“Il tavolo di trattative – ha detto Trojano – si è rivelato un completo successo e ha consentito di superare in poche ore, grazie a un confronto finalmente franco e aperto, tutte le contrapposizioni che da oltre un decennio impedivano incontri congiunti e propositivi tra i soggetti interessati alla soluzione dei problemi legati alla politica della casa e degli alloggi nella nostra città”.
Tra i primi, importantissimi, risultati del tavolo di trattative, c’è stato quello di trovare una soluzione all’annoso problema del blocco delle graduatorie delle case popolari del 2006 e del 2009, dovuto al mancato esame delle istanze a causa appunto della continua diatriba tra Comune e Iacp sulla competenza relativa alle graduatorie.
“Siamo arrivati a risolvere il problema – ha spiegato l’assessore Trojano – utilizzando il metodo della trasparenza e della chiarezza degli obiettivi nell’interesse primario dei cittadini. Abbiamo prima di tutto proceduto a una chiara definizione delle competenze degli enti interessati, che è emersa proprio dal confronto svoltosi durante la riunione. È stato dunque stabilito che l’Istituto autonomo case popolari metterà a disposizione dell'Ufficio Casa del Comune di Catania l'esperienza dei propri funzionari. Questi ultimi collaboreranno alla redazione delle graduatorie relative agli anni 2006 e 2009”.
Durante l'incontro è stata confermata la consegna da parte del Comune di 64 alloggi per il 2014 e di un’altra ventina - già appaltati - per il 2015. È stata inoltre analizzata la questione della disponibilità attuale degli alloggi di edilizia residenziale pubblica ed è emerso che, con ogni probabilità, i tempi per la ristrutturazione delle due torri di Librino - con oltre 140 alloggi di proprietà dello Iacp – si allungheranno rispetto al previsto.
“C’è stata poi – ha detto l’Assessore – una convergenza completa di tutti i partecipanti alla riunione, sulla decisione proposta dall’Amministrazione comunale di procedere alla riapertura del Bando di manifestazione d'interesse sul Social Housing, che prevede l'ndividuazione e la presentazione di progetti sull'abitare sociale. Sull’argomento, peraltro, forniremo successivamente ulteriori particolari”.
Il Bando permette di individuare contenitori edilizi urbani da utilizzare per realizzare, con fondi provenienti da Stato, Regione e privati, appartamenti per i cosiddetti “nuovi poveri”, coloro cioè che, pur non essendo in stato di indigenza, hanno una limitatissima capacità economica.
“Sulla tematica dell'abusivismo infine – ha concluso Trojano -, vista la complessità della tematica, che coinvolge peraltro diverse istituzioni, è stato deciso di dedicare una riunione ad hoc del tavolo, volta a individuare specifiche iniziative al riguardo”.