Nel 2015, l’entrata media nazionale risulta pari ad Euro 17.826, con un incremento dell’1,6%, rispetto al 2014 ma, all’interno del territorio nazionale, emerge forte il divario tra il Nord, dove si registra una crescita del 2,3%, e il Sud che deve fare i conti con periodo di decrescita (-0,1%). Pertanto, le persone che vivono nel Nord possono contare, in media, su un’entrata annuale di 20.838 euro mentre, i cittadini del Mezzogiorno possono vivere con 13.188 euro, avendo a disposizione, un terzo in meno di risorse monetarie. In particolare, la forbice sul reddito tocca i livelli massimi confrontando il reddito medio pro-capite nel Trentino-Alto Adige che ammonta a 22.188 euro e, in Calabria, che si ferma a poco più della metà (12.237 euro) (confrontare-I dati dell’Istat). A questo punto, noi diciamo, senza mezzi termini, che le protagoniste della ripresa del Mezzogiorno, possono essere le aziende, con voglia di proporre e di fare. Ma c’è di più. Dal Ministero della Coesione territoriale e Mezzogiorno sono in arrivo 200milioni di euro, che potranno crescere sino a 300milioni di euro, per progetti aziendali di ricerca e innovazione, nelle otto regioni del Mezzogiorno: Puglia, Abruzzo, Molise, Sardegna, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia. Ancora, potranno beneficiare di questi finanziamenti le imprese di ogni dimensione. Ad, onor del vero, dobbiamo, anche, aggiungere che gli spazi di crescita delle aziende, del Sud, hanno bisogno di questi due elementi: una facilità di accesso al credito; uno stop ad un eccesso di vincoli della burocrazia. E dulcis in fundo, noi pensiamo che solo, così, il Mezzogiorno tornerà a crescere.