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Intervista a Elisabetta Bagli poetessa senza confini

La prima volta che ho incontrato personalmente Elisabetta Bagli è stata in occasione della consueta  Maratona di Poeti organizzata dai poeti e scrittori Francesca Farina e Roberto Piperno all’Isola Tiberina, nel cuore di Roma, per ricordare l’immenso  Giacomo Leopardi nella ricorrenza della sua nascita. Fino ad allora la nostra conoscenza era solo virtuale, sebbene attraverso i social fosse già scattata fra noi una certa empatia, che ha trovato conferma nel corso del  nostro primo breve, ma intenso incontro.

Mi ha affascinato il suo stile poetico, profondo e sincero;  ricordo in maniera nitida che ha declamato con  grande padronanza una sua lirica in spagnolo, da tempo per lei lingua d’adozione.

La  poetessa e scrittrice Elisabetta Bagli è nata a Roma, ma da diversi anni vive con la famiglia a Madrid. Ha compiuto i suoi studi in Economia e Commercio presso l’Università  La Sapienza e dopo aver lavorato come docente di lingua italiana per stranieri presso l’Accademia Booklane di Madrid, ha iniziato un’intensa attività socio-culturale  di insegnante, traduttrice, interprete per diversi autori  e per testate giornalistiche spagnole ed  editor freelance.

Inoltre, è stata per un certo periodo  Vicepresidente dell’A.P.S.  Il Mondo dello scrittore Network con sede a Faenza.

Dal 2014 è Ambasciatrice Culturale dell’Universum Academy Spagna, in rappresentanza in terra iberica della Universum Academy Switzerland, con sede a Lugano ed è Socia Onoraria della International University of Peace, sempre con sede a Lugano. Fra i suoi numerosi incarichi, è Socia ad honorem dell’Associazione Culturale L’Oceano nell’anima  di Bari e nell’ ottobre 2016 è stata nominata Accademica dell’Accademia Internazionale Il Convivio di Castiglione di Sicilia.

Ha collaborato per un periodo con la casa editrice David and Matthaus in qualità di Direttrice delle collane editoriali Castalide e LiberArte ed ha fatto da interprete in occasione delle presentazione delle opere di diversi autori ed anche per alcune testate giornalistiche nazionali spagnole, quali l’ABC, El Mundo, El Pais e per la rivista catalana El Domenical. Nel giugno 2014 ha presentato il libro Il primo caffè del mattino per la casa editrice Espasa Diego Galdino .

L’autrice scrive racconti e poesie che sono presenti in varie antologie e riviste italiane, spagnole ed albanesi specializzate nel settore ed alcune sue opere sono state tradotte in spagnolo, greco, inglese, albanese, francese e serbo. Ha collaborato con il network Il Mondo dello scrittore dalla sua nascita e con le riviste New Espressione, Letras de Parnaso, Plumas y Tintero e Proverso. Inoltre, è stata di ausilio al Com.It.Es. Comitato degli italiani in Spagna, facendo parte della rete consolare il Spagna, anche in qualità di segretaria amministrativa.

Interessanti le sue collaborazioni con il collettivo artistico spagnolo Generando Arte, che si occupa essenzialmente di violenza di genere e con l’artista Rosa Gallego del Peso.

È autrice delle sillogi poetiche Dietro lo sguardo (ArteMuse Editrice, 2013) e Voce pubblicata in una versione ampliata da Edizioni Esordienti E-book a febbraio 2015. Ha scritto la fiaba Mina, la fatina del Lago di Cristallo, pubblicata nel 2013 e queste opere sono state presenti sia  al Salone del Libro di Torino che alla Fiera del Libro di Madrid negli anni 2014 e 2015. Nel settembre 2014 tre sue poesie hanno partecipato alla pubblicazione dell’UNESCO nell’ambito del Concorso internazionale Cultura, il potere, la violenza: STORIE DI DONNE DI TUTTE LE ETÀ E PAESI  e in questi anni ha ricevuto numerosi  ed importanti riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale ed è stata membro di Giuria in vari concorsi non solo italiani. Di ottobre 2015 la pubblicazione della sua silloge poetica Voz (Voce) in lingua spagnola per la Ediciones Vitruvio di Madrid e sempre nello stesso periodo ha partecipato all’antologia collettiva Lundrim mbi valë con sue poesie tradotte in albanese dal prof. Arjan Kallço ed è autrice di due antologie in lingua albanese.

Dello stesso periodo è la pubblicazione su Amazon di Specchi, la sua prima raccolta di racconti per adulti nella versione E-book, che prossimamente uscirà nella versione cartacea a cura dell’A.P.S. Il Mondo dello scrittore.  Lo scorso giugno ha fatto parte del laboratorio per bambini, organizzato dalla Camera di Commercio italiana in Spagna, l’Ambasciata d’Italia in Madrid e la scuola italiana di Madrid in collaborazione, fra gli altri, de Il Mondo dello scrittore Network, nella VIII edizione dell’evento Passione Italia, con uno spettacolo basato sul suo racconto  Mina, la fatina del Lago di Cristallo.

Elisabetta è la curatrice della raccolta di racconti in italiano Passi in libertà – storie di vita dello scrittore albanese Arjan Kallço, per il quale ha scritto anche la prefazione. In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulla donna del novembre scorso ha coordinato ed è stata poetessa-performer di uno spettacolo di poesia performativa e nella sua città d’adozione Madrid è parte attiva nell’ambito di vari gruppi di poesia.

Lo scorso mese di febbraio, a conferma della sua intensa attività artistica, ha ricevuto un altro prestigioso riconoscimento,  il Diploma de Honor al Mérito artistico 2016 dal Grupo pro Arte y Cultura della mecenate Mayte Spinola.

Vorrebbe parlarmi della sua esperienza di insegnante di italiano presso l’Accademia  Booklane?

Quando lavoravo all’Accademia Booklane ho avuto la possibilità di conoscere molte persone adulte interessate alla nostra lingua per motivi vari, di studio, di lavoro etc. e ho potuto toccare con mano il sentimento d’amore che nutrono verso il nostro Paese. L’Italia è un Paese che, nonostante le contraddizioni che noi tutti conosciamo, fa innamorare il turista, il quale dopo averlo visitato una prima volta, ha il desiderio di tornarvi e anche la curiosità di imparare la nostra difficilissima lingua. L’italiano è una lingua melodiosa, che canta. Vivendo da più di quattordici anni a Madrid e  frequentando  la Spagna da oltre ventiquattro anni, sono ormai abituata al suono e alla cadenza della meravigliosa lingua spagnola. Ma ogni volta che per strada ascolto voci diverse e canterine so che si tratta di italiani: il 99% delle volte effettivamente sono i miei connazionali che, con il loro accento inconfondibile, mi riportano con il pensiero al mio splendido Paese.

La fiaba  Mina, la fatina del Lago di Cristallo è ambientato nel parco de El Retiro, una splendida oasi verde che si trova a Madrid, un luogo in cui realtà e fantasia sembrano fondersi magicamente fra loro, rendendo tutto possibile. Come è nata l’idea di scrivere una storia dedicata a questo luogo incantato?

L’idea di scrivere una fiaba per bambini è sorta addormentando i miei figli quando erano più piccoli. Ormai avevamo letto tutte le classiche fiabe che circolavano in casa e mi venne in mente di chiedere loro se avessero voglia di inventarne una insieme a me. Francesca, la mia principessa, disse immediatamente di sì e Stefano, il mio baldo cavaliere, la seguì a ruota. In questo modo, semplice e divertente, è nata Mina, una fiaba dedicata interamente a loro. Devo ammettere che nel tempo ne abbiamo inventate anche altre di storie. Speriamo solo che un giorno riusciranno a vedere la luce!

La scrittura costituisce da sempre un efficace strumento di comunicazione. In merito alla poesia d’impegno civile, ritiene che possa essere un modo come un altro per far conoscere al mondo tematiche dolorose e difficili, quale il femminicidio, fenomeno purtroppo dilagante all’interno del nostro tessuto sociale?

Sono convinta che la poesia, così come generalmente la letteratura, possano fare molto per aiutare alla riflessione su determinate problematiche che affliggono la nostra società. Credo che a parte l’educazione, sia familiare che scolastica, il dovere principale di ogni essere umano, affinché si possa salvaguardare la propria dignità e sentirsi degno di portare questo nome, sia essenzialmente quello di denunciare, in qualsiasi forma avvenga la denuncia, soprusi e violazioni in merito all’esercizio dei propri diritti, primi tra tutti i diritti alla vita e alla libertà. Qui a Madrid mi sto muovendo moltissimo insieme a gruppi artistici per aiutare alla riflessione verso tali tematiche e svegliare le coscienze, per poter far comprendere che la vita deve essere salvaguardata. L’8 marzo scorso la dott.ssa Paola Gasco, Preside della Scuola Italiana di Madrid, ha organizzato  un evento straordinario, nel corso del quale  Inma J. Ferrero e la sottoscritta abbiamo rappresentato un recital dal titolo Negli occhi di una donna, allo scopo di indurre il pubblico in opportune riflessioni  circa la violenza sulla donna, anche per coadiuvare nell’attività didattica il corpo docente nel dialogo con i ragazzi su argomenti ormai divenuti quotidiani e che è impossibile ignorare. Hanno partecipato all’evento, presentato da Debora Marchesiello, anche il tenore Ricardo Sáez, il pianista Luca Chilese, l’artista Rosa Gallego del Peso con le sue immagini ed la musica di Boris Kozak e per la parte conferenziale Norma Pellegrino, avvocato e Andrea Bevilacqua, psicologo. È un evento sicuramente da ripetere, anche per gli adulti.

Il titolo della sua opera Dietro lo sguardo prepara il lettore ad uno spaccato di vita vissuta. Come dice nella prefazione il poeta Andrea Leonelli (…) un collage di istantanee scattate rubando l’attimo al tempo e messe insieme a formare un puzzle bicolore, senza sfumature né mezze tinte. La raccolta, per quanto omogenea nell’intensità del sentire, è divisa in due sezioni: luce e buio. Quindi, la lettura degli stati d’animo che accompagnano la vita al positivo e al negativo?

Decisamente sì. La Luce è la sezione nella quale l’amore si rivela in ogni sua dimensione, mentre nella sezione Buio si affronta il problema del disamore, il rovescio della medaglia che se non viene fermato in tempo può esasperarsi fino al femminicidio. La vita ha la sua “luce” e il suo “buio”: due facce della stessa moneta. Dobbiamo solo comprendere che non siamo qui per giocare con la nostra vita o con quella degli altri, ma siamo frutto di un dono d’amore che dobbiamo far crescere nella piena Luce.

A Madrid frequenta diversi gruppi di poesie ed è molto attiva nell’ambito letterario. La Spagna, suo Paese di adozione, ha forti affinità con l’Italia, dove lei e nata. Vorrebbe parlarmi del rapporto della popolazione spagnola con la  cultura?

Amo la Spagna e adoro Madrid, non potrei vivere in nessun altro luogo, al di fuori di Roma, naturalmente, la città che preferisco per eccellenza. Credo che gli spagnoli siano molto simili a noi per alcuni versi: nel modo di porsi nei confronti del prossimo, nel modo di essere sempre disponibili ad aiutare il prossimo; anche nell’educazione familiare e scolastica vi sono delle lapalissiane  similitudini. Tuttavia, nel modo di intendere la vita sono completamente differenti. Noi ci preoccupiamo molto del futuro e a volte ci priviamo nel presente di cose, pensando possano essere utili in un secondo tempo e, in un certo senso, le mettiamo da parte per utilizzarle in seguito. Loro sono persone che pensano al futuro, è chiaro, ma senza  porsi limitazioni nel vivere appieno il presente.  Non so se mi sono spiegata bene, ma è un concetto fondamentale che ci aiuta a capire in che misura siamo profondamente diversi. Un punto di vista che ho abbracciato ben volentieri e che mi ha dato l’opportunità di aprire la mente alla vita e di viverla in modo più sereno.

I gruppi letterari a Madrid mi hanno accolto a braccia aperte e mi hanno fatto sentire parte integrante di un mondo che non conosce confini. Sono esperienze formative non solo da un punto di vista puramente poetico-tecnico, ma soprattutto da un punto di vista umano.

Nella raccolta di poesie Voce (Voz) lei affronta temi quali le radici, anche se la terra in cui esse affondano assume sapori diversi. Fra i temi affrontati, le donne, la femminilità e l’amore, in tutte le sue possibili accezioni: passionale, negato, frustrato e sognato. Questi versi, che fanno parte del suo vissuto, sono stati arricchiti dalla maggiore capacità stilistica acquisita con la maturità. Come definirebbe il suo dialogo introspettivo di oggi  in relazione  alle emozioni che hanno accompagnato la sua giovinezza

Effettivamente, questi versi che fanno parte di un mio recente passato sono scritti da una donna adulta, matura; da una donna che all’epoca in cui avvennero gli eventi ai quali faccio riferimento, neanche sapeva che li avrebbe narrati sotto forma lirica. Il mio rapporto è catartico, è una scrittura che mi libera di alcune cose, che ogni tanto tornano nella mia mente e nei miei occhi sotto forma di lacrime e che trovano il loro sfogo attraverso le parole. Amo scrivere anche per questo, perché solo così mi sento libera di mostrare profondamente me stessa in pieno e anche di fantasticare a volte.

Lei vive a Madrid con la sua famiglia ormai da diversi anni. Quando torna a Roma, cosa prova se le capita di passeggiare  sul Lungotevere all’ora del tramonto, che rende ai nostri occhi strepitose immagini ?

Provo una dolcezza nostalgica, un sentimento indefinibile che mi fa sentire parte di un mondo meraviglioso, che in realtà non ho mai lasciato. Roma è nel mio cuore, è la mia mamma e ogni volta che torno da lei sento il calore delle sue braccia, dei suoi occhi, della sua vita.

Lo scrittore e drammaturgo Gao Xingjian afferma che la cultura non è un lusso, è una necessità. Condivide questo pensiero?

Assolutamente sì! Condivido questo pensiero perché è la pura verità. La Cultura è tutto, non solo letteratura e arte, ma anche tradizioni e  sapienza, elementi assolutamente necessari per coltivare l’anima e la mente delle persone e anche per costituire l’identità di un popolo.

Fra i suoi numerosi incarichi, lei è anche Ambasciatrice Culturale in Spagna per l’Universum Academy Switzerland. Vorrebbe parlarmi delle principali attività che svolge nell’ambito dell’Accademia

Per l’Universum Academy Switzerland, in relazione alle finalità dello Statuto, svolgo interazione tra le culture, organizzando eventi che abbiano finalità sociali, o anche solo culturale. Sono eventi nei quali cerco di riunire poeti e letterati, docenti universitari, psicologi o professionisti che possano aiutare nella riflessione sulla tematica scelta per l’evento, così come è accaduto alla Scuola Italiana,  di cui ho parlato rispondendo a una precedente domanda. Inoltre, sono anche responsabile coordinatrice, per quest’anno, del Premio Letterario Universum, la cui premiazione avverrà a Pescara il prossimo 28 maggio.

Il suo ultimo libro Specchi è ormai di prossima pubblicazione. Come mai ha deciso di scrivere una raccolta di racconti? Quali sono i suoi progetti per il futuro?

È da molto che sono incuriosita dalla scrittura narrativa e con Mina, la fatina del Lago di Cristallo, sebbene sia una fiaba per bambini, ho tentato l’avventura. Ma nel frattempo, partecipando anche a concorsi tematici, ho cercato di dar sfogo maggiore alla mia parte ludica e fantastica interpretando la realtà che mi circonda non attraverso l’Ars poetica, bensì attraverso la narrazione di eventi. Specchi è una raccolta che contiene tutti questi miei racconti, scritti un pò per gioco, un pò per sfogo, un pò per amore. Vi lascio qui alcuni paragrafi della mia nota dell’autore che apre il libro, che a breve sarà anche in cartaceo, per poter comprendere quali sono state effettivamente le finalità da me perseguite con questa nuova pubblicazione.

“In questi racconti i protagonisti, uomini e donne, sono saldamente intrecciati tra loro in storie brevi, nelle quali si evidenziano le sfumature caratteriali che li rendono unici, ma anche empatici con il lettore perché sono: mamme, amanti, mogli, figlie… che combattono per se stesse e con se stesse; donne che amano all’estremo, romantiche, fragili e forti nel contempo, donne complesse e vive, in grado di prendere le redini della propria esistenza o impotenti di fronte alla stessa; uomini duri e materialisti, appassionati e poetici, scanzonati nel ‘vivre la vie’ o pazzi che hanno perso speranza nella propria vita e non hanno altro rimedio che indossare le maschere per essere se stessi.”

I miei progetti futuri sono in primis riuscire a portare avanti lo spettacolo sia in Spagna che in Italia, e poi pubblicare altre sillogi con tematiche completamente diverse tra loro e... perché no?...magari il mio primo romanzo!

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