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Vertice a Palazzo Chigi sulla Libia

Vertice a Palazzo Chigi sulla Libia con Matteo Renzi insieme ai ministri Gentiloni, Alfano e Pinotti, presente il sottosegretario Minniti, per fare il punto sulla situazione in Libia. Nel corso dell'incontro e' stato ribadito l'impegno italiano per per una forte azione diplomatica in ambito Onu.

Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi "si è appellato al Consiglio di sicurezza" dell'Onu "ad adottare una risoluzione" per un "intervento internazionale in Libia". Lo riporta in esclusiva il sito del quotidiano governativo egiziano Al-Ahram. Nell'intervista, diffusa anche da da Radio euro 1, Sisi ha sostenuto che "non c'è altra scelta" alla luce dell' "accettazione da parte del popolo e del governo libico e il loro appello all'Egitto ad agire in questa direzione". Ad una domanda se "ripeterà" i raid, il presidente egiziano ha risposto che "la situazione necessita una ripetizione in maniera corale", riporta una sintesi dell'intervista.

"La situazione in Libia è certamente grave ma non bisogna drammatizzarla, e dire che Sirte e Tripoli siano in mano all'Isis è assolutamente sbagliato" ha detto l'ambasciatore italiano in Libia Giuseppe Buccino a Radio Anch'io. "Purtroppo in questa polarizzazione cosi' forte, con due schieramenti che si fronteggiano e si dividono al loro interno, e' chiaro che prevalga la logica 'il nemico del mio nemico e' mio amico' ed e' una logica pericolosissima che puo' portare a un rafforzamento del terrorismo estremo in Libia"

Hamas respinge ingerenze in Libia "da parte di alcuni Paesi come l'Italia" che adducono "il pretesto di combattere il terrorismo". Lo afferma un dirigente di Hamas, Salah Bardawil, citato dall'agenzia Palinfo. Un intervento militare sarebbe considerato "una nuova Crociata contro Paesi arabi e musulmani", ha spiegato. Bardawil ha poi ricordato che Hamas ha già espresso opposizione contro gli interventi stranieri in Iraq, e dunque rinnova adesso i propri appelli per sventare mosse simili in un altro Paese arabo. Quanto alla decapitazione di 21 copti egiziani in Libia, il dirigente di Hamas ha espresso parole di condanna, precisando che il suo movimento si oppone all'uccisione di persone sulla base della loro affiliazione religiosa, politica o intellettuale.

Altri sette raid con "decine di morti" sono stati compiuti dall'aviazione egiziana contro postazioni "roccaforti" dell'Isis a Derna, città nell'est della Libia, nella notte scorsa. Lo segnalano media egiziani citando fonti ufficiali libiche. Nelle incursioni condotte "da aerei egiziani e libici" c'è stato anche un imprecisato numero di feriti, ha sostenuto il comandante dell'Aviazione libica, Saqer al-Joroushi.

Dopo quello della notte scorsa (verso le 4 ora italiana) nuovi raid egiziani hanno colpito in Libia obiettivi dell'Isis, in risposta all'uccisione dei 21 egiziani copti. Nell'incursione di metà mattinata, il portavoce del Comando dell'aviazione libico ha precisato che sono state prese di mira postazioni dei militanti dello Stato islamico e di Ansar al Sharia a Derna.

I raid aerei egiziani hanno colpito diversi obiettivi tra cui accampamenti dell'Isis a Derna, la città dell'est della Libia dove lo Stato islamico ha creato un "Califfato", Bengasi e Sirte. L'Esercito libico ha fatto sapere che nei raid su Derna e Sirte sono stati uccisi 64 combattenti dell'Isis, tra cui "tre dei loro leader". I feriti sono "decine". Lo riferisce il sito del quotidiano egiziano Al Ahram.

"Almeno 35 cittadini egiziani" sono stati rapiti in Libia dopo l'inizio dei raid del Cairo "in zone controllate dall'Isis e da Anbsar al Sharia": lo riferisce Libya Herald. I sequestrati sarebbero in gran parte lavoratori del settore agricolo .

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