Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Mercoledì, 15 Maggio 2024

Le opere di Bach: gli eff…

Mag 02, 2024 Hits:396 Crotone

In città l'ultima tappa d…

Apr 30, 2024 Hits:431 Crotone

Convegno Nazionale per la…

Apr 23, 2024 Hits:643 Crotone

L'Associazione "Pass…

Apr 05, 2024 Hits:1063 Crotone

Ritorna Calabria Movie Fi…

Apr 03, 2024 Hits:1058 Crotone

La serie evento internazi…

Mar 27, 2024 Hits:1430 Crotone

L'I.C. Papanice investe i…

Mar 01, 2024 Hits:1700 Crotone

Si chiama Amori di Sicilia e non poteva essere altrimenti il nuovo appuntamento con la rassegna “InTeatroAPERTO” della Fondazione Teatro Garibaldi di Modica, anche questo già sold out dopo poche ore dell’apertura delle prenotazioni, in programma sabato 18 luglio, alle ore 21.00, all’Anfiteatro del Parco San Giuseppe – U Timpuni a Modica. È un grande omaggio alla Sicilia a partire da quattro dei suoi scrittori più apprezzati di sempre, Luigi Capuana, Vitaliano Brancati, Leonardo Sciascia e Giuseppe Tomasi di Lampedusa, le cui indimenticate pagine saranno lette sulla scena. Protagonisti della serata figli illustri di questa terra isolana che attraverso l’arte ne narrano bellezza e splendori: Pippo Pattavina, attore catanese molto apprezzato nel panorama italiano, l’attore e regista catanese Ezio Donato, che cura anche la regia dello spettacolo, la riduzione e l’adattamento dei testi, e l’attrice siciliana Raffaella Bella. L’accompagnamento musicale è invece affidato al fisarmonicista Gianni Amore che eseguirà dal vivo le musiche di Matteo Musumeci. “L’amore ed erotismo hanno alimentato da sempre la letteratura e il teatro – spiega il regista Ezio Donato – Luigi Capuana, Vitaliano Brancati, Leonardo Sciascia e Giuseppe Tomasi di Lampedusa, grandi autori della narrativa siciliana, dalla felice stagione del verismo ai giorni nostri, con le loro opere, Un consulto legale, Il bacio, La frode, La Sirena, raccontano in questo spettacolo la passione amorosa, l’eros, e il rapporto maschio-femmina con toni divertiti e ironici e una spietata analisi di costume”.

Una serata appassionante e intensa attende quindi il pubblico della rassegna.

“Il prossimo appuntamento di “InTeatroAPERTO” – commenta il presidente della Fondazione, il sindaco di Modica Ignazio Abbate – è un inno alla Sicilia e ad alcune delle sue eccellenze letterarie. Siamo doppiamente onorati: intanto perché ascolteremo i capolavori di scrittori eccelsi e poi perché a leggerli e a interpretarli sarà il bravissimo Pippo Pattavina. Toccherà ad Ezio Donato, a Gianni Amore, e a Raffaella Bella ad arricchire ulteriormente la qualità della serata che, sono certo, sarà molto apprezzata”.

Quello di sabato è il terzo appuntamento con la rassegna estiva “InTeatroAPERTO” della Fondazione Teatro Garibaldi, in collaborazione con il Comune di Modica e Video Regione che registrerà ogni serata per poi mandarla in onda nelle prossime settimane e così permettere a chi non potrà essere presente fisicamente di godere della bellezza di questa iniziativa. “Usciamo da uno straordinario successo – dichiara il sovrintendente della Fondazione, Tonino Cannata – Venerdì e nella replica speciale di domenica con cui abbiamo cercato di soddisfare le tantissime richieste del pubblico, abbiamo assistito alla bravura di Andrea Tidona. Adesso ci prepariamo a vivere un altro appuntamento di forte intensità emotiva, anche questo andato a ruba tra il nostro pubblico in poche ore dall’avvio del botteghino”.

“Stiamo registrando un enorme successo e continue richieste segno che anche per questa inedita stagione estiva abbiamo colto nel segno – spiega Giorgio Rizza, vicepresidente della Fondazione Teatro Garibaldi – Dopo i numerosi sold out che hanno accompagnato già la stagione musicale e quella teatrale, naturalmente prima dello stop forzato a causa del covid, anche per questa proposta culturale abbiamo straordinari riscontri che arrivano non solo dal nostro affezionato pubblico ma anche da numerosissimi turisti”.

L’ingresso alle serate è libero ma è obbligatoria la prenotazione a causa dei posti limitati nel rispetto delle normative anti-Covid.

Questo il calendario di apertura delle prenotazioni, ricordando che fino a esaurimenti posti si potrà effettuare la prenotazione, per un massimo di due ingressi, solo di presenza al botteghino (apertura: tutti i giorni escluso la domenica, dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20) oppure online su www.ciaotickets.com:

  • NOVELLE E CANTI DI SICILIA - 31 luglio

Botteghino e online attivo lunedì 20/07/2020 ore 9,00

  • SICILIA BEDDA - 7 agosto

Botteghino e online attivo lunedì 27/07/2020 ore 9,00

  • CUNTI RE' VIDDANI - 11 agosto

Botteghino e online attivo lunedì 03/08/2020 ore 9,00

  • VIAGGIO ATTRAVERSO I DIALETTI - 20 agosto

Botteghino e online attivo lunedì 03/08/2020 ore 9,00

Tutti gli spettacoli sono registrati dall’emittente televisiva Video Regione e poi saranno trasmessi all’interno di un ciclo di puntate dedicate alla stagione.

Si tiene dal 30 luglio al 2 agosto Teatro dei Calanchi, la rassegna di eventi totalmente unplugged che prende corpo nella suggestiva cornice dei Calanchi, solchi argillosi nei pressi del comune di Pisticci (Matera).

Teatro dei Calanchi nasce da un'idea visionaria di Daniele Onorati, attore, regista e fondatore del Circus (Centro di Iniziativa e Ricerca per la Cultura e lo Spettacolo), uno dei primi centri culturali del metapontino.

Sulla spinta di tale ricerca, che è interconnessa a una riflessione sull'identità dei luoghi, prende corpo Teatro dei Calanchi, dove il contesto naturale diventa l'enclave teatrale ideale per mettere in scena i drammi e le azioni umane.

Al centro dell'edizione 2020 di Teatro dei Calanchi è la performance teatrale, con due eventi realizzati per il luogo e in uno spirito totalmente immersivo.

Delirium è uno spettacolo corale che si contamina di sperimentazioni, dove l'interpretazione degli attori gioca sulla ricerca di luogo e di senso, e stimola la riflessione sull'identità umana nella desolazione sociale di cui i Calanchi sono la perfetta metafora. Festivàl degli Insetti è un'irriverente commedia ecologista che ha per protagonisti giovanissimi attori sui temi del fragile ecosistema in cui l'uomo vive.

Spazio anche alla musica, con gli spettacoli unplugged di Cianfrusaglie e Yarákä.

Cianfrusaglie propone le sonorità degli Stati Uniti che legano, come un filo rosso, le campagne del Mississippi alle steppe del Mid-West. Progetto Yarákä intreccia i suoni mediterranei del Sud Italia ai ritmi audaci di matrice africana e sudamericana: due eventi in cui la musica diventa linguaggio universale del luogo.

L'arte si fa manualità con Ritratti d'ombre, dove lo street artist Raffaele Socci fa dei Calanchi un laboratorio d'arte e performance collettiva.

Teatro dei Calanchi è anche scoperta del luogo. Da questo nasce Calanchi XP, un'escursione fra le terre argillose condotta da Fabio Quinto, ricercatore ed esperto di fauna selvatica, e Maurizio Rosito, guida ambientale escursionistica.

I diversi eventi di Teatro dei Calanchi sono visioni di un unico sguardo, che è anche un invito: riconnettersi ai luoghi attraverso la bellezza dell'arte.

In Teatro dei Calanchi l'elemento naturale è essenziale, ma non è tutto. Come un otre da riempire, i calanchi - all'apparenza inospitali - si rivestono di senso quando si popolano di vita. 

Vivere Teatro dei Calanchi significa sposare il rispetto per la natura riducendone l'impatto umano con performance senza l'uso di elettricità né amplificazione acustica. Anche l'utilizzo dell'attrezzatura tecnica è ridotto al minimo.

Teatro dei Calanchi vuol dire anche responsabilità. Per questo, tutti gli eventi rispettano le nuove misure covid adottate a livello nazionale. La struttura ampia del Teatro dei Calanchi favorisce il distanziamento sociale e consente, allo stesso tempo, un’esperienza immersiva e totalmente comunitaria. L'accesso giornaliero prevede una capienza massima di 150 persone e vi si potrà accedere già un'ora prima dell'evento. La prenotazione online favorirà gli ingressi contingentati.

Nonostante la natura "inospitale" del luogo, a Teatro dei Calanchi si potrà assaporare il cibo locale nel rispetto dell'ambiente e delle normative vigenti: sarà possibile prenotare un sacchetto gastronomico sigillato e consegnato direttamente allo spettatore una volta raggiunto il luogo.

TEATRO DEI CALANCHI 2020 | IL PROGRAMMA

Giovedì 30 LUGLIO

h 19: Calanchi XP / h 20.30: Ritratti d'ombre / h 21.30: Festivàl degli Insetti

Venerdì 31 LUGLIO

h 19: Calanchi XP / h 20.30: Ritratti d'ombre / h 21.30: Festivàl degli Insetti

Sabato 1 AGOSTO

h 21: Delirium / h 23: Cianfrusaglie

Domenica 2 AGOSTO

h 21: Delirium / h 23: Yarákä

Conosco Nino da un po di anni... ci siamo conosciuti in una trasmissione televisiva dove ero ospite... Nino è una persona solare simpatica con la battuta scherzosa facile.
Questa è la seconda intervista che facciamo in esclusiva per il mio giornale "Il Corriere del sud".

Buongiorno Nino! E’ un vero piacere ospitarti nuovamente sul mio giornale.
Come ti senti Nino in questi giorni di coronavirus? che cosa fai?

A dire il vero sto provando a buttar giù, in questi giorni di quarantena, un testo simpatico anche perché non voglio parlare assolutamente del coronavirus perché significherebbe dargli importanza. Questo nome dobbiamo dimenticarlo al più presto. Maledetto!!  

Dove sei nato, e da quando ti e venuto la voglia dello spettacolo?  

Sono nato ad Agrigento nel 72.
La voglia dello spettacolo mi è venuta guardando i programmi in tv di intrattenimento noia con la tv in bianco e nero. Ricordo ai guardava tutti insieme, Macario. Portobello, fantastico, drive in etc.
Da li ho capito che qualcosa dentro di me accadeva spontaneamente. Facevo le imitazioni della Carta, Gianfranco D'Angelo.
Poi la radio locale con mio cognato che conduceva un programma che si chiamava "starting" Il giovedì sera alle 22 mi pare.  Li ho conosciuto e scoperto l 'amore per la radio... Tutto cominciò li a 12 anni, tra giradischi, bobine, lp e 45  giri. Molti ragazzi di oggi non sanno neanche cosa siano. Poi dai 17 ai 27 i villaggi turistici, all'inizio come DJ, poi negli anni ero molto poliedrico, facevo cabaret, presentato le serate, il DJ, tutto!! Nel 2000 arriva la. Radio nazionale(RTL 102.5), il ritorno al mio primo amore in realtà. Avevo cominciato così. Forse era. Destino tornare al primo "amore".

Come sei arrivato e come hai  pensato il tuo primo personaggio di avanti un altro?  

Dal 1993 facevo su e giù, Roma Sicilia, poi nel 96 trasferito a Roma definitivamente  e ho cominciato con le prime comparse per la tv, geo&geo, faccia tosta Rai Uno etc.. Nel 1998 un pomeriggio mi sono presentato a Cinecittà e ho saputo che era in onda un programma su Canale 5 (ciao Darwin) mi presentò con l'autore di allora, Federico Lampredi, il quale prese il mio Cv  in busta e le foto laser( ai tempi non esistevano le e-mail. Avevano già registrato le prime due puntate. Mi prese e dalla. Terza puntata della prima edizione ad oggi, sono l'unico ad aver fatto tutte le puntate di " a spasso nel tempo " . Un onore!!
il primo personaggio di "avanti un altro" Invece è arrivato nel 2015 dopo un provino in studio interpreto "il cognato alieno" Personaggio particolare, bizzarro ma divertente.

Come e nato il personaggio del coreografo da Bonolis o da Salvati?  

il coreografo nasce a Dicembre del 2019 da un idea di Marco Salvati uno degli autori storici di Bonolis. Siamo scesi in studio a provarlo e devo dire, sono entrato subito nei panni del ballerino e mi diverto tantissimo ad interpretatarlo. Nonostante i chili di troppo devo dire che mi muovo abbastanza bene, ballo a tempo e in passato anche a ciao Darwin ho fatto la Coreografia con il personaggio coreano "PSY".
il. Coreografo ha un po di me, ma non troppo. È normale che se interpretati un personaggio devi estranearti  e cercare di entrarci dentro al 100℅.

Grazie Nino siete tutti fantastici nel programma... vi seguo tutti i giorni.

Sessanta candeline per questa nuova edizione del Globo d'Oro. L'atteso premio conferito dall'Associazione della stampa estera in Italia celebrerà anche quest'anno le eccellenze del cinema italiano, promettendo una gara senza esclusioni di colpi - e di sorprese - come già annuncia la terna dei finalisti, selezionata poche ore fa dal comitato della giuria. 

Il Globo d'oro è un premio cinematografico italiano assegnato con cadenza annuale dai giornalisti della stampa estera accreditata in Italia.

Nel 1959 l'Associazione stampa estera in Italia, alla quale facevano riferimento su tutti i critici John Francis Lane, Melton Davis e Klaus Rhüle, volle rendere omaggio al cinema italiano, all'apice della cultura mondiale in quel momento, creando un premio ad hoc sulla scia dei Golden Globe del cinema statunitense. La prima premiazione si tenne nel 1960 e decretò la vittoria del film 'Un maledetto imbroglio' di Pietro Germi. Nel corso degli anni, le categorie del premio vennero ampliate e furono inclusi anche i professionisti del settore, oltre che i film.

L'edizione 1981-1982 vide la partecipazione del presidente della Repubblica Italiana Sandro Pertini. Nel 1995 venne creato il Premio alla carriera.
Ad oggi è considerato fra i tre più importanti premi italiani, insieme ai David di Donatello e ai Nastri d'Argento.


Un anniversario importante che coincide con i festeggiamenti del centenario dalla nascita di Alberto Sordi e Federico Fellini, forse i due rappresentanti per eccellenza del Cinema italiano nel mondo. "Quello della 60a edizione è un traguardo prezioso - spiegano i responsabili del premio Claudio Lavanga e Alina Trabattoni - che cade nel centenario dalla nascita di due grandi maestri del cinema italiano: Federico Fellini e Alberto Sordi. Anche per questo motivo, il Globo d'Oro alla Carriera quest'anno è stato assegnato all'unanimità a Sandra Milo.

Lei è una vera icona vivente per generazioni di spettatori, che ha esordito proprio accanto a Sordi ne 'Lo scapolo', e che successivamente è stata l'indimenticabile interprete di decine di film, tra cui anche '8 ' e 'Giulietta degli spiriti' del maestro Fellini". Ecco, dunque, in gara a contendersi il premio per la Migliore Regia: Giorgio Diritti con 'Volevo nascondermi', Matteo Garrone con 'Pinocchio' e Damiano e Fabio d'Innocenzo con 'Favolacce'. 

Come Migliore opera prima la giuria ha selezionato: 'Piciridda', che segna l'esordio di Paolo Licata. I volti femminili scelti come premio per la Miglior Attrice sono Valeria Bruni Tedeschi, protagonista di 'Aspromonte, la terra degli ultimi', di Mimmo Calopresti, Marta Castiglia per 'Picciridda' e Paola Lavini interprete di 'Volevo nascondermi'; i tre finalisti per la categoria maschile, invece, sono Elio Germano per il film 'Volevo nascondermi', Pierfrancesco Favino in 'Hammamet', di Gianni Amelio, e Luca Marinelli per 'Martin Eden', di Pietro Marcello. Da 'Nevia' di Nunzia De Stefano viene scelta Virginia Apicella, che riceverà il premio come Giovane Promessa.

Per il Premio alla Miglior Colonna Sonora il comitato ha selezionato Marco Biscarini per 'Volevo nascondermi', Pericle Odierna autore delle musiche di 'Picciridda' e il maestro Nicola Piovani per il film 'Aspromonte, la terra degli ultimi'. Per la sezione Miglior Fotografia si contenderanno il Globo d'Oro Matteo Cocco con 'Volevo nascondermi', Nicolaj Bruel per 'Pinocchio' e Stefano Falivene per 'Aspromonte, la terra degli ultimi'; chiude la serie il Premio alla Miglior Sceneggiatura: Giorgio Diritti, Tania Pedroni, Fredo Valla autori di 'Volevo nascondermi'; Damiano e Fabio D'Innocenzo per 'Favolacce' e Paolo Licata e Catena Fiorello di 'Picciridda'. La statuetta per la Miglior Serie tv vede candidati 'L'amica geniale 2', 'Diavoli' e 'The New Pope'. Il Gran Premio della Stampa Estera quest'anno verrà assegnato a Carlo Poggioli, costumista di fama mondiale. “Per il secondo anno di seguito abbiamo deciso di assegnare il Gran Premio della Stampa Estera a un italiano che ha varcato i confini diventando ambasciatore del nostro paese nel mondo”, hanno commentato Lavanga e Trabattoni.


A questa selezione di eccellenze, si aggiunge quest'anno la categoria Miglior Commedia, a contenderla 'Tolo Tolo' diretto e interpretato da Luca Medici, in arte Checco Zalone, 'Odio l'estate' con il trio Aldo Giovanni e Giacomo guidati da Massimo Venier e '7 ore per farti innamorare' con protagonista Giampaolo Morelli che ne firma anche la regia. Sarà una scelta difficile, quella del comitato di giuria, che in questi giorni ha dovuto prendere anche la decisione di non organizzare la celebre soirée di gala per festeggiare i vincitori, ai quali verranno consegnati i premi dai responsabili della giuria a nome di tutti, con una premiazione online, che verrà trasmessa al pubblico il 15 luglio sul sito del Globo d'Oro.

"Il Globo d'Oro celebra un prestigioso traguardo - dichiarano i membri del comitato di giuria - tuttavia, a sessant'anni dalla prima cerimonia, purtroppo, come succede nelle più imprevedibili delle sceneggiature, non sarà possibile festeggiare questa pietra miliare con il Gran Gala di premiazione che tutti i premiati di quest'anno avrebbero meritato. Come corrispondenti non abbiamo mai smesso di lavorare per raccontare la pandemia, ma nonostante questa battuta d'arresto non abbiamo voluto rinunciare alla visione e votazione dei numerosi film, documentari, serie tv e cortometraggi in concorso, per dare voce anche quest'anno questo premio che è unico nel suo genere.
Un riconoscimento indipendente al cinema italiano, assegnato da chi l’Italia la racconta ogni giorno guardandola da fuori”.

60° Globi d'oro, le nomination 

Nomination della 60ma edizione del Premio Globo d'Oro

Miglior Film

Pinocchio

Volevo nascondermi

Picciridda

Migliore Regia

Giorgio Diritti, Volevo nascondermi

Matteo Garrone, Pinocchio

Damiano e Fabio D’Innocenzo, Favolacce

Miglior Opera Prima

Picciridda, Paolo Licata

Miglior Attrice

Paola Lavini, Volevo nascondermi

Marta Castiglia, Picciridda

Valeria Bruni Tedeschi, Aspromonte, la terra degli ultimi

Miglior Attore

Elio Germano, Volevo nascondermi

Luca Marinelli, Martin Eden

Pierfrancesco Favino, Hammamet

Premio Giovane Promessa

Virginia Apicella, Nevia

Miglior Fotografia

Volevo nascondermi, Matteo Cocco

Pinocchio, Nicolaj Bruel
Aspromonte, la terra degli ultimi, Stefano Falivene

Gran Premio della Stampa Estera
Carlo Poggioli, costumista

Premio alla Carriera

Sandra Milo

Miglior Serie Tv

Diavoli

L’amica geniale 2

The New Pope

Miglior Commedia

Tolo Tolo, Checco Zalone

Odio l’estate, Massimo Venier

7 ore per farti innamorare, Giampaolo Morelli

Miglior Colonna Sonora

Marco Biscarini, Volevo nascondermi

Pericle Odierna, Picciridda

Nicola Piovani, Aspromonte, la terra degli ultimi

Migliore Sceneggiatura

Volevo Nascondermi, Giorgio Diritti, Tania Pedroni, Fredo Valla

Favolacce, Damiano e Fabio D’Innocenzo

Picciridda, Paolo Licata e Catena Fiorello

Miglior Documentario

La passione di Anna Magnani, Enrico Cerasuolo

Vulnerabile bellezza, Manuele Mandolesi

La Mafia non è più quella di una volta, Franco Maresco

Miglior Corto

Gli occhi dell’altro, Gianpaolo Tescari

Delitto naturale, Valentina Bertuzzi

L’amore oltre il tempo, Emanuele Pellecchia

La 60ma edizione del Premio Globo d’Oro vede in giuria un comitato rinnovato composto da:

Claudio Lavanga (co-responsabile del premio), NBC NEWS (Stati Uniti); Alina Trabattoni (co-responsabile del premio), Eurovision (Svizzera); Alvise Armellini, Agenzia DPA (Germania); Marina Collaci, WDR Radio (Germania); Ahmad Ejaz, Tehqiq Nama (Pakistan); Ewout Kieckens, Reformatorisch Dagblad (Paesi Bassi); Patricia Mayorga Marcos, El Mercurio (Cile); Vera Shcherbakova, Agenzia TASS (Russia); Giada Zampano, freelance per Politico Europe (Belgio).

LA GIURIA

Tetsuro Akanegakubo, Alvise Armellini, Francesca Biliotti, Marie Delphine Bonada, Michael Braun, Teresa Bustelo, Esma Çakır, Tatiana Covor, Carmen Del Vando Blanco, Antonino Galofaro, Francisco Gonzalez Garzia, Amanda Hargreaves, Richard Heuze, Gustav Hofer, Christina Höfferer, Alba Kepi, Ewout Kieckens, Giorgio Lambrinopulos, Claudio Lavanga, Peter Loewe, Benigna Mallebrein, Catherine Marciano, Mustafa Marghadi, Patricia Mayorga, Dimitri Mihoudis, Elisabeth Missland, Vera Naydenova, Christa Peduto Langen, Silvia Martinez Puentes, Jorge Pinas, Elena Postelnicu, Philip Pullella, Carlo Rebecchi, Dennis Redmont, Cecilia Sandroni, Julia Sarkozy, Susanne Schaller, Vera Shcherbakova, Domenico Stinellis, Constanze Templin, Alfredo Tesio, Alina Trabattoni, Praxilla Trabattoni, Maarten van Aalderen, Kelly Velasquez, Julia Sandra Virsta, Giada Zampano.

 

 

 

 

Fra la riproposizione deja vu di Il re dei Re e La Passione di Cristo secondo Mel Gibson, 
i palinsesti televisivi pasquali hanno offerto anche prodotti cinematografici di maggiore novità. È il caso di Il Precursore, del 2019, andato in onda sabato santo su RaiUno, docufilm diretto da Omar Pesenti sulla storia di Giovanni il Battista, uno dei santi più venerati, colui che prepara la strada all'Avvento. Una vocazione, la sua, che pare manifestarsi ancor prima di nascere facendo sentire i calci nel grembo di Elisabetta, sua madre, nel momento della visita della cugina, la Vergine Maria, giunta a verificare di persona quanto le ė stato annunciato dall'angelo Gabriele. Un miracolo perché il neonato è concepito da una donna avanti negli anni come l'anziano padre Zaccaria, interpretato da Edoardo Siravo. Giovanni Battista, il cui ruolo è affidato a Francesco Castiglione, l'ultimo Profeta dell'Antico Testamento, il primo degli apostoli, colui che battezza Gesù, è raffigurato in dipinti di Bellini, Veneziano, Solari, il Perugino, Leonardo, Caravaggio.
Per la sua comunità vige l'obbligo dell'immersione nelle acque del Giordano, per pentirsi e convertirsi. Del resto il battesimo, come i riti di purificazione nell'acqua per il perdono dei peccati, fanno parte della tradizione biblica.
Questa pratica rituale diventa il vessillo da "impugnare" come segno di identità per Giovanni il Battista ovvero il Battezzatore, commenta in pellicola il cardinale Gianfranco Ravasi, uno degli esperti, fra gli altri il vescovo Nazzareno Marconi, i docenti Emanuela Prinzivali e Pierluigi Guiducci.
La trama offre ampio spazio all'attacco pubblico nei confronti di Erode Antipa, il Tetrarca di Giudea, reo di condotta impura per aver sposato Erodiade, moglie di suo fratello. Il re pensa infatti di essere al di sopra delle leggi, anche del divieto di scoprire le nudità di una cognata. Ecco quindi profilarsi la figura di Gesù, preconizzato dalla scena in cui è descritto il legame parentale dei due cugini. Da quel momento la missione di Giovanni è utilizzare la propria popolarità per diffondere la notizia e preparare il popolo al Messia, abbracciando così in pieno il proprio ruolo di suo precursore. Intanto il peso delle accuse verso Erode fanno si che venga richiuso nella fortezza di Macheronte, in Giordania. In attesa di processo, preda di stenti e angherie, Giovanni vede affiorare il dubbio della fede. Torna allora in mente la scena iniziale del film, il grido straziante di Giovanni : "Perché hai chiamato me? (...) Dove sei Signore? (...) Non sento la tua voce". Ancora una volta Giovanni, come avvenuto nel deserto, invoca l'avvento del Cristo. Ed è Gesù a fargli riferire che i morti sono risuscitati e " chi dubita non può essere felice". Il film, in dosato equilibrio fra recitazione, interventi esplicativi ed animazione, sale di livello drammatico nella parte finale.
Salomè, il brano del compositore calabrese Francesco Perri, va a collocarsi allora negli interstizi fra dialoghi e scena. È musica ammaliante, stratiforme come i veli della danzatrice, non si sovrappone all'immagine anzi la completa. 
La sequenza si ha dopo che Giovanni, chiamato al cospetto di Erode e non demordendo dall'accusa verso il despota, viene condannato a morte su spinta di Erodiade. La danza, sostenuta da percussioni, scale arabe, flauto in sottofondo, diventa il viatico al martirio. La testa di Giovanni è il titolo della composizione finale, sfondo sonoro agli ultimi momenti di vita, cornice della scena pulp della decollazione tramite spada. La regia coglie il profilo etico di questo radicale profeta rivoluzionario che il potere teme per la capacità di trascinare le folle anche se la sua soppressione viene determinata più da equilibri politici interni alla corte reale che ideologico-religiosi.
Significativo che, dopo i titoli di coda, appaia un Erode tormentato dall'averne decretato la condanna a morte che ne confonde e fonde la figura col Salvatore.
La trama termina dunque facendo essa stessa da antefatto all'altra narrazione, quella messianica. Il lavoro, girato nelle Marche, realizzato dal Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede in collaborazione con Marche Cultura Film Commission, si avvale anche dell'interpretazione di Antonella Fattori, Valeria Zazzaretta e Luca Capuano. Il soggetto è firmato da Franco Perazzolo e Renato Poletti per la sceneggiatura dello stesso Poletti con Elisabetta Sola e Massimo Vavassori.

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI