In primis, diciamo che l’Ocse sottolinea l’accentuata divaricazione tra generazioni con il tasso di occupazione tra le persone della fascia 55-64 anni cresciuto di 23 punti tra il 2000 e il 2016, mentre quello dei giovani è registrato in calo, di 11 punti. In conseguenza, la povertà relativa, in Italia, è salita per i giovani, mentre, è diminuita per gli anziani. Pertanto, quello che emerge è un quadro d’insieme allarmante, con la questione giovanile sempre più centrata in una società che spesso la disconosce, Ancora, in Puglia, in particolare, a Lecce, l’economia del sociale sta rappresentando la risposta giusta per i lavoratori del domani. Vediamo come. L’Università del Salento ha come tema le aziende del sociale, ovvero, con il progetto “White economy” ha creato opportunità per tanti giovani: gli studenti incontrano le imprese e presentano le loro idee innovative. A Galatina (Lecce), è nata la Consulta dei giovani: si tratta di uno strumento efficace ed operativo tramite il quale, i giovani potranno elaborare idee e progetti per costruire un futuro migliore. A Carmiano(Lecce), è sorto il Centro “Ambarabà”, che ospita adolescenti, dai 12 ai 17 anni, stimolando, in loro, una scintilla creativa, che li ha fatti mettere in gioco, sperimentando se stessi e la loro personalità; portandoli ad acquisire consapevolezza e a coltivare le proprie aspirazioni e le proprie abilità lavorative future. In conclusione, diciamo che c’è da augurarsi che queste opportunità per un futuro dei giovani del Mezzogiorno, non rimangano “a macchia di leopardo” ma, si estendano, in tutto, il Paese Italia. oppure, la sottovaluta almeno, a giudicare, da alcune scelte della politica nazionale. A questo punto, a nostro modesto avviso, bisogna costruire le condizioni socio-economiche: per dare un lavoro non precario ai giovani e valorizzare le loro competenze nell’intero Paese Italia. Intanto, per dovere di cronaca, dobbiamo dire che, alcune opportunità, per i giovani del Mezzogiorno, si stanno muovendo. Sempre, secondo la legge di bilancio nazionale, sarà conservata la decontribuzione, ad hoc, per le Regioni meridionali, che vale il 100 per cento dei contributi; come indicato dal ministro della Coesione, De Vincenti si applicherà ai lavoratori sotto i 35 anni, ed a quelli con sei mesi di precedente disoccupazione.