«L'Unione Europea dice che abbiamo fatto una manovra molto seria, siamo fra quelli che abbiamo avuto giudizio migliore e questo richiede al parlamento di muoversi con rapidità, pur nelle rispetto delle sue prerogative che io ho sempre difeso». Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, arrivando al Consiglio Europeo.
La strategia è rodata da tempo. E prevede di muoversi secondo un doppio binario: quello delle dichiarazioni pubbliche che strizzano l'occhio alle ragioni identitarie che in questi dieci anni hanno portato Fdi ad essere il primo partito italiano e quello del pragmatismo attento ai conti e agli equilibri europei. È proprio seguendo questo canovaccio che ieri Giorgia Meloni ha preparato la strada della sua prima volta ad un Consiglio europeo in quel di Bruxelles. Peraltro, in concomitanza con le «pagelle» della Commissione Ue sulla manovra italiana. Sostanzialmente promossa, seppure con tre rilievi importanti.
Su cui nei giorni scorsi ci sono state interlocuzioni dirette tra i vertici di Commissione e governo italiano, con Palazzo Chigi che si è impegnato a intervenire con alcuni ritocchi. Insomma, se nelle repliche di martedì alla Camera e di ieri in Senato la presidente del Consiglio non ha lesinato critiche all'Ue, nei ripetuti contatti dei giorni scorsi l'approccio è stato di grande disponibilità al dialogo e al confronto. Una mediazione che ha portato la Commissione Ue a promuovere la manovra italiana, con l'impegno di intervenire con alcune limature, in particolare sulla soglia del Pos (40 o 30 euro) e probabilmente sul capitolo pensioni con un intervento restrittivo su Opzione donna (con o senza figli).
«Mi aspetto si faccia passa avanti sul dossier energia, la questione è rilevante, siamo chiamati a confermare il nostro sostegno all'Ucraina ma questo significa anche dare risposte efficaci al dominio di conseguenze: il tema è politico e poco tecnico, il Consiglio ha le carte in regola per fare passi avanti e noi cercheremo soluzioni comuni che siano efficaci». Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, arrivando al Consiglio Europeo.
Questo governo sta «proiettando l'Italia sulla sua dimensione Mediterranea, sul rapporto col Nordafrica, con i paesi del Mediterraneo» importante «nel contesto nel quale ci troviamo sia in termini di cooperazione energetica e ovviamente per tutto quello che riguarda la vicenda migratoria, che pure come sapete chiediamo di affrontare su un piano strutturale». Ci «sono sicuramente molto le tematiche e faremo la nostra parte». Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni arrivando al Consiglio europeo a Bruxelles.
Faccia a faccia tra il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Primo Ministro della Repubblica ellenica Kyriakos Mitsotakis a margine del Consiglio europeo. Il "cordiale incontro", riferisce Palazzo Chigi, ha confermato "la stretta cooperazione tra Italia e Grecia sui principali temi al centro dell'agenda europea e internazionale, con particolare attenzione alla stabilità e alle opportunità di crescita nel Mediterraneo". E' quindi emerso "il comune interesse a rafforzare ulteriormente le relazioni tra Roma e Atene anche bilateralmente", spiega la Presidenza del Consiglio.
la presidente dell'Europarlamento Roberta Metsola arrivando al Consiglio europeo. Darò "il messaggio che non ci sarà impunità, non ci sarà da nascondere sotto il tappeto, non ci sarà da fare come al solito". "Farò tutto il possibile per ripristinare la posizione di Casa della democrazia, di legislatore, di istituzione che prende decisioni, pulita, e trasparente e che non è in vendita a attori stranieri".
Parlando in conferenza stampa al vertice Ue, la presidente dell'Eurocamera ha riferito di essere stata invitata ad andare ai Mondiali, ma di aver rifiutato: "Perché ho delle preoccupazioni su quel Paese", ha detto. "Ho avuto due incontri con i rappresentanti del governo del Qatar a Bruxelles dove ho ricevuto gli inviti che ho rifiutato".
Sul fronte delle indagini, davanti agli inquirenti belgi Francesco Giorgi ha confessato di aver fatto parte di un'organizzazione utilizzata dal Marocco e dal Qatar allo scopo di interferire e condizionare gli affari europei. Il suo ruolo era quello di gestire i contanti. Lo scrive stamane il quotidiano francofono belga Le Soir in base a documenti visionati insieme a La Repubblica.
Secondo quanto scrive il giornale, Giorgi avrebbe anche indicato di sospettare che Andrea Cozzolino e Marc Tarabella, entrambi europarlamentari del gruppo S&D, avrebbero preso soldi tramite Antonio Panzeri. Il Marocco sarebbe coinvolto nella vicenda di sospetta corruzione attraverso il suo servizio di informazione esterna, la Dged. In base ai documento consultati dai due quotidiani - si legge ancora sul giornale - Panzeri, Cozzolino e Giorgi sarebbero stati in contatto con con la Dged e con Abderrahim Atmoun, l'ambasciatore del Marocco in Polonia.
E secondo quanto scrivono i media greci, la procura di Atene ha aperto un'indagine penale sulla ex vicepresidente del Parlamento Ue, Eva Kaili, per corruzione e riciclaggio di denaro in relazione a fatti diversi da quelli su cui sta lavorando la magistratura belga. Il decreto d'urgenza per l'esame preliminare è stato emesso dal procuratore finanziario. I magistrati greci chiederanno alle autorità giudiziarie di Bruxelles copia del fascicolo del caso che riguarda l'eurodeputata.
"I contorni sono abbastanza devastanti". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni arrivando al Consiglio Europeo parlando del Qatargate. "In questi casi credo che conti molto la reazione e la reazione deve essere ferma e decisa", ha aggiunto. Il leader della Lega Matteo Salvini: da anni infangano la Lega cercando rubli (che non ci sono) con articoli, inchieste e commissioni, ma allo stesso tempo "gli passavano sotto il naso milioni di euro in corruzione dai paesi islamici. Penosi". Il leader del M5s Giuseppe Conte: "Nessun parlamentare italiano, che prende soldi dai cittadini, deve prendere soldi da stati stranieri, fondi sovrani o collegati".
"Piena fiducia nell'inchiesta giudiziaria e pieno supporto e fiducia alla presidente del Parlamento Europeo Metsola nell'adottare i passi necessari per migliorare e proteggere il funzionamento dell'Eurocamera". E' questo il messaggio che, a quanto si apprende da fonti Ue, è stato diretto dai leader europei alla presidente dell'Eurocamera, che è stata "ringraziata per la sua franchezza". I leader hanno accolto l'efficienza con cui l'Eurocamera ha risposto a questo attacco", ha spiegato Metsola in conferenza stampa.
la presidente dell'Europarlamento Roberta Metsola arrivando al Consiglio europeo. Darò "il messaggio che non ci sarà impunità, non ci sarà da nascondere sotto il tappeto, non ci sarà da fare come al solito". "Farò tutto il possibile per ripristinare la posizione di Casa della democrazia, di legislatore, di istituzione che prende decisioni, pulita, e trasparente e che non è in vendita a attori stranieri".
Parlando in conferenza stampa al vertice Ue, la presidente dell'Eurocamera ha riferito di essere stata invitata ad andare ai Mondiali, ma di aver rifiutato: "Perché ho delle preoccupazioni su quel Paese", ha detto. "Ho avuto due incontri con i rappresentanti del governo del Qatar a Bruxelles dove ho ricevuto gli inviti che ho rifiutato".
Sul fronte delle indagini, davanti agli inquirenti belgi Francesco Giorgi ha confessato di aver fatto parte di un'organizzazione utilizzata dal Marocco e dal Qatar allo scopo di interferire e condizionare gli affari europei. Il suo ruolo era quello di gestire i contanti. Lo scrive stamane il quotidiano francofono belga Le Soir in base a documenti visionati insieme a La Repubblica.
Secondo quanto scrive il giornale, Giorgi avrebbe anche indicato di sospettare che Andrea Cozzolino e Marc Tarabella, entrambi europarlamentari del gruppo S&D, avrebbero preso soldi tramite Antonio Panzeri. Il Marocco sarebbe coinvolto nella vicenda di sospetta corruzione attraverso il suo servizio di informazione esterna, la Dged. In base ai documenti consultati dai due quotidiani - si legge ancora sul giornale - Panzeri, Cozzolino e Giorgi sarebbero stati in contatto con la Dged e con Abderrahim Atmoun, l'ambasciatore del Marocco in Polonia.
E secondo quanto scrivono i media greci, la procura di Atene ha aperto un'indagine penale sulla ex vicepresidente del Parlamento Ue, Eva Kaili, per corruzione e riciclaggio di denaro in relazione a fatti diversi da quelli su cui sta lavorando la magistratura belga. Il decreto d'urgenza per l'esame preliminare è stato emesso dal procuratore finanziario. I magistrati greci chiederanno alle autorità giudiziarie di Bruxelles copia del fascicolo del caso che riguarda l'eurodeputata.
"I contorni sono abbastanza devastanti". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni arrivando al Consiglio Europeo parlando del Qatargate. "In questi casi credo che conti molto la reazione e la reazione deve essere ferma e decisa", ha aggiunto. Il leader della Lega Matteo Salvini: da anni infangano la Lega cercando rubli (che non ci sono) con articoli, inchieste e commissioni, ma allo stesso tempo "gli passavano sotto il naso milioni di euro in corruzione dai paesi islamici. Penosi". Il leader del M5s Giuseppe Conte: "Nessun parlamentare italiano, che prende soldi dai cittadini, deve prendere soldi da stati stranieri, fondi sovrani o collegati".
"Piena fiducia nell'inchiesta giudiziaria e pieno supporto e fiducia alla presidente del Parlamento Europeo Metsola nell'adottare i passi necessari per migliorare e proteggere il funzionamento dell'Euro camera". E' questo il messaggio che, a quanto si apprende da fonti Ue, è stato diretto dai leader europei alla presidente dell'Euro camera, che è stata "ringraziata per la sua franchezza". I leader hanno accolto l'efficienza con cui l'Euro camera ha risposto a questo attacco", ha spiegato Metsola in conferenza stampa.
Sul Qatargate "lo scenario è oggettivamente preoccupante, le notizie che escono raccontano qualcosa che non avremmo mai immaginato. Credo che di fronte a vicende di questo tipo conti molto la reazione che deve essere ferma e decisa: si deve andare fino in fondo e non si devono fare sconti. Ne va della credibilità dell'Unione, delle nostre nazioni".
Lo ha dichiarato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al suo arrivo al Consiglio europeo a Bruxelles. "Probabilmente se ne parlerà anche oggi e noi chiederemo che sia fatta piena luce su quello che sta accadendo perché i contorni sono abbastanza devastanti".
Per i media greci sarebbero una sessantina gli europarlamentari coinvolti. I dubbi di Bonomi: "Mi chiedo se anche le scelte sull'automotive abbiano subito pressioni". Tajani: "Il Parlamento europeo non è fatto di corrotti". L'indagine è partita dai servizi segreti nel 2021.
fonti varie agenzie