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70° Anniversario della FAO

L'Italia ha saputo "dare una risposta coraggiosa e profondamente umana alla più grande crisi migratoria dalla fine della Seconda guerra mondiale. Rendo omaggio agli uomini e alla donne d'Italia che hanno salvato decine di migliaia di migranti. Ringrazio l'Italia". Così il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon in aula alla Camera. Nell' immigrazione forzata non ci sono due categorie, i meritevoli e i non meritevoli. Ci sono solo persone che hanno bisogno di aiuto. Tutti i migranti devono godere della protezione", ha detto Lo dice il segretario generale dell'Onu, ricordando anche "la storia dell'emigrazione italiana
Intanto Il Segretario Generale dell'ONU Ban Ki-moon e il Direttore Generale della FAO, José Graziano da Silva, parteciperanno insieme al Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, e ai Ministri italiani dell'Agricoltura e degli Affari Esteri alla celebrazione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2015 a Expo Milano.

La cerimonia commemorerà il 70° anniversario della nascita della FAO e affronterà il tema della Giornata mondiale dell'Alimentazione di quest’anno "Protezione sociale e Agricoltura: rompere il circolo di povertà rurale", e come questo si colleghi con il tema delle Nazioni Unite per l'Expo 2015,la sfida Fame zero -Uniti per un Mondo sostenibile

Tra i momenti salienti della cerimonia vi sarà la presentazione ufficiale della Carta di Milano al Segretario Generale delle Nazioni Unite.

Gli interventi includono:

 

Ban Ki-moon, Segretario Generale delle Nazioni Unite

Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana

José Graziano da Silva, Direttore Generale, della FAO

Paolo Gentiloni, Ministro italiano degli Affari Esteri

Maurizio Martina, Ministro italiano delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.


Kanayo F. Nwanze, Presidente del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo(IFAD)

Ertharin Cousin, Direttrice Esecutiva del Programma Alimentare Mondiale (PAM)

Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano

La FAO festeggia 70 anni e domani festeggiera al Expo questo grande traguardo ma vediamo come e arrivato durante gli anni passati :
Gli anni dal 1985 al 1995 videro incredibili cambiamenti ideologici che, attraverso i progressi tecnologici, fecero emergere una mentalità incentrata sulla nutrizione e risposte sociali alla crisi. Fu il decennio del primo disastro nucleare e dei suoi effetti sull’agricoltura di due continenti. Fu il decennio in cui assistemmo a una crescente impazienza di liberare definitivamente il mondo dalla fame una volta per tutte. Fu anche il decennio in cui cominciò a essere riconosciuta l'importanza del ruolo delle donne nell’agricoltura.

La quinta Inchiesta mondiale sull'alimentazione pubblicata dalla FAO nel 1985 delineò, ancora una volta, il quadro generale su alimentazione e nutrizione nel mondo. L'inchiesta evidenziava che il numero delle persone sottonutrite nei paesi in via di sviluppo si era ridotto; tuttavia, il numero delle persone che soffrivano la fame era ancora enorme. Risolvere il problema della malnutrizione non era più una scelta facoltativa.

Nel 1992 la FAO e l'Organizzazione mondiale della sanità convocarono la prima conferenza mondiale dedicata esclusivamente alla risoluzione dei problemi di nutrizione nel mondo, la Conferenza internazionale sulla nutrizione (CIN).

Dalla conferenza emerse un'ondata di promesse d’impegno da parte dei governi a eliminare, prima del millennio successivo, l’inanizione, la fame cronica diffusa e la denutrizione, soprattutto in bambini, donne e anziani. I governi si impegnarono anche ad affrontare direttamente una serie di problemi legati all'alimentazione, dalle carenze di micronutrienti alle malattie non trasmissibili, dalle misure igienico-sanitarie inadeguate all'insalubrità dell’acqua da bere. Per non dimenticare l'urgenza di eliminare l’inanizione e la denutrizione cronica, la gravità della situazione alimentare mondiale fu ribadita ancora nel 1993 alla Conferenza della FAO, durante la revisione del rapporto Agricoltura mondiale verso il 2010. Il rapporto precisava che, nonostante l’incremento della produzione e della sicurezza  alimentare, al mondo restavano ancora 800 milioni di persone che soffrivano di sottonutrizione cronica.

Come se il numero di persone sottonutrite non fosse stato già sufficiente, il mondo dovette anche affrontare disastri causati dall'uomo, che aggravarono la situazione.

Il fatidico 26 aprile 1986, la catastrofe nucleare conosciuta come "disastro di Chernobyl" causò il rilascio di sostanze radioattive nell'ambiente, con un effetto devastante sul commercio dei prodotti agricoli e alimentari di base, non solo nelle vicinanze della centrale nucleare di Chernobyl o in Ucraina, dove si verificò l'incidente; la ricaduta dei radionuclidi nell'atmosfera, infatti, interessò una vasta area geografica dell'Europa e dell'Asia. Fu all'origine di gravi problemi alla produzione alimentare e al commercio di prodotti alimentari. Tali problemi furono aggravati dall'eterogeneità dei provvedimenti adottati dalle autorità nazionali, oltre che dall'impreparazione nell'affrontare una simile emergenza. Un anno dopo, la FAO pubblicò le proprie raccomandazioni sui livelli sicuri di contaminazione radioattiva degli alimenti nel commercio internazionale.

Gravi carestie in Sudan, Etiopia e Somalia decimarono intere popolazioni. Nel 1984-85, almeno 30 paesi africani conobbero carestie potenzialmente letali che causarono ingenti perdite, sia umane che zootecniche. In Africa orientale, nel complesso, il 42% della popolazione era sottonutrito, e i dati relativi a Eritrea, Etiopia e Somalia erano fra i più alti al mondo. 

La risposta della comunità internazionale si concretizzò in una vera gara di solidarietà da parte delle popolazioni dei paesi più fortunati. Quasi sette milioni di tonnellate di cereali vennero messi a disposizione dei 21 paesi colpiti dalla mancanza di cibo. Ciò dimostrò a tutti come le carestie fossero ancora presenti e molto lavoro fu svolto per migliorare il monitoraggio degli indicatori di previsione di queste crisi. Uno strumento degno di nota istituito in quel periodo fu il Sistema di monitoraggio ambientale in tempo reale in Africa (ARTEMIS), installato alla FAO nel 1988. I responsabili politici capirono che dovevano proteggere e coltivare le loro terre se volevano far diventare le carestie un ricordo del passato.

L'evoluzione della tecnologia informatica ha permesso alla FAO di creare, in risposta a varie esigenze dei paesi membri, numerosi sistemi informatici, basi e banche dati. Azioni che, secondo la Costituzione della FAO (articolo 1, paragrafo 1), si pongono al centro del lavoro dell’Organizzazione, giacché  si  precisa che essa "raccoglie, analizza, interpreta e diffonde le notizie relative alla nutrizione, all'alimentazione e all'agricoltura".

La forma più basilare di informazione è la statistica. Nel corso degli anni, la FAO è passata dal disporre di quattro macchine punzonatrici, due macchine di verifica, una fascicolatrice e un paio di tabulatrici nel 1963, al creare uno dei sistemi informatici più sofisticati dell'ONU nel 1986, un sistema su cui i governi possono contare per determinare le rispettive agende nazionali in materia di agricoltura. Fu in quell'anno che la FAO lanciò la propria base dati statistica completa, in grado di trattare i dati dell'agricoltura del mondo, che poi cambiò il proprio nome, a metà degli anni '90, in FaoStat.

Benché gli effetti devastanti dei parassiti, comprese le fitopatie e le erbe infestanti, siano sempre stati noti nel corso della storia, solo di recente sono stati elaborati standard giuridici per prevenire la diffusione dei parassiti e proteggere le risorse vegetali. Infatti, con l'aumento della circolazione internazionale di persone e merci, e con la maggiore permeabilità delle frontiere, anche i parassiti cominciarono a spostarsi sempre più rapidamente. La comunità internazionale intraprese varie azioni correttive. In primo luogo, la Convenzione internazionale per la protezione delle piante entrata in vigore nel 1991, affrontò queste trasformazioni così da tenere il passo con gli interventi di successo guidati dalla FAO a livello internazionale in materia di piante e prodotti vegetali. In secondo luogo, lo stesso anno fu organizzata nei Paesi Bassi la Conferenza della FAO sull'agricoltura e l'ambiente, in cui furono  discussi i requisiti dell'agricoltura sostenibile e lo sviluppo rurale, fungendo da precursore della Conferenza delle Nazioni Unite per l'ambiente e lo sviluppo (UNCED). Tre anni dopo, la FAO lanciò il Sistema preventivo di emergenza contro le malattie transfrontaliere degli animali e delle piante (EMPRES), che rafforzava il contributo dell'Organizzazione all'opera di prevenzione, controllo e, ove possibile, eliminazione dei parassiti e delle malattie di piante e animali.

Le ragioni per rivolgere un'attenzione speciale al ruolo delle donne nello sviluppo agricolo erano molte, dal momento che le donne rappresentano tradizionalmente la principale forza lavoro nelle colture commerciali e nella produzione alimentare.

Negli anni '80 e '90 persisteva un problema generalizzato di disuguaglianza: il posto della donna come "metà disuguale" in una società dominata dagli uomini. 

Questa ragione era già sufficiente per legittimare gli sforzi atti ad assicurare il progresso sociale delle donne nelle aree rurali. Inoltre, la discriminazione delle istituzioni impediva alle donne di accedere al credito, di entrare nelle cooperative o, ancora peggio, in alcuni sistemi di diritto tradizionale, di poter ereditare la terra.  

Per affrontare i problemi che impedivano lo sviluppo delle donne, la FAO portò avanti importanti programmi per valutare l'impatto delle sue azioni sulle donne, e introdusse componenti per far sì che le donne ottenessero reali benefici. La FAO ricevette oltre 24 milioni di USD dall'UNDP che finanziarono un’ampia serie di progetti speciali a favore delle donne. Il Programma speciale per la sicurezza alimentare (SPFS) che la FAO lanciò nel 1994, mirando ai paesi a basso reddito con deficit alimentare (LIFDC), interessò e migliorò le vite di molte donne in agricoltura.

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