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Venerdì, 01 Novembre 2024

“Sporca ebrea smetti di raccontare la tua bugia”.
Con queste parole di Liliana Segre, vittima sfuggita all’Olocausto, oggi senatrice a vita impegnata ogni giorno nel ricordo degli orrori della Shoa, si è aperto martedì 21 gennaio a Roma il convegno su “Le vittime dell’odio”, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a cui hanno partecipato anche la Ministra delle Pari Opportunità e della Famiglia, Elena Bonetti, e la Ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese.
L’apologia del nazismo e i continui attacchi antisemiti, i cori razziali nelle curve degli stadi, gli atti di bullismo contro i disabili, le vigliacche discriminazioni contro le comunità gay: tutti crimini legati dal filo rosso dell’odio contro chi è diverso per razza, religione, orientamento sessuale.
Organizzato dall’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti di discriminazione (OSCAD) della Direzione centrale della polizia criminale, ad una settimana dalla giornata della Memoria che si celebra il 27 gennaio, il convegno moderato dal giornalista Paolo Berizzi ha voluto richiamare l’attenzione su tutte le forme di discriminazione e sui pericoli del terrorismo di matrice suprematista, che desta il massimo allarme negli Stati Uniti e la cui minaccia non può essere sottovalutata neanche in Europa.
Il racconto della sofferenza di vittime dell’odio e l’impegno di testimonial del mondo dello sport, dello spettacolo, della vita civile sono stati i protagonisti della mattinata: dal Presidente dell’Associazione italiana calciatori Damiano Tommasi alla capitana della nazionale di calcio femminile Sara Gama, dall’attore Jonis Bascir a Imma Battaglia leader del movimento LGBTI, dalla ex nuotatrice paraolimpica Cecilia Camellini al padre di Valerio Catoia, giovane atleta con la sindrome di Down che ha salvato una bambina di 10 anni che stava affogando e che ha subito le peggiori infamie sui social.
Seduti nello stesso tavolo nel panel dedicato alla discriminazione religiosa, Padre Ibrahim Faltas, frate francescano, parroco di Gerusalemme, impegnato quotidianamente nel promuovere il dialogo tra israeliani e palestinesi, l’Imam Yahya Pallavicini, Presidente della Comunità religiosa islamica italiana che ha parlato di islamofobia e Nando Tagliacozzo, ebreo sopravvissuto all’Olocausto in cui sono morti i suoi familiari.
“Si nasce buoni o cattivi? E’ più forte l’odio e l’amore? Domande antiche quanto la storia dell’uomo e che continuano ad essere attuali in una società complessa dove alle minacce del mondo reale si affiancano i pericoli dell’odio on line con potenzialità devastanti sulle vittime, a fronte di strumenti di contrasto che non hanno ancora quella tempestività che imporrebbe la velocità diffamante del web. E allora l’antidoto più potente non può essere che la cultura per combattere l’ignoranza e la paura del diverso; dove le forze di polizia hanno un ruolo fondamentale nel bloccare ogni forma di intolleranza prima che degeneri in sofferenza, distruzione e morte”, queste le parole del Prefetto Vittorio Rizzi, Direttore centrale della polizia criminale, che ha introdotto il convegno.
Un impegno quello delle forze di polizia che parte dalla formazione volta a contrastare l’under-recording, vale a dire il rischio di non intercettare il carattere discriminatorio di questo tipo di reati (siano minacce, danneggiamenti, aggressioni, fino a crimini ancor più gravi). L’OSCAD ha formato più di 11.000 operatori di polizia nei suoi dieci anni di attività in stretto collegamento con le Agenzie internazionali che si occupano di discriminazione e con il mondo delle associazioni che rappresentano una parte fondamentale della società civile nell’emersione del fenomeno e nella tutela delle vittime, spesso spaventate anche di denunciare le sofferenze subite.
Un impegno che parte dalla conoscenza del fenomeno criminale resa difficile dai problemi legati alla raccolta dei dati, che soffre di una copertura normativa solo di alcune forme di discriminazione, di previsioni speciali su alcune categorie, come la disabilità, e del fenomeno dell’under-reporting, relativo alla scarsità di denunce motivata dalla paura e dalla mancata conoscenza degli strumenti di tutela.
Un indirizzo mail dedicato dell’OSCAD è a disposizione per segnalare ogni episodio di razzismo e discriminazione che viene gestito ed eventualmente inoltrato alle forze di polizia territoriali per tutti gli approfondimenti investigativi: e-mail che può servire a segnalare anche casi che non costituiscono ancora reato ma che possono essere dei precursori di forme di intolleranza e violenza.

Ricevendo una delegazione ecumenica della Chiesa luterana di Finlandia, Francesco ha detto che “anche l’ospitalità fa parte della comune testimonianza di fede”. La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani,dal 18 al 25 gennaio,“ci indica questa virtù ecumenica, e soprattutto ce la raccomanda”.. Ricordando un versetto degli Atti degli Apostoli, Francesco ha aggiunto: “Ci trattarono con rara umanità (At 28,2), dice l’Apostolo Paolo riferendosi agli abitanti dell’isola di Malta, che lo accolsero in modo ospitale insieme a centinaia di naufraghi. Come cristiani battezzati, noi crediamo che Cristo vuole incontrarci proprio in quelle persone che nella vita hanno fatto naufragio, in senso letterale e in senso figurato. Chi offre ospitalità non diventa più povero, ma più ricco. Chiunque dona, riceve a sua volta. Infatti, l’umanità che mostriamo agli altri ci rende misteriosamente partecipi della bontà del Dio fattosi uomo”. Il dialogo ecumenico serve ad approfondire lo “stare insieme” dei battezzati, la comunità dei quali “non è un mero ‘stare gli uni accanto agli altri’, e certamente non è uno ‘stare gli uni contro gli altri”. Il Papa ha detto che “il cristiano è una persona che può rendere grazie per il suo Battesimo; e questa gratitudine ci unisce nella comunità di tutti i battezzati”.  L’incontro con una delegazione ecumenica della Chiesa luterana di Finlandia in occasione dell’annuale pellegrinaggio ecumenico a Roma, per celebrare la festa di Sant’Enrico, patrono del Paese, è stato occasione per Papa Francesco di tornare a sottolineare l’importanza dell’ecumenismo.

Da parte sua, il vescovo luterano di Helsinki, Laajasalo, ha dichiarato di essere molto grato per l'opportunità di incontrare Papa Francesco. “Questo incontro è un'espressione di reciproco apprezzamento per il lavoro teologico di lunga data delle nostre chiese. È meraviglioso che il Papa sia in grado di trovare il tempo di incontrare un vescovo luterano finlandese “. La visita della delegazione finlandese a Roma è una tradizione che risale al 1985. Durante la Settimana di preghiera, la delegazione frequenta i servizi di culto ecumenico, apprende come opera la Chiesa cattolica e ha un incontro privato con il Papa. Per Laajasalo “il Papa è il volto della Chiesa cattolica, ma anche di tutti i cristiani. Con le sue azioni, Papa Francesco è stato un brillante esempio di fede, compassione e carità per tutti noi. Ha anche dimostrato come un leader competente possa rapidamente influenzare una comunità di oltre un miliardo di persone “. Ha aggiunto di aver trascorso molto tempo a pensare di cosa discutere con il Papa durante il loro incontro privato. Alla fine, ha deciso che “mi piacerebbe prendere una linea guida meravigliosa dalla sua omelia di Natale". Come dono papale, il vescovo Laajasalo ha offerto a Papa Francesco una donazione per l'opera di pace colombiana cui partecipa Felm, la missione evangelica luterana finlandese.

Ricordando sant’Enrico di Finlandia

La delegazione luterana partecipa anche alla tradizionale celebrazione ecumenica finlandese, in occasione della festa di S. Enrico di Finlandia, domenica 19 gennaio 2020 alle ore 16.00, nella sagrestia della basilica romana di Santa Maria sopra Minerva, rito presieduto dal padre Marco Pasinato, amministratore della diocesi cattolica di Helsinki, con la partecipazione di Teemu Laajasalo, vescovo della diocesi evangelico-luterana di Helsinki e di Elia, metropolita di Oulu della Chiesa ortodossa finlandese. In programma canti dal coro Cantores minores di Helsinki. La celebrazione ecumenica è organizzata dalle Chiese finlandesi in collaborazione con l’Ambasciata di Finlandia presso la Santa Sede. Intervengono anche il vescovo Brian Farrell e P. Augustinus Sander OSB, Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani. Lunedì 20, alle 17.30, invece sono previsti presso la chiesa di Santa Brigida (Piazza Farnese) Vespri ecumenici. Li presiede il Cardinale Kurt Koch e vi partecipano il Metropolita Elia, il Vescovo Teemu Laajasalo, P. Marco Pasinato,. Omelia curata dal Rev. Pekka Huokuna, Direttore generale del Consiglio nazionale delle Chiese in Finlandia, e coro "Cantores Minores".

"La tragedia dell'aereo abbattuto in Iran e le scuse del Presidente Iraniano impongono una riflessione approfondita in tema di gestione della sicurezza aerea."
Salvatore Forte,  l'Auditor ed Istruttore Certificato Enac e Security Manager di compagnie aree e  fondatore di Forte Secur Group, società leader nel comparto dell'aviation security, commenta così le dichiarazioni del presidente iraniano.

"Le cause dell’evento, stando a quanto dichiarato dal Presidente Rohani,- dichiara Forte- sono prevalentemente due: procedure inadeguate, quando il Presidente dice "provvederemo ad adottare riforme essenziali nei processi operativi per evitare simili errori in futuro", ed errore umano "imperdonabile", che hanno spinto il presidente a dichiarare "La Repubblica islamica dell'Iran si rammarica profondamente per questo errore disastroso" e le "indagini proseguiranno per identificare e perseguire" gli autori di questa "grande tragedia" e "questo sbaglio imperdonabile".

L’errore più ricorrente, parlando di formazione per la sicurezza aeroportuale,- spiega Forte- è curare solo l’aspetto tecnico-operativo, trascurando la componente relativa al “comportamento umano” specialmente in situazioni di stress.

E' importante ricordare che la stessa ICAO, l'International Civil Aviation Organization, in uno dei più importanti documenti, il GASeP (“GASeP - Global Aviation Security Plan”) tra le “5 key priorities” per conseguire gli obiettivi su cui si dovrà basare e sviluppare la nuova Aviation Security, individua nello sviluppo del fattore umano (security culture and human capability) uno degli elementi su cui agire per innalzare in modo significativo il livello di sicurezza del trasporto aereo mondiale.
Ed è quello che facciamo da anni - continua Forte - ancor prima che l’ICAO emanasse il GASeP, con i nostri corsi che hanno introdotto un metodo innovativo di formazione, fondamentale per operatori di security che devono prendere decisioni "giuste in tempi brevi"."

Forte Secur Group è l'unica azienda italiana ad aver partecipato a settembre al #Dubai AVSEC Global, l'evento globale sulla sicurezza aeroportuale. L'azienda ha vinto l'Innovation Award, è tra i principali player in Italia ad occuparsi a 360 gradi della corporate security per le più importanti aziende italiane, alcune delle quali lavorano in settori strategici per l'interesse nazionale.
L'azienda da 15 anni, grazie all’expertise del fondatore Salvatore Forte ha una business unit Aviation che si occupa di consulenza, formazione e servizi di sicurezza aeroportuale.
Forte Secur Group, ha scelto di affiancare i principali player del mondo aeroportuale e del trasporto areo, ed oggi è la sola nel panorama della sicurezza in Italia per esperienza, struttura ed investimenti, tra le prime in ambito europeo a proporre soluzioni per il settore.

"Quando accadono tragici eventi - continua Forte - come quello dell'aereo ucraino abbattuto dall'Iran, si parla, giustamente, anche di "errore umano". Ma se quando un evento è conseguenza di un difetto di manutenzione, al fine di evitare e prevenire il ripetersi dell'evento, si rivedono le procedure di manutenzione; altrettanto deve essere fatto quando l'evento si verifica per errore umano.

Cambiare procedure e punire i colpevoli non è sufficiente ad evitare che tali eventi non accadano nuovamente.

Occorre cambiare le metodologie di training perché, come affermava Einstein “la follia sta nel fare le cose sempre nello stesso modo ed aspettarsi risultati diversi”.

I nostri corsi, ad esempio,- spiega Forte-  hanno come principale obiettivo la giusta sintesi tra preparazione tecnico-operativa e crescita personale degli operatori che, solo grazie ad un equilibrio interiore e ad una maggiore “centratura”, possono essere in grado di prendere decisioni corrette in real-time, gestendo lo stress e prevenendo il panico in situazioni di emergenza.

Considerato che l’efficacia di un sistema di sicurezza si basa - tra le altre - essenzialmente su due componenti: prestazioni degli apparati e prestazioni del personale di security, se vogliamo incrementare in modo significativo il livello di sicurezza, possiamo e dobbiamo agire prevalentemente su queste due componenti.
Però, poiché la tecnologia negli ultimi anni ha raggiunto un suo apice, dobbiamo necessariamente agire sul fattore umano che rappresenta, pertanto, la chiave di volta per conseguire in tempi brevi un più elevato livello di sicurezza. "

“Compagnie aeree e società di gestione aeroportuali - conclude Forte - si affidano a noi per la progettazione del sistema di sicurezza delle proprie realtà, ottimizzazione delle strutture di Security e definizione di procedure operative, esternalizzando la funzione ed instaurando una partnership che prevede continui aggiornamenti consulenziali."

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