Sabato 3 settembre2016 si è conclusa con successo la serie di incontri culturali, che hanno animato le calde serate estive di Cinema sotto le stelle, organizzate nello splendido giardino della villa di Giancarlo De Leonardis e Sissi Parravicini, coppia storica di cineasti d’eccellenza, persone affabili e oltremodo ospitali.
Ospite d’onore dell’ultima serata è stato il regista Giuliano Montaldo insieme alla compagna Vera. Nato a Genova, ha dedicato una vita al Cinema, dove vi lavora da bel 66 anni. Ha iniziato da giovanissimo come attore, per poi passare alla regia di opere cinematografiche di grande spessore umano, storico e culturale, quali Sacco e Vanzetti, Giordano Bruno, L’Agnese va a morire, il kolossal Marco Polo, per arrivare a I demoni di San Pietroburgo e il più recente L’industriale del 2011. Nella sua carriera ha ricevuto ambiti premi e riconoscimenti.
Al termine della proiezione del suo documentario sulla rivoluzione cubana L’Oro di Cuba (2009) gli ho chiesto quali fossero le sue impressioni in merito a questa iniziativa portata avanti per tutta l’estate da Sissi e Giancarlo, in veste assolutamente privata e il Maestro ha risposto: Conosco questa coppia di amici da moltissimi anni. Con Giancarlo ho anche lavorato insieme e posso dire che il suo amore per il Cinema è contagioso. È stato un grande parrucchiere di scena e fa parte di quelle figure professionali, come gli scenografi, i costumisti e tutte le maestranze, che non stanno mai sotto i riflettori, poiché svolgono la loro importantissima attività dietro le quinte. Ma il risultato è dato dal lavoro di squadra. Le due esperienze che ho condiviso sul set con lui sono rimaste impresse nella mia memoria, soprattutto per il rapporto umano e per il suo modo di essere sempre presente, dimostrando infinita buona volontà.
Oggi lo scenario cinematografico è cambiato; non si fanno più film in costume e in coproduzione. E pensare che un tempo gli americani chiamavano Cinecittà la Hollywood sul Tevere ed erano sbalorditi dalla precisione e dalla professionalità delle nostre maestranze. Quando nel 1980 stavamo in Cina per effettuare le riprese del mio film storico-drammatico Marco Polo, gli studenti cinesi presenti sul set rimanevano quasi incantati dal nostro modo di lavorare, restando per ore a guardare, in silenzio, per imparare, ammirati dalle capacità dello scenografo, del parrucchiere, dell’operatore alla macchina etc. Io osservavo questi ragazzi, chiedendomi cosa avrebbero fatto nella vita; molti di loro hanno saputo affermarsi! La Cina di oggi è molto diversa da quella di trent’anni fa.
In merito a questa splendida serata trascorsa in vostra compagnia e inventata da Giancarlo e Sissi, in uno spazio che hanno saputo trasformare in un accogliente cineclub, posso dirle che rimarrà nel mio cuore. Queste iniziative vanno promosse per il piacere di condividere con gli amici, addetti ai lavori e non, le emozioni che solo il Cinema riesce a regalare a chi ne è veramente appassionato.
Questi appuntamenti, che hanno visto la partecipazione di tanti amici dell’ambiente cinematografico e non solo, sono stati resi piacevolmente interessanti dalle numerose proiezioni di cinema d’autore, docufilm di impegno civile, mostre d’arte e presentazioni di libri, fra i quali l’opera editoriale Non mi sono fatto mancare niente – la mia vita all’ombra di un padre ingombrante (Mondadori,2016), nel quale l’autore Piero Villaggio, genero di Giancarlo De Leonardis, si racconta a cuore aperto, con sottile ironia e grande onestà intellettuale.
L’ iniziativa, su idea di Giancarlo e Sissi, è stata realizzata grazie alla CINETECA NAZIONALE DEL CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA e al contributo dell’AUGUSTUS COLOR. Augusto Pelliccia, intervenuto simpaticamente all’ultima serata, ha messo a disposizione le attrezzature cinematografiche per porre in opera gli eventi. Un lavoro molto impegnativo, nel quale sono state di valido aiuto le collaborazioni dell’amica di una vita di casa De Leonardis, la nota segretaria di edizione e regista Annamaria Liguori e della regista e produttrice Emanuela Morozzi.
Annamaria Liguori svolge la sua professione di segretaria di edizione in cinema da circa quarant’anni e da grande appassionata, ha realizzato anche alcuni corti di forte impatto sociale, sul tema della leucemia, sulle nuove terapie per combattere il cancro, ed ancora sulle malattie rare, ottenendo sempre ampi consensi di critica e pubblico. In particolare, il corto INSIEME, presentato a Venezia nel 2013, vincitore di 4 premi, parla delle nuove terapie per combattere il cancro. Fra i vari riconoscimenti, ha ricevuto anche il Premio come Miglior Corto per il Sociale al FESTIVAL DI TAORMINA 2016. Inoltre, è presidente del FESTIVAL CORTI & CIGARETTES, giunto alla settima edizione e ritenuto uno degli appuntamenti più significativi della Capitale. Annamaria ha un lungo percorso di docente di Edizione presso la NUCT di Cinecittà, dove ha insegnato con grande dedizione per nove anni e a Ouarzazate in Marocco. Ha fondato anche l’associazione culturale MELTIN POT, che nel 2014 ha prodotto il docufilm LE FAREMO SAPERE, nel quale si è occupata della supervisione alla regia e che tratta le difficoltà dei giovani nel mondo della danza; è stato presentato in quell’anno come evento collaterale al FESTIVAL DI VENEZIA.
Emanuela Morozzi, laureata in Storia, Scienze e Tecniche della Musica e dello Spettacolo, ha iniziato in giovanissima età il suo percorso nel cinema indipendente e successivamente si è occupata della parte organizzativa di corti e lungometraggi e di pubblicità televisive, con occhio attento all’orizzonte d’autore ed alla dimensione indipendente di fare cinema. Dal 2009 ha iniziato la regia, prima come aiuto, ruolo che ancora oggi spesso ricopre, e dal 2011 anche come regista, autrice e produttrice indipendente, portando avanti con grande interesse e successo la realizzazione di cortometraggi. Ha fondato, insieme a Susanna Ferrando e Sonia Broccatelli, la casa di produzione OLIVIA FILM, per arrivare alla fondazione STUDIO CINEMA VERONA, realtà di altissima formazione professionale per attori. Sempre attenta all’aspetto espressivo della comunicazione per immagini, rivolge particolare attenzione a tematiche di interesse storico-sociale.
Nella serata inaugurale è stato proiettato UN INTELLETTUALE IN BORGATA (2014) del regista e scenografo Enzo De Camillis, un docufilm pluripremiato in varie manifestazioni per il messaggio socio-culturale che vuole far passare attraverso la figura di un grande intellettuale del ‘900: Pier Paolo Pasolini, scrittore, sceneggiatore, giornalista e raffinato poeta, assassinato nel 1975 in circostanze mai del tutto chiarite, nonché per il valore storico delle interviste integrali rilasciate da personaggi di spicco del mondo culturale, fra i quali Pupi Avati, Stefano Rodotà, Ugo Gregoretti, Osvaldo Desideri, i quali hanno dato testimonianza del travagliato periodo storico attraversato nel nostro Paese durante gli anni di piombo. Enzo De Camillis, fra l’altro, ha appena pubblicato il libro Pier Paolo Pasolini – Io so… (Arduini Sacco Editore), al fine di far emergere l’impegno sociale e la continua ricerca della verità da parte di un uomo che la società di allora non comprese e che solo oggi, almeno in parte, trova la giusta interpretazione dei suoi concetti esistenziali e filosofici. Il libro-inchiesta il 6 settembre 2016 è stato presentato alla 73ma MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA di Venezia, all’interno dello spazio Italian Pavillon dell’Hotel Excelsior del Lido di Venezia, dove la giornalista Laura Delli Colli, presidente SNGCI, ha tenuto un incontro con l’autore. Alla presentazione ha partecipato anche Angela Felice, direttore del Centro Studi di Casarsa, città dove sono nati i genitori di Pasolini, alla quale egli era affettivamente e culturalmente legato.
In una delle prime serate è stato proiettato il film IL GENERALE DELL’ARMATA MORTA di Luciano Tovoli, grande direttore della fotografia molto apprezzato anche all’estero, che nel 1983 ha esordito con questo film nella veste di regista. Fra i protagonisti, Marcello Mastroianni, Anouk Aimée, Michel Piccoli. Il film ha ottenuto importanti consensi da parte della stampa internazionale.
Nella serata in cui è stato proiettato lo splendido film diretto da Pupi Avati MAGNIFICAT (1993), presentato in concorso al 46° FESTIVAL DI CANNES ed ambientato nel 926 dC durante la Settimana Santa, Sissi Parravicini, scenografa e costumista di grande talento, ha presentato una bellissima mostra di bozzetti per i costumi da lei realizzati per il film. Si tratta di un’opera di grande valore, che ha suscitato notevole interesse fra il pubblico intervenuto; un film storico con costumi d’epoca magistralmente curati da Sissi, già scenografa per tradizione famigliare. Infatti, suo padre è il prof. Camillo Parravicini, indimenticabile scenografo teatrale, che fra i tanti incarichi, è stato anche direttore del Teatro dell’Opera di Roma, docente e pittore di fama; famosi i suoi acquerelli. Egli, giovanissimo, già nel 1927 disegna le scene per l’opera Francesca Da Rimini per il teatro di Gabriele D’Annunzio; a soli vent’anni è bozzettista per la Scala di Milano, negli anni successivi mette in scena tutte le più famose opere liriche in Italia, come all’estero. Nel 1972 cura le scenografie per LA TOSCA di Giacomo Puccini al Théatre du Casino di Montecarlo. Una prestigiosa carriera costellata di successi, che rendono immortale questo grande artista italiano. Sua figlia Sissi, premiata con il Ciak d’Oro, il Nastro d’Agento ed all’attivo la nomination per il David di Donatello, nel corso di una luminosissima carriera cinematografica, ha ricevuto tantissime e meritate gratificazioni, sia sul piano professionale, che umano.
Altre presenze di rilievo, il produttore esecutivo ed organizzatore generale Gianni Saragò, il direttore di fotografia Adolfo Bartoli e su invito della brillante giornalista Cinzia Loffredo, ufficio stampa ed organizzatrice di eventi nazionali, nonché manager di artisti, la grande doppiatrice Ida Sansone, il presidente dell’Archivio Storico del Cinema italiano Graziano Marraffa, la giornalista ed autrice Rai Mariangela Petruzzelli, anche critica teatrale, sceneggiatrice ed assistente del compianto regista Giuseppe Ferrara negli ultimi 13 anni.
L’artista Giancarlo Maria Masala ha presentato le sue opere, ritratti di attori ed altri dipinti ambientati nel mondo del Cinema; una mostra d’arte significativa. Nella serata conclusiva del 3 settembre è stato proiettato un video con le opere dell’artista ed una splendida colonna sonora composta dal M° Andrea Castelli.
L’affascinante e simpaticissima attrice di teatro Vera Beth, presenza insostituibile di questi incontri, allieva prediletta del Maestro Mario Scaccia, che affettuosamente la definiva un animale da palcoscenico, ha presentato il libro M.d.P. La vita dietro la Macchina da Presa (Edizioni Albavision) di Giancarlo De Leonardis, un nome prestigioso in Cinema per la sua intensa attività di Hair designer e curatore d’immagine di una lista innumerevole di attori ed attrici. Una carriera lunghissima, nel corso della quale ha girato ben 150 film, la maggior parte internazionali, fra i quali, solo per citare i più famosi, BEN HUR, IL GATTOPARDO, LA PANTERA ROSA, MIMÍ METALLURGICO, IL PREFETTO DI FERRO, C’ERA UNA VOLTA IN AMERICA, HANNIBAL e tantissimi altri. Il suo esordio avviene nel 1957 con il kolossal BEN HUR, ma lavorerà definitivamente in cinema dal 1961. Negli anni ’80 è stato anche direttore di produzione di quattro film, per poi tornare al suo mestiere di sempre. Agli inizi del 2000 ha insegnato il mestiere del parrucchiere del cinema presso il CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA di Roma. Nel 2004 ha pubblicato il libro Le mani nei capelli (Peliti Associati) e da autentico appassionato di Cinema, nel 2008 ha creato un sito, completamente gratuito, www.giancarlodeleonardis.com con lezioni per i giovani sul mestiere di parrucchiere del cinema.
Nel suo secondo libro M.d.P. La vita dietro la Macchina da Presa Giancarlo parla delle fantasie e dei sogni di un grande cineasta, che si rivolge al suo pubblico, affermando che le certezze nella vita servono per costruire un futuro, per crescere ed andare avanti, ma che anche i sogni e le fantasie rivestono una grande importanza nell’animo di ognuno di noi. Il cinema, detto anche la fabbrica dei sogni, il teatro, la musica e l’arte ci permettono di fantasticare e sognare, anche ad occhi aperti. Essere un cineasta significa appartenere ad una razza ben precisa, che nonostante le diverse provenienze geografiche, parla la stessa lingua, ha un comune denominatore, rappresentato da sogni, fantasie, ma anche rappresentazione del quotidiano, quindi della realtà che si vive dietro la macchina da presa. Un libro che parla della vita della gente del cinema, fra suggestioni ed illusioni che questo affascinante mondo suscita nel loro animo ogni qualvolta si gira un film.
Un altro graditissimo ospite di una delle prime serate è stato Gianfranco Albano, regista del film per la televisione FELICIA IMPASTATO, recentemente andato in onda con successo. Egli ha realizzato soprattutto fiction televisive per la Rai e Mediaset e nel suo percorso ha ottenuto ambiti riconoscimenti. Per gli amici del Cinema è stato proiettato il suo film del 2003 ROSA FURIA, una pellicola molto intrigante.
Anche il direttore della fotografia Daniele Nannuzzi ha partecipato a diverse serate, fra le quali quella conclusiva. Egli, affascinato dalla professione di suo padre, fa il suo esordio in cinema come assistente nel film di L. Comencini INCOMPRESO (1966); si affianca sempre ai migliori direttori della fotografia, finchè nel 1976 firma la fotografia e la regia della seconda unità di regia di GESÚ DI NAZARETH di F. Zeffirelli, con il quale collaborerà ancora tante volte in film in costume e storici, come IL GIOVANE TOSCANINI. Negli anni ’90 ha curato la regia e le luci delle sfilate di Alta Moda di Valentino. Nel corso della sua brillante carriera collabora con registi di spessore, come Lizzani, Bolognini e Negrin. Inotre, si occupa delle luci e della regia di tre balletti al fianco del coreografo russo Boris Eifman e più volte si occuperà dell’illuminazione di importanti opere liriche. Ha realizzato i corti CINECITTÀ DREAM, che nasce da un live workshop di tre giorni tenutosi a Cinecittà e ITALIAN CINEMATOGRAPHERS’ STYLE, che vuol rappresentare un omaggio allo stile cinematografico italiano nato dal dopoguerra ad oggi. Ha ricevuto tantissimi premi ed è impossibile citare tutta la sua filmografia, poiché vastissima. Dal 2012 è presidente dell’Associazione Italiana Autori della Fotografia.
Sabato 27 grande serata di Cinema con il film IL MERCANTE DI STOFFE (2009), per la regia di Antonio Baiocco, che ha scritto anche il soggetto e la sceneggiatura. I protagonisti della storia sono Sebastiano Somma ed Emanuela Garuccio. La proiezione di questo film, ambientato in Marocco, una terra di grande fascino, ha portato ad opportune riflessioni circa la condizione socio-culturale presente in una parte del suo tessuto sociale, caratterizzato da una organizzazione di tipo patriarcale e maschilista.
Prima del film è stata la volta di un corto di grande impatto sociale A SPECIAL DAY realizzato da Kassim Yassin e Gaston Biwolé, registi e produttori. Questa proiezione è stata seguita dal pubblico con particolare attenzione.
Anche questo appuntamento si è chiuso con un grande successo e una cospicua partecipazione e al temine ho intervistato Sebastiano Somma, un attore che ha mosso i suoi primi passi nella filodrammatica napoletana, in opere di Scarpetta ed Eduardo, dove ha recitato accanto ad autorevoli nomi del teatro. Il grande pubblico l’ha conosciuto attraverso le varie serie televisive realizzate in questi ultimi anni. Ha portato in scena anche ottimi lavori teatrali e nel 2010 è tornato al cinema proprio con il film di Baiocco, per il quale diventa anche produttore. Fra le sue esperienze, anche quella di conduttore televisivo.
Agli eventi ha partecipato anche il regista Roberto Posse, del quale è stato proiettato il corto SOGNO... IN UNA NOTTE D'ESTATE.
A Sebastiano Somma ho chiesto di parlarmi del messaggio sociale racchiuso all’interno di questa bellissima e drammatica storia d’amore. Egli ha risposto: Il film proposto stasera è uscito già da diverso tempo ed è passato anche in TV; nell’insieme è una pagina di cinema epico, molto ben confezionato e di grande attualità, poiché la donna continua storicamente a vivere situazione di disagio ed emarginazione, in quel tipo di società patriarcale, dominata da forti posizioni di arroccamento culturale. La storia d’amore raccontata nel film non può essere vissuta appieno dai protagonisti, proprio perché la donna, come di consueto, viene relegata ad un ruolo di secondo piano, con un finale tragico che fa pensare.
Gli incontri di Cinema sotto le stelle per quest’anno si concludono e, con un filo di commozione, Sissi e Giancarlo si sono congedati da noi, facendo già grandi progetti per il prossimo anno, del tipo …se avessimo a disposizione un palco, chissa?! Ciò a dimostrazione del fatto che le vere passioni, se opportunamente alimentate, non si spengono mai. Questi appuntamenti hanno rappresentato un importante momento di aggregazione e condivisione, che ha toccato la sfera emozionale di ognuno.
Grazie infinite da parte di tutti per il vostro icastico contributo al Cinema, in nome della Cultura, nella sua più ampia accezione.