Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Sabato, 18 Maggio 2024

Al Salone del libro Loren…

Mag 15, 2024 Hits:384 Crotone

L'Istituto Ciliberto-Luci…

Mag 14, 2024 Hits:149 Crotone

Le opere di Bach: gli eff…

Mag 02, 2024 Hits:445 Crotone

In città l'ultima tappa d…

Apr 30, 2024 Hits:477 Crotone

Convegno Nazionale per la…

Apr 23, 2024 Hits:693 Crotone

L'Associazione "Pass…

Apr 05, 2024 Hits:1100 Crotone

Ritorna Calabria Movie Fi…

Apr 03, 2024 Hits:1092 Crotone

La serie evento internazi…

Mar 27, 2024 Hits:1464 Crotone

Il leader della Lega Matteo Salvini  annuncia un piano di ricostruzione nazionale "come Lega e Centro Destra: se il governo annuncia il dialogo e poi lo boccia noi il piano lo facciamo con tutte le associazioni delle imprese, dall'agricoltura al turismo, alle imprese produttive, guardando quello che accade negli altri paesi europei". "Occorre riaprire: ogni giorno che passa è un giorno perso nel nome della ricostruzione".

"Conte - prosegue il leader della Lega - si deve mettere d'accordo con sé stesso e la sua maggioranza: se dice dialoghiamo e poi stanotte la sua maggioranza boccia tutti, dico tutti, gli emendamenti della Lega significa che la voglia di dialogo di Conte serve alle telecamere ma in concreto si riassume a zero. Oggi nel percorso di ricostruzione nazionale tocchiamo un settore che conta 5 milioni di italiani quasi totalmente dimenticato dalle politiche del governo: la disabilità. Un settore che soffriva prima del virus e soffre a maggior ragione ora. La lega ha proposte fatte al governo inascoltate ma che sono proposte che arrivano dalle associazioni. Tra queste quella sul bonus da 600 euro da cui sono escluse le famiglie di disabili per il solo fatto di percepire una invalidità e così i malati di tumore in chemiotepapia". "Mi sembra moralmente indegno escludere questa fetta di cittadini" aggiunge Salvini.

Intanto in mattinata si è tenuta una riunione del governo con il capo della task force Vittorio Colao e, probabilmente alle 16, la convocazione della cabina di regia con gli enti locali. Entra così nel vivo il lavoro per la fase 2 dell'emergenza Coronavirus. Il premier Giuseppe Conte ha annunciato che entro la settimana indicherà il programma nazionale delle aperture dal 4 maggio: dovrebbe farlo tra venerdì e sabato. Per arrivare alla decisione finale, il governo terrà una serie di riunioni di confronto con tutti i soggetti interessati, incluse le parti sociali. I sindacati e le categorie imprenditoriali potrebbero essere convocate nelle prossime ore, per un confronto con il governo che dovrebbe svolgersi al più tardi venerdì, anche se non si escludono accelerazioni. Prima del Consiglio dei ministri sul Def in programma per stasera alle 19, Conte dovrebbe convocare, probabilmente alle 16, la cabina di regia con gli enti locali, alla quale partecipano in rappresentanza delle Regioni Stefano Bonaccini, Attilio Fontana e Nello Musumeci, per i Comuni Antonio Decaro, Virginia Raggi e Roberto Pella.  

Ripartenza delle attività produttive dal 4 maggio, con alcune singole eccezioni dal 27 aprile. E' lo schema concordato questa mattina, a quanto si apprende, nelle riunioni a Palazzo Chigi. L'idea, su cui il governo si confronterà nel pomeriggio con le parti sociali, è far tornare al lavoro i cittadini dopo il 3 maggio ma, come già avvenuto nelle scorse settimane, si raccoglieranno le sollecitazioni su singoli settori, come la produzione di macchine agricole e industriali, che potrebbero essere autorizzati a ripartire  

"Questo virus, come gli altri coronavirus che abbiamo già conosciuto in passato, tende a spegnersi da solo. E' così - afferma il primario nel corso del suo intervento al programma di Rai Radio 2 "I Lunatici" - È risaputo nell'ambito scientifico che i coronavirus tendono a dare delle pandemie e poi piano piano tendono a spegnersi, soprattutto quando c'è una riduzione della loro entropia sociale".  Secondo L'immunologo: "Questo virus si spegnerà da solo, ha una morte programmata" È la tesi del Prof. Francesco Le Foche, primario di immuno-infettivologia al day hospital del Policlinico Umberto I di Roma.

Insomma, secondo Le Foche,come riporta il quotidiano Milanese il Giornale, la chiusura dentro casa degli italiani ha ridotto, automaticamente, la potenza del Covid-19 che non è più in grado di riprodursi come a gennaio e febbraio quando "saltava" di persona in persona. "Grazie al lockdown questo virus, non potendo contagiare le persone che sono chiuse in casa, non ha più la carica di diffondersi e quindi tende ad autospegnersi, a vivere una sorta di morte programmata - sottolinea l'immunologo - speriamo che questo avvenga rapidamente e sembrerebbe che i primi caldi possano essere d'aiuto".

Tra l'altro, l'estate sarà d'aiuto perché "con i primi caldi ci sarà anche una riduzione delle goccioline che si essiccheranno e quindi avranno meno possibilità di passare da una persona all'altra", sostiene Le Foche. Numerosi studi hanno ormai dimostrato e confermato come, anche soltando parlando, micro particelle di saliva rimangono sospese in aria diventando il maggior pericolo di contagio.

Il professore, se da un lato auspica la scoperta di un vaccino necessario a "liberarci completamente dal virus", dall'altro, però, non è molto convinto della sua efficacia perché "non sappiamo se produrrà degli anticorpi immunizzanti o meno" affermando addirittura che "non credo sia così indispensabile tra un anno o un anno e mezzo questo vaccino. Poi, qualora ci fosse questa opportunità, ben venga".

Il ragionamento dell'immunologo secondo il Giornale, è basato sulle evidenze scientifiche ma i dubbi continuano. "Solo le vaccinazioni - prosegue - riescono a far scomparire del tutto i virus dalla faccia della terra. Però, se questo virus si comporta come la sars, è destinato a scomparire. Essendo questo un coronavirus per l'80% identico a quello della sars dovrebbe aver avuto una fase pandemica che adesso si sta spegnendo. Sono ottimista e il mio ottimismo è basato sulla scienza".

intanto una 28 enne incinta e stata guarita col plasma iperimmune: e sarebbe il primo caso al mondo La plasmaterapia sembra quindi funzionare. Almeno così è stato per Pamela,  di Mantova, incinta di 24 settimane. Pamela ha anche un’altra bambina a casa che l'aspetta e che finalmente, dopo 13 giorni di ricovero, la potrà riabbracciare.

La giovane era stata ricoverata lo scorso 9 aprile all’ospedale di Mantova dove aveva iniziato a seguire il percorso Covid per donne in stato interessante. Il giorno seguente però le sue condizioni fisiche erano peggiorate così tanto da dover essere trasferita nel reparto di Pneumologia. Adesso Pamela è tornata a casa, perché, dopo essere stata curata con due sacche di plasma iperimmune, è finalmente guarita. Anche il secondo tampone a cui è stata sottoposta ha dato esito negativo. La giovane mamma ha quindi sconfitto il coronavirus.

Secondo quanto riferito dall’Asst di Mantova, si tratterebbe di un caso unico per il momento: al mondo non vi sarebbero infatti altri casi di donne incinte, colpite da Covid-19, che siano guarite con l'infusione dell'emocomponente. Come riportato da Tgcom 24, la 28 enne tra le lacrime ha così commentato la sua guarigione: “Il plasma mi ha fatto rinascere. Ero molto abbattuta, ma ho trovato professionisti straordinari. La bimba che nascerà si chiamerà Beatrice Vittoria. Perché abbiamo vinto questa battaglia”. Il direttore della Pneumologia dell’ospedale di Mantova, Giuseppe De Donno, ha spiegato che subito dopo l’inizio del trattamento il quadro clinico di Pamela è migliorato.

Intanto al Senato si è tenuto un Question time con i ministri Lamorgese, De Micheli e Spadafora rispondono sul rischio di infiltrazioni mafiose, le detenzioni domiciliari, la questione migranti e il blocco dei porti, la riapertura dei cantieri stradali e delle attività sportive.

"Dobbiamo essere consapevoli che dobbiamo riaprire perché lo sport è importante non solo come valore economico ma anche come valore sociale". Lo ha detto il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, rispondendo al question time al Senato. "Gradualmente potremo pensare di riaprire tutta la parte che riguarda gli allenamenti. Per quello che riguarda i campionati e l'attività motoria all'aperto, tanto richiesta dai nostri cittadini, valuteremo assieme al Comitato tecnico scientifico, consapevoli che questa ripartenza va assolutamente spinta ma tutelata nella salute di tutti i cittadini italiani". Successivamente si è tenuto un vertice tra il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, e i massimi organismi calcistici italiani sul tema della ripartenza degli allenamenti e dei campionati ma una decisione sulle date non arriverà oggi.

Nel corso del Question Time i corso al Senato i ministri Lamorgese, De Micheli e Spadafora rispondono sul rischio di infiltrazioni mafiose, le detenzioni domiciliari, la questione migranti e il blocco dei porti, la riapertura dei cantieri stradali e delle attività sportive.

"Sono convinto - ha proseguito Spadafora - che nel decreto che ci apprestiamo ad approvare al consiglio dei ministri troveremo ulteriori risorse per consentire che il bonus lo abbiano non solo i collaboratori sportivi che già ne hanno fatto richiesta per marzo, e che possa essere esteso a tutti i collaboratori sportivi anche per il mese di aprile".

"C'è un solo positivo al Covid tra i migranti sbarcati - ha detto la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese - Si tratta di un egiziano arrivato con uno sbarco autonomo di 67 a Lampedusa: è stato posto in isolamento, è in buone condizioni e non è stato necessario disporne il ricovero. Tutte le strutture del ministero, fin dall'inizio dell'emergenza, hanno applicato le misure di screening sanitario e sorveglianza per un periodo minimo di 14 giorni su chi arriva".  

Da Bruxelles intanto è arrivato il via libera alla sanatoria, chiamata “regolarizzazione” per non spaventare troppo una fetta di elettorato vicino all’attuale maggioranza, relativa ai migranti irregolari. Una misura quest’ultima che il governo Conte II vorrebbe varare a breve, con l’obiettivo dichiarato di immettere subito manodopera a lavoro nei campi visto il repentino abbandono da parte di molti braccianti dopo l’esplosione dell’emergenza coronavirus.

“Niente impedisce ad uno Stato membro ,dal punto di vista giuridico, di dare permessi di soggiorno ai migranti che vuole regolarizzare”, ha dichiarato nelle scorse ore Adalbert Jahnz, uno dei portavoce della commissione europea.

In poche parole, secondo Bruxelles non ci sarebbero ostacoli giuridici o tecnici alla mossa che l’Italia vorrebbe attuare sui migranti. E quindi l’Europa ha già messo in chiaro che non avanzerà alcuna rimostranza al progetto di Roma di regolarizzare la posizione di migliaia di migranti irregolari.

Quanti ancora non si sa, visto che sotto questo profilo al momento sussistono diverse posizioni in seno alla maggioranza ed allo stesso governo. Ieri, nel corso di un’audizione tenuta in sede di commissione affari costituzionali alla Camera, il ministro dell’interno Luciana Lamorgese ha smentito l’ipotesi di una regolarizzazione di tutti gli irregolari: “Stiamo lavorando ad una proposta – ha dichiarato il titolare del Viminale – Ma non si tratta di 600 mila migranti”.

 

In Italia, secondo gli ultimi dati, sono stati registrati 178.972 casi di infezione, quasi 45 mila persone sono state curate. Il numero di morti ha superato i 23 mila, di cui oltre 12 mila registrati nella sola Lombardia.  

Dal 22 marzo alla mattina del 25 marzo, sono arrivati in Italia 15 aerei cargo dalla Russia, che hanno portato circa 100 virologi militari e specialisti epidemiologhi del Ministero della Difesa della Federazione Russa, otto squadre mediche e infermieristiche, nonché attrezzature per la diagnosi e la disinfezione.

Nell'ospedale da campo a Bergamo, epicentro di COVID-19 in Lombardia, i militari russi ricevono e curano pazienti contagiati dal coronavirus insieme ai colleghi italiani. 32 medici militari russi sono coinvolti in questo lavoro, squadre mediche e infermieristiche sono in servizio tutto il giorno in tre turni.

Il capo del governo italiano Giuseppe Conte aveva precedentemente ringraziato Vladimir Putin per il suo aiuto nella lotta contro l'epidemia di coronavirus e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio era stato personalmente presente alla base di Pratica di Mare per ricevere gli aerei russi ed esprimere gratitudine alla Russia. Nei giorni scorsi il capo della Farnesina aveva annunciato l'arrivo di nuovi aerei dalla Russia con ventilatori polmonari.

Pero mentre la Russia l America e altri Paesi aiutano a superare la crisi sanitaria, esiste un vero di braccio di ferro, con i nostri amici dentro al Ue, quello fra Berlino e Roma, che sta mettendo in crisi le relazioni bilaterali fra i due Paesi e la fiducia reciproca. Come conferma anche Handelsblatt, il governo federale della Germania si rifiuta categoricamente di prendere in considerazione l’ipotesi coronabond...

Tema, quello della condivisione del debito, di cui Berlino non ne vuol nemmeno sentir parlare. E lo ha ribadito con fermezza più volte. Per questo nelle scorse settimane il governo tedesco ha permesso all’ Olanda di fare il “poliziotto cattivo” del rigore nella trattativa europea. Come riportato l’agenzia Nova, in vista del Consiglio europeo del 23 aprile prossimo, il cancelliere tedesco Angela Merkel ha ribadito la propria contrarietà all’introduzione degli eurobond, ancora una volta. In particolare, durante una riunione della dirigenza dell’Unione cristiano-democratica (Cdu) tenutasi ieri a Berlino, Merkel ha dichiarato che le obbligazioni comuni “vanno nella direzione sbagliata”. È quanto riferisce il quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung, citando una fonte che ha preso parte all’incontro. D’altro canto nell’accordo siglato il 9 aprile all’Eurogruppo di eurobond non c’è nemmeno traccia. Quindi, ad onor del vero, non c’è certo Berlino ad alimentare false speranze.

“È indiscutibile: l’Italia è stata lasciata sola”. Una frase che il premier Giuseppe Conte ha ripetuto svariate volte nel corso di queste settimane: un concetto che ha ribadito anche di recente in un’intervista al quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung. “Anche Ursula von der Leyen la vede in questo modo”, ha aggiunto il premier, e per questo “si è scusata in nome dell’Unione europea, nell’europarlamento.

Devo dire che ho molto apprezzato questo gesto”. Intervista nella quale è tornata a rilanciare i coronabond: c’è bisogno, ha sottolineato Conte,  “di tutta la potenza di fuoco dell’Ue”, e dunque della condivisione dei debiti, ossia i coronabond. “Non è questione di mettere in comune debiti passati o futuri”, spiega Conte, “ma di realizzare insieme un impegno straordinario”. Il premier ha poi lanciato una stoccata nei confronti di Berlino, accusando implicitamente la Germania di egoismo e affermando che nell’Ue diversi Stati membri “guardano soltanto al proprio vantaggio”, con un chiaro riferimento al surplus commerciale tedesco.

Per l'Italia "si prefigura per la prima metà dell'anno un calo dell'attività economica di intensità eccezionale, mai registrato nella storia della Repubblica": "nell'insieme dei primi due trimestri" 2020 il Pil "si ridurrebbe cumulativamente di circa quindici punti percentuali". E' la stima dell'Upb nella nota congiunturale di aprile. "Nell'ipotesi di un regresso dell'epidemia l'attività tornerebbe ad espandersi nel trimestre estivo". Serve "massima cautela" nella valutazione delle stime che "risentono di un'incertezza estremamente elevata".

"Si stima, per la sola parte relativa alle richieste CIG, che il numero complessivo di ore autorizzate possa essere ampiamente superiore, anche triplo, rispetto ai valori massimi storicamente osservati su base mensile dalla crisi finanziaria del 2009". E' quanto si legge nella nota congiunturale dell'Upb in cui si sottolinea che la Cig "esplode" ma che "al momento non sono disponibili informazioni sul mercato del lavoro relative al periodo dell'emergenza sanitaria, che potrebbe anche ostacolare la produzione delle statistiche ufficiali".

Intanto la prima è un sistema di tracciamento contatti che usa la tecnologia Bluetooth, che rileva la vicinanza degli smartphone a distanza di un metro, classificando e salvando dunque codici identificativi anonimi degli altri dispositivi. Questi codici dovrebbero essere generati da un altra app, in possesso dell’operatore sanitario che fa il test del coronavirus al cittadino, che a sua volta dovrebbe caricare i dati raccolti dalla sua app, con la lista anonima di persone a cui è stato vicino, in modo da mettere in guardia su eventuali contagi.

Successivamente i dati, caricati in cloud, vengono elaborati dal serve che calcola il rischio di esposizione al virus per ogni codice identificativo anonimo salvato generando una lista di utenti a rischio e inviando loro una notifica chiedendo eventualmente all’utente di autoisolarsi o chiamare i servizi di emergenza.

La seconda funzione di Immuni sarà quella di creare una scheda clinica, una sorta di questionario nel quale oltre all’età, sesso, presenza di malattie pregresse e assunzione di farmaci, bisogna inserire ogni giorni eventuali sintomi o novità sullo stato di salute.

Malumori nell'opposizione per Immuni, l'app che nella fase 2 traccerà gli spostamenti degli italiani per individuare e rompere le possibili catene di contagio. Secondo la presidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini, si tratta di una vicenda "inquietante" che il Copasir "fa benissimo ad indagare", per via di un presunto controllo cinese da parte della società che mette a disposizione l'applicazione.  

"La vicenda dell' App. Immuni - ha dichiarato la senatrice - presenta risvolti inquietanti che vanno immediatamente chiariti: abbiamo già detto che il tracciamento della vita degli italiani può essere deciso solo per legge dal Parlamento. Ma il fatto che nella società che l'ha messa a disposizione gratuitamente siano presenti capitali cinesi apre nuovi, gravi scenari sui quali il Copasir fa benissimo a indagare".

Si apre quindi una questione sulla privacy dei cittadini e su chi controlla e tutela i dati che vengono raccolti. La Bernini ha espresso la sua preoccupazione per il fatto di "mettere il patrimonio dei dati sensibili dei cittadini a disposizione di un regime autoritario sarebbe l'ennesimo sciagurato servizio che questo governo rende a Pechino. Una scelta improponibile e inaccettabile".

Intanto il sindaco di Bonate Sotto (Bergamo), Carlo Previtali, ha ringraziato i militari russi per la loro assistenza nella disinfezione delle pensioni e ricoveri del circondario, riferisce il Ministero della Difesa russo.

Esperti militari russi, insieme al personale militare dell'Unità italiana di protezione chimico, nucleare, batteriologica, hanno disinfettato le case per anziani in tre pensioni nei comuni di Piario, Albino e Bonate Sotto.

"In momenti così difficili, è importante che le persone, indipendentemente dal colore della pelle, dalle opinioni o dalle fedi, si incontrino per affrontare l'emergenza comune. Grazie per essere venuti da noi e averci fornito un aiuto così importante" – l’ufficio stampa del ministero russo cita le parole del sindaco di Bonate Sotto Carlo Previtali.



Se Matteo Renzi stacca la spina al governo di Giuseppe Conte una coalizione "larga" per gestire la Fase 2. L'ipotesi circola tra i partiti di maggioranza e opposizione
Perché a tutti appare chiaro che far gestire la «Fase 2» della ripresa all' attuale premier sarebbe un azzardo ad alto rischio. Non per niente il presidente della Repubblica sarebbe intervenuto in prima persona per imporre alla guida della task force che dovrà dare i consigli per l' avvio della graduale riapertura dell'Italia a Vittorio Colao. Un' autentica spina nel fianco per Giuseppe Conte, che infatti ha preso malissimo l' imposizione del Quirinale anche se ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco. E proprio lui potrebbe essere il prossimo premier incaricato, visto che ormai Mario Draghi non è più una ipotesi in campo...  

Intanto l'accesso al Mes (Meccanismo europeo di stabilità) senza condizionalità per finanziare le spese sanitarie dirette e indirette per un ammontare di 37 miliardi di euro va valutato, rimuovendo il tabù che finora ha reso l'argomento radioattivo. Secondo il quotidiano Romano il Tempo,chiunque si accosti al canale di finanziamento che evoca la macelleria sociale greca viene effigiato come il compare della Troika (Bce, Commissione europea e Fmi) e lo strozzino dei popoli. La verifica dei fatti (fact checking) ha smentito le accuse proditorie formulate ai leader del centrodestra a cui Conte ha imputato l'approvazione del Trattato sul Mes che è stato, invece, ratificato dal governo di Mario Monti (2012) in una versione capestro e dissimile dai contenuti su cui lavorava Giulio Tremonti in qualità di ministro dell'Economia del governo Berlusconi.

Quando il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in una intemerata televisiva ha additato il centrodestra di essere stato il fautore del Mes secondo il Tempo,si è reso autore di una dichiarazione mendace, che è documentabile dagli atti parlamentari di quel tempo. Peraltro, nella conferenza stampa la gestualità del corpo del premier era più loquace del linguaggio verbale. Il suo tremebondo indice ammonitorio puntato contro l'opposizione comunicava insicurezza, palesando il velleitario e vanitoso tentativo di affiliarsi alla figura titanica di Winston Churchill.  

Pero se l'Ue non sarà in grado di "rispondere ai problemi" dei cittadini, se altri Paesi si rifiuteranno di aiutarlo, allora il Belpaese potrebbe "emettere una propria moneta parallela".

A ipotizzarlo secondo il Giornale è James Kenneth Galbraith, uno dei 101 importanti economisti che nei giorni scorsi hanno firmato un appello affinché l'Italia non sottoscriva l'accordo "insufficiente" raggiunto dall'Eurogruppo sui fondi per rispondere all'emergenza Covid-19. Il noto studioso americano ne ha parlato nel corso della conferenza online organizzata da Eureca (Europa etica dei cittadini e delle autornomie), guidata da Angelo Polimeno Bottai (presidente di Eureca e vicedirettore del Tg1) e che ha visto la partecipazione del giornalista Andrew Spannaus e del sottoscritto. 

 
"L'emissione di una moneta parallela ha il precedente della California nel 2009 e di altri Stati americani che la adottarono durante gli anni '30", ha spiegato Galbraith. "L'Italia lo può fare sia se gli altri Paesi lo approvano o sia se non lo approvano". Nella pratica si tratterebbe di "note fiscali utilizzabili per pagare le tasse" che di fatto fornirebbero una massa di "liquidità all’economia". Ci sarebbe ovviamente il problema dei trattati europei, che non prevedono l'esistenza di un conio parallelo all'Euro; senza contare le scontate resistenze degli Stati membri. Ma per l'economista "ora bisogna trovare le risorse per la sopravvivenza, non mi preoccuperei di questo tema e lo lascerei al futuro". In fondo, ha detto, "la Germania e la Francia hanno violato i regolamenti di Maastricht e questo non ha portato alla loro espulsione" o a misure punitive da parte dell'Unione europea. Tradotto: l'Italia faccia ciò che serve, tanto è troppo importante per immaginarla fuori dall'Ue ...Non c'è bisogno che l’Italia esca dall'Unione europea, né che abbandoni la moneta unica. Per superare la crisi provocata dal coronavirus potrebbe esserci un'inesplorata "terza via".

Pero secondo il Tempo,In linea di principio, qualora venisse confermata la modalità di erogazione del prestito per spese sanitarie in deroga al Mes, rinunciare ad una linea di credito con un tasso di interesse benevolo dello 0,5% per attingere risorse dal mercato con una più alta remunerazione del prestito (i Btp hanno un rendimento del 2% circa) significa consumare un danno erariale perché se fra due opzioni scelgo quella più costosa si configura un danno emergente, per la perdita non ragionevole derivante da un esborso aggiuntivo evitabile, che potrebbe far sussistere una responsabilità contabile. In punta di diritto chi agisce per conto dello Stato indebitandolo a condizioni di mercato meno vantaggiose rispetto a quelle accessibili dal Fondo salva-Stati potrebbe ricadere nella fattispecie del danno erariale.

Se dal deludente vertice europeo dei ministri economici dell'eurozona è emersa una opportunità, seppur non risolutiva, occorre vagliarla. Finora ha prevalso la linea dei falchi del nord che si sono opposti all'emissione di eurobond e all'utilizzo del Mes senza condizionalità per gli interventi di sostegno all'economia. Le opzioni Sure, programma anti-disoccupazione, e Bei, per garantire le banche nelle erogazioni di liquidità alle attività produttive, sono vincolate a processi di istruttoria lunghi che risultano non tarati alla rapidità di azione che impone l'emergenza. L'European recovery fund, ossia l'emissione di debito garantito da tutti i paesi per finanziare la ripresa economica, è un'ipotesi recondita considerando l'ostilità tedesca e dei suoi gregari che sono allergici ai fattori di condivisione del rischio finanziario. Ciò conferma che il processo di integrazione europea si è arenato, vigendo soltanto una sua celebrazione esteriore che non riesce più ad edulcorare la sostanza di un ripiegamento egoistico delle sue componenti.  

Il Mes è una formula evocatrice di patimento sociale e di svuotamento delle sovranità nazionali, perché dal suo azionamento con i vincoli annessi consegue un commissariamento delle politiche di indirizzo economico. Dunque, attivare il Fondo salva-Stati nella sua originaria versione provoca un dissenso motivato perché richiama un simbolo di castrazione nazionale. 
 
Tuttavia, nell'Eurogruppo si è trovato un compromesso modificando una clausola del suo utilizzo, escludendo le condizionalità per spese attinenti alla sanità con la possibilità di ottenere finanziamenti pari al 2% del Pil. L'obiezione che alcuni sollevano è che il Trattato sul Mes prevede condizionalità non derogabili senza una sua riforma e consegnarsi al suo alveo, preventivamente mitigato, equivale comunque a soccombere alla trappola delle vessazioni di rientro dal debito. Anche il Trattato di Maastricht stabilisce il rispetto del rapporto deficit/pil del 3%, ma in sua vigenza la Commissione europea ha sospeso il parametro consentendo il suo sforamento. Pertanto, le deroghe sono possibili e l'importante è sancirle su atti ufficiali. Il 23 aprile il Consiglio europeo dovrà convalidare quanto maturato nell'Eurogruppo e avremo elementi per pronunciarci in maniera definitiva.

Intanto Matteo Salvini interviene direttamente dall'Aula del Senato contro la ministra dell'Agricoltura Teresa Bellanova che insiste nel suo piano di regolarizzare migliaia di immigrati irregolari per farli lavorare nei campi. Il leader della Lega è stupefatto, e scrive su Twitter: "Incredibile... Sono in Senato ad ascoltare il ministro dell’Agricoltura che ha appena chiesto la SANATORIA per centinaia di migliaia di clandestini da far lavorare nei campi". 
 
Salvini, che in Senato si fotografa con la mascherina come tutti gli altri senatori, fa capire quanto sia insensata questa proposta: "Ma non avrebbe più senso aiutare tutti gli italiani che hanno perso e perderanno il lavoro per il virus, dando a loro precedenza e contratti, invece di pensare a "regolarizzare" un esercito di clandestini???".

La Bellanova pochi giorni fa aveva spiegato anche a quanto dovrebbe ammontare questa sanatoria di massa: 600mila clandestini da regolarizzare per poterli impiegare nell'agricoltura in questa fase di emergenza causata dal coronavirus.

Sotto l’aspetto economico, il concetto di ricorso al MES “senza condizionalità” è privo di qualsiasi credibilità. Il Trattato istitutivo prevede che “….la concessione di qualsiasi assistenza finanziaria nell’ambito del meccanismo sarà assoggettata a rigorosa condizionalità” affinché vengano rispettati i parametri macroeconomici che garantiscano la stabilità a medio termine.Dichiara l’economista Alessandro  su Sputnik Italia

Con la pandemia di Covid-19 che ha colpito l’intera economia globale,Il grande problema dell’Italia non è più l’aumento dello spread, come accadde nel 2012, ma l’impennata del rapporto debito/pil. In un contesto del genere, con la pandemia di Covid-19 che ha colpito l’intera economia globale

il sistema economico italiano rischia di uscire a pezzi. A quel punto, senza le adeguate contromisure, l’Euroscetticismo incarnato dal nostro Paese potrebbe aumentare a dismisura.

È questa, in estrema sintesi, la teoria espressa dall’opinionista del Financial Times, Wolfang Munchau, secondo il quale la diffidenza di Roma nei confronti di Bruxelles “non scomparirà” con le riaperture, perché in Italia, “come è successo in Gran Bretagna con la Brexit”, si sta “iniziando a incolpare l’Ue per tutto ciò che non va”.

Il Movimento 5 Stelle secondo inside Over si ritroverebbe di fronte a sé una prateria per “cavalcare” il crescente sentimento anti-Ue e considerarlo “un’opportunità” per rilanciarsi elettoralmente. Insomma, “l’Italia – ha scritto Munchau – è più in pericolo di quanto pensi l’Eurozona”.  

Il settore dei pubblici esercizi - bar, ristoranti, pizzerie, catene di ristorazione, catering, discoteche, pasticcerie, stabilimenti balneari - "con 30 miliardi di euro di perdite è in uno stato di crisi profonda con il serio rischio di veder chiudere definitivamente 50.000 imprese e di perdere 300 mila posti di lavoro". E' l'allarme di Fipe-Confcommercio spiegando che "già molti imprenditori stanno maturando l'idea di non riaprire l'attività perché le misure di sostegno per il comparto sono ancora gravemente insufficienti e non si intravedono le condizioni di mercato per poter riaprire".

Gli interventi del Governo "sono solo una risposta parziale - puntualizza Fipe - la liquidità non è ancora arrivata, la garanzia al 100% dello Stato per importi massimi di 25.000 € è una cifra lontanissima dalle effettive esigenze delle imprese per far fronte agli innumerevoli costi da sostenere, la burocrazia rimane soffocante appesantendo addirittura le stesse procedure degli ammortizzatori sociali obbligando, di fatto, le imprese ad anticipare i pagamenti. Sulle tasse, inoltre, non ci sono state cancellazioni ma solo un differimento, per di più con la beffa di dover rischiare di pagare l'occupazione di suolo pubblico stando forzatamente chiusi e la tassa su rifiuti virtuali visto che di rifiuti non ne sono stati prodotti". Sul capitolo tasse "non ci sono state cancellazioni ma solo un differimento per di più con la beffa - viene osservato - di dover rischiare di pagare l'occupazione di suolo pubblico stando forzatamente chiusi e la tassa su rifiuti virtuali visto che di rifiuti non ne sono stati prodotti".

Per questo, Fipe-Confcommercio ha predisposto un pacchetto di richieste al Governo: risorse vere a fondo perduto per le imprese parametrate alla perdita di fatturato; moratoria sugli affitti prevedendo una una compensazione per il periodo di chiusura e per il periodo di ripartenza; cancellazione di Imu, Tari, affitto suolo pubblico e altre imposte fino alla fine del periodo di crisi e sospensione del pagamento delle utenze; prolungamento degli ammortizzatori sociali fino alla fine della pandemia e sgravi contributivi per chi manterrà i livelli occupazionali e reintroduzione dei voucher per il pagamento del lavoro accessorio; possibilità di lavorare per asporto, come avviene in tutta Europa; concessione di spazi all'aperto più ampi nel periodo di convivenza con il virus, per favorire il distanziamento sociale e permettere agli esercizi di lavorare; un piano di riapertura con tempi e modalità certe condiviso con gli operatori del settore, per permettere a tutte le imprese di operare in sicurezza.  

L'Ue ha bisogno di tutta la sua potenza di fuoco" nella risposta alla crisi economica generata dal coronavirus, "nello specifico attraverso l'emissione di titoli comuni". Lo dice il premier Giuseppe Conte in un'intervista alla Sueddeutsche Zeitung. Il presidente del Consiglio sottolinea che "viviamo il più grande shock dalla guerra" e "a questo anche l'Europa deve dare una risposta".

Molti Paesi europei hanno guardato finora soltanto ai propri vantaggi, la Germania ha "un bilancio commerciale superiore a quanto prevedano le regole dell'Ue" e con questo surplus non opera da locomotiva bensì da "freno per l'Europa".

Il Mes in Italia ha una cattiva fama. È quello che spiega Giuseppe Conte in un'intervista alla Sueddeutsche Zeitung, anticipata dal sito del giornale tedesco. "Non abbiamo dimenticato che ai greci, nell'ultima crisi finanziaria, sono stati richiesti sacrifici inaccettabili perché ottenessero i crediti", afferma il presidente del Consiglio.

"È indiscutibile: l'Italia è stata lasciata sola". E' la risposta del premier a una domanda sulla sensazione degli italiani di essere stati lasciati soli all'inizio della crisi del coronavirus. "Anche Ursula von der Leyen si è scusata per questo a nome dell'Unione europea, nell'Europarlamento. Devo dire che ho molto apprezzato questo gesto", afferma Conte.

La crescente sfiducia degli italiani nell'Ue "nasce dal fatto che ci sentiamo abbandonati proprio dai Paesi che traggono vantaggi da questa Unione". "Prendiamo l'esempio dell'Olanda, che con il suo dumping fiscale attrae migliaia di multinazionali, che trasferiscono lì la propria sede, ed ottengono un flusso di entrate fiscali massicce, che vengono sottratte ad altri partner dell'Unione: 9 miliardi di euro ogni anno, come riporta un'analisi di Tax Justice Network", afferma Conte.

Intanto Giuseppe Conte, ha avuto una conversazione telefonica con la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, incentrata sulla risposta europea alle conseguenze sociali ed economiche dell'emergenza da Covid-19. Lo rende noto Palazzo Chigi. La telefonata avviene alla vigilia del Consiglio europeo in programma giovedì 23.

Per avere un’idea sugli eventuali meccanismi d’azione del MES e di come potranno agire sull’economia italiana, Sputnik Italia ha raggiunto la dottoressa Giuseppa Alessandro, economista e advisor finanziario, membro del Centro analisi “Sinergie”.

– Dottoressa Alessandro con l’approvazione del MES, quali sono gli scenari che si prospettano agli italiani?

– Bisogna precisare che, sebbene il Trattato e le sue variazioni siano state firmate già nel 2010 e 2012 (rispettivamente con i governi Berlusconi e Monti) mettere in atto lo strumento di ricorso in questione non necessiterebbe dell’approvazione preventiva del Parlamento. Quest’ultimo, tuttavia, sarà tenuto ad approvare un eventuale ricorso in applicazione dell’art. 81 della Costituzione che richiede il via libera da parte delle Camere nei casi di adozione di provvedimenti che influenzino negativamente il debito pubblico. Al momento non c’è la maggioranza in Parlamento a favore dell’introduzione del MES nonostante che il primo ministro si dimostri possibilista. Questo dal punto di vista politico.

Ma l’Olanda può davvero permettersi di dare lezioni? si domanda inside Over a giudicare da come il Paese dei Tulipani ha coltivato il suo orticello, si direbbe proprio di no. Per attirare le più importanti multinazionali del pianeta, il governo olandese ha messo sul tavolo due piatti prelibatissimi: il fisco favorevole accompagnato da agevolazioni per gli azionisti. È così, come sottolinea il quotidiano La Verità, che i Paesi Bassi coltivano i privilegi e attirano ingenti capitali.

Il meccanismo è semplice: grazie a un sistema maggioritario, gli azionisti più rilevanti delle singole aziende presenti sul territorio olandese possono contare su un diritto di voto plurimo e su un maggiore valore nominale, anche se questi non controllano la totalità del capitale. Basta possedere intorno al 20-25% delle azioni di un’azienda per ottenere il ruolo di azionista di controllo al momento della nomina dei componenti del Consiglio di amministrazione.

Accanto ai benefit per gli azionisti troviamo un fisco assai morbido, con tasse basse e con la possibilità di non far concorrere all’imponibile di una multinazione dividenti e capital gain provenienti dalle controllate sparse per il mondo. Il gioco è fatto.

Il surplus dei Tulipani nei confronti dell’Unione europea è di 184 miliardi mentre il deficit con il resto del mondo si aggira intorno ai 118. Tornando alle multinazionali che affollano le città olandesi, nel caso in cui l’Ue dovesse affondare, Amsterdam andrebbe incontro a un disastro finanziario assicurato. Nessuno, in quel caso, si trasferirebbe più nelle Fiandre, preferendo i confini della propria nazione: è l’incubo del governo olandese.

 

Chi va a Bruxelles senza il voto del Parlamento è fuori legge: poi se si vota a favore del Mes è la democrazia. E' fondamentale avere il voto prima e non dopo il negoziato in Ue". Lo afferma il leader della Lega, Matteo Salvini in una conferenza stampa su Facebook. "Mi aspetto che qualcuno ai piani alti faccia rispettare la legge, legge Moavero del 2012, chiaro, secondo cui prima del Consiglio europeo il premier deve raccogliere l'indirizzo del Parlamento. Non chiamo Mattarella altrimenti sarei uno stalker...".

"Telefonerò a Berlusconi, penso che sul Mes sia stato mal consigliato. Non serve un genio per dire che se ci infiliamo in tunnel europei senza ritorno l'Ue finirà per privatizzare le nostre strutture sanitarie".

"Possiamo avere tanti difetti ma abbiamo le idee chiare, abbiamo ben chiaro come uscire, abbiamo un'idea Paese. Altri invece parlano di riburocratizzare, ricentralizzare la sanità. Ne ho sentito parlare da parte di un sottosegretario. Ma se avessimo aspettato lo Stato altro che strage...Meno male che abbiamo i comuni e le Regioni", aggiunge Salvini.

Intanto Le Maire, dopo l’ultima riunione dell’Eurogruppo che ha dato via libera a un Mes con nulle o ridotte condizionalità ancora tutto da costruire è tornato a pungere i falchi del Nord, Olanda innanzitutto, sulle diverse interpretazioni dell’utilizzo del fondo salva-Stati. Intervistato da La Stampa il ministro ha rilanciato sul fatto che le condizionalità siano state di fatto rimosse per le spese sanitarie ‘dirette e indirette” fornendo la sua personale interpretazione: “Significa che se un Paese è stato costretto a imporre un lockdown, a chiudere alcuni negozi o aziende, deve considerare quei costi come costi sanitari indiretti. I costi legati alla decisione di chiudere parte dei settori economici devono far parte del perimetro di questa linea di credito. Io non ci vedo alcuna ambiguità”.

Difficilmente l’Olanda e, su certi punti di vista, anche la Germania potrebbero approvare un’interpretazione così larga e tutt’altro che rigorosa. Specie considerato il fatto che per Le Maire l’obiettivo di fondo sono gli Eurobond e la mutualizzazione del debito: “Bisogna essere pronti al compromesso e ognuno deve fare un passo nella direzione dell’altro. Ma il punto chiave è creare debito comune per futuri investimenti. E la soluzione migliore è attraverso un’emissione comune di debito”. Una chiave di lettura potenzialmente inconciliabile con chi vede il Mes con ridotte condizionalità per determinati settori il non plus ultra su cui posizionarsi per bloccare future concessioni.

E' vero che molti erano assenti quando l'Italia ha avuto bisogno di aiuto all'inizio di questa pandemia. Ed è vero, l'Ue ora deve presentare una scusa sentita all'Italia, e lo fa. Ma le scuse valgono solo se si cambia comportamento. C'è voluto molto tempo perché tutti capissero che dobbiamo proteggerci a vicenda. Ma ora Ue è il cuore pulsante dell'Ue". Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento al Parlamento europeo.

"Non basta chiedere scusa all'Italia, un sorriso e una pacca sulle spalle. Gli italiani hanno versato tanti soldi, nessuno a Berlino pensi di mettersi in pari con gli italiani con le scuse. Sottoscrivo l'appello dei 101 perchè non si firmi l'accordo sul Mes, preferisco avere il debito in mani italiane". Lo afferma il leader della Lega, Matteo Salvini in una conferenza stampa su Facebook.

La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen oggi si è scusata con l'Italia, ammettendo che molti Paesi all'inizio della pandemia non sono stati presenti quando abbiamo avuto bisogno di aiuto. Le sue parole rappresentano un importante atto di verità, che fa bene all'Europa e alla nostra comunità" scrive Luigi Di Maio su Fb.

"Adesso l'Ue abbia il coraggio di difendere e tutelare tutti i popoli. Serve un'Europa più solidale. In corso c'è una delle trattative più importanti della nostra storia. Difendendo l'Italia, difendiamo anche l'integrità dell'Ue", aggiunge il ministro

La presentazione delle linee guida per allentare le restrizioni introdotte a seguito del Covid-19 "non è un segnale per togliere oggi le misure di contenimento, ma per fornire una cornice alle decisioni degli Stati membri. In generale raccomandiamo un approccio graduale. Ogni azione deve essere continuamente monitorata". Così la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, presentando il documento preparato da Commissione e Consiglio europeo per la ripartenza dopo la paralisi da coronavirus.

"Abbiate coraggio di difendere l'Unione europea. Perché questa nostra Unione ci porterà" oltre la crisi. "E domani sarà forte nella misura in cui" ci impegniamo per lei oggi. "Se vi occorre ispirazione, guardate ai cittadini europei, che stanno insieme, con empatia, umiltà e umanità. Rendo omaggio a tutti loro", ha sottolineato la presidente della Commissione europea.

"Il bilancio pluriennale europeo sarà la guida della ripresa. Sarà diverso da quanto immaginato. Ne useremo la potenza per fare leva per investimenti massicci che servono per far ripartire la nostra economia ed il mercato interno dopo il coronavirus. Anticiperemo" fondi "con un front loading per partire subito con gli investimenti", ha spiegato von der Leyen. Sul fronte economico, ha aggiunto, "l'Ue ha fatto più in queste ultime quattro settimane, di quanto non abbia fatto nei primi quattro anni dell'ultima crisi": ha dato una risposta collettiva, mobilitando oltre "tremila miliardi di euro. Ma sappiamo che dovrà essere fatto molto di più, perché questa è una lunga strada e il mondo di domani sarà molto diverso da quello di ieri".

La pandemia è "simmetrica, ma la ripresa non lo sarà, perché lo shock economico di alcune regioni sarà maggiore di quello di altre, perciò la coesione e la convergenza saranno ancora più importanti del passato", ha proseguito la presidente dell'esecutivo comunitario.

"Il consiglio direttivo della Bce è impegnato a fare qualunque cosa necessaria, nel suo mandato, per aiutare l'Eurozona a uscire da questa crisi". Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde nel suo discorso alla riunione 'virtuale' di primavera del Fmi. La Bce - ha detto - è pronta ad aumentare le dimensioni dei suoi programmi di acquisti titoli e aggiustare la loro composizione, nella misura necessaria e per tutti il tempo necessario", e a "valutare ogni azione e ogni contingenza".  

Ulteriori sforzi internazionali saranno necessari per contrastare le conseguenze dello scoppio e della diffusione del coronavirus, ha detto ancora Christine Lagarde spiegando che la Bce "sostiene le misure contro la crisi proposte dal Fmi" come prestiti di emergenza e la linea di liquidità a breve termine per i Paesi con fondamentali macroeconomici solidi. Siamo inoltre aperti a esplorare una possibile nuova assegnazione di diritti speciali di prelievo (SDR) per tutti i membri del Fmi.

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI