedute naturali polizziane, con una tecnica, il pastello, particolarmente congeniale all’artista, la cui opera è contrassegnata dall’inscindibile binomio di luce-colore.

Il commento critico e la cura dell’esposizione sono affidati ad Elisa Mandarà, critico col quale Polizzi coltiva da anni un sodalizio ed una complicità di sguardo: “Un vento nuovo soffia freschezza in una silloge inedita di pastelli, che, rispetto al poderoso corpus degli oli, si configurano come lavori di più sciolta esecuzione, d’una impalpabile delicatezza, d’una più evidente freschezza di mano. Notiamo subito come i nuclei poetici cari all’artista, esempio immediato la porta finestra spalancata sulla buganvillea, guadagnino atmosfere nuove e nuove libertà, in una enfatizzazione di quel tratto connotativo dello stile polizziano, che è l’assimilazione della luce al colore”.

Con un cursus espositivo di pregio ininterrotto, dal 1975 a oggi, tra gli autori più significativi del panorama italiano contemporaneo, riconosciuto da nomi critici di primo rilievo, Franco Polizzi conduce il suo lavoro con una fede assoluta nell’arte, in uno stile proprio di grande impatto emozionale e poetico, che ha tesaurizzato la grande tradizione e che è piena affermazione dell’autenticità di ispirazione e dei valori pittorici puri: “Siamo nell’era delle tecnologie e del virtuale, dipingere è un atto eroico”, afferma l’artista, aggiungendo che “la pittura è qualcosa che si fa con le mani, oltre che con la testa e col cuore, la pittura è anche artigianato; essere fedeli al proprio sogno significa non farsi distrarre dalle mode, ovvero da tutto quanto ti può fare apparire la pittura come inadeguata o superata, démodé”.

Sono opere nuove, quelle che potremo ammirare questa estate al Brancati di Scicli, ma che consolidano la riconoscibilità dell’opera di Franco Polizzi: “La fragranza dei pastelli più recenti conferma la straordinaria coerenza del percorso polizziano – continua Elisa Mandarà –, lo specifico storico del suo inconfondibile stile. È anzitutto la natura a suggerire una inesauribile sorgente di immagini, una mai paga fascinazione. L’occhio polizziano figura e trasfigura, ricerca immaginifico le sue finalità, deposita un precipitato di mondo, per come la visione dell’interno struttura e veste il reale, tramite il gesto e il segno della mano. E ciò, in una consapevolezza culturale profonda del passato, che comprende lo sguardo sensibile agli autori che hanno costellato la storia del pastello. Libero al contempo da debiti sostanziali iconografici e formali, il paesaggismo polizziano trascrive le fascinazioni naturali, con sensibilità rapace, finissima, enfatizzante gli stimoli cromatici e luminosi del visibile della terra.”.

Fissata per le 19,30 di domenica 19 luglio, l’inaugurazione si svolgerà in linea con le misure ministeriali in atto per contenere il rischio di contagio da Covid-19. L’esposizione sarà visitabile tutti i giorni feriali, dalle 17,30 alle 20,30.

Le fotografie delle opere sono di Gianni Mania, la veste grafica della mostra di Creattica di Domenico Carbone.

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