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Crimea, Usa e Russia ai ferri corti

La Russia ha lanciato nuove manovre militari in varie regioni al confine per verificare la preparazione delle truppe. E Kiev dal canto suo prepara le contromosse. Nel timore di intrusioni dell'esercito russo, il Parlamento ucraino ha approvato la creazione di una Guardia nazionale che conterà fino a 60mila uomini.
La diplomazia lavora invece senza sosta per evitare lo scontro. Gli osservatori militari dell'Osce sono arrivati ieri nell'Ucraina orientale dove è alta la tensione, in particolare nelle regioni di Kharkiv e Donetsk dove scontri tra simpatizzanti filo-russi e filo-ucraini sono terminati con la morte di un manifestante pro-Kiev.
Non riconosceremo l'esito del referendum in Crimea. Lo ha dichiarato il segretario di Stato americano, John Kerry,secondo l agenzia ansa dopo il colloquio a Londra col ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov.

''Non c'e' la stessa visione'' tra Russia e Stati Uniti sulla crisi in Ucraina e restano disaccordi. Ha affermato Lavrov, aggiungendo che ''La Russia rispettera' il risultato del referendum in Crimea''. "Non è nei piani di Mosca invadere l'Ucraina dell'est", ha assicurato Lavrov..

E Putin giustifica il ricorso alla consultazione. Il referendum per sancire la scissione della Crimea dall'Ucraina è conforme ai "principi del diritto internazionale e della Carta dell'Onu", ha detto il presidente russo.

Dura la posizione del presidente Usa. Barack Obama spera ancora che la crisi ucraina si possa risolvere per via diplomatica. Se cosi' non fosse per il presidente americano saranno inevitabili conseguenze nei confronti di Mosca.

Anche le altre regioni a maggioranza russa dell'Ucraina indicano un referendum per aderire alla Russia": è l'appello del premier della Crimea riferendosi in particolare alle regioni di Donetsk e Kharkiv (lex capitale dell'Ucraina). "Le basi militari di Kiev nella Penisola ci appartengono", e la presenza dei militari della Flotta russa "garantisce sicurezza".

Immediata la reazione dei filorussi di Kharkiv che hanno annunciato di voler organizzare un proprio "referendum" per l'annessione a Mosca domenica prossima, quando la russofona Crimea - occupata militarmente dai soldati del Cremlino - voterà per decidere se passare o meno sotto il tricolore russo.
Mosca di riserva il diritto di proteggere i propri connazionali: lo ha reso noto il ministero degli Esteri russo prendendo posizione sugli scontri avvenuti ieri a Donetsk, Ucraina orientale, tra filorussi e filo Kiev, terminati con alcuni morti e diversi feriti.
Intanto la Russia ha accettato la richiesta dell'Osce di sorvolo sul proprio territorio di un aereo a sensori, al confine con l'Ucraina, per monitorare la presenza militare russa nella zona. La Russia non vuole una guerra»: ha detto l'ambasciatore Vitaly Churkin, delegato di Mosca alle Nazioni Unite, nella riunione del Consiglio di Sicurezza sull'Ucraina di ieri. Ma ogni arma può servire per accelerare la crisi o stemperarla. Mentre Gazprom fa sapere tramite l'amministratore delegato Alexiei Miller che il mancato pagamento dei debiti sul gas da parte di Kiev sta creando un buco nel bilancio che avrà effetti negativi su investimenti e dividendi, si scopre che il segretario di Stato americano John Kerry e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov resteranno a Londra anche lunedì per discutere su una soluzione alla crisi. Il segretario di Stato Usa fa però annunci definitivi al Congresso: «Già lunedì passi seri contro Mosca da Stati Uniti e Europa». Alza i toni anche Angela Merkel: la Russia rischia «enormi» danni politici ed economici se rifiuta di cambiare la rotta sull'Ucraina, ma è esclusa l'opzione militare

Intanto gli hacker hanno attaccato il sito del Cremlino (Kremlin.ru). Lo ha confermato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, precisando che "un attacco e' cominciato stamane, ed e' stato molto massiccio, e in parte prosegue anche ora, percio' sono state prese tutte le misure necessarie per proteggere le risorse internet del presidente".
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