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Torna l'incubo terrorismo a Londra

Londra rivive l'incubo di quel 7 luglio 2005. Poco prima delle nove del mattino, in pieno orario di punta, tre bombe esplosero a distanza di 50 secondi l'una dall'altra in diversi punti della metropolitana. E sicuramente quell'incubo, che strappò via la vita a 52 persone innocenti, è ripassato davanti agli occhi dei pendolari quando questa mattina, alla stazione di Parsons Green, nella zona residenziale di Fulham, è esploso un secchio di plastica bianca posizionato nei vagoni posteriori del treno facendo almeno ventidue feriti.

Per Scotland Yard infatti si tratta di un'azione di natura terroristica. Le autorità inglesi hanno subito disposto la chiusura delle stazioni della linea verde District Line tra Earls Court e Wimbledon. Parsons Green fa parte della diramazione per Wimbledon della District Line, la linea verde, tra le più trafficate della capitale britannica, con sessanta stazioni. Per soccorrere i passeggeri rimasti feriti dall'esplosione, sono intervenuti anche i medici super-specializzati di London Ambulance Hart. Si tratta di professionisti che fanno parte di una unità addestrata a intervenire nei soccorsi più complicati, come gli incidenti multipli, e a fronteggiare le situazioni di salvataggio complesse.

L'esplosione è partita da un ordigno artigianale, collocato nei vagoni posteriori del treno che - ha detto la polizia - «non sarebbe completamente esploso» (il che spiegherebbe i danni limitati), e che aveva un timer. La carrozza si è riempita di fumo. Una foto circolata su Twitter poco dopo l’esplosione mostra un secchio bianco, con fili elettrici, in un sacco dei supermercati Lidl, da cui fuoriesce del fuoco. Un utente del social, Rigs, ha twittato: «Esplosione a Parsons Green, su un treno della District Line. Una palla di fuoco è volata per la carrozza e siamo saltati fuori dalle porte aperte». 

E' una delle testimonianze che si leggono sui social media dopo l'esplosione. "Ho sentito urla e persone che fuggivano nella stazione di Parsons Green", ha detto un altro testimone. Circolano anche foto di feriti con bruciature sulla fronte. "Ho visto una donna con ustioni sulla faccia e sulle gambe che veniva portata via in barella", ha raccontato la presentatrice della Bbc Sophie Raworth che si trovava alla stazione della metropolitana di Parsons Green dopo l'esplosione avvenuta a bordo di un treno della metro di Londra. .

 La giornalista ha raccontato del panico a cui ha assistito con decine di persone che, proprio nell'orario di punta, cercavano di allontanarsi dalla carrozza su cui si era udito un forte boato. 

E' salito a 22 dai precedenti 18 il bilancio dei feriti, fortunatamente nessuna in gravi condizioni. Ne danno notizia le autorità della capitale secondo cui si tratta di persone che hanno riportato ustioni nell'esplosione dell'ordigno improvvisato e altre che si sono ferite nella calca dopo l'attentato.

Il sindaco di Londra Sadiq Khan ha detto che in città è in corso una "caccia all'uomo", senza però specificare per ragioni di sicurezza se riguardi solo una o più persone. Al momento la polizia non ha annunciato arresti.

La premier britannica Theresa May ha espresso vicinanza per i feriti e ha convocato una riunione d'emergenza del Cobra, il comitato di crisi del governo britannico. Nel frattempo il presidente americano, Donald Trump, è intervenuto a modo suo sull'attentato di Londra, sottolineando che l'attacco è arrivato da parte di un «terrorista perdente» (loser in inglese, letteralmente perdente, ma nello slang ha senso di «sfigato»), contro cui bisogna «usare maniere molto più forti». 

Il commento è arrivato via Twitter: «Un altro attacco a Londra di un terrorista perdente. Queste sono persone malate e matte, che erano nel mirino di Scotland Yard. Bisogna essere proattivi. I terroristi perdenti devono essere trattati in modo molto più duro». E ancora: «Internet è il loro maggior strumento di reclutamento, dobbiamo bloccarlo e usarlo meglio». Il presidente ha anche parlato di questioni interne, scrivendo che «il divieto di viaggio negli Stati Uniti dovrebbe essere molto più ampio, molto più duro e più specifico, ma stupidamente non sarebbe politicamente corretto». 

Come riferiscono le agenzie stampa la data che evoca piu' di tutti l'incubo del terrorismo negli abitanti di Londra è il 7 luglio 2005. Quella del piu' sanguinoso attentato nella storia della citta', che viene ricordato come l''11 settembre del Regno Unito'. Quattro attentatori suicidi si fanno esplodere nella metropolitano e su un autobus in rapida successione. I morti sono 52 e i feriti quasi 700.

Due settimane dopo, il 21 luglio una seconda serie di attentati simili nelle modalita' e negli obiettivi a quelli del 7 luglio viene sventata dall'arresto di alcuni giovani gia' pronti ad agire, che vengono arrestati dagli agenti dell'antiterrorismo.

La scia di sangue lasciata dal terrorismo a Londra però  e lunga e va indietro nei decenni, oltre la matrice islamica. Molti gli attacchi condotti dai terroristi dell'Ira prima e poi dai gruppi paramilitari che non hanno accettato gli accordi di pace in Irlanda del Nord. E Londra diventa il campo di battaglia.

Nel marzo 2017 un uomo si è lancia a tutta velocità con un Suv lungo il Westminster Bridge, travolgendo molte persone, per poi finire la sua corsa proprio davanti ad uno degli ingressi del Parlamento. Esce dal veicolo e, armato di coltello, colpisce a morte un agente di polizia per cadere lui stesso sotto il fuoco di reazione dei poliziotti. Il bilancio è di cinque morti e 40 feriti.

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