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Presa di posizione del presidente della Consulta Paolo Grossi : è giusto partecipare al voto

Presa di posizione del presidente della Consulta Paolo Grossi interpellato sul referendum di domenica: è giusto partecipare al voto, ha detto. Intanto, a una settimana dallla consultazione popolare, è sempre più duro lo scontro politico. Il movimento cinque stelle chiama in causa il capo dello Stato chiedendo che prenda una posizione mentre la sinistra Dem, che si è schierata per il sì va all'attacco del ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti che non ha sciolto la riserva su che farà domenica.

Per Paolo Grossi, presidente della Consulta, recarsi alle urne "fa parte della carta d'identità del buon cittadino" e partecipare è "essere pienamente cittadini". Un invito esplicito, che arriva quando il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, non ha ancora sciolto la sua riserva tra il votare "no" o il non votare del tutto.

Il titolare del dicastero ha detto di essere "convinto della strumentalità di questo referendum", che tratta "un argomento molto limitato. Tocca solo le piattaforme che sono già in funzione entro le 12 miglia", ovvero, nelle sue stesse parole "una piccolissima parte di quelle operanti in Italia".

Se l'invito che era arrivato dal presidente del Consiglio era quello di non andare a votare il referendum sulle trivellazioni, ora la risposta arriva dalla Corte costituzionale, che esprime un parere nettamente opposto, dicendo che "si deve votare" e che "ogni cittadino è libero di farlo nel modo in cui ritiene giusto.

Sul tema delle intercettazioni - ha detto ancora Grossi - "non ho pareri, è un terreno delicatissimo di cui si sta discutendo fittamente in ambienti politici e in Parlamento: qui è bene mantenere un assoluto silenzio, altrimenti sarebbe un'interferenza".

"Le domande poste al giudice delle leggi e dei conflitti appaiono come il segnale della riemersione, nel tessuto sociale, di bisogni non compiutamente soddisfatti attraverso la legislazione: come se le ragioni politiche delle scelte risultassero alla prova dei fatti, relativamente insufficienti nella loro occasionalità o comunque inadeguate rispetto alle ragioni giuridiche che consideriamo fondamentali e perciò chiamiamo 'costituzionali'".

La durata media dei processi di fronte alla Corte Costituzionale, tra la pubblicazione in Gazzetta ufficiale dell'atto di promovimento e la trattazione della causa "si è attestata in media intorno all'anno, risultando però anche più che dimezzata nel caso di questioni sollevate in giudizi che coinvolgevano un detenuto". La Corte costituzionale è un "organo formalmente estraneo al sistema della tripartizione dei poteri, ma sostanzialmente dotato di compiti di 'giustizia', più che solo di stretta giurisdizione, esso svolge come una funzione 'respiratoria' dell'ordinamento, indispensabile nella dimensione costituzionale della convivenza".

"Osservare criticamente la dinamica complessiva delle vicende relative alla giustizia costituzionale nell'anno trascorso può essere l'occasione per trarre indicazioni, in qualche caso, significative anche dell'andamento complessivo delle istanze variamente prospettatesi nella cosiddetta 'sfera pubblica'".

Mattarella "sull'energia dovrebbe prendere una posizione" afferma il leader del M5S Beppe Grillo, mentre lascia l'hotel Forum di Roma, alludendo al referendum di domenica sulle trivelle. "Bisogna che ogni tanto prenda una posizione. Sull'energia è una questione di civiltà e quindi dovrebbe prendere una posizione. E sicuramente lo farà", aggiunge invitando il presidente della Repubblica a pronunciarsi in merito.

Intanto fa discutere la presa di posizione del ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti che non ha ancora sciolto la riserva su come si comporterà domenica. La sinistra Dem va all'attacco.

"Io sono convinto della strumentalità di questo referendum - ha detto Galletti a margine dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'accademia nazionale di Agricoltura a Bologna -. Il referendum è su un argomento molto limitato. Tocca solo le piattaforme che sono già in funzione entro le 12 miglia (stiamo parlando di una piccolissima parte di quelle operanti in Italia) e tende a regolare la durata di queste. E' chiaro che si vuole fare una battaglia politica di un altro tipo".

"Il governo dovrebbe favorire la partecipazione", va all'attacco la sinistra Dem con DaviDe Zoggia, Carlo Pegorer e Dario Ginefra.

 

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