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Venerdì notte dopo un  lungo dibattito il Coniglio comunale ha approvato con un voto quasi unanime e con il parere positivo di tutti i gruppi consiliari, ad eccezione del Pd e di Ora Palermo che si sono astenuti, la proposta della Giunta comunale  per la creazione della nuova Società che gestirà la raccolta dei rifiuti e l'igiene ambientale in città: Rap - Risorsa Ambiente Palermo.

Grazie a questo provvedimento del Consiglio comunale, l'Amministrazione Comunale potrà ora formalizzare, come anticipato nei giorni scorsi alle Organizzazioni sindacali, la proposta di affitto con diritto di prelazione del ramo di azienda di Amia e Amia Essemme per la gestione dei  tutti i servizi connessi alla pulizia della città (spazzamento, manutenzione del verde, raccolta e conferimento dei rifiuti, organizzazione e promozione della differenziata, gestione della discarica di Bellolampo, ecc).

La nuova Azienda si occuperà anche del monitoraggio e della manutenzione straordinaria delle strade.

"Il risultato del voto - ha detto il Sindaco Orlando - dimostra la bontà della proposta politica e tecnica avanzata dall'Amministrazione comunale che non comporterà un aumento di spesa per le casse comunali e garantirà i livelli occupazionali dei dipendenti, permettendo una maggiore e migliore integrazione e coordinamento dei servizi con le altre Aziende e con gli uffici comunali"

Nel corso del dibattito era stato presentato un emendamento che prevedeva la possibilità di esternalizzare il servizio. A tale possibilità il Sindaco si è nettamente opposto "perchè - ha detto - pretendo che l'Amministrazione comunale si assuma davanti ai cittadini una responsabilità e il dovere in prima persona di garantire servizi efficienti e che lo faccia con strumenti pubblici. Il Consiglio comunale con il suo vuoto - conclude  Orlando - ha respinto quell’emendamento, cosi come ha mostrato di non condividere tecnicamente e politicamente i rilievi che erano stati mossi dai Revisori dei Conti".

Intervento di manutenzione straordinaria delle pavimentazioni e delle reti tecnologiche di sottosuolo nell'area della Vucciria. Previsti interventi per circa 2.4 milioni di euro in 2 anni.

L’area di intervento, ubicata all’interno del Mandamento Castellammare nel Centro Storico di Palermo, include lo storico mercato della Vucciria, le sedi stradali di vicolo S. Eligio, piazza S. Eligio, via Argenteria Vecchia, tratti di via Argenteria Nuova, piazza Garraffello, via della Loggia, via Garraffello,  via Terra delle Mosche, via dei Cassari, Piazza e vicolo Tarzanà, i cortili I° e II° Tarzanà e via Francesco Matera, per complessivi 5.000,00 mq di sede stradale.
Il progetto prevede opere di realizzazione delle pavimentazioni in acciottolato e recupero ed integrazione del basolato esistente, revisione e razionalizzazione della rete di drenaggio delle acque nere e delle acque meteoriche, realizzazione della rete dell’impianto di pubblica illuminazione AMG con dorsali sottotraccia e linee principali interrate, oltre all’integrazione della sottorete gas AMG, la predisposizione e il potenziamento delle reti elettriche e telefoniche con interramento dei tracciati e delle linee principali esistenti.

Stato attuale delle pavimentazioni

Quasi tutte le vie sopracitate sono pavimentate con basolato di pietra calcarea grigia tipo “Billiemi” e calcarei similari, ad eccezione di Piazzetta Tarzanà e cortili, un tempo acciottolati, oggi ricoperti da strati di asfalto. Da una attenta osservazione dell’intero contesto, si è evidenziato uno stato generale di degrado e vetustà diffuso riguardante tutti gli spazi, dovuto  principalmente alla circolazione veicolare, alla sosta indiscriminata ed all’esecuzione impropria di interventi di ripristino: rappezzi in asfalto effettuati a seguito di riparazioni o di rifacimenti di reti e sottoservizi, che hanno definitivamente stravolto le superfici originarie cancellando l’immagine storica dell’area.

Descrizione degli interventi previsti

Le pavimentazioni esistenti in basolato misto “Billiemi” e calcareo nell’area oggetto dell’intervento, saranno rimosse e recuperate. Nelle vie dei Cassari, S. Eligio, Argenteria Vecchia e nelle piazze Garraffello e S. Eligio, verrà riutilizzato esclusivamente il basolato antico spicconato a mano; le vie della Loggia, Garraffello, tratto Terra delle Mosche, tratto via dei Materassai e via Francesco Matera saranno collocate basole calcaree nuove aventi caratteristiche similari a quelle esistenti. La piazzetta e vicolo Tarzanà e cortili adiacenti, attualmente asfaltati, saranno pavimentati con selciati regolari di acciottolato e guide in pietra calcarea grigia con finitura spicconata. I marciapiedi esistenti saranno dismessi, sagomati con nuova orlatura e pavimentati con nuove basole quadrate bocciardate. La via Argenteria Nuova (pavimentata con intervento del 1995) sarà soggetta soltanto ad un intervento di manutenzione della pavimentazione nei tratti rovinati.

L’importo complessivo dell’intervento (compreso le somme a disposizione dell’Amm.ne), è pari a € 2.240.000 e si prevede che i lavori durino circa due anni dopo la consegna a seguito di gara d'appalto pubblica. I fondi sono residui di vecchi finanziamenti regionali

"Il complesso di questi interventi - afferma l'Assessore Agata Bazzi - servirà a restituire ad una vasta area della Vucciria il suo aspetto più caratteristico, unendo allo stesso tempo la realizzazione di importanti lavori di infrastrutturazione con la realizzazione e l'ammodernamento delle reti di servizio."

Il Sindaco ha sottolineato il valore storico e culturale dell'intervento, oltre che quello materiale "perché con questo intervento si mette un freno al degrado di un'area che è storicamente simbolo della città e allo stesso tempo si forniscono strumenti di ammodernamento dell'area, indispensabile per favorirne la vivibilità da parte dei cittadini."

L’ultimo concerto di musica sacra alla cattedrale è l’occasione per promuovere il tour sui tetti della cattedrale, lanciato dal parroco Filippo Sarullo: “E’ una nuova opportunità che offriamo ai turisti e ai palermitani per guardare la catttedrale e la città da un’insolita e suggestiva prospettiva”. Il Coro “V.Bellini” del Conservatorio, diretto dal M° Vincenzo Marino, proporrà “Funeral Sentences for Queen Mary” di Henry Purcell.

Ultimo concerto di musica sacra sabato 13 luglio alle ore 19 alla cattedrale.
Il concerto sarà proposto per la prima volta, sul terrazzo della cattedrale.
“Vogliamo lanciare la proposta di visitare la cattedrale attraverso i tetti – dice il parroco della cattedrale Filippo Sarullo. E’ una nuova opportunità che offriamo ai turisti e ai palermitani per guardare la cattedrale e la città da un’insolita e suggestiva prospettiva”.

Il pubblico potrà assitere al concerto dal Piano della cattedrale.
L’ingresso è libero. Sarà presente l’arcivescovo di Palermo, cardinale Paolo Romeo che assisterà allo svelamento della statua della santa posta sul carro. Il Coro “Vincenzo Bellini” del Conservatorio, diretto dal M° Vincenzo Marino, proporrà Funeral Sentences for Queen Mary” di Henry Purcell.

Il Coro del Conservatorio “V. Bellini” di Palermo nasce nel 2007 grazie all’impegno di Nunzio Scibilia, docente di Direzione di Coro e direttore artistico del gruppo, e di Roberto Petralia, docente di Esercitazioni Corali e maestro all'organo in occasione delle esibizioni dell'ensemble. Negli anni successivi il coro si distingue per la varietà del repertorio proposto che spazia dalla musica sacra a quella profana di diverse epoche musicali.

Sono state circa 30 le cooperative edilizia, in forma singola o associata, che hanno risposto all'avviso pubblicato dal Settore Urbanistica per la realizzazione di interventi di edilizia cooperativa sociale in aree fortemente degradate o aree industriali dismesse.
In totale sono stati proposti 11 interventi per un totale di oltre 1.400 nuovi alloggi.

L'avviso era stato pubblicato lo scorso 4 giugno, a seguito del provvedimento adottato dal Consiglio Comunale su proposta della Giunta, che ha previsto la possibilità di realizzare interventi di edilizia cooperativa in aree industriali dismesse o aree fortemente degradate del Centro Storico.
Le cooperative e le imprese interessate, dovranno dimostrare di voler utilizzare il finanziamento pubblico in aree del centro storico o nelle zone nelle quali insistono edifici già realizzati dismessi da almeno tre anni, ovvero su edifici industriali con le stesse caratteristiche ricadenti in altre zone.
Gli edifici devono essere stati realizzati prima del 1997.

"Questo risultato non è certo definitivo - spiega l'Assessore Tullio Giuffrè - perché adesso l'Ufficio Urbanistica provvederà ad esaminare le istanze al fine di valutarne l'idoneità e procedere a predisporre i successivi stadi di progettazione degli interventi.
Certamente però questo primo risultato indica in modo chiaro che si può elaborare un piano per l'edilizia sociale non condizionata dalla proprietà, favorendo il recupero dell'edilizia esistente fortemente degradata sia nel centro storico che in aree ex industriali oggi abbandonate e dando un impulso per la ripresa del mercato del lavorolegato all'edilizia, oggi in fortissima crisi."
"In ogni caso - conclude l'Assessore - nelle prossime settimane valuteremo, dopo aver preso in esame le proposte già arrivate, la possibilità di una riapertura dei termini che dia la possibilità anche ad altre cooperative di manifestare il proprio interesse."

'Questo provvedimento - afferma il Sindaco Leoluca Orlando - è una perfetta sintesi della filosofia ispiratrice dell'Amministrazione comunale: unire interventi di emergenza e progetto. Grazie al lavoro svolto dagli uffici del polo tecnico e del centro storico infatti, stiamo programmando una risposta strutturale al problema della casa e stiamo anche rimettendo in moto un importantissimo settore della nostra economia. Questa volta però c'è una grande bellissima novità rispetto al passato: nuova edilizia non è sinonimo di aggressione al territorio e all'ambiente, ma è anzi sinonimo di tutela del patrimonio e di politiche sociali.'

Quello a cui hanno risposto le 30 cooperative è in ogni caso solo il primo avviso, relativo ad interventi da realizzare al di fuori del Centro Storico.
Per quanto riguarda l'area storica della città, infatti, un avviso specifico sarà predisposto nelle prossime settimane. Si tratterà infatti di un avviso con caratteristiche parzialmente diverse (per la possibilità di intervenire anche su immobili di proprietà comunale e per la peculiarità delle aree su cui si dovrà intervenire, particolarmente degradate in termini strutturali. Per questo è stata avviata una interlocuzione con le Associazioni dei costruttori e quelle del mondo cooperativo (http://www.comune.palermo.it/noticext.php?id=2129)

chiesa di Santa rosalia copia

 

Si espone per la prima volta a palazzo Abatellis parte di un affresco proveniente dalla distrutta chiesa di Santa Rosalia, opera di Gioacchino Martorana. Finora si riteneva che fosse stato distrutto.
L’esposizione sarà arricchita da altre opere della stessa chiesa. A Palazzo Mirto sarà invece esposta una tela di Giuseppe Patania raffigurante una Madonna del Rosario con Santa Rosalia e veduta del monte Pellegrino.

Era data per distrutta, ridotta in frantumi e mandata in discarica, come tutta la chiesa di Santa Rosalia allo Stazzone, che aveva la sfortuna di insistere sull’asse della via Roma. Era il 1922 e si stava realizzando il 4° tronco di via Roma, quello più vicino alla Stazione centrale e per la chiesa di Santa Rosalia scoccò l’ora della demolizione. Adesso, a distanza di quasi cento anni, si scopre che parte dell’affresco di quella chiesa, dedicato alla Santuzza, è integro e sarà esposto per la prima volta al pubblico, dopo un attento lavoro di restauro. A Palazzo Abatellis, dal 12 luglio al 30 settembre (ore 9-17), saranno esposti una grande porzione di affresco e un dipinto su tela provenienti dalla chiesa.  L’affresco è di Pietro Martorana e proviene dai depositi di Palazzo Abatellis. E’ tratto dalla parte centrale della volta e raffigura un folto gruppo di angeli che porta in gloria San Benedetto, alla cui regola obbediva il monastero di Santa Rosalia, secondo la tradizione seicentesca che accreditava l’adesione di Rosalia all’Ordine delle Benedettine. “Insieme all’affresco ritrovato, assai lodato dalle fonti dell’epoca come capolavoro di Martorana, - dice Giovanna Cassata, direttrice di Palazzo Abatellis -  l’esposizione presenta altri tre dipinti provenienti dalla distrutta chiesa di Santa Rosalia di cui uno inedito, restaurato nei laboratori della Galleria e riconosciuto come una delle numerose tele che Gioacchino Martorana, figlio di Pietro,
eseguì per la navata. Sarà esposto per la prima volta anche il bozzetto della pala dell’Immacolata, un tempo posta sull’altare maggiore della chiesa e oggi al Museo Diocesano, opera di Mariano Rossi, un altro dei protagonisti della pittura siciliana del Settecento, fra la Sicilia e Roma.

madonna rosario

 

L’esposizione si pone come avvio di un percorso di approfondimento sulla perduta chiesa di Santa Rosalia che  coinvolgerà gli altri istituti museali e di cultura della città, dal Museo Diocesano, dove furono trasferite diverse opere all’atto della demolizione della chiesa, alla Soprintendenza, al Museo Pitrè, all’Università, ciascuno depositario di brani di storia del monumento.”

A Palazzo Mirto, nello stesso periodo, sarà esposta una monumentale pala, proveniente dall’Albergo dei Poveri e qui collocata in deposito dalla Soprintendenza di Palermo.

Nell'ambito di un recente intervento conservativo, curato da restauratori ed allievi del corso di laurea in Conservazione dei Beni culturali, l'inedita pittura ha riacquistato piena leggibilità sia dal punto di vista stilistico che iconografico: opera di un raffinato interprete del neoclassicismo locale, il dipinto, insieme alla Madonna, Santa Rosalia ed altri santi strettamente collegati alla città di Palermo, presenta sullo sfondo un suggestivo brano di paesaggio con una veduta "dal vero" del golfo e di Monte Pellegrino che testimonia il forte legame della santa patrona con la città. Le non trascurabili qualità formali e compositive permettono di riferire l'opera alla cultura figurativa di Giuseppe Patania (1780-1852)

Rosalia, affresco (dalla chiesa distrutta)

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