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Venerdì 4 dicembre è uscito il videoclip di "ANIMA" (in anteprima giovedì 3 dicembre sul sito di Tgcom24), il  nuovo singolo degli SKELTERS, la band pop/rock calabrese che dopo il successo dei singoli "Siamo" e "Chimica dell'Amore" e l'apertura del concerto dei Subsonica all'Area Magna Grecia di Catanzaro, torna con un brano più intimo, introspettivo e di critica nei confronti della società odierna.

Link al videoclip di "Anima": https://www.youtube.com/watch?v=ADMsAiOEvP8

Il video, realizzato dal giovane italo-americano Riccardo Mazzucco con grafiche 3D, liberamente ispirate ai videogames degli anni novanta-duemila, è ambientato in un mondo di "automi" in cui il protagonista è un bambino ignorato dai genitori, in continuo conflitto con sé stesso e quindi al centro di una partita a scacchi tra il suo io e le regole imposte dalla società. Diventato un adulto uniformato agli schemi, decide però di cancellare tutto e ricominciare da zero, ricominciare da sé.

Infatti "Anima" parla proprio di questo.  "Anima rappresenta un pensiero, quello di mollare un sogno quando sembra non ci sia più alternativa. - raccontano gli Skelters - Di qui il concetto di vendere l'anima a questa società che ti impone degli schemi. Il nostro messaggio è questo: tenta ogni giorno di realizzare il tuo sogno, finché non sarà proprio lui a credere in te e a realizzarsi. Ama il tuo sogno e torna all'Anima bambina che ti appartiene".

Gli Skelters, originari di Catanzaro e ormai milanesi di adozione, nascono nel 2007 e sin dalle prime apparizioni sul palco si fanno notare per la propria musica e grinta. Vengono infatti immediatamente ingaggiati dalla londinese Bugbear Promotions che li porterà ad esibirsi al Dublin Castle, tra le strade di Camden Town di Londra. Nel 2010 pubblicano l'album dal titolo "Lux Mundi", interamente in inglese prodotto da Wynona Records/This is Core e distribuito da Andromeda Dischi . Nel 2012 esce l'Ep “2012” dove per la prima volta si alternano brani in inglese e italiano nati dopo l'anno di lavoro del cantante Giuseppe Russo al Cet di Mogol. Numerosi sono stati i live dal 2007 ad oggi: dallo Spring UK Tour, mini tour nelle più importanti città inglesi, all'apertura del concerto dei Subsonica nel 2011 e lo scorso luglio a Catanzaro, passando per le date in tutta Italia per un totale di più di 100 concerti all'attivo.

Conclusa in questi giorni a Palazzo Labia in Venezia la tournée Italiana “I MITI GRECI” del virtuoso del pianoforte, Alexandros Kapelis.

Ultima emblematica tappa di sei concerti in Italia, indimenticabili per ricercatezza del repertorio, affluenza di pubblico e importanza dei Teatri che lo hanno accolto, il concerto di Venezia ha incantato e commosso una platea internazionale accorsa dai quattro angoli del pianeta per il privilegio di ascoltare l’artista in uno dei palazzi più affascinanti del mondo.

Il programma musicale, ideato da Kapelis stesso, raccoglie composizioni per pianoforte conosciute e meno note che hanno come fil rouge la mitologia greca.  Due ore di assoluto incanto, quasi meditativo, a rivelare come il Mito Greco, cardine e valore della civiltà occidentale, abbia influenzato nei secoli non solo la letteratura e le arti visive ma anche la musica classica. Nella rassegna virtuosistica di Kapelis, tre secoli di musica scorrono veloci nelle note di Rameau, Clementi, Liszt, Debussy, Kostantinidis e Hatzidakis.

L’ambientazione del Salone delle Feste di Palazzo Labia, famoso per il ciclo di affreschi del Tiepolo ispirati al mondo classico, ha contribuito alla magia del momento, accompagnando il pubblico in un viaggio onirico nella suggestione di immagini, suoni, e racconti sublimi che elevano lo spirito e lo incitano alla grandezza. Con grande passione, tecnica scintillante e sublime poesia, il giovane pianista è riuscito ad avvolgere e trasportare gli ospiti in una dimensione aulica dove la comunione tra pubblico ed artista si esplicitava nei momenti in cui non si avvertiva alcun suono se non il respiro all’unisono dei presenti.

Di padre greco e madre peruviana, Alexandros Kapelis ha vissuto la maggior parte della sua vita a New York.  Pupillo della somma Martha Argerich, nel suo importante curriculum Kapelis ha collaborato con grandi orchestre e solisti, quali Mischa Maisky, Juri Bashmet e la stessa Argerich. Il suo recital “I Miti Greci” è stato presentato in alcuni dei teatri più prestigiosi del mondo, quali il Kennedy Center di Washington ed il Lincoln Center di New York. Poiché Venezia è la nuova patria di Kapelis, che vi ha recentemente stabilito la propria dimora, essa non poteva non ospitare una delle sei tappe della tournée italiana che prima di Venezia ha fatto sosta con grande successo a Milano (Auditorium LaVerdi), Roma (Parco della Musica), Vicenza (Teatro Olimpico), Palermo (Politeama Garibaldi) e Firenze (Teatro della Pergola).

Il concerto a Palazzo Labia è stato possibile grazie all’accoglienza della RAI che ha sede in questo magnifico palazzo barocco. A far gli onori di casa il Direttore di Rai Veneto, Giovanni De Luca, filelleno appassionato che ha accolto autorità e personaggi illustri. A rappresentare la Grecia, il Console della Repubblica Ellenica a Venezia, Symeon Linardakis, e il Presidente della Comunità Ellenica a Milano, Nikos Frangos. Tra le autorità e personalità veneziane, l’Ammiraglio Marcello Bernard;  Vittorio Panciera, Direttore Sezione Promozione Economica e Internazionalizzazione della Regione Veneto; il Professore di Ca’ Foscari Bruno Bernardi con Harà Hamszà; le contesse Jane Da Mosto, Bikem De Montebello e Novella Papafava dei Carraresi; i Conti Francesco e Chiara Donà Dalle Rose. Dall’estero, Lord John Selwyn Gummer, Baron Deben, membro del Parlamento Inglese, accompagnato dalla moglie Lady Gummer e le figlie, Leonora e Cordelia; da New York, Gregory Shultz, Presidente della Gina Bachauer Memorial Concerts Foundation; da Parigi, Luis Salamanques, Vicesegretario della Conferenza Generale dell’UNESCO; Sophie Wu dalla Cina e gli artisti Judi Harvest da New York, Nenad Andric da Belgrado e Dasha Kaplan da Mosca.

L’Organizzazione della tournée italiana I MITI GRECI è stata curata da CLAP Communication di Albina Podda, con il supporto di Marco Leonarduzzi e Pietro Rusconi.  La tournée a breve proseguirà in diverse capitali d’ Europa mentre il M° Kapelis  si accinge a incidere l’integrale dei concerti per tastiera e archi di J.S.  Bach con i Berliner Barock Solisten, l’ensemble di musicisti dell’Orchestra Filarmonica di Berlino.

Grazie al contributo della Rai, il concerto di Venezia è stato ripreso in standard “4K” con telecamere d’avanguardia che garantiscono una definizione elevatissima (circa 6 volte maggiore dell’HD).  Alexandros Kapelis è uno dei primi musicisti classici in assoluto al quale viene riservato questa innovativa tecnologia. La produzione musicale della registrazione è stata affidata alla rinomata produttrice inglese Anna Barry. Il filmato dunque vanterà non solo un’altissima qualità d’immagine, ma anche un’invidiabile precisione sonora. Sono previste trasmissioni del concerto in diverse parti del mondo; chi lo avesse perso avrà presto modo di assaporarlo sullo schermo come se fosse stato presente.

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Talos e quale? Certo che no! Perché anche l'edizione 2015 del Festival di Ruvo di Puglia non è uguale alla precedente.
Ottobrino, non settembrino, come l'anno scorso. Ma non è questo il punto.
Intanto l'anteprima bandistica. sempre diversamente frizzante di giovani musicisti e non. Ma neanche questo può bastare a delinearne l'unicità et la difference.
Ci sono delle costanti artistiche: melodia, ricerca, follia.
Eppoi quest'anno come non mai abbondano fusioni e gemellaggi.
Di stili, fra la cote' classica, rappresentata da Marta Homburger, violinista, e il contrabbassista Barry Guy, in concerto alla Cattedrale, per una cerimonia di conjunctio fra Bach e radicalismo, dove la musica a spirale si fa spirale improvvisativa, in linea con i dettami/non/dettami della musica creativa.
Dalla Sassonia a sud di Ellade, poi, ecco il progetto orchestrale Cypriana, di Nicola Pisani, e le stesse performances dei calabresi Checco Pallone e Piero Gallina con il cipriota Michalis Kouloumis, ideale scambio di chiavi (musicali) fra la penisola e l'isola di Cipro cullati dal mare di mezzo le terre, il me/di/terraneo.
Al nord est, allo snodo di mondi che si vorrebbero autonomi, incontro fra la Russia del polistrumentista Arkady Shilkloper e l'Ucraina del pianista Vadim Neselovsyi in duo che trovano nella musica un ideale luogo di comunione pacifica e liberazione da contrasti e incomprensioni.
Ma la sinergia e'anche fra beat e figurazioni,  leggi i Funk Off, diretti da Dario Cecchini.
E' coagulo di cervelli musicali: Louis Sclavis e Michele Rabbia, clarino e percussioni, per un concerto memorabile in apertura della 4giorni internazionale. È il Pasquale Innarella Quartet & Mario Perrotta, nell'Omaggio a Di Vittorio di "Uomini di terra".
Ed è il caso della Minafrique Orchestra, hub creativo postato a sud, che interpreta appieno il senso laboratoriale del Talos, catena di montaggio di idee e officina di sgretolio di clichés. Musica d'erosione, scalpellio (l'immagine e' suggerita dalla visita al parco delle gravine della vicina Gravina). Perché, data la materia prima, e cioè strumenti abilita' fantasia, il direttore artistico nonché bandleader Pino Minafra, col prezioso apporto delle Farawalla e di eccellenti solisti che fanno gruppo, e' come la conformasse liberamente, plasmando scenari sonori inusuali, disegnando smosse aperture di skylines armoniche: felici nel brano Maccaroni dal mood  jungle in cui lo scat di "Cab" Minafra traghetta partners e pubblico verso una ideale PanEuroAmerica; e vorticose in La Girandola, di Livio Minafra, una ninna nanna che non concilia il sonno semmai risveglia, eccome!
Musica di visione per una rassegna di condivisione. Il gran finale con gli albanesi
( Robert Bisha con Hysni Zela & Albanian Iso Polyphonic Choir, la Fanfara di Tirana & Transglobal  Underground) ne è prova provata.
È questo il Talos, un festival (ospiti come Franco D'Andrea e fotografi come Pino Ninfa per un attimo ci han fatto pensare al titolo MurJazz per il giornale) che in realtà va al di là del jazz, dopo il jazz, direzione Post Jazz.

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