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La Cina "sostiene Russia e Ucraina per la soluzione dei problemi attraverso i negoziati"

L'offensiva russa in Ucraina prosegue senza sosta, con le truppe di Mosca che sono arrivate a Kiev. Le manovre militari vanno avanti mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky offre a Vladimir Putin di avviare il negoziato, parlando anche di neutralità. Dalla controparte arrivano segnali contrastanti, ma il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov fa sapere che Mosca sarebbe disposta a negoziare con l'Ucraina a Minsk. Anche Pechino caldeggia una soluzione negoziale

La Cina "sostiene Russia e Ucraina per la soluzione dei problemi attraverso i negoziati": il presidente Xi Jinping, nel colloquio avuto con l'omologo Vladimir Putin, ha ribadito che "la posizione fondamentale della Cina è di rispetto della sovranità e dell'integrità territoriale di tutti i Paesi e degli scopi e dei principi della Carta dell'Onu". Pechino, ha aggiunto Xi nel resoconto del network statale Cctv, "è disposta a collaborare con la comunità internazionale per sostenere un concetto di sicurezza comune, globale, cooperativo e sostenibile e per salvaguardare il sistema internazionale con l'Onu al centro".

Vladimir Putin "è pronto a inviare a Minsk una delegazione russa a livello di rappresentanti del Ministero della Difesa, del Ministero degli Affari Esteri e dell'amministrazione presidenziale per negoziati con una delegazione ucraina". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Ria Novosti.

Inedita visita di Francesco stamattina, che si è recato all'Ambasciata russa presso la Santa sede, in Via della Conciliazione, per manifestare la sua preoccupazione per la guerra. Si è trattenuto poco più dì mezz'ora. Lo conferma la Sala stampa del Vaticano

Intanto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan  sostiene un intervento più deciso da parte dell'Occidente nei confronti della Russia. "La Nato avrebbe dovuto compiere passi più decisi, mentre l'Europa e i Paesi occidentali hanno fallito nel mostrarsi uniti e compatti. Continuano a mandare consigli all'Ucraina, consigli che non portano a niente, a nessun risultato, a nessuno passo concreto. Il vertice Nato è ora importante, ma non deve ridursi a mere parole di condanna, la Nato deve essere più determinata", ha detto Erdogan.

Le basi Nato in territorio italiano — Vicenza e Sigonella — sono già pienamente operative. Mercoledì 23 febbraio la 173rd Airborne Brigade ha comunicato che «circa 800 soldati della 173/a brigata aviotrasportata Usaf di stanza a Vicenza sono in partenza per la Lettonia, dove saranno dispiegati per rafforzare le capacità difensive dell’alleanza Nato, in seguito al peggioramento della crisi tra Russia e Ucraina».

Sigonella, pur essendo una struttura «non avanzata» in relazione allo scenario attuale, da giorni vede partire diversi droni «Global Hawk» per la sorveglianza dell'area interessata dalla crisi internazionale in atto.

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante l’informativa urgente alla Camera sulla crisi in Ucraina, ha specificato che «le forze italiane che prevediamo essere impiegate dalla Nato sono costituite da unità già schierate in zona di operazioni - circa 240 uomini attualmente schierati in Lettonia, insieme a forze navali, e a velivoli in Romania». Naturalmente per un eventuale coinvolgimento nelle operazioni della Nato serve un voto del Parlamento che autorizzi la missione.

Il prezzo del gas naturale in Europa si è impennato del 30,5% in poche ore dall’attacco russo su Kiev e le altre città ucraine, salgono molto tutte le materie prime e il petrolio Brent a 104 dollari supera un’altra soglia psicologica.

Gli scenari di guerra fanno prefigurare un’accelerazione dell’inflazione. E si può prevedere che nel giro di due mesi salirà in maniera considerevole.

La crisi ucraina sta portando a una svolta che farà discutere anche nelle politiche energetiche dell’Italia. In Parlamento Mario Draghi ha dato il senso dell’emergenza in corse sui prezzi del gas e dunque dell’elettricità (che in Italia per circa metà, una quota record, viene prodotta proprio dal metano). «Potrebbe essere necessaria la riapertura delle centrali a carbone, per colmare eventuali mancanze nell’immediato – ha detto il presidente del Consiglio - Il governo è pronto a intervenire per calmierare ulteriormente il prezzo dell’energia, ove questo fosse necessario, e sì questo è necessario». In sostanza Draghi ha dato due indicazioni di peso: la prima è che con i prezzi del gas naturale in Europa sopra i 100 euro a megawattora, potrebbero diventare necessari presto nuovi sussidi almeno alle famiglie più vulnerabili e alle imprese energivore.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che dall'inizio dell'invasione russa 137 militari ucraini sono stati uccisi e 316 sono rimasti feriti. "Purtroppo, secondo le stime preliminari oggi abbiamo perso 137 nostri eroi, inclusi 10 ufficiali; 316 sono rimasti feriti", ha detto Zelensky sul suo canale Telegram.
"Forze nemiche di sabotaggio sono entrate a Kiev, ma io resto qui', ha quindi annunciato, secondo quanto riporta il Kyiv Independent, il presidente ucraino. Zelensky ha spiegato che resterà a Kiev e che anche la sua famiglia non lascerà l'Ucraina. "Anche se la Russia - ha aggiunto - mi ha identificato come obiettivo numero uno e i miei familiari come obiettivo numero due". "Il destino del Paese - ha concluso - dipende dai nostri soldati e dal nostro popolo".

L'Ucraina "è stata lasciata sola" a combattere la Russia, afferma Zelensky chiedendosi polemicamente: "Chi è pronto a combattere con noi? Non vedo nessuno. Chi è pronto a dare all'Ucraina una garanzia di adesione alla Nato? Tutti hanno paura", ha detto in un video pubblicato sul sito della presidenza ucraina.

Gli Usa sono pronti ad accettare profughi ucraini che fuggono dall'Ucraina: lo ha detto Jen Psaki. La portavoce della Casa Bianca ha aggiunto che le truppe americane aiuteranno i Paesi europei a trasportare i rifugiati.

La Casa Bianca ha espresso sdegno alle "notizie credibili" da fonti ucraine che lo staff della centrale nucleare di Chernobyl è stato preso in ostaggio da truppe russe, come ha scritto su Fb Alyona Shevtsova, consigliera del comando delle forze terrestri ucraine. "Condanniamo e chiediamo il loro immediato rilascio", ha detto la portavoce Jen Psaki, aggiungendo che il loro sequestro potrebbe ostacolare gli sforzi per gestire l'impianto.

Gli Usa, insieme all'Albania, hanno chiesto il voto oggi in Consiglio di Sicurezza Onu sulla bozza di risoluzione che condanna l'aggressione della Russia e la violazione dell'integrità territoriale dell'Ucraina.

Lo confermano fonti diplomatiche precisando che si terrà alle 15 ora locale, le 21 italiane. Il testo è destinato al fallimento perchè Mosca userà il suo diritto di veto in Consiglio per bloccarlo, ma Washington punta ad ottenere la più ampia maggioranza possibile e poi portare la risoluzione nei prossimi giorni in Assemblea Generale.
 
Fonti varie agenzie / Ansa / Repubblica / Corriere della Sera

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