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Renzi: "Ogni centesimo di aiuti sarà verificabile dai cittadini"

Esplode nella tendopoli Amatrice la protesta contro la decisione della Prefettura di celebrare i funerali domani alle 18 nell'aeroporto di Rieti e non, come era stato deciso in un primo momento, nel comune terremotato. "Noi a Rieti non ci veniamo, ridateci i nostri morti", dicono gli sfollati. "Deve venire Rieti da noi, non andare noi da loro", dice un anziano signore ai funzionari della Protezione Civile. "Una decisione dolorosa anche per noi", hanno detto alla gente. "Io a Rieti non vado - aggiunge Don Fabio - celebrerò qui, a Rieti non dobbiamo andare". All'aeroporto Ciuffelli di Rieti  si trova attualmente anche una parte delle salme.

 

I vigili del fuoco, dopo tre giorni di lavoro ininterrotto, hanno recuperato uno dei tre corpi ancora sepolti dalla macerie dell'Hotel Roma di Amatrice. Si tratta di una donna che si trovava in una stanza al primo pinao dell'albergo e che, dopo il crollo, era finita sepolta sotto oltre 4 metri di macerie. I vigili del fuoco, dopo aver rimosso e tagliato le travi che impedivano il passaggio, sono riusciti ad estrarla poco fa. Sotto le macerie dell'hotel Roma ci sono sicuramente altri due corpi che sono stati gia' individuati.

La Procura di Rieti valuterà l'apertura di un fascicolo di indagine sull'uso di fondi pubblici destinati ala messa in sicurezza e a norma di edifici crollati nel disastroso terremoto che ha colpito paesi del reatino, in particolare Amatrice. A questo proposito nei prossimi giorni verrà acquisita tutta la documentazione relativa agli edifici crollati e i manufatti in questione verranno posti sotto sequestro. Nel filone principale la Procura procede per disastro colposo e omicidio colposo. "Nel fascicolo al momento ci sono solo i nulla osta per il seppellimento delle vittime", ha detto il procuratore di Rieti. 

Sono 2925 le persone assistite nei campi e nelle strutture allestite dopo il terremoto che ha colpito il centro Italia. Secondo i dati forniti dalla Protezione civile, sono 970 le persone che hanno trovano alloggio nelle strutture messe a disposizione nella Regione Lazio, 1200 hanno trovano posto nelle Marche e 755 persone sono assistite nelle aree e strutture predisposte in Umbria. La disponibilità complessiva è di oltre 5400 posti, a cui si aggiunge la possibilità di allestire ulteriori moduli secondo necessità.

Ma per quanto tempo la gente dovrà stare nei container o negli alberghi? Non meno di tre mesi, forse quattro. E' questo il tempo minimo che ci vuole per realizzare i Map, i moduli abitativi provvisori, vale a dire le casette in legno che sono state già utilizzate, ad esempio, ad Onna e negli altri paesi dell'aquilano dopo il terremoto del 6 aprile 2009. Quella delle casette è infatti la migliore soluzione possibile di fronte all'unica richiesta forte arrivata dai sindaci di tutti i comuni colpiti: non lasciare i paesi in attesa della ricostruzione. E lo stesso consiglio è arrivato da Renzo Piano, che già collabora con il governo per un piano di "rammendo" delle periferie urbane: "L'anima dei luoghi non si può cancellare.

Via dalle tende, prima possibile e non oltre un mese. Con un passaggio in hotel e residence nella zona per poter realizzare, in 3-4 mesi, le casette di legno in attesa che borghi e paesi vengano ricostruiti. E' l'input che Matteo Renzi, a quattro giorni dalla scossa delle 3.36, ha dato agli uomini della Protezione Civile come primo atto del piano del governo per dare una sistemazione adeguata agli sfollati e passare poi alla ricostruzione, a capo della quale il premier metterà a breve come commissario l'ex governatore dell'Emilia Vasco Errani. E per essere fatta nel migliore dei modi il governo chiama a raccolta le energie migliori del paese, come dimostra il 'consulto' avuto a Genova con l'archistar Renzo Piano.

"C'è una ricostruzione da coordinare nel modo più saggio e più rapido. Giusto fare in fretta, ma ancora più giusto fare bene e soprattutto con il coinvolgimento delle popolazioni interessate. La ricostruzione dovrà avvenire nel modo più trasparente con l'aiuto di strutture che abbiamo voluto con forza come l'Autorità Anti Corruzione ma anche con la massima trasparenza online. Ogni centesimo di aiuti sarà verificabile", scrive il premier Matteo Renzi.

scrive il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nella sua Enews. "La ricostruzione dovrà avvenire nel modo più trasparente con l'aiuto di strutture che abbiamo voluto con forza come l'Autorità Anti Corruzione presieduta da Cantone ma anche con la massima trasparenza online", aggiunge Renzi. Che poi precisa: "Ogni centesimo di aiuti sarà verificabile a cominciare da quelli inviati via sms dagli italiani al numero della protezione civile .

Secondo il premier, "dovremo tenere viva la presenza delle comunità sul territorio. I luoghi hanno un'anima, non sono semplicemente dei borghi da cartolina. E l'anima gliela danno le storie delle persone, vecchi e bambini, il vissuto quotidiano, gli spazi di una comunità a cominciare dal circolo, dalla chiesa, dalla scuola. L'impegno del governo è che questi luoghi così ricchi di un passato prezioso possano avere un futuro". E ancora: "Sulla ricostruzione delle zone del centro Italia colpite dal sisma occorrerà lavorare tutti insieme, senza proclami, senza annunci, senza effetti speciali, ma con l'impegno rigoroso di tutti".

"Lavorare tutti insieme, senza proclami, senza annunci, senza effetti speciali, ma con l'impegno rigoroso di tutti. La storia italiana ci consegna pagine negative nella gestione del dopo-terremoto, come l'Irpinia, ma anche esempi positivi. Su tutti il Friuli del 1976, certo. Ma anche l'Umbria di vent'anni fa". Lo scrive il presidente del consiglio, Matteo Renzi, nella sua Enews, dedicata ai territori colpiti dal sisma. "E soprattutto penso al modello emiliano del 2012. Quel territorio ha tenuto botta, come si dice da quelle parti, ricostruendo subito e bene. Le aziende sono ripartite, più forti di prima. E la coesione mostrata è stata cruciale per raggiungere l'obiettivo. Dovremo prendere esempio da queste pagine positive. E fare del nostro meglio - senza annunci roboanti - per restituire un tetto a queste famiglie e restituire un futuro a queste comunità", aggiunge Renzi.

Ed è qui che il presidente dell'Anac Raffaele Cantone entrerà in gioco, al fianco di Errani, per vigilare sulla trasparenza degli appalti. Impresa a parte quella delle risorse. "Ci saranno i soldi che serviranno", assicura il sottosegretario Claudio De Vincenti. Ma davanti a "circostanze eccezionali", come il sisma, il governo è pronto a sostenere le sue ragioni davanti alla commissione Ue per chiedere lo scomputo degli investimenti per la ricostruzione fuori dal patto di stabilità.

I tecnici della Protezione Civile stanno già mettendo a punto il piano delle costruzioni in legno, stile Onna. Il primo passo, quello più immediato, sarà dunque togliere gli sfollati dalle tende, perché tutti sanno che entro un mese, da queste parti, arriveranno il freddo, la pioggia e, più avanti, anche la neve. Non è pensabile dunque lasciare chi ha perso amici, familiari e l'intera vita, in una tenda. Al massimo entro qualche settimana bisognerà quindi decidere se far arrivare i container nei paesi colpiti o trasferire la gente negli hotel e nei residence della zona. "La scelta va lasciata alla gente", si è premurato di dire Renzi parlando con i sindaci delle zone colpite e con i governatori. E lo ribadirà martedì quando sarà ad Amatrice per i funerali delle vittime, cogliendo l'occasione per una nuova riunione operativa. Nel frattempo verranno realizzati i Musp, i moduli di utilizzo provvisorio scolastico, che devono necessariamente essere pronti per l'inizio dell'anno scolastico. "Mercoledì incontrerò il ministro - ha confermato il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi - e dovremmo affrontare proprio questa situazione, in modo da garantire ai ragazzi di tornarne a scuola".

Chi ha subito un trauma terribile deve poter tornare a vivere dove è sempre stato. Né container, né tendopoli" ma "si devono prevedere abitazioni montate nella zona sismica, strutture temporanee, non definitive". Entro dicembre, gennaio al massimo, le casette dovrebbero essere pronte. Anche perché il Dipartimento ha un vantaggio: la gara per la scelta delle imprese che dovranno realizzarli è già stata fatta e conclusa. E i soldi, 1,2 miliardi complessivi, sono già stati stanziati. Franco Gabrielli, quando era capo del Dipartimento, fece infatti una serie di gare Consip preventive, per non trovarsi impreparato in caso d'emergenza. E una di queste gare riguardava proprio la fornitura di "soluzioni abitative d'emergenza". Ad aggiudicarsela sono state tre società: al primo posto "Rit Cns - Cogeco 7", con una capacità produttiva di 850 moduli e un'offerta di 1.075 euro a metro quadro, seguita da "Arcale Legno" (780) e "Modulcasa line - Ames Navsistem" (225). I moduli saranno da 40, 60 e 80 metri quadri, rispettivamente per nuclei familiari di 2, 3/4 e 5/6 persone. I tecnici del Dipartimento hanno stimato che, solo per Amatrice, ne serviranno circa 600, per complessivi 1.800 assistiti. Ai quali vanno aggiunti quelli che dovranno essere realizzati nelle decine di aziende agricole nell'area del cratere. Dopo la stima dei danni, la bonifica e la messa in sicurezza degli edifici parzialmente danneggiati, il governo passerà alla fase due: quella della ricostruzione. Renzi spera di poter avere un piano preciso di interventi e costi necessari in vista della legge di stabilità che il governo approverà entro il 15 ottobre per dare il via alle gare, il prima possibile.

Bisogna assolutamente completare la cartografia Geologica del Paese che incredibilmente è ferma da anni, riqualificare tutti i segmenti della filiera delle costruzioni al fine di costituire sempre processi che consentano la realizzazione, manutenzione, ristrutturazione di opere ed edifici sicuri e belli, con controlli, sia in fase di progettazione che esecuzione, più efficaci. E’ necessario aggiornare i Piani di Protezione civile, informare i cittadini sui rischi geologici ed investire nell’educazione sui temi geologici ed ambientali, partendo dalla scuola primaria.  Risulta assolutamente urgente istituire il Fascicolo del Fabbricato e completare gli studi di microzonazione sismica su tutto il territorio italiano che devono essere recepiti dai Piani Urbanistici e Territoriali.  Queste sono le attività da compiere per mitigare il rischio sismico in Italia. Lo ha dichiarato in queste ore alla stampa italiana ed estera, Arcangelo Francesco Violo , segretario del Consiglio Nazionale dei geologi e al Corriere del Sud

Abbiamo in questo Paese le conoscenze scientifiche e tecniche  per attuare una seria politica di prevenzione dai rischi geologici  - ha concluso Violo - si tratta di dare vita ad un Piano Nazionale Starordinario di messa in sicurezza”.

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