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Io dialogo con tutti, ma l'unico punto fermo è che con il Pd non si può fare nulla. A Calenda dico, mamma mia! Un governo con chi ha approvato la Fornero o vuole gli immigrati che cosa potrebbe fare?". Così il leader della Lega boccia l'apertura del ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda a favore di un coinvolgimento del Pd nella formazione del futuro governo. Calenda, in una intervista a 'Repubblica' ha parato di un "governo di transizione" sostenuto da tutti con la costituzione di una bicamerale per la legge elettorale e l'assetto istituzionale del Paese e il taglio dei costi della politica.

"Ogni voto conta - ha detto ancora Salvini parlando delle regionali - e noi pensiamo che da queste regionali possa venire un segnale nazionale di chiarezza e di cambiamento".

"Quello che Di Maio giudica un danno, il centrodestra unito - ha sottolineato il leader del Carroccio - è quello che gli elettori hanno premiato col voto il 4 marzo: chiedo al MoVimento 5 stelle di avere rispetto per gli elettori". "Come io dico che non esistono partiti pericolosi o elettori pericolosi chiedo che tutti gli altri facciano lo stesso".

il presidente, tra la serata di martedì dopo il dibattito sulla crisi siriana o più probabilmente mercoledì, potrebbe già spezzare lo stallo con un incarico che serva a sfrondare i rami dell'opportunismo e della cocciutaggine

La «via maestra» seguita da Mattarella vuole mettere alla prova in primis la coalizione di centrodestra, e dunque il leader incoronato dalle urne, cioè Matteo Salvini. Secondo i borsini quirinaleschi, il quadro internazionale (con le dichiarazioni salviniane a favore di Russia e Assad) non avrebbe agevolato le quotazioni del leader leghista, nonostante però Mattarella sembri intenzionato a non tenerne conto. Il presidente si prefigge, in realtà, di verificare nei fatti quel che i leader gli hanno con decisione rappresentato nei giorni scorsi (e anche ieri, per quanto riguarda le dichiarazioni di Salvini a Vinitaly), ovvero che il leader della Lega sia pronto a varare una maggioranza con i M5S e a poter smussare i contrasti tra grillini e Berlusconi. In parallelo con questo schema di incarico, se entro mercoledì la situazione restasse ancora avviluppata ai veti, la soluzione c'è già: toccherebbe alla presidente del Senato, Elisabetta Casellati, esperire una conciliazione che per il momento sembrerebbe impossibile.

La seconda tappa, in caso di fallimento, sarebbe così un tentativo concesso al capo politico del partito di maggioranza relativa, ovvero Luigi Di Maio. O, anche in questo caso come nel precedente, in parallelo un pre-incarico esplorativo al presidente della Camera, Roberto Fico. È soltanto dopo aver sfrondato il cespuglio, che riusciremo a intravedere se c'è qualche frutto o è solo un grande intrico di rovi, è la filosofia che circola negli ambienti del Colle. 

Sarà quindi dopo queste due verifiche, che Mattarella potrà intraprendere un cammino che si preannuncia per niente più facile: l'individuazione di una personalità «terza» e autorevole, che sieda in Parlamento oppure no, ma il cui prestigio possa essere riconosciuto dall'intero arco politico, cui affidare un incarico «pieno», stavolta. Per un governo che non dovrebbe avere alcun vincolo o «stretta» di mandato (la Costituzione non lo consentirebbe), capace di conquistarsi la maggioranza in Parlamento partendo dai voti di Forza Italia e Pd. I soli favorevoli, per ora, all'ipotesi ancora acerba del piano B. 

Intanto la crisi siriana fa irruzione persino nella campagna elettorale per le Amministrative del Molise. Silvio Berlusconi esce dalla stanza di albergo con quasi due ore di ritardo sui programmi. Ha voluto prima parlare con molte persone per rendersi conto di quel che sta accadendo nel mondo e di quali conseguenze registrare.

La sua prima parola è sul governo che non c’è. “Ora accelerare”, dice. Non drammatizza, ma allo stesso tempo il messaggio che invia al Quirinale è chiarissimo. Così anche all’alleato Salvini. La formula di Berlusconi resta quella di questi giorni: “Auspico un governo di centrodestra che in Parlamento trovi i voti che mancano”. Di accordi con Di Maio, manco a parlarne. E d’altronde gli insulti ultimi hanno ormai scavato un fossato quasi invalicabile tra Forza Italia e M5S.

Già, ma come la mettiamo con Salvini? Che ne pensa di quella posizione del leghista così dura e pura? Pausa imbarazzata. “In certi momenti è meglio non pensare... e non dire nulla”. E via con la campagna elettorale. Lo attendono gli elettori a Isernia. Chiara, invece, la posizione di Gentiloni: “Quella di stanotte è stata un’azione circoscritta, mirata e motivata a colpire le capacità di fabbricazione o diffusione delle armi chimiche, non può e non deve essere l’inizio di una escalation, l’Italia lo ha ribadito nei giorni scorsi e continuerà a farlo” 

«L’Italia non può togliere le sanzioni alla Russia senza subire gravi conseguenze». Con queste parole Kurt Volker, inviato speciale dell’amministrazione Trump per l’Ucraina, non intende lanciare un avvertimento, ma sottolineare un dato di fatto: «Sono misure europee, non italiane. Non rispettarle provocherebbe prima di tutto un problema con Bruxelles».

 

 

 

 

Si è concluso con le alte cariche istituzionali il secondo giro di consultazioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la formazione del nuovo governo. Primo a salire al Quirinale il presidente emerito Giorgio Napolitano. "Come rappresentanti istituzionali siamo tutti accanto al presidente Mattarella nella ricerca di soluzioni. Il suo è un compito estremamente difficile", ha detto Napolitano al termine del colloquio. 

La situazione non si è sbloccata. Le forze politiche in campo non sono riuscite a trovare l'accordo per formare una maggioranza solida capace di sostenere il governo . Dall'andamento delle consultazioni - spiega il presidente della Repubblica - emerge con evidenza che il confronto tra i partiti per dare vita in Parlamento a una maggioranza che sostenga un governo non ha fatto progressi". Tutto rimandato, insomma, ai prossimi giorni. Nella speranza di trovare una soluzione praticabile che porti alla formazione di un esecutivo saldo.

Durante il secondo giro di consultazioni, Mattarella ha ripetutamente fatto presente alle varie forze politiche la necessità per il nostro Paese di "avere un governo nella pienezza delle sue funzioni".A complicare il quadro politico e sicuramente la crisi diplomatica in Siria che sta spingendo i Paesi dell'Unione europea a un passo da un nuovo conflitto. 

E, sebbene il premier uscente Paolo Gentiloni abbia già fatto sapere che "l'Italia non parteciperà ai bombardamenti", il dibattito divide ulteriormente il confronto. Al quadro internazionale va, poi, a sommarsi la partita economica con il Def ancora tutto da scrivere. Nonostante questi appuntamenti, la situazione non sembra ancora sbloccarsi. Tanto che questa mattina, al termine del secondo, infruttuoso, giro di consultazioni, 

Mattarella è tornato a lanciare un messaggio preciso ai contendenti, enumerando le criticità davanti al Paese: "Le attese dei nostri concittadini, i contrasti nel commercio internazionale, le scadenze importanti e imminenti nella Unione europea, l'acuirsi di tensioni internazionali in aree non lontane dall'Italia, richiedono con urgenza - ha, quindi, avvertito - che si sviluppi, e si concluda positivamente, un confronto tra i partiti per raggiungere quell'obiettivo".

L'Italia senza governo è in sintonia con la Germania. Condanna della Siria, ma no ai raid annunciati dal presidente statunitense Donald Trump. La crisi passa dall'Onu e su questo sono d'accordo tutte le forze politiche che ieri sono sfilate davanti al Presidente della Repubblica.

In questo clima il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha avuto gioco facile a prendere una posizione, nonostante il mandato limitato agli affari correnti.

Il premier si è sentito al telefono con la Cancelliera tedesca Angela Merkel. Palazzo Chigi ha fatto sapere che ha ribadito «la ferma condanna delle violazioni dei diritti umani e della inaccettabile violenza usata nei confronti delle popolazioni civili con l'uso di armi chimiche da parte del regime siriano». Poi ha sottolineato che «l'Italia non parteciperà ad azioni militari in Siria».

Fornirà supporto logistico agli alleati, come prevedono gli accordi internazionali. Ma per il governo «una soluzione stabile e duratura per la Siria potrà venire lavorando per la pace e dando spazio alle Nazioni Unite».

La posizione del centrodestra è arrivata dopo il secondo giro di consultazioni. A illustrarla è stato significativamente il leader della Lega Matteo Salvini. «Pur ribadendo gli obblighi di lealtà all'Alleanza atlantica siamo contrari ad azioni unilaterali e riteniamo che la strada maestra sia lo spirito di Pratica di mare». Il riferimento è al vertice Nato del 2002 promosso dal governo Berlusconi, snodo importante del dialogo tra i Paesi Nato e la Russia.

Sui temi internazionali, insomma, la linea del centrodestra ricalca quella di Forza Italia. Dal canto loro, gli azzurri hanno precisato con una nota che «Nessuna azione militare può essere intrapresa, neppure la concessione dell'utilizzo di basi aeree, senza una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite».

Sintonia anche con il M5s. Il leader Luigi Di Maio, al termine delle consultazioni ha ribadito l'intenzione di «restare al fianco dei nostri alleati e consigliarli in un'ottica di pace, prima di tutto». Condanna degli attacchi cimici. Anche se la fine del conflitto in Siria «non sarà determinata dalle vittorie militari ma dalla diplomazia».

Per i pentastellati la crisi impone «un'accelerazione nella formazione del Governo. Non possiamo pensare di perdere altro tempo».

Poche prese di posizione dal Pd. Il partito della sinistra ha letto le vicende siriane quasi esclusivamente in chiave nazionale. Per Andrea Romano, direttore del quotidiano renziano Democratica, «l'Italia sulla Siria rischia di prendere per la prima volta da dopoguerra una posizione isolata» perché «c'è un signore che si chiama Matteo Salvini». La posizione del centrodestra è stata invece in linea con gli orientamenti che ieri prevalevano in Europa. Sicuramente non quelli del presidente francese Macron, unico in Europa a dare da subito l'adesione ai raid.

Ma tornando alle consultazioni dopo Napolitano sono saliti sul Colle il presidente della Camera Roberto Fico e a seguire il presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati.

"Dall'andamento delle consultazioni di questi giorni emerge con evidenza che il confronto tra i partiti politici per dar vita in Parlamento a una maggioranza che sostenga un governo non ha fatto progressi"ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

.Dall'andamento delle consultazioni di questi giorni emerge con evidenza che il confronto tra i partiti politici per dar vita in Parlamento a una maggioranza che sostenga un governo non ha fatto progressi". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

"Ho fatto presente alle varie forze politiche la necessità per il nostro Paese di avere un governo nella pienezza delle sue funzioni". Lo dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al termine delle consultazioni.

"Attenderò alcuni giorni per decidere come procedere per uscire dallo stallo". Lo dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al termine delle consultazioni parlando della necessità di dare vita a un governo..

"La Battuta di ieri di Berlusconi ? Non cambia nulla. Sono più attento alla sostanza che alla forma. Noi siamo pronti. Certo, ci sono due veti contrapposti di M5S e Forza Italia. Io chiedo a tutti di essere responsabili. Se continua così, se continuano a bisticciare, si stuferanno gli italiani, mi stuferò io e tra un mese si tornerà alle urne, quindi: o la smettono o si vota". Così Matteo Salvini, leader della Lega ai microfoni di Radio anch'io.

"Se continuasse il gioco delle tattiche politiche e dei veti mentre gli italiani soffrono vuol dire che la richiesta di cambiamento" emersa dalle elezioni del 4 marzo sarebbe "disattesa - ha detto Matteo Salvini al termine delle consultazioni al Quirinale -. Speriamo non sia così per l'Italia, per noi è il valore più grande". "Ci aspettiamo dalle altre forze politiche, a partire dal Movimento 5 Stelle altrettanta responsabilità nei confronti del paese" di quella che il centrodestra sta dimostrando. "Abbiamo fiducia nella saggezza e nell'equilibrio del presidente della Repubblica a cui abbiamo rappresentato una serie provvedimenti che gli italiani aspettano". 

Intanto riunione dei vertici di Forza Italia a Palazzo Grazioli a ora di pranzo con la capogruppo della Camera Maria Stella Gelmini che ha ribadito la linea: no a veti su Berlusconi. Dura la replica del MoVimento: 'faccia un passo di lato'.

"Parteciperemo ad un governo - ha detto la Gelmini - solo se ci sarà una dichiarazione esplicita e chiara da parte dell'M5S e che ci sia pari dignità tra tutte le componenti del centrodestra, FI e Berlusconi. Senza questa condizione la trattativa non potrà neanche iniziare". "Ribadiamo: mai un governo con Berlusconi e Fi. Forza Italia potrebbe risolvere l'impasse facendosi di lato e consentendo così un governo M5S-Lega", scrivono in una nota i capigruppo M5s Grillo e Toninelli.

La delegazione del Pd, giunta a piedi al Quirinale, ha ribadito al capo dello Stato il proprio ruolo di minoranza. Anche alla luce di quanto avviene in Siria- ha detto Maurizio Martina al termine del colloquio - "occorre che le forze che hanno prevalso la smettano col tira e molla, le tattiche, i tatticismi, i personalismi estremi e la grande incertezza che stanno generando" dicendo se sono in grado di essere "all'altezza della situazione". Lo dice Maurizio Martina, parlando per la delegazione Pd. "Il Paese ha il bisogno di scelte chiare: chi ha prevalso ha il dovere di dire cosa vuol fare senza continuare con i balletti di polemiche pubbliche che nascondono solide intese di occupazione" di incarichi. 

"I veti non ci piacciono a prescindere dalla provenienza. Non era condiviso e non lo sarà mai da parte nostra un no al dialogo con il Movimento 5 Stelle, seconda forza politica in Parlamento. Le parole finali di Berlusconi oggi al Colle non rispecchiano la posizione della Lega, né quella del centrodestra che oggi si è espresso in maniera unitaria e concordata", ha affermato il capogruppo della Lega al Senato Gianmarco Centinaio.

Com'è la coalizione presidente?  La risposta di Berlusconi che mette in difficolta di trovare un intesa con M5s : "È solidissima, è compattissima" ha risposto Silvio Berlusconi ai cronisti uscendo dal Quirinale dopo le consultazioni. "Mi raccomando fate i bravi e sappiate distinguere i veri democratici da chi non conosce l'abc della democrazia...", ha detto Berlusconi congedandosi dai giornalisti al Colle dopo la dichiarazione congiunta del centrodestra letta da Matteo Salvini al termine dei colloqui con il Capo dello Stato

"Devo dire che ho apprezzato l'apertura da parte di autorevoli esponenti del pd ma è chiaro che in questo momento il Pd è fermo su posizioni che non aiutano": così il capo politico del M5S Luigi Di Maio al termine delle consultazioni. "Con la Lega è inutile dire che c'è una sinergia istituzionale che ha permesso di rendere operativo il Parlamento immediatamente", ha detto ancora Di Maio. "La Lega deve prendersi sue responsabilità perché sta dicendo che o che vuole fare un governissimo che non ci vede assolutamente d'accordo o che vuole tornare al voto, ipotesi che scongiuriamo ma di cui non abbiamo paura e su cui non abbiamo niente da perdere". "C'è solo una soluzione per sbloccare questo stallo e investe Silvio Berlusconi: deve mettersi di lato e consentire la partenza per un governo di cambiamento. Altrimenti l'unica risposta è che non riteniamo possibile un governo del M5S con Fi", ha detto Luigi Di Maio al termine delle consultazioni al Quirinale.

 

Londra ha dato ordine alla flotta di sottomarini di recarsi nel teatro bollente del Mediterraneo orientale. Anche la Francia, con la fregata Aquitaine, è nel settore di mare davanti alla Siria. Gli Stati Uniti avevano solo la Uss Donald Cook nelle vicinanze, ma adesso sono arrivati i rinforzi.

La marina americana e quella britannica sono già presenti davanti alle coste siriane. La navi lanciamissili sono pronte a lanciare i missili da crociera contro il territorio siriano. 

Mosca ha iniziato le esercitazioni con un chiaro obiettivo. E cioè dimostrare la sua prontezza di riflessi in caso di attacco contro l’alleato siriano.

Tartus, base di fondamentale importanza nella strategia russa in Siria e nel Mediterraneo non è un obiettivo della coalizione a guida americana. Nessuno si sogna di attaccare direttamente le forze russe, per quanto siano alleate dell’esercito siriano di Bashar al Assad.

La pubblicazione delle foto satellitari ha probabilmente avuto il placet del comando delle forze armate israeliane. Il sito è legato a Tel Aviv. E in questi casi, nulla è casuale. L’informazione sensibile dimostra che Israele ha voluto che si sapesse quanto osservato dai satelliti.

L’operatore israeliano aggiunge che, secondo le sue immagini satellitari, solo un sottomarino della classe Kilo è rimasto nel porto siriano.

Non va dimenticato che nelle ultime ore, il ministero della Difesa russo aveva diramato una comunicazione con cui dichiarava di svolgere esercitazioni di lancio di missili nel Mediterraneo orientale.

Cosi le navi da guerra russe hanno lasciato la base navale di Tartus nella Siria occidentale proprio nelle ore in cui appare possibile un attacco militare statunitense e degli alleati occidentali contro Damasco. A rivelarlo,l operatore Israeliano di immagini satelitari image sat international 

“La maggior parte delle navi della Marina russa ha lasciato il porto di Tartus, in Siria. Attualmente, le navi che sono assenti saranno dispiegate in mare a causa di possibili futuri attacchi “, ha detto la compagnia israeliana in una dichiarazione.

Le manovre militari russe al largo della costa siriana sono interpretate come un altro segnale della crescente tensione nella regione. L’idea è che questa volta la Russia sia pronta a rispondere alle minacce del presidente degli Stati Uniti. Ieri, il rappresentante russo in Libano aveva dichiarato che Mosca avrebbe abbattuto i missili lanciati dalle forze del blocco occidentale.

Nel frattempo, il vice presidente del Comitato per il Consiglio di Difesa e Sicurezza della Federazione russa, Alexei Kondratiev, ha già chiarito che Mosca farà ricorso a sistemi di difesa aerea S-400, S-300 e Pantsir se l’attacco missilistico imminente dagli Stati Uniti metterà in pericolo i soldati russi.

"Abbiamo la prova che la settimana scorsa sono state utilizzate armi chimiche in Siria da parte del regime": lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, intervistato in diretta da TF1.

Angela Merkel esclude una partecipazione tedesca ad un intervento militare in Siria. Lo ha detto in conferenza stampa con il premier danese.

Il presidente siriano Bashar al Assad è apparso sugli schermi della tv di Stato dopo un incontro ufficiale al palazzo presidenziale di Damasco, affermando che le minacce occidentali alla Siria rientrano nel piano di screditare "la lotta al terrorismo" compiuta dal governo siriano e dai suoi alleati, Russia e Iran.

"Non ho mai detto quando un attacco alla Siria avrebbe avuto luogo. Potrebbe essere molto presto o non così presto! In ogni caso, gli Stati Uniti, sotto la mia amministrazione, hanno fatto un ottimo lavoro per liberare la regione dall'Isis. Dov'è il nostro 'Grazie America?' ". Lo scrive su twitter il presidente Usa Donald Trump.

Gli Stati Uniti sono pronti a sferrare l'attacco in Siria e a punire il regime di Assad, reo secondo la Casa Bianca di usare armi chimiche contro il suo popolo. Al Pentagono si attende ormai solo l'ordine di Donald Trump, che intanto ha avvertito Mosca con una sorta di dichiarazione di guerra via Twitter: "La Russia si prepari, i nostri missili stanno arrivando, belli, nuovi e 'intelligenti'!". Immediata la risposta: "I missili li usino contro i terroristi".

Aerei americani e Nato sono decollati oggi dalla base di Sigonella ed hanno sorvolato l'area a ridosso dei confini siriani per una missione di sorveglianza. "Si tratta di un pattugliamento - riferiscono fonti qualificate all'ansa - di carattere ordinario, che si svolge tutti i giorni e che rientra nell'ambito delle attività della coalizione anti-Isis".

Secondo l agenzia di stampa Italiana : Gli aerei in questione sono un velivolo da pattugliamento marittimo Boeing P-8A Poseidon americano - specializzato in missioni di ricognizione, sorveglianza ed antisom - e un aereo-radar Awacs della Nato, che hanno sorvolato l'area al largo delle coste siriane e vicino al confine turco-siriano: i loro movimenti vengono tracciati da vari siti commerciali che monitorano il traffico aereo, fornendo dettagli che in queste ore rimbalzano sul web. Missioni analoghe a quella odierna sono state registrate anche nei giorni scorsi. Il P-8A, in particolare, risulta decollato due volte in dieci ore, sempre per dirigersi al largo della costa della Siria, ma i siti registrano anche movimenti di aerei-cisterna americani in volo verso la base di Incirlik, in Turchia, che ospita importanti assetti statunitensi.

L'aeroporto 'Cosimo Di Palma' di Sigonella è un aeroporto militare italiano, sede del 41/o Stormo AntiSom e dell'11/o Reparto Manutenzione Velivoli dell'Aeronautica militare italiana. Ma ospita anche, e soprattutto, la Naval air station (Nas) della Marina americana. La base, poi, è utilizzata anche per operazioni della NATO. Nella struttura sono impiegati tra i 4 mila e i 5 mila militari (il numero sale a 7.000 con le famiglie), con numeri che oscillano a secondo delle crisi politiche e militari nell'area del Mediterraneo e mediorientale, rispetto alle quali Sigonella riveste un ruolo logistico cruciale. Tra gli aeromobili di stanza in questa base, vi sono droni armati, aerei spia Global Hawk ed U-2, oltre a varie tipologie di velivoli da trasporto, da rifornimento in volo, da pattugliamento marittimo e anti-sommergibile

 

 

 

 

 

 

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