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Venerdì, 01 Novembre 2024

Mar Morto (6)

Il Mar Morto, il punto più basso della Terra, è un luogo da non perdere non solo per il suo significato storico nel Vecchio Testamento, ma anche per le meraviglie naturali dei suoi paesaggi. La moglie di Lot, una formazione di sale erosa dal tempo in cima al Monte Sodoma, è un ricordo del racconto biblico di Sodoma e Gomorra. La Locanda del Buon Samaritano, con il suo museo dei mosaici, è vicino al luogo leggendario della Parabola del Buon Samaritano. I rotoli del Mar Morto sono stati scoperti nelle grotte di Qumran, un sito ricco di rovine di 2000 anni fa. Massada, la fortezza e palazzo di Erode ubicato in cima alla montagna, fu il sito dell’ultima postazione Ebraica contro i Romani. Le iniziative turistiche abbondano in questo tesoro naturale inestimabile, con hotel, spiagge, ristoranti e centri commerciali, turismo attivo (gite in jeep e bicicletta, gite su cammello e ospitalità beduina, discese in corda doppia e altro), accanto ad attività artistiche e culturali e le tante riserve naturali uniche.

In questa estate calda perché non rilassarsi andando a scoprire il Mar Morto, situato in Oriente, nel cuore della valle della Grande Fossa Siro - Africana, al confine tra Israele, la Cisgiordania e la Giordania, nella regione storico-geografica della Palestina. Il bacino fu chiamato dagli antichi Greci e dai Romani “Mar Asphaltitus”, cioè “mare di creta”, per la creta galleggiante sulla sua superficie. Una delle cose più speciali di un viaggio in Israele è che dopo solo un’ora di macchina ci si potrà ritrovare in un ambiente naturale completamente diverso da Gerusalemme, ed è la sensazione che si prova quando si arriva al Mar Morto e a Massada, la fortezza romana costruita su un altopiano più di 2000 anni fa dagli Zeloti nei domini di Re Erode. Interessante sarà anche effettuare un tour più lungo di dieci ore come quello del Masada National Park, che inizia con un viaggio passando da Gerusalemme, attraversando l'arido deserto della Giudea. Si prosegue poi per Ein Gedi, dove sono da visitare le terme e la riserva naturale, caratterizzata da una vegetazione rigogliosa e dalla presenza di due fonti d’acqua dolce. All'arrivo poi a Masada è possibile salire in funivia o a piedi per visitare la fortezza sulla montagna che il Re Erode costruì durante la grande ribellione degli Ebrei nei pressi delle città di Sodoma e Gomorra. Una volta in cima a quella che fu l'ultima roccaforte dei ribelli contro le legioni romane, si potranno scoprire le imponenti rovine delle mura della fortezza, della Sinagoga, delle cisterne d'acqua, dei pavimenti musivi e delle terme private di Erode. Nell’acqua terapeutica del Mar Morto si proverà personalmente la sensazione di galleggiare nelle acque ricche di sali minerali, in media 10 volte superiore alle acque del Mediterraneo. Il bacino del mare, la cui superficie è di 1.020 kmq, si trova a 400 metri sotto il livello del mare, è lungo circa 80 chilometri ed occupa la più bassa depressione della Terra. L’occasione di parlare del Mar Morto ci è stata data anche dalle ricerche scientifiche che hanno dimostrato che i fattori climatici combinati insieme hanno un notevole effetto terapeutico ed inoltre i dannosi raggi ultra-violetti del sole in questo caso vengono filtrati rendendo possibile fare i bagni di sole senza rischiare scottature.

Mar Morto (8)

Non c'è da meravigliarsi se questo mare chiuso è diventato un luogo di villeggiatura internazionale. Questo territorio è l'unico posto al mondo che combina tutto in uno, clima caldo durante tutto l'anno, un'atmosfera ricca di ossigeno, radiazioni solari terapeutiche UVB, un mare salato ricco di minerali e fango di fama mondiale, sorgenti termominerali calde e lussuose stazioni termali. Le sue acque, conosciute fin dai tempi dei Romani, sono sfruttate ancora oggi, per le loro qualità curative, per le malattie della pelle e per i disturbi reumatici. Secondo alcuni studiosi il Mar Morto è destinato pian piano a scomparire dal momento che la notevole evaporazione non è sufficientemente compensata dall'afflusso delle acque del Giordano e degli altri più aridi corsi d'acqua. Un "tocco personale" del Mar Morto è il fango nero, una miscela omogenea di minerali, elementi organici e terra. Spalmando sul corpo il fango nero si ottengono sia benefici cosmetici che terapeutici, conosciuti per pulire e stimolare la cute, liberare da tensione muscolare, migliorare la circolazione del sangue. I trattamenti possono essere effettuati anche a casa propria con la linea cosmetica Dsm - Mon Platin del Dott. Mosè Isawi (www.drisawi.it) che, dopo essersi laureato a Ferrara in Scienze Farmaceutiche, ha costituito a Rovigo una piccola azienda di prodotti dermocosmetici. «La nostra filosofia aziendale, che gode dell’ approvazione del Ministero della Salute e delle autorità competenti - egli ci dice - è l' introduzione nel mercato italiano di prodotti naturali, efficaci e sicuri per la salute, la bellezza ed il benessere. È dalla natura con la sua saggezza senza tempo, che ha saputo produrre sostanze benefiche, che la linea cosmetica prende l’avvio selezionando nel luogo di origine con tecniche antiche i principi attivi naturali, creando così una fito-cosmesi di qualità che produce benessere psico-fisico.

Ma come si possono raggiungere più facilmente queste bellezze mozzafiato?

Oggi è più facile con il volo diretto El Al Israel Airlines della Sun D’Or che parte dall’aeroporto di Capodichino per Tel Aviv. El Al effettua due voli settimanali, il lunedì e venerdì, con aeromobili Boeing 737/800. Il volo parte dall’aeroporto di Ben Gurion di Tel Aviv alle ore 8 locali ed arriva a Napoli alle ore 10.25, ripartendo poi dall’aeroporto di Capodichino alle ore 11.30 per arrivare a Tel Aviv alle ore 15.45. Non a caso all’interno di Expo 2015, l’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo ha presentato in modo inedito Tel Aviv, la città che non dorme mai. Accanto all’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo hanno partecipato all’evento La Municipalità di Tel Aviv, la EL AL e la Tel Aviv Hotel Association. «Siamo qui - ha detto Avital Kotzer Adari, direttore dell’Ufficio Nazionale israeliano del Turismo (www.goisrael.it e www.visit-tel-aviv.com) per raccontare l’atmosfera, i colori, i profumi, i molteplici aspetti di una città che sa sempre sorprendere ed incuriosire, una città che negli ultimi anni ha ottenuto moltissimi riconoscimenti e che comincia ad essere inserita tra le mete di vacanze degli italiani che però ne conoscono ancora …. solo alcuni aspetti». Tel Aviv: città posta sotto la tutela dell’Unesco definita “città bianca” con oltre 4.000 edifici Bauhaus; Tel Aviv, una delle città al mondo con la più giovane popolazione in rapporto al numero degli abitanti, culla delle Start up (oltre 1.000), una città con 1741 tra locali notturni e ristoranti ( uno ogni 231 abitanti). Una città verde, dove ogni due ore viene piantato un nuovo albero. E soprattutto: una città facile da raggiungere.

Mar Morto

Avvio pesante per le borse europee, che risentono del nuovo crollo dei listini cinesi, affossati dai timori sull’economia del colosso asiatico e sulla sostenibilità delle misure anti-bolla adottate dal governo di Pechino. Parigi e Francoforte cedono l’1,4%, Milano e Madrid l’1,2% mentre Londra contiene i ribassi allo 0,46%. Negativi anche i future su Wall Street mentre Hong Kong, alle battute finali, cede il 3,3%. In Germania è attesa la pubblicazione dell’indice Ifo di luglio.

La Borsa di Shanghai apre la settimana in forte calo, ai minimi dal 2007. L’indice Composite ha chiuso oggi in calo dell’8,48%, a 3725,56 punti, segnando la performance peggiore in una singola seduta degli ultimi otto anni. I titoli cinesi si sono mossi per tutta la giornata in territorio negativo: Shanghai aveva aperto la seduta pomeridiana in ribasso del 3% dopo la pubblicazione del dato della produzione industriale cinese per il mese di giugno, che ha segnato un calo dello 0,3% su base annua, in controtendenza rispetto al dato di maggio che registrava un avanzamento dello 0,6%su base annua

Parigi e Francoforte cedono l'1,4%, Milano e Madrid l'1,2% mentre Londra contiene i ribassi allo 0,46%. Negativi anche i future su Wall Street mentre Hong Kong, alle battute finali, cede il 3,3%. In Germania è attesa la pubblicazione dell'indice Ifo di luglio.

Shanghai crolla 8,5%, peggior seduta da 2007 - Nuovo crollo per i listini cinesi: la borsa di Shanghai ha perso l'8,48%, nella peggior seduta dal febbraio 2007, quella di Shenzhen il 7%. Il tonfo pone fine a un rally durato tre settimane e alimentato da una serie imponente di provvedimenti governativi. Pesano i timori sull'economia e i dubbi sull'efficacia delle misure anti-bolla di Pechino.

Spread Btp risale a 120 punti base - Lo spread tra Btp e Bund risale a 120 punti base con il rendimento del decennale del Tesoro all'1,88%. Il differenziale tra i titoli di Spagna e Germania è a 123 punti base.

Parigi apre in ribasso (-0,5%) - La Borsa di Parigi apre in ribasso. L'indice Cac 40 perde lo 0,5% a 5.030,2 punti.

Francoforte apre in calo (-0,5%) - La Borsa di Francoforte apre in calo dello 0,5%, con l'indice Dax a 11.289,8 punti.

Londra apre invariata L'indice Ftse 100 è a 6.579,6 punti.

La Borsa di Atene resterà chiusa anche oggi. Lo riferisce il quotidiano Kathimerini online. La Borsa è inattiva da lunedì 29
giugno, giorno in cui il governo ha imposto anche il controllo sul movimento dei capitali negli istituti di credito ellenici. "Di sicuro
la Borsa non riaprirà lunedì, forse martedì", ha detto un portavoce della Borsa. La Banca Centrale greca,il ministero delle Finanze e la 'Consob' di Atene sono in attesa del parere della Bce sulle misure proposte dalle autorità elleniche per consentire di riaprire la Borsa.

Ci si attende inoltre che gli investitori stranieri saranno autorizzati ad effettuare transazioni illimitate. Da parte loro, gli
investitori greci saranno in grado di comprare azioni o con nuovo denaro (in contanti o bonifici dall'estero) o in contanti disponibili nel credito residuo delle mediazioni. Fonti di mercato hanno indicato che le restrizioni potrebbero essere abolite dopo circa una settimana.

La Commissione Ue si aspetta "più riforme per consentire un rapido esborso" della prima tranche del terzo pacchetto di aiuti: lo ha detto una portavoce della Commissione, confermando le voci secondo cui ad Atene sarebbero state chieste altre riforme prima della fine dei negoziati sul nuovo pacchetto di aiuti.

La Troika è arrivata ad Atene e il lavoro per negoziare il Memorandum legato al terzo pacchetto di aiuti è in corso: cosí una portavoce della Commissione Ue.

Il sì è giunto malgrado le divisioni interne di Syriza, il partito del premier Alexis Tsipras. Ampio il numero dei sì (230), ben oltre la maggioranza assoluta dei membri del Parlamento (300). Tsipras nell’intervento in Aula aveva ricordato che approvare le riforme è la condizione necessaria per negoziare un miglioramento dell’accordo cercando "alleanze" in Europa. A sorpresa ha votato sì anche l’ex ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, capovolgendo il no della scorsa settimana. Solo 36 dei 146 parlamentari di Syriza si sono opposti, ma a votare no sono stati soltanto 31 mentre 5 si sono astenuti. Le defezioni si sono dunque ridotte rispetto alle 39 che la settimana scorsa si erano manifestate sulla prima tranche delle riforme.

Sul tavolo, in parlamento, c’erano le modifiche al codice di procedura civile e l’adozione delle regole europee sulla risoluzione delle banche in fallimento. Il sì a queste riforme consentirà di avviare il negoziato con la ex Troika (Ue, Bce e Fmi) e chiudere un accordo sul piano di salvataggio entro la scadenza del 20 agosto, quando Atene dovrà restituire 3,2 miliardi alla Banca Centrale Europea.

Varoufakis ha detto di aver votato sì "soltanto per far guadagnare tempo al governo" e si è detto convinto che l’intesa con i creditori è destinata a fallire.

Immediato e positivo l’effetto sull’euro dell’approvazione del secondo pacchetto di riforme in Grecia. Subito dopo il voto favorevole del parlamento di Atene la moneta unica si è rafforzata sulla piazza di Tokyo, dov’è stata cambiata a 1,0944 contro dollaro e a 135,77 contro yen, in rialzo sullle quotazioni di 1,0926 e 135,44 rispettivamente, della chiusura di New York.Intanto :

Grillo oggi sul suo blog, si sofferma sulla Grecia e attacca: "Era difficile difendere gli interessi del popolo "Un piano B di uscita è essenziale per l'Italia, chiunque sia al governo. Con un enorme debito pubblico ed una economia manufatturiera orientata all'export è da irresponsabili non farsi trovare pronti ad una eventuale uscita non necessariamente forzata da noi ma eventualmente subita da decisioni altrui". E' quanto scrive sul suo blog Beppe Grillo in cui torna anche sul caso greco e sottolinea come, per premier Alexis Tsipras, "rifiutare a priori l'Euroexit" sia "stata la sua condanna a morte".


Grillo, nel lungo post pubblicato sul blog, sintetizza quindi alcuni punti del suo piano B, a partire dal "referendum proposto dal M5S tramite una legge di iniziativa popolare e' uno strumento essenziale. Potrà servire a spiazzare l'avversario e a dare legittimità democratica all'Euroexit". Per il leader del M5S occorre inoltre "usare il nostro enorme debito come minaccia" e "rafforzare le banche. La minaccia di fallimento delle banche e la chiusura dei rubinetti della liquidità è ciò che alla fine ha fatto capitolare Tsipras. Prepararsi alla nazionalizzazione delle banche ed al passaggio ad un'altra moneta e' il modo per non perdere la prima battaglia che dovremo affrontare quando arriverà il momento di staccarci dal bocchettone della BCE. Ogni piano B dovrà dunque prevedere l'introduzione di una moneta parallela che all'evenienza potrà essere adottata per avviare il processo di uscita in maniera soft".

"Era difficile difendere gli interessi del popolo Greco peggio di come ha fatto Tspiras. Solo una profonda miopia economica unita ad una opaca strategia politica potevano trasformare l'enorme consenso elettorale che lo aveva portato al governo a gennaio nella vittoria dei paesi creditori suoi avversari solo sei mesi dopo, nonostante un referendum vinto nel mezzo", sottolinea Grillo osservando: "la Germania è sistematica nella sua strategia: prima crea un nuovo precedente e poi lo utilizza nella battaglia successiva imponendo decisioni via via più invasive della democrazia grazie al 'chi tace acconsente'". E per il leader M5S i precedenti di "Spagna, Irlanda, Portogallo, Cipro, Grecia" hanno l'Italia come "destinatario finale". "Faremmo dunque bene a prepararci con un governo esplicitamente anti euro all'assalto finale del patrimonio degli italiani sempre più a rischio se non ci riprendiamo la nostra sovranità monetaria", conclude il post....Intanto

Le istituzioni (Commissione Ue, Bce e Fmi) hanno effettuato una "rapida valutazione" del voto di stanotte in Grecia e hanno concluso che "le autorità greche hanno attuato legalmente il secondo set di misure concordate con l'Eurosummit in tempo e in modo generalmente soddisfacente": così una portavoce della Commissione Ue.

"Stamattina presto il Parlamento greco ha fatto un altro importante passo verso l'applicazione degli impegni concordati con l'Eurosummit nelle conclusioni del 13 luglio per ricostruire la fiducia tra la Grecia e i partner internazionali", spiega la portavoce della Commissione europea. "Una larga maggioranza di deputati (230 a favore e 60 contro, rispetto ai 229 contro 64 della scorsa votazione) ha adottato il secondo pacchetto di riforme necessarie al progresso dei negoziati sul programma di sostegno alla Grecia", prosegue. "Ora i negoziati sul Memorandum devono proseguire il più rapidamente possibile", conclude la portavoce.

Cosi Il governo Tsipras supera anche la seconda boa sulla strada che porta al nuovo programma di aiuti europeo e riduce, seppur lievemente, la 'ribellione' all'interno di Syriza, portando dalla sua parte persino l'irriducibile Varoufakis, paladino della lotta all'austerità targata Bruxelles. Il Parlamento di Atene dice sì al secondo pacchetto di riforme richieste dai creditori internazionali per riavviare i negoziati sul piano di salvataggio da oltre 80 miliardi. Al termine di un dibattito protrattosi fino a tarda notte, l'esito del voto certifica 230 sì, 63 no, 5 astenuti. Tsipras incassa questo nuovo successo e soprattutto scongiura l'ulteriore indebolimento del suo partito, Syriza, che aveva già registrato l'uscita dell'ala più radicale dopo il voto sulle prime riforme, la settimana scorsa.

Sul tavolo, in Parlamento, c'erano le modifiche al codice di procedura civile e l'adozione delle regole europee sulla risoluzione delle banche in fallimento. Il sì a queste riforme consentirà di avviare il negoziato con la ex Troika (Ue, Bce e Fmi) e chiudere un accordo sul piano di salvataggio entro la scadenza del 20 agosto, quando Atene dovrà restituire 3,2 miliardi alla Banca Centrale Europea. Tsipras, prima del voto, ha ribadito che il compromesso accettato a Bruxelles è stato difficile, ma l'alternativa sarebbe stata la Grexit o il default. Comunque, ha rilevato, il piano garantirà aiuti che copriranno totalmente le esigenze greche per i prossimi tre anni, inoltre darà il via alla discussione sulla ristrutturazione del debito. "Abbiamo lottato e seminato, e vinceremo", ha assicurato il premier. Alla vigilia del voto è tornata a farsi sentire la piazza: il maggiore sindacato del settore pubblico, l'Adedy, è sceso in strada radunandosi in piazza Syntagma "contro il nuovo piano di salvataggio e per ribaltare l'austerità e difendere la sovranità popolare".

Alcuni manifestanti a volto coperto hanno lanciato bombe carta contro la polizia schierata a difesa del Parlamento, ma non ci sono stati contatti. In ogni caso, la rottura con i creditori e le prospettive di fallimento sono al momento scongiurati. E Tsipras continuerà a vivere in un insolito paradosso: eletto a furor di popolo contro la Troika e la ferrea disciplina di bilancio imposta da Bruxelles, adesso il giovane capo di governo di sinistra si ritrova come tifosi - seppur interessati - proprio i vertici europei. Tanto che, in segno di fiducia nei suoi confronti, la Bce ha aumentato la liquidità d'emergenza fornita alla Grecia di altri 900 milioni, come la scorsa settimana. Dall'altra parte della barricata, invece, tutti coloro che gli rimproverano di aver abdicato all'austerità. Come il suo ex braccio destro, Varoufakis. Che tuttavia, al termine di questa lunga notte, gli ha concesso un altro po' di tempo.




Aerei da guerra di Ankara hanno colpito obiettivi dell'Isis oltre il confine con la Siria. L'emittente Trt afferma che quattro jet sono
decollati dalla base aerea sudorientale di Diyarbakir e hanno sparato missili contro obiettivi Isis nel villaggio siriano di Havar, oltre il confine della provincia turca di Kilis. Secondo la tv di Stato, gli aerei non hanno violato lo spazio aereo siriano. Nei raid sono stati uccisi almeno 35 militanti dell'Isis. Lo riferiscono i media turchi anche se la notizia non è stata confermata da fonti ufficiali. Dei raid la Turchia ha informato il regime di Assad riferisce il quotidiano turco Radikal.

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha confermato di aver concesso agli Usa di usare la base di Incirlik, nella provincia
meridionale turca di Adana, per condurre operazioni militari contro l'Isis "entro certe condizioni". La conferma di Erdogan è giunta ore dopo che i jet turchi hanno condotto raid contro l'Isis in Siria. Le azioni di oggi sono i "primi passi" nel combattere l'Isis e continueranno. Lo ha detto il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, dopo i raid condotti da Ankara su obiettivi dello Stato islamico in Siria. Lo riferisce il quotidiano Zaman Daily. Erdogan ha aggiunto che i "gruppi di terroristi" devono abbassare le armi o affrontare le conseguenze, alludendo probabilmente agli arresti che hanno riguardato oltre ai jihadisti anche militanti del Pkk

I raid turchi hanno distrutto tutti gli obiettivi dell'Isis che minacciavano il confine tra Siria e Turchia ha detto il premier turco,
Ahmet Davutoglu, secondo quanto riferisce Al Arabiya

In contemporanea ai raid lanciati dagli F-16 contro militanti in Siria, più di 290 persone sono state arrestate in Turchia in un blitz
anti-terrorismo contro l'Isis e i curdi. Lo riferisce al Arabiya che cita l'ufficio del premier. Nel comunicato si sottolinea che il Paese
"è determinato a combattere tutti i gruppi "terroristici, senza distinzione". Gli arresti fanno seguito ai raid lanciati da Ankara
contro l'Isis in Siria. La Polizia, con l'appoggio degli elicotteri, ha condotto il blitz in diversi quartieri di Istanbul a caccia di
jihadisti, dei membri del Pkk e di altri gruppi terroristici, riferisce il comunicato del governo. L'agenzia Dogan ha poi riferito
che sono stati presi di mira 140 indirizzi in 26 quartieri e che l'operazione antiterrorismo ha coinvolto 5mila poliziotti.


Nel blitz una donna è morta riferisce il quotidiano Hurriyet. La donna, membro del gruppo di estrema sinistra turco Dhkp-c, è rimasta uccisa durante uno scontro con la polizia, mentre gli agenti cercavano di entrare in un'abitazione nel distretto di BağcÕlar per effettuare gli arresti.

Dopo la strage di Suruc la Turchia è piombata in una spirale di violenza. In tre giorni, tre poliziotti e un militare sono stati
assassinati in diversi attacchi rivendicati dal Pkk curdo, che accusa Ankara di aver "collaborato" con i jihadisti nel massacro dei 31 volontari diretti a Kobane. Il Pkk ha anche ucciso un militante dell'Isis a Istanbul e, secondo gli inquirenti, un membro degli
Hezbollah curdi, che hanno risposto con diversi assalti armati alle sedi del partito filo-curdo Hdp, innescando così anche la miccia di uno scontro interetnico. Tutto questo mentre al confine con la Siria scambi d'artiglieria tra esercito di Ankara e miliziani dell'Isis hanno causato un morto su entrambi i fronti. Una situazione sempre più esplosiva, in un momento in cui la Turchia resta ancora senza governo e rischia di andare a elezioni anticipate.

In un comunicato, l'ufficio del premier Ahmet Davutoglu ha spiegato che i bombardamenti sono durati circa cinque minuti e che gli aerei non sono entrati nello spazio aereo della Siria. I raid sono stati compiuti mentre Davutoglu era impegnato in un incontro notturno sulla sicurezza.

L’operazione antiterrorismo ha interessato anche la provincia di Sanliurfa, dove si trova Suruc, dove, lunedì scorso, è stato compiuto un attacco kamikaze che ha provocato la morte di almeno 32 persone.
Secondo l’agenzia di stampa ufficiale Anadolu, nella provincia, sono state arrestate 35 persone legate al Pkk. Un blitz è scattato anche nella stessa Suruc, ma non è chiaro al momento se abbia portato ad arresti. Dalle prime mosse compiute dalla Turchia, pare che più che combattere lo Stato islamico si voglia tentare di far fuori definitivamente il "problema" curdo, anche perché non ci si deve dimenticare che, in passato, il governo turco ha favorito lo Stato islamico proprio in funzione anti-curda.

I raid partiti dalla Turchia, ha commentato il primo ministro turco, Ahmet Davutoglu, hanno distrutto tutti gli obiettivi che minacciavano il confine turco-siriano. Ha poi aggiunto che le operazioni andranno avanti. Il presidente Erdogan ha aggiunto che si tratta solo dei "primi passi" nella lotta contro l'Isis.

La rete dello Stato islamico si insinua tra le pieghe della società italiana. Questa mattina sono stati messi a segno altri due arresti eccellenti: due immigrati, un tunisino di 35 anni e un pachistano di 27 anni, sono finiti in manette a Brescia con l'accusa di "associazione con finalità di terrorismo anche internazionale" e di "eversione dell’ordine democratico".

I due presunti terroristi arrestati oggi parlavano di colpire la base militare di Ghedi, nel Bresciano, e di altri obiettivi in Italia. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Milano Maurizio Romanelli. I due pensavano di addestrarsi militarmente "in territorio siriano" e avevano scaricato dalla rete un manuale per i 'mujahidin occidentali'. Il tunisino e il pakistano avevano i documenti in regola e vivevano in Italia da anni, in particolare nel Bresciano, a Manerbio.

Le indagini, condotte dagli uomini della Digos e del servizio Polizia postale, hanno permesso di accertare che i due, sostenitori dell'Isis, svolgevano continuativa attività di istigazione pubblica in rete. I due arrestati sono un tunisino e un pakistano che aveva creato l'account twitter 'Islamic_State in Rom' e progettavano azioni terroristiche.

Le ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal gip Elisabetta Meyer. I due avevano i documenti in regola e vivevano in Italia da anni e in particolare nel Bresciano, a Manerbio. Uno dei due risulta residente a Milano ma è domiciliato nella cittadina in provincia di Brescia. Le foto con messaggi minacciosi a firma 'Islamic State' sullo sfondo di alcuni luoghi-simbolo italiani, a Roma e Milano, che i due avrebbero fatto circolare su un profilo twitter, erano già emerse circa tre mesi fa, a fine aprile.

Il pakistano e il tunisino arrestati nel corso del blitz antiterrorismo della Digos di Milano e della Polizia postale parlavano tra loro in italiano, non avendo un'altra lingua comune in cui esprimersi. E' quanto emerge dalle indagini, che si sono avvalse anche di intercettazioni, coordinate dal procuratore aggiunto di Milano Maurizio Romanelli e dal pm Enrico Pavone.

I due arrestati, da quanto si è saputo, lavoravano da anni in Italia, uno come operaio e manovale e l'altro nel settore delle pulizie. L'indagine è stata rapida, è scattata circa tre mesi fa dopo le prime segnalazioni della Polizia postale su quei messaggi minatori online ed ha portato stamani agli arresti. Il 26 aprile scorso, infatti, avevano iniziato a circolare sul web foto con testi minatori e di propaganda jihadista il cui messaggio, in sostanza, era "siamo nelle vostre strade", ossia si sosteneva che l'Isis era arrivato anche a Roma e Milano. "Siamo nelle vostre strade. Siamo ovunque. Stiamo localizzando gli obiettivi, in attesa dell'ora X": questi i messaggi, scritti a penna su dei foglietti in italiano, arabo e francese e tenuti in mano probabilmente dalla stessa persona che scattava la foto. Sullo sfondo diversi scorci, dal Colosseo, al Duomo fino alla stazione di Milano. In un caso, sotto la scritta 'Islamic State in Rome' appare anche il nome di Omar Moktar. Si tratta di un leader di Al Qaeda, ma anche del cosiddetto 'Leone del Deserto', il famoso eroe nazionale libico che condusse negli anni '20 la guerriglia anticoloniale contro gli italiani.

Il tunisino aveva creato su Twitter l'account Islamic_State_in_Rom e, insieme al complice pachistano, progettava azioni terroristiche sul territorio italiano. Nel corso dell'operazione contro il terrorismo internazionale denominata "Bay’a", la polizia postale è riuscita a risalire a decine di messaggi minacciosi a firma Islamic State che avevano sullo sfondo alcuni luoghi-simbolo di Roma e Milano. 

I due terroristi lavoravano come operai in un’azienda della Bassa bresciana. Lassad Briki, nato il 12 febbraio 1980a Kairouan (Tunisia), risiedeva a Manerbio. In questo paesino in provincia di Brescia è stato raggiunto da Muhammad Waqas, nato il 16 agosto 1988 a Gujirat (Pachistan). Pare che non fossero legati ad alcun gruppo ma che si muovessero da soli. "I due pensavano di addestrarsi militarmente in territorio siriano - ha spiegato il procuratore aggiunto di Milano Maurizio Romanelli - erano consapevoli di non avere un addestramento militare consolidato".


La raffica di arresti degli ultimi mesi stanno riportando alla ribalta il dibattito politico sulla costruzione di nuove moschee. Se a Firenze il sindaco Dario Nardella tira dritto sull'apertura di un nuovo luogo di culto, a Milano il centrodestra si prepara ad alzare le barricate. Fratelli d'Italia ha chiesto a Pisapia di chiudere il bando che viola ben due leggi regionali. "Ricordiamo i dieci jiahdisti presi meno di un mese fa, ricordiamo la ragazza italiana e la sua famiglia convertiti alla guerra santa - tuona De Corato - dove si sono convertite queste persone? Dove pregavano?". In molti casi le moschee possono, infatti, diventare luoghi di ritrovo per i terroristi. Per garantire il più possibile la sicurezza, la Regione Lombardia ha varato la legge sui luoghi di culto. "Il centrosinistra che governa Milano non vede l’ora di aprire due moschee - conclude De Corato - ma aprire adesso nuove moschee è una follia".

Anche Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, chiede "un giro di vite" sulle moschee. "Se questo è il modello di accoglienza tanto auspicato da Renzi e dal centrosinistra, non possiamo dormire sonni tranquilli - continua - per chi non lo avesse ancora capito, il prossimo passo, nel nome dell’integrazione islamica, sarà la nascita di un partito in grado di condizionare in maniera forte e diretta le politiche del Paese che più di ogni altro, per collocazione geografica, è maggiormente vulnerabile all’islamizzazione".

 

Anche Firenze potrebbe vedere, già nei prossimi mesi, la costruzione di una nuova moschea. Il centrodestra ha già chiesto di sentire i cittadini, attraverso un referendum, per capire come la pensano. Una prova di democrazia che Nardella non ha alcuna intenzione di appoggiare. "Non è mai stato fatto un referendum per aprire una chiesa o un luogo di culto - tuona il primo cittadino di Firenze - altrimenti lo dovremmo fare con ebrei, copti, ortodossi e cristiani...". E sfida il centrodestra a considerare la moschea un'occasione di "arricchimento del contesto culturale ed interreligioso della città e non uno strumento di lotta politica da parte dei musulmani".

 

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