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È ritornato il festival della valle d’Itria, perla dell’estate culturale pugliese

Ogni anno in estate, la cittadina di Martina Franca, Puglia, provincia di Taranto, richiama gli appassionati di musica classica nelle date del Festival della Valle d’Itria. Fin dalla sua prima edizione del 1975, questa manifestazione presenta un fitto calendario di eventi e ripropone opere della tradizione classica spesso dimenticate, rappresentate nei contesti più suggestivi della città, come il Palazzo Ducale del XVI secolo. Due spettacoli nel segno di Strauss, Il borghese gentiluomo diretto da Michele Spotti e Arianna a Nasso diretta da Fabio Luisi, e un ciclo di concerti vocali con i migliori belcantisti di oggi..

È stato ridisegnato in tempi record il calendario della 46edizione del Festival della Valle d’Itria: il direttore artistico Alberto Triola e il direttore musicale Fabio Luisi hanno predisposto in poche settimane un nuovo cartellone costruito intorno al mito di Arianna, tema centrale per questa edizione intitolata “Per ritrovare il filo”, che dal 14 luglio si conclude il 2 agosto.

«Abbiamo creduto – afferma Franco Punzi, presidente della Fondazione Paolo Grassi – anche nei momenti più difficili, che le luci di Palazzo Ducale dovessero accendersi sulla 46a edizione del Festival: il nostro è un impegno nei confronti del territorio, degli artisti ma soprattutto del nostro pubblico. È nel momento più grave che il teatro, così come ci insegna Paolo Grassi, deve essere in grado di affermare il proprio ruolo, di trovare nuova vitalità per restituirla alla comunità di cui fa parte. Il mio più sentito ringraziamento va quindi a tutto lo staff del Festival, il cui lavoro instancabile potrà ridare ossigeno a Martina Franca e a tutta la Valle d’Itria». In totale sono proposte diciannove serate fra opere in forma scenica, concerti vocali e progetti speciali che si svolgono, secondo le misure di sicurezza richieste dall’emergenza Covid-19, nei luoghi più suggestivi di Martina Franca (dall’imprescindibile Atrio di Palazzo Ducale, ai chiostri e alle chiese del centro storico), nelle masserie della zona e anche in altri spazi di Taranto e Polignano a Mare.

Il borghese gentiluomo

Ad inaugurare il Festival la sera del 14 luglio (repliche il 22, 25 luglio e l’1 agosto) è stata la commedia di Molière Il borghese gentiluomo ripensata come monologo da Stefano Massini, con la mise en espace curata da Davide Gasparro e le musiche di scena del compositore di Monaco di Baviera dirette da Michele Spotti. La musica scritta per accompagnare la commedia sarà eseguita, secondo la partitura del 1917, con performance d’attore e di danza, nello spirito originale della comédie ballet di Lully/Molière e della ricreazione di Strauss/Hofmannsthal: a Massini, tra i massimi drammaturghi del teatro contemporaneo, nonché consulente artistico del Piccolo Teatro di Milano, il Festival ha commissionato una drammaturgia originale che prende le mosse da Molière per parlare del nostro tempo; il protagonista della commedia, Monsieur Jourdain, ambisce allo status di nobile (gentilhomme, appunto) e ad essere ammesso alla vita della corte di Re Sole, ripresentandosi nelle vesti dell’artista di oggi; dell’uomo di teatro che, alle soglie del terzo decennio del XXI secolo, è costretto a rivendicare il proprio ruolo nella società italiana contemporanea. Il popolare scrittore era ospite d’eccezione sul palco della serata inaugurale, mentre per tutte le repliche passerà il testimone al regista e attore Davide Gasparro. Nel cast le parti musicate di Monsieur Jourdain sono affidate a Vittorio Prato, mentre il Pastore è Ana Victoria Pitts e la Pastorella Barbara Massaro. I movimenti scenici sono ideati da Fabrizio Di Franco, in collaborazione con Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto.

Arianna a Nasso

Arianna a Nasso (21, 24, 26 luglio e 2 agosto), affidata alla bacchetta di Fabio Luisi, viene proposta nella prima edizione del 1912, con una nuova versione in italiano del libretto di Hugo von Hofmannsthal a cura di Quirino Principe e la regia di Walter Pagliaro,gli elementi scenici di Gianni Carluccio e i costumi di Giuseppe Palella (già Premio Abbiati per suoi precedenti lavori al Festival). Nel ruolo della protagonista Carmela Remigio, al suo terzo titolo consecutivo al Festival dopo i successi in Rinaldo ed Ecuba; nei panni di Bacco ci sarà il tenore Piero Pretti, in quelli di Zerbinetta il soprano Jessica Pratt; Arlecchino sarà Vittorio Prato. Il tema del Festival prende le mosse dalle somme elaborazioni poetiche del mito di Arianna delle fonti classiche del LXIV Carme di Catullo e della Decima Epistola delle Eroidi di Ovidio. I versi di entrambi i componimenti portano in nuce le forme e i luoghi topici di tante scene e arie d’opera dei secoli a seguire, consegnando alla cultura occidentale un’inesauribile fonte di materiale che sarà rielaborato in infiniti modi e dal quale saranno create le vicende di donne come Medea e Didone, ma anche Norma, Armida, Bolena e Donna Elvira. Così, mondo barocco e recupero della cultura classica, non si fermano al palcoscenico operistico di Palazzo Ducale ma anomano l’intero programma musicale. In particolare il 27 luglio ci sarà un’originale iniziativa musicale in più tappe fra i monumenti del centro storico e attraverso i secoli della musica, intitolata Omaggio a Martina Franca “Come Teseo: nel labirinto bianco con il filo d’Arianna”, che coinvolgerà decine di artisti – fra i quali specialisti del repertorio barocco come il direttore Federico Maria Sardelli e il soprano Giulia Semenzato – e che potrà essere seguita in streaming dal pubblico di tutto il mondo. Concerti. La figura di Arianna in musica nutre naturalmente i programmi di alcuni concerti nell’Atrio di Palazzo Ducale con solisti di assoluto rilievo. Anche quest’anno, alcune serate del festival hanno luogo nelle più belle masserie della zona, che ospitano il ciclo “Il canto degli ulivi”: primo appuntamento il 16 luglio a Crispiano con il recital del basso Alex Esposito con un programma con le arie più celebri del suo repertorio; il 20 luglio a Cisternino ancora un concerto dedicato alle eroine dell’opera, novelle Arianna, con Lidia Fridman e Leonora Bonilla; il mezzosoprano Veronica Simeoni è la protagonista dell’appuntamento del 23 luglio alla Masseria Palesi di Martina Franca con pagine dal repertorio barocco a Strauss. Quindi anche due appuntamenti in riva al mare: il 15 luglio il Festival va al Museo della Fondazione Pino Pascali di Polignano per un concerto con il soprano Lidia Fridman (acclamata Ecuba lo scorso anno), il Trio Gioconda De Vito e il Duo Gromoglasova e pagine musicali legate proprio al mondo marino; il 28 luglio invece tappa a Taranto per il recital del tenore Francesco Meli e del baritono Luca Salsi che proporranno l’ascolto di celebri pagine verdiane. Due le date concertistiche al Chiostro di San Domenico per omaggiare il genio di Ludwig van Beethoven nel 250° anniversario della nascita: il 17 luglio con il pianista Federico Colli – vincitore del primo premio nel 2011 al concorso Mozart di Salisburgo e nel 2012 al Leeds International Piano Competition – e il 18 luglio con il duo formato dalla violinista Francesca Dego e dal direttore d’orchestra Daniele Rustioni, che a Martina Franca è nelle vesti di pianista.

Sulla scia di quanto avvenuto nel 2019, si confermano per il 2020 le partnership del Festival con le maggiori aziende del territorio che, nonostante il difficile momento, hanno deciso di proseguire la positiva collaborazione, sostenendo la missione sociale e culturale del Festival: “Platinum Partner” è Masseria Torre Maizza / A Rocco Forte Hotel, cui si affiancano, come “Major Partner”, Bus Miccolis (“Travel Partner”), Masmec e il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria che partecipa alla rassegna nelle masserie “Il canto degli ulivi”. Anche l’edizione 2020 è accompagnata da Rolex che sceglie di promuovere la propria immagine sulle edizioni del Festival.

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