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I giovani e la loro arte tra eccellenze e difficoltà di espressione

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Dare vita ad un evento piacevole e di sostanza, proprio nelle ore in cui tutta Ragusa dibatte animatamente sul proprio futuro tra alleanze, apparentamenti e relative discussioni da tastiera, non era certo facile, ma la logica era proprio questa: fermarsi un attimo, staccando ogni cosa e guardando ancora una volta ai ragazzi, quelli che hanno l’arte dentro, quelli che vogliono dare tutto alla propria città. E’ il senso di ciò che Youpolis ha voluto fare con l’evento “Lo stato dell’Arte: questioni e sfide dell’essere creativi oggi” che si è tenuto giovedì 13 giugno, al City di Ragusa. Un momento nel quale diversi giovani artisti si sono interrogati sulle virtù ma anche sulle problematicità della loro espressione, forte e profonda ma che spesso incontra difficoltà per esprimersi. Non si è trattato di un convegno tradizionale, ma di un evento interattivo, durante il quale le testimonianze e le proposte si sono unite a proiezioni video di vario tipo, viaggiando tra le innumerevoli sfaccettature dell’arte giovanile. L’evento, giunge al termine di un anno nel corso del quale Youpolis, tra le varie battaglie, si è occupata specificatamente del problema. Nel suo intervento di saluto, Simone Digrandi, presidente dell’associazione, ha spiegato proprio questo: “Abbiamo voluto far capire, tra battaglie sulla carta stampata ed eventi veri e propri, che il problema non sta solo nella mancanza di strutture ed occasioni per fare arte, ma proprio nella mentalità: oggi, si pensa che il giovane non debba avere tra le sue priorità l’esaltazione di ciò che sa essere e sa fare, appiattendosi tutto nella quotidianità e nel rituale dell’essere tutti uguali e vivere le stesse cose. Si organizza più facilmente un festino ma non ci si cura dell’amico, del compagno, del fratello che può fare qualcosa di importante e non lo si incoraggia”. E per dimostrare che è tutto il contrario, ecco gli interventi dei giovani artisti per far capire come stanno realmente le cose. Giuseppe “Peo” Criscione, ha introdotto gli interventi spiegando come stanno le cose: presentando alcuni dati tratti da uno studio condotto nel 2012 da Adobe, è emerso che spesso la società non valorizza l'arte come dovrebbe e come è anche l'educazione a reprimere la creatività. Successivamente è stato spiegato che nella creazione artistica, è importante il panispirazionismo, ovvero il trarre ispirazione ovunque e da ogni cosa. Gianni Alescio, fotografo, ha esposto, mentre scorrevano le sue splendide realizzazioni, un particolare aspetto negativo: se in molti casi i giovani non si rendono conto delle proprie potenzialità, in altri, seguendo la ‘moda del momento’, tutti si sentono fotografi: la verità è che l’avvicinarsi a quest’arte, dovrebbe essere fatto curandosi sempre meno del definirsi “Artista” o “Fotografo” e sempre più leggendo, parlando, studiando Fotografia, imparando veramente. “Tutto viene scambiato per arte” spiega Gianni, “e nell'enorme pentolone degli artisti ci finiscono tutti. A questo punto io, preferisco essere un "artigiano" della Fotografia”. E’ poi la volta di Giosè & Nando, cabarettisti. Con il loro intervento “Siamo solo buffoni?” e con due video che hanno messo a comparazione diverse distinte realtà della comicità italiana, hanno spiegato quanto sia duro il compito del comico, perchè deve costruire una cosa non banale e tanto meno volgare, ma deve essere pronto a lavorare con tanta intelligenza, creatività, rispetto per il pubblico, passione, rimanendo sempre fedele ai modelli che si seguono. Il comico ha come caratteristica che lo contraddistingue dagli altri artisti quella di nascondere i sentimenti tristi, emozioni dolorose che potrebbero far calare un sipario tra lui e il suo pubblico. Aldo Lanzoni e Michele Cannella, speakers del progetto web “il radio”, hanno evidenziato un altro problema: una larga parte dei giovani ha scarsa cultura musicale, appiattendosi sul commerciale e sul banale. Per cercare di risolvere questo aspetto, la radio rappresenta un ottimo canale di diffusione della vera musica, quella che è maestra di vera cultura. E’ necessario infatti diffondere contenuti musicali di spessore, educando i giovani e non, alla vera cultura. Virtù ma anche la denuncia di numerose difficoltà nell’intervento di Gianni Dall’ò, responsabile e fondatore della Shine Records, che ha parlato del progetto Meeting Dehesmael, il primo concerto orchestrale multimediale che coinvolge una orchestra di 24 elementi: in seguito al successo del debutto la scelta di farne un tour ma anche le difficoltà legate ad uno scontro continuo con un sistema clientelare: in casi come il suo, un sistema di ‘segnalazioni’ tutt’altro che meritocratico elimina il fattore competitivo ed impedisce al ‘non raccomandato’ essere scelto per eventi e progetti, portando alla morte della cultura e del mercato. Ci sono due soluzioni: la prima è denunciare i comportamenti clientelari, l'altra è sviluppare la capacità di fare rete tra gli artisti che vogliono premere per il cambiamento. Dalle produzioni sonore al cinema tutto ibleo con Angelo Giglio, direttore della fotografia di Movietivigroup per il film “Revòlver”, spettacolare thriller psicologico di cui è stato proiettato il trailer. E’ stata spiegata la scelta tecnica del bianco e nero, puramente stilistica e collegata al soggetto, nonchè della scommessa: quella di girare un lungometraggio a zero budget in una città dove manca una cultura cinematografica di base, una chiave di lettura che riesca a far apprezzare anche progetti abbastanza complessi di cui i giovani ragusani sono capaci (ricordiamo che Revòlver sarà nuovamente in proiezione il 25 giugno al Cineplex).
L’evento si è concluso con le spettacolari proiezioni di Gianni Passalacqua, fotografo astronomico, che ha stupito i presenti con paesaggi e filmati realizzati tramite la tecnica del time-lapse. Una nuova frontiera, un valore aggiunto della splendida meraviglia che è l’arte.

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