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Salvini accusato dalla Magistratura di abuso di potere

Oggi, un nuovo capitolo di quella querelle estiva. Il tribunale dei ministri di Catania ha chiesto al presidente del Senato l'autorizzazione a procedere per sequestro di persona nei confronti dell'ex ministro dell’Interno, che ha così commenta la novità ospite a Fuori dal coro, su Rete4: "Oggi mi è arrivata una denuncia: sarei colpevole di reato di sequestro di persona aggravato per aver 'privato della libertà personale 131 immigrati presenti sulla nave Gregoretti', rischio fino a quindici anni di carcere".

Dunque, il capo politico de Carroccio ha affondato il colpo: "Ritengo che sia una vergogna che un ministro che ha difeso i confini del suo Paese possa essere processato per essersi occupato della sicurezza dei suoi cittadini. Vorrei sapere quanto costerà alla collettività questo processo. Mi spiace che tribunali italiani, oggi intasati, debbano perdere tempo per indagare un ministro che ha fatto quello che gli italiani gli hanno chiesto di fare…".

Nell'atto di accusa del Tribunale, riportato dal Corriere della Sera, si legge come Matteo Salvni avrebbe "determinato consapevolmente l'illegittima privazione della libertà dei migranti, costretti a rimanere in condizioni psico-fisiche critiche a bordo".

 la richiesta di autorizzazione a procedere è stata inviata al Senato e ora dovranno essere i parlamentari a decidere se concedere il via libera.

Salvini è accusato di aver «determinato consapevolmente l’illegittima privazione della libertà dei migranti, costretti a rimanere in condizioni psico fisiche critiche a bordo». Adesso bisognerà vedere che cosa decideranno di fare i 5 Stelle che all’epoca governavano con Salvini e dunque condivisero la sua linea

Negli ultimi minuti, il diretto interessato è tornato a commentare l'indagine a suo carico, definendola "vergognosa". Queste, infatti, le sue dure parole: "Inchiesta vergognosa: quanto costa ai cittadini italiani questa caccia alle streghe in termini di uomini, spreco di tempo e utilizzo di mezzi? Indagato perché ho difeso la sicurezza, i confini e la dignità del mio Paese, incredibile…". A margine di un evento a Roma, il segretario leghista ha aggiunto: "Per me non sarebbe un problema andare in tribunale e guardare in faccia un giudice che tra un ministro e chi trasporta illegalmente immigrati irregolari, simpatizza per i secondi. Il fatto che io rischi anni di carcere per aver difeso i confini del mio Paese mi fa dire che in Italia c'è un problema, ringrazio la maggioranza della magistratura, che è obiettiva e corretta, ma c'è parte che fa politica, fa ridere che ministro venga indagato e processato per aver fatto il proprio dovere".

L'atto di accusa del Tribunale dei ministri di Catania dopo gli accertamenti sull'ex ministro degli Interni Matteo Salvini. Il documento del Tribunale dei ministri è stato pubblicato da "Il Corriere della Sera" e l'ex ministro ha già replicato alla notizia ieri sera nel corso di un'intervista a Rete4.Secondo i giudici a abusato dei suoi poteri privando della libertà personale 131 migranti a bordo dell'unità navale Gregoretti della guardia costiera italiana alle 00,35 del 27 luglio 2019".

"A firma del presidente del Tribunale dei ministri Lamantia, iscritto a Magistratura democratica, viene trasmesso al presidente del Senato che Salvini sarebbe colpevole di reato di sequestro di persona aggravato abusando dei suoi poteri. Rischio fino a 15 anni di carcere. Ritengo che sia una vergogna che un ministro venga processato per aver fatto l'interesse del suo Paese", aveva commentato l'ex ministro.

Salvini è accusato di aver "determinato consapevolmente l'illegittima privazione della libertà dei migranti, costretti a rimanere in condizioni psico fisiche critiche a bordo", scrivono i giudici. La vicenda riguarda la nave Gregoretti: il pattugliatore della Guardia Costiera era stato fermo nel porto militare di Augusta (Siracusa) dalla notte del 27 luglio con a bordo oltre 100 migranti soccorsi in mare fino al 31 luglio quando era arrivato il via libera allo sbarco.

La Procura a settembre aveva ufficializzato la richiesta di archiviazione, ma aveva comunque trasmesso gli atti al Collegio per i reati ministeriali del Tribunale di Catania.

"È una vergogna. Vorrei sapere quanto queste indagini costano al popolo italiano. Quanto costano gli uomini ed il tempo sottratti alle indagini vere su criminali veri". Lo dice il leader della Lega  arrivando a un evento di Confapi riferendosi all'ultima inchiesta che lo riguarda. "Il fatto che io rischi anni di carcere per aver difeso i confini del mio paese mi fa dire che in Italia c'è un problema".

Intanto da alcuni giorni nei corridoi ovattati di Camera e Senato circola con sempre più insistenza una voce, secondo cui la Procura di Milano potrebbe tornare alla carica, già nei prossimi giorni, contro Matteo Salvini, per il presunto negoziato condotto all'hotel Metropol di Mosca tra Gianluca Savoini ed altri personaggi italiani e russi per far arrivare alla Lega un finanziamento di 65 milioni di dollari attraverso la vendita di petrolio. Un'accusa di corruzione internazionale che all'epoca era stata rilanciata, con tanto di pubblicazione di un audio, da parte del sito statunitense Buzzfeed.

Indiscrezioni degne di credibilità - come assicurano fonti parlamentari interpellate da Il Tempo - per mettere in difficoltà il leader del Carroccio. Del resto, le indiscrezioni sono state riprese dallo stesso Maurizio Belpietro che su La Verità di ieri ha scritto che la Procura meneghina "starebbe per prendere qualche clamorosa decisione", tanto che "diversi cronisti d'oltreoceano", come ad esempio quelli del New York Times, "avrebbero già piantato le tende" in città, "in attesa delle rivelazioni".

Insomma, non sono bastate le indagini di magistrati più o meno zelanti sugli sbarchi di migranti delle Organizzazioni non governative, non è stato sufficiente l'avviso di garanzia recapitato dai pubblici ministeri capitolini al segretario leghista per abuso d'ufficio per un asserito uso di voli di Stato per fini privati quando era vicepresidente del Consiglio e ministro dell'Interno, senza dimenticare naturalmente la vicenda dei presunti 49 milioni di euro di rimborsi elettorali andati al partito e la in parte annessa questione relativa ad alcuni finanziamenti che sarebbero stati ricevuti da un'associazione ritenuta vicina a Roberto Maroni all'epoca della campagna elettorale per le Regionali.

 

 

 

 

 

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