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"Adotta un cristiano di Mosul": l’iniziativa del PIME

padre_Bernardo_Cervellera

Venerdì prossimo nel celebrarela solennità dell'Assunzione della Beata Vergine Maria, la Conferenza dei vescovi italiani ha indetto una giornata di preghiera per tutti i fedeli che subiscono violenza per la loro testimonianza.Ogni 5 minuti nel mondo un cristiano viene infatti ucciso per la sua fede e, con la Giornata del 15 agosto, la CEI cerca appunto di sensibilizzare e sostenere quella che va considerata oggi la confessione religiosa più perseguitata nel mondo e, come ha ripetuto più volte il Pontefice, ci sono più martiri in Cristo oggi che nei primi secoli della Chiesa.

Leggiamo quindi nel Comunicatodella Chiesa italiana: «Dal 14 al 18 agosto siamo chiamati ad accompagnare spiritualmente il Santo Padre nella sua visita in Corea del Sud, dove partecipa alla VI Giornata della Gioventù asiatica.Per le nostre comunità è un'occasione preziosa per accostare la realtà di quella Chiesa: una Chiesa giovane, la cui vicenda storica è stata attraversata da una grave persecuzione, durata quasi un secolo, nella quale circa 10.000 fedeli subirono il martirio: 103 di loro sono stati canonizzati nel 1984, in occasione del secondo centenario delle origini della comunità cattolica nel Paese».

La “Monizione iniziale” proposta dalla Presidenza della Conferenza dei Vescovi per la Messa dell’Assunta, invece, recita: «Fratelli e sorelle, mentre diamo inizio alla festosa celebrazione dell'Assunzione di Maria nella gloria del Cielo, non distogliamo lo sguardo dalla nostra terra, in cui ella ha vissuto con amore e fedeltà. Chiediamo la sua intercessione perché tanti cristiani, oggi perseguitati in molte nazioni, non si sentano abbandonati dall'indifferenza e dall'egoismo, e perché la violenza ceda il passo al rispetto e alla pace. Partecipi e solidali con questi nostri fratelli, invochiamo per noi e per tutti la misericordia del Signore».

«Adottare un cristiano perseguitato e cacciato dalla sua casa a causa di Cristo vale la pena», ha affermato in questi giorni, particolarmente drammatici per i fedeli dell’Irak, il Patriarca caldeo di Baghdad, Mons. Louis Sako. Il presule ha inviato infatti un messaggio all’agenziaAsiaNews, promotrice della campagna "Adotta un cristiano di Mosul", a seguito delle minacce ed uccisioni operate dal “Califfato islamico” recentemente istituito nel Paese, e la conseguente persecuzione e fuga dei cristiani del Nordest irakeno. «Con molta gratitudine e commozione–ha scritto nel messaggio indirizzato al direttore dell’agenzia missionaria, p. Bernardo Cervellera, il Patriarca di Baghdad - la ringrazio per la sua iniziativa insieme ad “AsiaNews” per l'aiuto e la solidarietà verso i cristiani dell'Iraq nella loro allarmante situazione».

Padre Cervellera, che è missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime), in un comunicato, ha spiegato come la campagna in atto da parte di AsiaNewsproponga ad ogni persona, indipendentemente dalla religione professata, «di donare almeno 5 euro  per ogni cristiano: il fabbisogno del cibo per un giorno».(Bernardo Cervellera,"Adotta un cristiano di Mosul": il grazie del Patriarca Louis Sako; le preoccupazioni del vescovo del Kurdistan, in Asia News, 12 agosto 2014). Per le modalità delle donazioni, v. qui.

IlPime è il primo istituto missionario nato in Italia, così chiamato a partire dal 1926 quado papa Pio XI decise di far confluire due «Seminari per le Missioni Estere»(il primo dei quali fondato a Milano nel 1850, il secondo a Roma nel 1871)in un unico organismo. Sin dai suoi inizi, questo Pontificio Istituto si è caratterizzato per l’opportunità data a sacerdoti e laici di «andare e lavorare in missione» senza divenire membri di una congregazione religiosa. In oltre 150 anni di esistenza, i suoi missionari hanno svolto il loro ministero nei Paesi più disparati del globo ed, oggi, sono presenti in Algeria, Bangladesh, Brasile, Cambogia, Camerun, Cina, Costa d’Avorio, Filippine, Giappone, Guinea Bissau, India, Italia, Papua Nuova Guinea, Thailandia e Stati Uniti.

In un comunicato del 7 agosto, la Sala Stampa della Santa Sedeha annunciato come, in questi giorni, il Papa segua«con viva preoccupazione le drammatiche notizie che giungono dal nord dell’Iraq e che interessano popolazioni inermi. Particolarmente colpite sono le Comunità cristiane: è un Popolo in fuga dai propri villaggi a causa della violenza che in questi giorni sta imperversando e sconvolgendo la regione».

Durante la preghiera dell’Angelus, lo scorso 20 luglio, Papa Francesco aveva esclamato con dolore: «i nostri fratelli sono perseguitati, sono cacciati via, devono lasciare le loro case senza avere la possibilità di portare niente con loro. A queste famiglie e a queste persone voglio esprimere la mia vicinanza e la mia costante preghiera. Carissimi fratelli e sorelle tanto perseguitati, io so quanto soffrite, io so che siete spogliati di tutto. Sono con voi nella fede in Colui che ha vinto il male!».

Alla luce degli ultimi angosciosi eventi, la Sala Stampa vaticana ha ribadito come «il Santo Padre rinnova la sua vicinanza spirituale a quanti stanno attraversando questa dolorosissima prova e si unisce agli appelli accorati dei Vescovi locali, chiedendo, insieme a loro e per le loro Comunità tribolate, che salga incessante da tutta la Chiesa una preghiera corale per invocare dallo Spirito Santo il dono della pace.

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