Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Martedì, 14 Maggio 2024

Le opere di Bach: gli eff…

Mag 02, 2024 Hits:385 Crotone

In città l'ultima tappa d…

Apr 30, 2024 Hits:418 Crotone

Convegno Nazionale per la…

Apr 23, 2024 Hits:630 Crotone

L'Associazione "Pass…

Apr 05, 2024 Hits:1051 Crotone

Ritorna Calabria Movie Fi…

Apr 03, 2024 Hits:1050 Crotone

La serie evento internazi…

Mar 27, 2024 Hits:1424 Crotone

L'I.C. Papanice investe i…

Mar 01, 2024 Hits:1693 Crotone

Presentato il Premio Nazi…

Feb 21, 2024 Hits:1797 Crotone

A conclusione del Convegno Pastorale diocesano, il Vescovo di Noto, Mons. Antonio Staglianò ha esortato tutti gli operatori pastorali a farsi “Esploratori della misericordia” in un rinnovato atto catechistico e in una “predicazione itinerante”, per costruire insieme – Vescovo e Presbiteri – comunità di parrocchie realmente missionarie, capaci di esprimersi sulla scena della storia come porte aperte agli ultimi e alla solidarietà.

Il prelato netino ha invitato tutti a mettersi in ascolto obbediente agli appelli di Papa Francesco

Incarnando una nuova vivacità cattolica che lo stesso Pontefice sta “a poco a poco”, “pezzo dopo pezzo” riedificando, avviando di fatto una “rivoluzione” e “cambiamento”. Questo “vescovo di Roma” – ha detto Staglianò – “si affianca, si avvicina, telefona, risponde alle lettere, s’intrattiene, relativizza le forme e le formalità, punta all’essenziale, alla misericordia e all’amore concreto, per una Chiesa più povera e dei poveri, “ospedale da campo” nel quale curare le ferite di quanti sono afflitti, disperati, disillusi, vilipesi, offesi nella loro umanità, nella loro dignità di essere umani”.

In obbedienza a Papa Francesco - ha sottolineato il Vescovo - “apriamo i conventi chiusi alla solidarietà” a cominciare dal Seminario diocesano

“Pensate al dramma di tante persone che giungono in questi giorni sulle nostre coste nella speranza di trovare qualcuno che non li rigetti in mare e li faccia morire. Pensate alle persone provenienti dall’Eritrea che l’altro ieri erano solo salme distese sulla nostra spiaggia di Sampieri o alla tragedia che si sta consumando a Lampedusa proprio in queste ore (centinaia sono i morti e i dispersi). A questo punto il Vescovo ha posto una domanda seria ed inquietante: che fare? E’ un interrogativo che dobbiamo porci come credenti in Cristo e dunque si formula così: che cosa Dio in Gesù ci chiede di fare? Vorremo allora con coraggio e profezia accogliere il monito del nostro amato Papa Francesco: “aprite i conventi chiusi” e testimoniate la solidarietà. Sì, abbiamo il coraggio di “aprire i conventi chiusi” – ha esclamato il prelato - : chiedo a tutti questo grande coraggio. Dobbiamo prepararci e meglio di quanto fino ad ora abbiamo fatto ad accogliere e comunicare, a testimoniare il vangelo come accoglienza della vita e fratellanza per la comune appartenenza alla specie umana.

Mons. Staglianò ha dunque chiesto ai suoi più stretti collaboratori di “adoperarsi per individuare sul nostro territorio diocesano “strutture di accoglienza” che appartengano alla Diocesi o alle famiglie private (ognuno di noi può essere un “convento da aprire” per qualcuno di loro), a cominciare dal Seminario diocesano di Noto che ha una grande ala ancora “chiusa e fatiscente”. Soprattutto però “attrezziamoci umanamente” per essere capaci di accoglienza fraterna, con amore e grande apertura di cuore, per dire a tutti e specialmente a questi nostri fratelli che Dio è Padre di Tutti, che in Gesù Dio è amore, solo amore”.

Desidero le “sentinelle” e gli “esploratori della misericordia”

Per questo il Vescovo si auspica che nella sua Diocesi nascano delle “sentinelle” e si costituiscano “esploratori della misericordia”. Per questo – ha proseguito Staglianò – la metafora dell’ospedale da campo proposta a noi dal Papa che ben interpreta il servizio del buon samaritano che la Chiesa deve incarnare. E’ necessario però che venga interpretata nella “spinta missionaria” che Papa Francesco sta imprimendo a tutte le iniziative delle Chiese locali. In realtà – ha posto l’accento il prelato - il “campo” è il mondo e dunque è il mondo, in ogni suo aspetto, in ogni sua dimensione (territoriale ed esistenziale) che va considerato. Questo spinge alla missione che qui vogliamo concepire come “esplorazione” del disagio e delle povertà, da individuare, da stanare, da scoprire (qualora fossero mascherate). La nostra Chiesa locale si dovrà dunque dotare, oltre che di sentinelle, anche di esploratori. Per questo – evidenzia il Vescovo – ho voluto in Diocesi le comunità di parrocchie che sono state pastoralmente progettate per questo: per sviluppare sinergia e comunione pastorale, ma soprattutto spinta missionaria verso le periferie esistenziali che oggi – consapevolmente o inconsapevolmente - invocano la nostra presenza affettuosa e misericordiosa.

Abbiamo bisogno di cristiani adulti, formati, - ha esclamato con determinazione il Vescovo - che siano capaci di assumersi responsabilità nell’evangelizzazione, perché anzitutto vogliono convertirsi da maestri in testimoni.

Il Vescovo Staglianò si augura che la Chiesa che è in Noto si renda capace di rinnovare l’atto catechistico. “Potremmo rinnovare l’atto catechistico in parte così: i nostri ragazzi potrebbero ricevere la catechesi dell’iniziazione cristiana dai genitori che si organizzerebbero anche nelle zone di una città (che sono pure poiché territorio umano, “parrocchia”). La parrocchia forma i catechisti per la famiglia e verifica quanto i genitori hanno fatto (mensilmente!) organizzando percorsi formativi nei quali stringere fortemente il legame tra insegnamento ricevuto e gesti testimoniali di carità solidarietà, amicizia, fraternità, comunione”.

Il catechista per Staglianò è la figura adulta del credente - non più semplicemente “collaboratore” dei parroci, ma “corresponsabile” dell’evangelizzazione. Abbiamo bisogno di adulti nella fede che mostrino al vivo (ecco il senso giusto della testimonianza) che questa buona notizia è vera perché si vede in loro. Penso in questa direzione tutti voi – ha affermato il Vescovo - vorrei convocare in una sorta di predicazione itinerante.

 

Vescovo_di_Noto

 

Giovedì 3 ottobre 2013 alle ore 20,45 a termine del Convegno Pastorale Diocesano tenuto da don Armando Matteo presso la Chiesa Madre di Ispica dal tema: “Lasciarci educare dalla misericordia di Dio nella quotidianità con particolare attenzione alla famiglia, ai giovani e alla città degli uomini”, il Vescovo di Noto, Mons. Antonio Staglianò, ha annunciato le nuove nomine pastorali in coerenza al progetto sulla mobilità del clero iniziato già da qualche anno e voluto dal Vescovo per rispondere sempre meglio alla necessità di una pastorale più vivace, dinamica e incisiva. Il Vescovo dopo aver dato lettura delle nomine, sotto elencate, a concluso il suo discorso rivolgendo queste parole all’assemblea: “Sono grato al clero per la disponibilità che mi hanno offerto nell’avviare questo percorso di “cambio di destinazione o di servizio” che vedrà la Diocesi arricchirsi di carismi e testimonianze di fede esemplare. Invoco volentieri su tutti e sulle comunità che vi accoglieranno la benedizione di Dio perché la vostra docilità e ubbidienza alla Chiesa possa contribuire alla diffusione del Regno di Dio e a una ricezione più fruttuosa del vangelo”.

 Qui di seguito le nomine pastorali:

NOTO

 

 

 

Il Direttore UCS

Don Rosario Sultana

Don Rosario Sultana

Parroco della parrocchia del Carmine; Vicario foraneo del Vicariato di Noto

 

 

 

Don Adriano Minardo

Parroco delle parrocchie rurali di Rigolizia e S. Lucia; insegnante di Teologia Dogmatica presso lo Studio Teologico S. Paolo di Catania

 

 

 

 

 

Don Gianni Donzello

Parroco della parrocchia S. Maria Scala del Paradiso

 

 

Mons. Thomas

Amministratore parrocchiale di S. Antonio Abate; collaboratore pastorale della Cattedrale; Assistente spirituale delle Confraternite di Noto.

 

 

Don Gabriele Di Martino

Segretario della Visita Pastorale e insegnante di latino e greco presso il Propedeutico; vicario parrocchiale presso la parrocchia S. Giovanni Battista in Avola; segretario generale della Curia e Bibliotecario della Biblioteca del Seminario.

 

 

Sem. Alessandro Paolino

Assistente del Propedeutico; membro della redazione “La Vita Diocesana”

 

 

Don Manlio Savarino

Segretario vescovile

 

 

Don Palacino

Parroco S. Isidoro in Testa dell’Acqua

 

 

 

 

 

 

 

 

MODICA

 

 

 

 

 

Don Gianni Roccasalvo

 

Vicario Parrocchiale presso la Comunità delle parrocchie S. Cuore e Madonna delle lacrime

 

 

Fra Antonello Abate

Parroco della parrocchia S. Giuseppe in Zappulla

 

 

Don Fidone Michele

Parroco SS. Redentore in Quartarella

 

 

Seminarista Giorgio Cicciarella

In servizio pastorale presso la parrocchia Sacra Famiglia in Frigintini

 

 

 

 

 

Seminarista Giuseppe Di Stefano

In servizio pastorale presso la parrocchia S. Anna

 

 

ISPICA

 

 

Don Paolo Gradanti

Parroco moderatore delle parrocchia S. Giuseppe e Chiesa Madre

 

 

Don Mario Gugliotta

Co-parroco presso la parrocchia S. Giuseppe Chiesa Madre

 

 

AVOLA

 

 

Don Enzo Iacono Isidoro

Co-parroco presso la parrocchia Carmine

 

 

Don Gabriele Di Martino

Vicario Parrocchiale presso la parrocchia S. Giovanni Battista

 

 

 

 

 

ROSOLINI

 

 

Don Bruno Carbone

Parroco moderatore della Comunità di parrocchie SS. Crocifisso e Chiesa Madre.

 

 

Don Stefano Trombatore

Parroco moderatore della Comunità di parrocchie S. Caterina e Cuore Immacolato di Maria

 

 

Don Alessandro Spatola

Co-parroco presso la Comunità di parrocchie S. Caterina e Cuore Immacolato di Maria

 

 

Don Paolo Solimano

Vicario parrocchiale della Comunità di parrocchie SS. Crocifisso e Chiesa Madre

 

 

Seminarista Giovanni Vizzini

In servizio pastorale presso la Comunità di parrocchie SS. Crocifisso e Chiesa Madre

 

 

Don Leonzio

Cappellano del Monastero della Visitazione e vicario parrocchiale presso la Comunità di parrocchie SS. Crocifisso e Chiesa madre

 

 

POZZALLO

 

 

 

 

 

Don Michele Iacono

Parroco moderatore in solidum delle parrocchie S. Paolo e S. Maria di Porto Salvo

 

 

Don Pietro Agosta

Co-parroco delle parrocchie S. Paolo e S. Maria di Porto Salvo

 

 

Don Davide Lutri

Vicario Parrocchiale della Comunità di parrocchie Porto Salvo e S. Paolo

 

 

SCICLI

 

 

 

 

 

Seminarista Roberto Avola

In servizio pastorale presso la parrocchia SS. Salvatore in Iungi.

Don Gaetano Colombo Andrà in Africa nella Diocesi gemella di Butembo Beni

 

 

locandina Muri a Secco

 

Il Centro studio ibleo lancia un corso (responsabili il prof. Angelo Zimmitti e l'architetto Gianluigi Marotta) finalizzato alla conoscenza dei saperi tecnici e pratico-applicativi legati alla realizzazione dei muretti a secco seguendo le antiche tradizioni di manifattura

I muretti a secco e i terrazzamenti caratterizzavano, e contraddistinguono ancora oggi, il paesaggio rurale degli Iblei. Sotto l'aspetto ecologico, rivestono un ruolo importantissimo, fungendo da microhabitat oltre che da micro-corridoi ecologici per molte specie animali e vegetali.

«Gran parte delle aree terrazzate a muri a secco - affermano i responsabili del progetto - versano in stato di abbandono subendo fenomeni di degrado sempre più intensi, essendo venuta a mancare la mano dell'uomo, lo strumento che per secoli ha provveduto alla loro sorveglianza e continua manutenzione».

Una morfologia alterata. Le competenze e abilità proposte nel corso sono di carattere tradizionale ma possono avere una nuova e strategica spendibilità, sia nell'ambito degli interventi di riqualificazione del paesaggio e del patrimonio rurale, sia nel settore edilizio e del giardinaggio, come elementi di arredo di spazi verdi pubblici e privati, diventando una reale opportunità professionale.

Chissà se, in tempi di crisi, potrebbero davvero ricomparire le figure, ormai quasi estinte, dei "murassiccari".

«Al corso, che inizia a novembre - dice il presidente del centro studi, Giuseppe Garro – presso il l’Orto Monastico del Convento dei Frati Cappuccini di Sortino, prenderà parte anche il saggista Paolo Tiralongo, che scrisse sul'architettura dei muri a secco degli Iblei».

Il fascino e la magia dei muri a secco sono destinati a rifiorire.

«C'è un’opportunità - chiosa - per la creazione di cooperative dedicate al settore delle pietre su pietre».

 

 

Ben 7 progetti presentati dai giovani del Comune di Ferla per aderire all’ “Avviso pubblico per la presentazione dei progetti attuativi degli interventi 1, 2 e 3 delle Schede Intervento “Giovani protagonisti di sé e del territorio (CreAZIONI giovani) della Regione Siciliana”. Lo dichiara orgogliosamente il sindaco del centro ibleo Michelangelo Giansiracusa.
La Regione Siciliana con l’accordo “CreAZIONI Giovani” vuole riconoscere il giusto spazio al talento, al merito e alle capacità delle giovani generazioni per fare dei giovani siciliani il principale elemento di trasformazione dei propri contesti locali” - cita Giansiracusa – “I giovani ferlesi dimostrano di aver colto il senso profondo di questo progetto presentando ben 7 progetti in cui si vuole esaltare il sapere tradizionale ma anche i sapori, le tradizioni, la cultura della legalità e la comunicazione”. Le associazioni che si costituiranno lavoreranno sui tre cardini dell’avviso: “GiovaniTalenti”, “TradizionalMENTE” e “Giovani e legalità” e approfondiranno i temi dell’enogastronomia tipica con le conserve e l’olio, della cultura della legalità, dei nuovi mezzi di comunicazione e delle tradizioni come la ripresa dell’uso della parlata locale e dello studio del dialetto galloitalico che è un unicum nel territorio.
I progetti che sono stati presentati sono i seguenti: "Giovani e nuove forme forme di illegalità" dell’ associazione "Nuova etica"; “Antichi Saperi e Culture Popolari” dell’Associazione “Antichi Saperi”; “Conservare per Valorizzare” dell’Associazione “ Iblea Sapori”; “Nuovi Linguaggi di Comunicazione Visiva” dell’ Associazione “FotoGrafica”; “Alla Ricerca dell'Oro degli Iblei” dell’ Associazione “Oro degli Iblei”; “Echi… di memoria” dell’Associazione “Elios”; “Galloitalico: saperi e sapori” della “Elios”.

parte_dei_collaboratori_della_equipe_del_centro_studio_ibleo

 

Si è concluso, per il terzo anno consecutivo, il progetto “Lungo le tracce di Paolo Orsi” che ha visto protagonista  la equipe scientifica del Centro Studio Ibleo - coordinata dal Presidente l’Antropologo Giuseppe Garro e dall'Archeologo Santino Alessandro Cugno - insieme ai Comuni di Ferla e di Cassaro, col patrocinio dell'Assessorato ai Beni Culturali della Regione Siciliana e dell'UNESCO e la  collaborazione dell'Università degli Studi Kore di Enna.

Per il Castel di Lega, sito su territorio di Ferla, gli studiosi del Centro Studio hanno continuato - dal 26 al 30 Agosto - a rilevare e a documentare, con disegni e fotografie, le strutture murarie visibili  in superficie: “attraverso le quali - asserisce l'Archeologo Santino Alessandro Cugno - abbiamo sviluppato una prima base planimetrica dell’area e in particolare della parte sommitale del sito fortificato, che verosimilmente si articolava su più livelli lungo tutto il rilievo montuoso e doveva essere attrezzata di numerose postazioni di guardia. L'importanza dell'area archeologica è tale che meriterebbe interventi di pulizia, conservazione e valorizzazione delle emergenze archeologiche ivi conservate”.

Per il Castello di Cassaro, invece, la ricognizione, effettuata dal 2 al 6 di Settembre, ha permesso agli studiosi di visionare alcune grandi cisterne e cameroni controllando lo stato di conservazione e di degrado del sito per mezzo di schedature di rischio degli edifici in stato di rudere.

Secondo la Prof.ssa Flavia Zisa, presidente del corso di laurea in Archeologia del Mediterraneo dell'UniKore, “L'iniziativa dei Centro Studi Ibleo ha ormai una sua storia di tutto rispetto che si inserisce con solida dignità scientifica nel quadro degli studi sull'area. I risultati emersi in questa stagione, integrati a quelli delle edizioni passate, contribuiscono ad arricchire la conoscenza di un territorio ad alto interesse storico, archeologico ed antropologico. L'approccio proposto stimola ulteriormente  l'interesse del Corso di Laurea in Archeologia del Mediterraneo della Kore ad affiancare e supportarne scientificamente gli sviluppi, consolidando per il futuro la positiva e proficua collaborazione avviata nella stagione di studi appena conclusasi”.

Lo studio effettuato - sostiene Giuseppe Garro - non solo ci permette di cogliere a fondo alcuni aspetti della cultura medievale dei paesi Iblei ma cerca di comprenderli a partire dai dati che via via sono inseriti all'interno del Catalogatore dei Beni Culturali Minori Iblei, che in questi anni stiamo cercando di ampliare, per una utile e corretta comprensione delle ricchezze antropologiche e culturali presenti nell'area Iblea”.

"L'iniziativa del Centro Studio è meritevole e di grande interesse - conclude Michelangelo Giansiracusa, Sindaco di Ferla e Presidente dell'Unione dei Comuni Valle degli Iblei - e le nostre amministrazioni saranno sempre al fianco degli studiosi che hanno deciso di investire le proprie energie e competenze per il nostro territorio. Metteremo a disposizione degli spazi adeguati al Centro Studio Ibleo per le loro attività scientifiche e di studio”.

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI