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“Abbiamo raccolto, anche per la provincia di Ragusa, gli stimoli provenienti dal nostro segretario generale, Luigi Sbarra, che ieri a Palermo è intervenuto a conclusione del consiglio generale della Cisl Sicilia, convocato dal segretario regionale Sebastiano Cappuccio”. Così il segretario generale dell’Ust Cisl Ragusa Siracusa, Vera Carasi, a proposito dei temi forti che sono stati rilanciati e che riguardano da vicino anche l’area iblea pronta a cogliere nella maniera più utile le sollecitazioni con riferimento a riforme e sviluppo, indispensabili, soprattutto, alla luce delle risorse previste dal Pnrr.

“Più volte – afferma Carasi – abbiamo posto l’accento sulla necessità di fermare la fuga dei cervelli che ogni anno porta via dalla nostra terra, quella iblea nello specifico, decine e decine di giovani e donne laureate. Bene, l’indicazione del nostro segretario nazionale, in questo senso, è univoca. Bisogna che il lavoro, la sua qualità, stabilità, sicurezza, diventi la più grande priorità da affrontare e risolvere. Se non ci sarà un riscatto delle zone deboli, se questo obiettivo del Pnrr non sarà concretizzato, allora avremo perso una grande occasione, forse quella definitiva, di rilancio”.

Sbarra ha poi evidenziato che bisogna rispettare il vincolo del 40% di impiego delle risorse al Sud. “Ecco perché, come Cisl – aggiunge Carasi – nel piccolo della nostra area, torniamo a ribadire l’esigenza di un patto tra le istituzioni e le parti sociali sul modello dei grandi accordi di concertazione degli anni Novanta. Non ci sono dubbi. Ciascuno deve fare la propria parte, responsabilmente. Questa fase ci deve servire a concordare obiettivi, strumenti e procedure operative straordinari per selezionare e monitorare i progetti e soprattutto realizzare gli investimenti con trasparenza, efficacia, ricadute sulla crescita economica e su incrementi di occupazione netta soprattutto per i giovani e le donne. Ecco, giovani e donne. Sono una delle preoccupazioni principali per il sindacato della provincia di Ragusa in questa fase. Ed ecco perché diciamo che occorre evitare la dispersione delle risorse. Ringraziamo il segretario nazionale Sbarra per il suo intervento che, ancora una volta, ci ha fornito delle chiare linee guida su come è necessario operare”.

E’ l’ultima delle feste religiose della stagione estiva. Dopo San Giovanni Battista e dopo la Madonna Addolorata, la comunità dei fedeli di Monterosso Almo si mobilita dall’ultima domenica di settembre per le celebrazioni in onore di Maria Santissima Bambina. Hanno preso il via domenica, come da tradizione quindi, le celebrazioni che possono contare su un culto risalente e molto partecipato. L’ingresso della festa, sin dal pomeriggio, è stato caratterizzato dal suono festoso delle campane di tutte le chiese e dallo sparo di 21 colpi a cannone che hanno annunciato alla comunità l’inizio delle celebrazioni.

Il simulacro di Maria Santissima Bambina con Sant’Anna è venerato nella chiesa di Sant’Anna. Ieri sera, la celebrazione eucaristica presieduta dall’arciprete parroco, il sacerdote Giuseppe Antoci, si è tenuta nella chiesa di San Giovanni. Subito dopo, alle 21, in piazza Rimembranza, la consueta location delle iniziative esterne in occasione dei festeggiamenti in questione, si è tenuto uno spettacolo musicale a cura dell’Amministrazione comunale. Intanto, dal 27 settembre sino al 2 ottobre, data della vigilia della festa, la chiesa di San Giovanni Battista ospiterà ogni giorno alle 18,30 la recita del Santo Rosario e alle 19 la celebrazione eucaristica. Quest’anno ci sarà il sostegno mediatico, per l’evento religioso, di Confcommercio provinciale Ragusa, Gianluca Manenti, con Confcommercio sezionale, rappresentata dalla presidente Lorena Camillieri. “Un riconoscimento doveroso – spiegano entrambi – per una realtà piccola ma senza dubbio molto pregnante della nostra provincia dove la salvaguardia delle tradizioni, anche religiose, deve continuare a tramandarsi di generazione in generazione, così come accaduto finora, affinché si possa puntare a mettere in rilievo le caratteristiche identitarie di questo che, non a caso, è stato definito uno dei borghi più belli d’Italia”.

E’ stato uno stupefacente spettacolo pirotecnico a chiudere, domenica 19 settembre, i solenni festeggiamenti in onore di Maria Santissima Addolorata, regina e patrona di Monterosso Almo. Subito dopo, c’è stata la chiusura del santuario e, quindi, la conclusione delle celebrazioni che hanno preso il via lo scorso 9 settembre. Una giornata ricca di appuntamenti liturgici con il momento clou rappresentato, ieri mattina, dalla solenne celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Ragusa, mons. Giuseppe La Placa, che, a distanza di poche settimane dalla prima visita, è tornato di nuovo a predicare in mezzo alla comunità monterossana. Nell’omelia, il vescovo ha tratteggiato la figura dell’Addolorata e poi ha soffermato la propria attenzione sulle sofferenze dell’umanità. “Il Signore – ha spiegato mons. La Placa – non ci salva dalle sofferenze, non ha salvato neppure il proprio Figlio dalla morte. Ma il Signore ci salva nelle sofferenze, così come nella morte ha salvato il Figlio, risorgendolo, dando a noi quella speranza che muove la nostra vita di fedeli. Non c’è male, non c’è malattia, non c’è sofferenza che possa spegnere in noi la speranza. Ci sono persone che lasciano una testimonianza potente in questo senso. Perché, nonostante i mille problemi costretti ad affrontare nella vita, hanno la pace nel cuore e portano avanti la propria esistenza con grande serenità”. Subito dopo, si è tenuto l’atto di consacrazione della città alla santa patrona da parte del sindaco di Monterosso Almo, Salvatore Pagano. Nel pomeriggio, un altro momento molto atteso. Guidato dall’arciprete parroco, il sacerdote Giuseppe Antoci, si è tenuto il rito della discesa del simulacro della patrona che i fedeli hanno potuto seguire in diretta sulla pagina Facebook dei festeggiamenti visto che la stessa è stata effettuata a porte chiuse. Lo stesso arciprete, poi, ha presieduto la solenne celebrazione eucaristica vespertina con la presenza di numerosi fedeli, nel rispetto delle normative antiCovid. L’arciprete e il comitato dei festeggiamenti hanno ringraziato per la riuscita degli stessi: l’amministrazione comunale, il comando dei carabinieri, il comando dei vigili urbani, il dirigente dell’area tecnica Sofia Birritta e il personale dell’ufficio Suap del Comune di Monterosso. E, ancora, gli operatori ecologici dell’impresa ecologica Busso Sebastiano che hanno effettuato un’azione di pulizia straordinaria tutt’attorno al santuario nei giorni della festa. Quindi, un ringraziamento finale a tutti i devoti che, come sempre, con le preghiere e le offerte hanno voluto contribuire alla riuscita della festa.

 

Un’accoglienza trionfale. Una grande attestazione di stima per il nuovo vescovo che, per la prima volta, ha visitato la comunità di San Giacomo. Mons. Giuseppe La Placa, pastore della comunità diocesana di Ragusa, non si ferma un attimo in questi giorni. Dopo la consacrazione e, soprattutto, dopo il periodo del mese di agosto che tradizionalmente anche le comunità parrocchiali dedicano al riposo, sta girando in lungo e in largo per conoscere meglio anche gli angoli più reconditi del territorio pastorale che dovrà curare. E’ il caso di San Giacomo Bellocozzo, frazione rurale di Ragusa, che, sabato pomeriggio, ha accolto mons. La Placa. Una giornata scelta non a caso perché vigilia della festa patronale che è caduta domenica scorsa e che a San Giacomo punta a onorare la beata Vergine Maria di Lourdes a cui è intitolata la parrocchia. Mons. La Placa ha parlato di una piccola grande comunità di cui ha sentito tessere le lodi sul fronte della laboriosità e dell’unione tra i vari nuclei familiari. Il vescovo ha auspicato che, con la sua cura, e quella naturalmente del parroco, il sacerdote Santo Vitale, questa coesione possa risultare sempre più consistente. Anche perché San Giacomo, spesso e volentieri, così come accaduto in queste ultime giornate di festa, interagisce con altre comunità parrocchiali dell’ambito rurale, pure se cadono in altra diocesi, come accade con quei territori che fanno parte del comprensorio netino. E, guarda caso, la festa si è conclusa domenica scorsa con la celebrazione eucaristica animata dalla comunità del Santissimo Salvatore di contrada Carbonaro, animata da don Paolo Alescio. L’impresa ecologica Busso Sebastiano ha, infine, ultimato, in questi giorni, l’azione di pulizia straordinaria che ha puntato a rendere più decorosi i luoghi in cui si sono tenute le celebrazioni.

 

 

Primi segnali di un ritorno verso la normalità. Anche se nel rispetto delle prescrizioni anticontagio, domenica scorsa, a Monterosso Almo, la festa di San Giovanni Battista è stata vissuta con maggiore intensità e trepidazione rispetto allo scorso anno. Anche l’uscita dalla chiesa del simulacro, senza alcuna processione però, del santo precursore, autorizzato dalla Diocesi, rappresenta un altro tassello per cercare di ripristinare quella regolarità che manca ormai da oltre un anno e mezzo alle feste religiose. A concludere, ieri sera, le celebrazioni liturgiche, la messa presieduta dal rettore del seminario, il sacerdote Gianni Mezzasalma, e animata dai seminaristi. La funzione religiosa si è tenuta all’aperto, nonostante le condizioni meteo del pomeriggio non fossero state favorevoli, e ha dato la possibilità ai devoti e ai fedeli di partecipare in maniera più piena alle celebrazioni. Celebrazioni che, nella giornata della solennità del patrono, avevano preso il via con il pellegrinaggio di fede della città di Giarratana, che, all’alba, aveva sciolto il suo voto annuale al Battista. Già alle 5,45 del mattino, sempre ieri, il suono festoso delle campane di tutte le chiese e lo sparo di 21 colpi a cannone aveva annunciato il giorno di festa. A metà mattinata, la solenne celebrazione eucaristica era stata presieduta dal parroco, il sacerdote Giuseppe Antoci, e, subito dopo, si è tenuto l’atto di affidamento della città a San Giovanni Battista caratterizzato, in conclusione, da uno spettacolo pirotecnico molto apprezzato. Quindi, nel pomeriggio, l’apertura della chiesa di San Giovanni mentre, come detto, in piazza si è tenuta la celebrazione presieduta da don Mezzasalma. La serata, poi, è proseguita con il concerto lirico sinfonico del corpo bandistico Vincenzo Bellini diretto dal maestro Umberto Terranova. E, come in ogni festa di San Giovanni che si rispetti, Monterosso Almo ha salutato la giornata dedicata alla solennità con uno spettacolo pirotecnico molto scenografico caratterizzato dalla chiusura della chiesa e dalla reposizione del simulacro del santo patrono sull’altare maggiore. La comunità del centro montano ha dato appuntamento al patrono e protettore al prossimo anno con la speranza che i festeggiamenti, finalmente, possano tornare a tenersi in maniera normale, con il corteo processionale per le vie della città. Si sono pure ultimate, inoltre, le azioni di pulizia straordinaria che sono state portate avanti dall’impresa ecologica Busso Sebastiano, che gestisce il servizio di igiene ambientale in paese, nelle aree interessate dalla presenza dei fedeli.

 

 

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