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Il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, ha dichiarato:

“Il decreto-legge in materia di finanza locale di cui l’Aula della Camera inizia oggi l’esame ha fatto registrare in Commissione un episodio che la dice lunga sui reali contorni dell’aumento dello 0,8 per mille della Tasi previsto dal provvedimento. E’ stato infatti inopi-natamente bocciato, con l’accordo del Governo, un emendamento – a firma del Presidente della Commissione Finanze, on. Capezzone – che mirava ad introdurre elementari regole di trasparenza e di civiltà giuridica consistenti nell’imporre ai Comuni di allegare al bilancio, e rendere disponibile ai cittadini attraverso la pubblicazione su Internet, un prospetto che dimostrasse e documentasse quanto prevede lo stesso decreto, e cioè che l’aumento dello 0,8 per mille della Tasi venga effettivamente e integralmente destinato a finanziare detrazioni per lo stesso tributo. Che il Governo esprima parere contrario su un emendamento che fissa le modalità per rendere verificabile un vincolo previsto dallo stesso provvedimento governativo, autorizza a pensare che i Comuni abbiano preteso e ottenuto di avere carta bianca per l’ennesimo, indiscriminato aumento di tassazione a carico della proprietà immobiliare. Aumento che – secondo il Servizio Studi della Camera – è tale da determinare un ulteriore gettito, rispetto a quanto aveva previsto la legge di stabilità, di oltre 3 miliardi di euro. Se la promessa fatta ai Comuni è questa, che ci si risparmi almeno l’ipocrisia di prevedere a parole una compensazione che non vi sarà mai fra aumento di aliquota e introduzione di detrazioni”.

Il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, ha dichiarato: “La misura decisa dal Sindaco di Caminata è tutt’altro che invasiva. Dieci-quindici anni fa si criticavano le ordinanze che imponevano di munirsi di paletta o di sacchetto per raccogliere le deiezioni solide. Oggi fare questo è diventata una civile abitudine generalmente praticata, fatta eccezione per alcune persone non ben educate. Per le deiezioni liquide siamo alla situazione di dieci-quindici anni fa. Se si vuol bene agli animali, non li si fa odiare e un modo per evitare questo è di non farli colpevolizzare al posto dei loro accompagnatori.

Del resto, un numero crescente di persone porta già con sé una bottiglietta che si tiene in tasca o in una borsetta. Perché non usarla, o non portarla con sé, anche per evitare di deturpare il patrimonio edilizio e l’ambiente con odori cattivi? Questo, tanto più che nella gran parte dei casi i cani vengono accompagnati a passeggio, in appositi giri, proprio perché possano provvedere alle loro necessità fisiologiche”.

Internet, il 12 marzo scorso, ha compiuto 25 anni. La nascita del web viene fatta risalire alla proposta, depositata il 12 marzo 1989, al Cern, Centro di Ricerca di Ginevra, da un professore inglese, allora, sconosciuto, Tim Berners-Lee. Fu lui a sviluppare   WWW (leggi: WorldWideWeb), il primo programma di navigazione, quello che diede poi, il nome alla Rete, in quanto tale. Oggi, nell’occasione dei 25 anni, Berners-Lee sta proponendo una “Magna Carta” per il web: “Il web- afferma il ricercatore inglese- dovrebbe essere accessibile a tutti, da ogni dispositivo, e deve poter essere uno strumento attraverso cui, l’essere umano possa esprimere il suo potenziale e garantire la propria dignità e diritti civili”. A nostro modesto avviso, a 25 anni dall’invenzione del Web, sono queste le sfide aperte per la Rete: la sicurezza e la trasparenza nell’uso dei dati degli utenti, l’accessibilità e l’”internet delle cose”. In particolare, l’”internet delle cose”, ovvero, la start-up, è una grande opportunità, per la crescita del nostro Paese. Insomma, l’Italia ha la benzina nel serbatoio per prendere parte alla nuova corsa all’oro della tecnologia, dove i traguardi sono, ancora, tutti da definire e l’intuizione, giusta, può valere milioni di euro. Questo è un quadro, in cui, una start-up, con la sua leggerezza e snellezza organizzativa, trova maggiori possibilità di manovra su business diversi. Vediamo come. E’ abbastanza noto: smartphone e tablet saranno i telecomandi di questa rivoluzione tecnologica, ovvero, le chiavi per pilotare gli oggetti connessi che si prestano ad essere declinati: un esempio per tutti, può essere il cosiddetto “termostato intelligente”(è il caso di Nest comprato da Google per 3,2 miliardi di dollari). Peraltro, non è un caso se a Cesena , dal 21 al 23 marzo si svolgerà un Festival del web per studiare come tornare a crescere, in tempi di crisi, rendendo tangibili i vantaggi della web economy. E dulcis in fundo, noi diciamo che gli investitori, coloro che mettono i capitali a disposizione i capitali per finanziare quelle idee, delle start-up, considerano internet, la prossima gallina dalle uova d’oro.

Sono state diffuse le “Proposte di revisione della spesa pubblica” redatte dal Commissario Straordinario per la revisione della spesa, Paolo Cottarelli.

Fra le ipotesi di spending review sono previsti anche preoccupanti interventi sulla spesa per le invalidità civili.

Nel mirino soprattutto l’indennità di accompagnamento, attualmente l’unico sostegno certo alle persone con grave disabilità e alle famiglie che prevalentemente rappresentano per loro l’unico supporto in assenza o carenza di servizi pubblici.

Secondo Cottarelli bisogna introdurre un limite reddituale alle indennità di accompagnamento, specialmente per gli ultrasessantacinquenni, e intensificare i controlli verso i presunti abusi.

Il documento del Commissario straordinario ripropone vetuste e discutibili proiezioni evidenziando come in alcune Regioni vi siano percentuali maggiori di indennità di accompagnamento rispetto ad altre. Abusi, quindi, che sarebbero dimostrati appunto dai “picchi territoriali” e da un aumento della spesa non dimostrata da “flussi demografici”.

Il Commissario non ha incrociato i dati con la spesa per i non autosufficienti in quelle stesse Regioni. Scoprirebbe che, laddove le Regioni (esempio Calabria) spendono pochissimo per i disabili gravi, il numero delle indennità di accompagnamento lievita proporzionalmente. E soprattutto non ha presente i tagli massicci che la spesa sociale ha subito nell’ultimo decennio che spingono gli stessi Comuni a consigliare i propri Cittadini ad avviare le procedure di riconoscimento dell’indennità di accompagnamento.

Quanto ai controlli, il Commissario dovrebbe valutare l’efficienza e l’efficacia del milione di controlli sugli invalidi civili negli ultimi 5 anni, verifiche che hanno prodotto costi spaventosi (30 milioni di euro solo per medici esterni all’INPS lo scorso anno) e scarsi risultati. Verifiche che hanno prodotto ritardi spaventosi negli ordinari accertamenti (sfiorano i 300 giorni di attesa per un verbale di invalidità) e enormi disagi in chi ha necessità di sostegno e aiuto.

L’ISEE infine – che dovrebbe essere uno strumento di equità e non di taglio della spesa – è quello stesso indicatore che, nonostante le reiterate proteste di FAND e FISH, considera alla stregua dei redditi da lavoro e da rendite finanziarie le pensioni (280 euro) e le indennità di accompagnamento (500 euro).

Le proposte del Commissario Straordinario necessitano di un avallo politico: Governo e Parlamento dovranno operare una valutazione dell’impatto sociale sui singoli e sulle famiglie. FAND e FISH vogliono intervenire in questa valutazione e richiederanno oggi stesso un incontro con il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti.

FAND e FISH rigettano qualsiasi ipotesi di intervento sulle uniche provvidenze certe a favore delle gravi disabilità. Interverranno in tutte le sedi istituzionali per contrastare questa previsione e per evidenziare quali siano gli effettivi rischi per i singoli e per le famiglie italiane. Si cercherà il confronto con la fermezza e la determinazione che queste prospettive impongono.

Se sarà necessario non è da escludere una mobilitazione nazionale tale da esprimere, con tutta la forza possibile, la disperazione che tali misure generano in una già grave situazione per le persone con disabilità e le loro famiglie.

In un’intervista rilasciata ieri a Quotidiano Nazionale, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio ha indicato, fra le intenzioni governative: “Tagli alla spesa pubblica inefficiente. Ci sono tantissimi margini di manovra. Pensiamo ai 12 miliardi sulle pensioni di invalidità e accompagnamento spesi dall’INPS: hanno dei picchi in alcune zone totalmente inspiegabili, se non con il fatto che ci siano degli abusi. Per garantire controlli, equità ed evitare abusi applicheremo l’ISEE.”
L’esternazione conferma drammaticamente l’anticipazione della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap della scorsa settimana che qualcuno aveva definito come inutilmente allarmistica. La riprova della necessità di conservare il ruolo costante di “cane da guardia” della politica e di vigilanza costante.
“È alquanto grottesco che si invochi l’equità in un quadro di taglio drastico alla spesa pubblica. È alquanto bizzarro che si evochino controlli come se negli ultimi anni non se ne fossero attuati massicciamente (oltre un milione negli ultimi 5 anni). È alquanto miope che si consideri inefficiente una spesa sociale che è una delle più basse dell’Europa a 25. È di dubbio gusto ricorrere all’ISEE, indicatore che – guarda caso – considera quelle stesse pensioni e indennità come se fossero redditi da lavoro o rendite finanziarie. I linguaggi, gli slogan, i luoghi comuni sono quelli di sempre, quelli già sentiti: le persone con disabilità sono un peso.” Questa la replica di Pietro Barbieri, Presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap.
“Dai cassetti riemergono vecchi dossier, datate ipotesi di contenimento della spesa, articolati disegni per efficaci soluzioni. Ma non tutto è fondato, documentato, provato: senza dubbio non lo sono le ipotesi già percorse – e abbandonate – dai Governi precedenti. Ieri come oggi si ignora volutamente la spesa che le famiglie e i singoli sostengono a causa della disabilità. Si nasconde un dato comprovato: la disabilità e la non autosufficienza sono il primo elemento di impoverimento per le persone e per le famiglie italiane.”
L’ipotesi che prende corpo, in modo assai preoccupante è, quindi, che il Governo intenda ridurre drasticamente la spesa per pensioni di invalidità (circa 280 euro al mese) e per l’indennità di accompagnamento (500 euro al mese) riservata – fino a oggi – a persone con grave disabilità, non autosufficienti, allettati, malati oncologici terminali.
“Di fronte a questa prospettiva la FISH esprimerà al massimo la propria opposizione in tutte le sedi possibili e in tutti i modi civilmente ammessi. Non sarebbe un buon viatico, per un Governo che vuole cambiare il verso dell’Italia, ritrovarsi le persone con disabilità e i loro familiari in piazza e dover spiegare quale sia il ‘verso’ che intende offrire ai suoi Cittadini più deboli.”

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