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Giovedì, 02 Maggio 2024

PDL: Meno tasse e più liquidità alle imprese

Mario Monti è scom­parso. Errore. Si è reincarnato in Enri­co Letta. Il quale infatti, non ap­pena insediatosi a Palazzo Chi­gi, ha cominciato a comportarsi come il professore bocconiano.
Stesso stile, identica sicumera, medesima inclinazione ad ac­contentare tutti tranne gli italiani, sempre dispo­sti a lasciarsi abbaci­nare dall’ultimo ar­rivato, salvo capire immediatamente di aver preso luccio­le per lanterne.

Meno tasse e più liquidità alle imprese. Il Pdl lo ha promesso durante la campagna elettorale e ora cerca di mantenerle.

Si parte dal decreto sui debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese: devono essere pagati subito e non in due anni come previsto dal decreto siglato dal governo Monti, come prevede una mozione presentata oggi al governo.

Per i firmatari Renato Brunetta, capogruppo alla Camera, e Daniele Capezzone, presidente della commissione Finanze a Montecitorio, infatti, è necessario che i 40 miliardi di debiti che dovrebbero arrivare nelle casse delle aziende italiane entro il 2014, vengano pagati entro la fine di quest'anno,intanto Letta  :

"Abbiamo quasi triplicato i soldi che spetteranno all'Italia nel complesso" dall'Ue. Si tratta di quasi un miliardo e mezzo di Euro per l'Italia ed è "un grandissimo risultato", ha ggiunto il premier. Per l'Italia le risorse sono "all'incirca 1 miliardo nel primo biennio" e il resto negli anni successivi, "ma conto che quando saremmo qui a rinegoziare il bilancio fra due anni, riusciremo ad ottenere ancora di più".

"E' stata aggiunta la disponibilità di 3 miliardi di euro rispetto ai 6 già individuati" per l'occupazione giovanile.

"Abbiamo vinto sull'occupazione giovanile e pareggiato sulla banca europea degli investimenti" ha detto il premier Enrico Letta a Bruxelles sottolineando che "il tema della disoccupazione giovanile è stato il principale impegno nazionale" di questo Governo

"Abbiamo ottenuto buoni risultati perché abbiamo individuato l'obiettivo, siamo stati credibili avendo presentato un piano nazionale rimanendo dentro l'obiettivo di bilancio, senza sfasciare i conti pubblici".

"La Bei deve essere rafforzata ed essere il braccio per l'economia reale ed anche per proteggere la Bce, verso la quale, in alcuni paesi, - ha sottolineato Letta - c'é un'attenzione morbosa rispetto ad un ruolo di protagonismo" di Eurotower.

"Su Iva e Imu continueremo a far di tutto" per rispettare gli impegni presi, ma "senza sfasciare i conti pubblici perché chi pensa che io sia qui per sfasciare i conti pubblici, sbaglia primo ministro". Lo ha detto Enrico Letta, a Bruxelles. A chi gli chiedeva se il "fuoco amico" proveniente dal Pdl fosse sopportabile per il Governo, ha risposto: "Sono stimoli positivi che ci rendono ancora più forti e determinati ad andare avanti con il lavoro".

"Non è l'Europa che ci dice dovete aumentare l'Iva al 25 per cento; l'Europa ci dice di ridurre le tasse sul lavoro e questa è la mia priorità ed è la priorità di tutti coloro che hanno dato la fiducia al governo, cioé ridare lavoro ai giovani". Cosi' Letta rispondendo a chi gli chiedeva se le divisioni della maggioranza avessero ripercussioni in Europa.

Al via la seconda giornata di lavori del vertice Ue, dedicata a fare il punto sull'Unione bancaria e monetaria dopo l'intesa all'Ecofin sulla risoluzione delle crisi bancarie, L'allargamento (sul tavolo l'apertura dei negoziati di accesso per la Serbia) e altri temi di politica estera. Partecipano ai lavori anche il presidente della Bce Mario Draghi e l'Alto rappresentante Ue Catherine Ashton. Il premier Enrico Letta è arrivato nella sala dei lavori accompagnato dalla collega danese Helle Thorning-Schmidt.

"Questa giornata inizia meglio di come è cominciata ieri". Così il premier Enrico Letta al suo arrivo alla seconda giornata di lavori del vertice Ue ha risposto ai giornalisti sotto quali auspici iniziasse la giornata di oggi, dopo l'accordo raggiunto raggiunto nella serata di ieri sul rilancio dell'economia.

"Il Consiglio europeo accoglie con favore l'abrogazione della procedura per deficit eccessivo per vari Stati membri", tra cui l'Italia, "nonché gli sforzi degli Stati che dovrebbero conseguire gli obiettivi di bilancio". E' quanto si legge nelle conclusioni del Vertice Ue, che ribadiscono quanto deciso dall'Ecofin di venerdì scorso.

L'Europa scende a compromessi, ancora una volta, con David Cameron e sblocca il vertice sull'occupazione giovanile che si era invece arenato di nuovo sul bilancio europeo 2014-2020: Londra difendeva il suo sconto ('rebate'), messo in discussione da Parigi per una interpretazione diversa della nuova Politica agricola comune che ha rivisto i fondi dello sviluppo agricolo. Una volta accontentato, Cameron ha ritirato la minaccia di veto e il vertice ha potuto approvare il nuovo piano per l'occupazione giovanile che si arricchisce anche di almeno due miliardi in più sui sei già stanziati.

Soddisfatto il premier Enrico Letta, "sia per la parte sulla lotta alla disoccupazione giovanile che quella sul bilancio". Soddisfatta anche la cancelliera tedesca Angela Merkel, perché "ora possiamo pianificare" gli interventi per la crescita. Si è decisa la "riapplicazione delle decisioni di febbraio sul bilancio" e cioé quello che chiedeva Cameron, ha detto Letta, lasciando il vertice. "A febbraio avevamo raggiunto l'accordo che non sarebbero state cambiate le basi di calcolo",ha ricordato la Merkel lasciando capire che la Ue ha dato a Cameron quello che gli era dovuto. Il vertice sull'occupazione porta quindi a casa i risultati previsti: l'anticipo al 2014-2015 dei sei miliardi destinati alla 'garanzia dei giovani', che grazie alla flessibilità prevista dall'accordo raggiunto in extremis tra Parlamento e Consiglio sul bilancio, potranno diventare almeno otto dal 2015 in poi. C'é poi il piano di sostegno alle imprese: "La Bei giocherà un ruolo fondamentale nel finanziamento di progetti che altrimenti resterebbero senza credito", ha detto il presidente della Commissione Ue José Barroso, e anche Letta ha assicurato che la Bei "funziona e funzionerà" come strumento per il credito alle pmi. La Merkel però lascia intendere che è ancora da discutere il ruolo della Banca europea d'investimenti sul sostegno all'occupazione giovanile.

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