“Il visconte dimezzato” è la prova che la letteratura ci permette di compiere dei viaggi immaginifici in territori sperduti, nei meandri della fantasia e della surrealtà. E’ questo il messaggio che gli attori del Teatro Libero Palermo hanno voluto lanciare, ieri mattina, agli studenti che hanno assistito alla rappresentazione sul palcoscenico dell’opera di Italo Calvino. L’appuntamento, inserito nel contesto della rassegna dal titolo “I colori della fantasia”, promossa al Don Bosco di corso Italia dal Centro Teatro Studi presieduto da Franco Giorgio, rivolta agli studenti delle scuole di Ragusa, con il supporto del Comune, del consorzio di garanzia fidi Multifidi e dell’associazione di categoria pmiRagusa, è stato vissuto con grande partecipazione e trasporto da parte degli studenti presenti, quasi tutti della scuola Quasimodo, i quali hanno interagito, nella fase conclusiva della rappresentazione, con gli attori, vale a dire Vincenzo Costanzo, Silvia Scuderi, originaria di Monterosso Almo, e Giuseppe Vignieri. “Calvino – hanno spiegato i tre attori agli studenti dopo avere completato il loro spettacolo – gioca con ironia, fantasticando su un mondo epico, cavalleresco e su una nobiltà oggi scomparsa. Da una parte vi è l’ironia, la sagacia, nel delineare in modo semplice e raffinato la costellazione di personaggi che ci conducono per mano nella storia, dall’altra la metafora, profondamente poetica, della metà, o per meglio dire dell’incompletezza. Abbiamo cercato di portare sul palcoscenico un romanzo molto carico di senso e di simbologia, dove si affrontano tematiche importanti come l’amore, l’adolescenza, la religione, la giustizia, l’uguaglianza. E c’è di più nel romanzo di Calvino, che invitiamo tutti a leggere. C’è qualcosa che rende questo viaggio fantastico quanto mai attuale: la contemporaneità”. Calvino dipinge una storia surreale, che il Teatro Libero Palermo ha portato in scena su progetto e con la regia di Luca Mazzone, che traduce l’eterno conflitto tra Bene e Male in un viaggio di formazione, dove l’Io narrante, attraverso le estremizzazioni delle situazioni paradossali che si susseguono, giunge a piccole porzioni di saggezza. “Mi ha soprattutto bene impressionato – dice il presidente del Cts, Franco Giorgio – l’interesse che i ragazzini hanno fatto registrare alla fine della rappresentazione, tempestando di domande i tre attori. Segno che la presenza del teatro a scuola è un valore aggiunto da cui non si può prescindere”.
Una terna di brevi e incisivi sguardi su altrettante donne contemporanee, attraverso il loro drammatico percorso, oltre il limite dell’ipocrisia retorica, del perbenismo, dei falsi principi. Si squaderna così l'atto unico "Tre donne oltre il limite", che il pluripremiato autore e regista Francesco Randazzo affida all’interpretazione di un’attrice di rango come Rossana Veracierta. La produzione della Compagnia "La bottega del pane" sarà ospite del Teatro Stabile di Catania alla sala Musco dall’1 al 3 aprile, nell’ambito della stagione impaginata dal direttore Giuseppe Dipasquale.
Il primo episodio, "Piatti rotti" è quasi uno sproloquio, privo di pudori, disperato, a tratti forzatamente allegro, di una trentenne che confessa ma si discolpa al contempo. Ma di che? Nella stanza accanto, c’è un letto ricoperto di piatti rotti, una montagna. Da dove vengono e perché stanno là? Chi è questa donna? Perché è tornata qui? Un serrato crescendo ci svela le banali mostruosità che si possono nascondere in una famiglia, apparentemente per bene, in cui "la pecora nera" diviene strumento di vendetta e al contempo vittima sacrificale.
"Verso il muro di fronte" è tratto dalla pièce "Dialogo col bambino", testo vincitore del Premio Fersen 2004, a Milano. È uno sguardo sulla guerra, visto con gli occhi di una donna che ha perduto tutto. Tutta la spietatezza del mondo degli uomini e della inutile ma sempre devastante spietatezza bellica. In un presente nel quale vive ormai solo per ricordare, con un dolore che è un cristallo durissimo, una donna scampata ad un cecchino racconta la sua terribile fuga. Verso il muro di fronte, verso il vuoto della salvezza.
Infine "Puta", una breve pièce che ha il respiro mozzato dall’ansia e dalla crudezza della verità. Puta è una giovane prostituta extracomunitaria, senza nome, senza documenti, senza speranze né illusioni, qualche sogno forse, per sopravvivere, che però ogni sera s’infrange contro una realtà spietata. E questa notte, prima del silenzio definitivo del cuore, Puta si trova a parlare senza peli sulla lingua di se stessa al poliziotto che l’ha arrestata. Perché? Cosa è successo veramente? E perché la ragazza sembra accusare duramente piuttosto che subire un interrogatorio? La verità è agghiacciante e mette a nudo tutte le ipocrisie della nostra società perbenista e contradditoria.
Il lavoro è emblematico del lungo percorso artistico di Francesco Randazzo e della sua proiezione internazionale. La Maison Antoine Vitez à Paris, Centre international de la traduction théâtrale, ha selezionato "Tre donne oltre il limite", ne finanzierà la traduzione in francese, che sarà curata da Rossana Jemma, e la promozione oltralpe. La Maison Antoine Vitez è il più importante e riconosciuto centro internazionale di traduzione teatrale in Francia; organizza la ricerca, il censimento e la diffusione di opere teatrali al fine di favorire la traduzione testi contemporanei e l’apertura della scena francese al repertorio straniero.
“Squadra Antimafia 8” ha un nuovo personaggio centrale e ad interpretarlo sarà Hong-hu Ada, la bellissima ed affascinante attrice e cantante italo-giapponese cresciuta a Miami (USA) e tra Italia e Londra. Alta, giovane, occhi a mandorla, labbra carnose, capelli lunghissimi, sei lingue parlate correntemente, madrelingua inglese e italiana, studia recitazione e canto presso l’Università della Florida e l’Actor Studio di New York, suona il Koto, l’arpa giapponese e il pianoforte, una laurea in Scienze Politiche, attrice e cantante già conosciuta con all’attivo ben 13 film per il cinema americano ed italiano tra cui ricordiamo “ Mary” e “ Go Go tales” di Abel Ferrara, “Il papà di Giovanna e “ il Figlio più piccolo” di Pupi Avati”, il teatro con Peter Brooke, “l’Era Glaciale 4” dove è la voce di Shira la tigre protagonista e interprete e compositrice della colonna sonora del film d’animazione, il Western “Shuna the Legend” protagonista insieme al grande regista e attore Enzo G. Castellari, il film fantasy “The Key and the Answer” nel ruolo della principessa guerriera Taras , 4 musical da protagonista in teatro negli Stati Uniti e ben 6 dischi già pubblicati.
Nata in Italia da madre italiana e padre giapponese, ma cresciuta a Miami negli States, a 6 anni calca già le scene in teatro. Diplomatasi alla New York Film Academy, viene subito scelta come Giulietta nello spettacolo di Broadway “Romeo e Giulietta” , poco dopo interpreta il ruolo di Varja nel “Giardino dei Ciliegi” di Anton Cechov. Dopo queste performance , il regista Abel Ferrara la scrittura per il film “Mary” al fianco di Juliette Binoche e poco dopo gira “Go Go Tales” girato fra Roma e New York. Viene contattata dal regista Pupi Avati che la invita a lavorare in due film: “Il papà di Giovanna” e “Il figlio più piccolo”. Interpreta poi in altri film come “Time Killer”, “The border crime” e viene diretta da Nanni Moretti in “Habemus Papam”. ”. La grande occasione della sua carriera avviene nel 2011, quando viene scelta come protagonista per il film western “Shuna The Legend” diretto da Emiliano Ferrera. L’anno successivo, per conto della 20th Century Fox viene scelta come doppiatrice della tigre Shira per l’edizione italiana del film “L’Era Glaciale 4 – Continenti Alla Deriva” diretto da Steve Martino e Mike Thurmeier dove interpreta anche la colonna sonora; da ricordare in grande successo della serie che con i primi 4 episodi ha già incasato 3 miliardi di dollari in tutto il mondo. E’ anche apprezzata cantautrice con tre album pubblicati e quattro singoli sia negli Stati Uniti che in Italia; La sua ultima performance è il disco “Another way” arrangiato nei famosi studi Abbey Road di Londra in collaborazione con personaggi musicali del calibro di Phil Spalding (Genesis), Kylie Minougue e Skin. Da sempre è impegnata in maniera tenace in eventi di beneficenza per la difesa dei diritti umani e in campagne contro la fame nel mondo. Attualmente personaggio centrale nella fiction Mediaset “Squadra Antimafia 8” che andrà in onda su Canale 5 a partire dal mese di Settembre 2016 e dove sarà protagonista principale anche nel 2017.
"Alcuni amici, scherzando, mi dicono che la mia vita trasposta su una cartina geografica", ci racconta a noi del Corriere del Sud : è pari ad un giro di 360 gradi esatti, partendo dal Giappone per giungere poi in Italia. Nel cuore sono italiana, nella testa essendo cresciuta otre oceano mi sento americana per una ragione molto semplice: gli Usa sono un luogo dove il business non fa marcia indietro, con un modo di lavorare completamente diverso rispetto a quello italiano. Razionalità e concretezza: le cose si dicono una sola volta. Mentre qui da voi gli spazi sono molto più allargati e imprecisi, penso soprattutto al livello organizzativo.
Mia madre continua la bellissima attrice parlando con me, è italiana e abbraccia molte tradizioni da quelle artistiche a quelle culturali. Mi vengono in mente i profumi, i sapori, il mare, il clima dell’Italia. Sono elementi che, quando si vive per lungo tempo all’estero come mi è capitato nell’infanzia e nell’adolescenza, poi mancano inesorabilmente e si apprezzano. Dell’Italia però mi manca un’altra cosa: la grande tradizione artistica cinematografica. Penso a registi come Monicelli, Visconti, De Sica e il grande Fellini: lo dico con malinconia e dispiacere, in quanto mi sarebbe tanto piaciuto lavorare con il “maestro”. Sono riusciti a dipingere Roma in modo magico, per questo non bisogna dimenticare che l’Italia è ricordata all’estero, in particolare negli Stati Uniti, proprio per il grande cinema del passato. Le Notti di Cabiria, Otto e mezzo, La Dolce Vita, e anche per la tradizione musicale di cui mi viene in mente in nome di Puccini.
Intanto sarà la bellissima Hong-hu Ada la madrina dell’International Tour Film Fest 2016 che si terrà a Civitavecchia, Roma (Italy) dal 28 Settembre al 02 Ottobre prossimi nella splendida location storica de La Cittadella della Musica; Con questa ufficializzazione c’è la conferma di una linea ben precisa nella scelta delle madrine dell’ITFF, non solo bellissime ma soprattutto di provato spessore professionale , ricordiamo in precedenza Jun Ichikawa e Ariadna Romero, passando per Miss Italia 2012 Giusy Buscemi e ultima, ma solo in ordine cronologico, la conosciutissima Veronica Maya, per un festival internazionale che anche quest’anno si preannuncia di altissimo livello con la conferma di alcuni personaggi che passeranno sul red carpet civitavecchiese e che già possiamo già nominare come: i registi Giorgio Capitani, Daniele Falleri, Donatella Baglivo, Carlotta Bolognini e Roland Sejko, quest’ultimo in rappresentanza dell’Istituto Luce-Cinecittà; i giornalisti Romano Milani (SNGCI), Davide Manca (Fabrique du Cinema), Daniele Morello (Panorama) e Dudar Kesaply (Sky) e gli attori, Nicolas Vaporidis, Massimliano Buzzanca e Adelmo Togliani a cui piano piano si aggiungeranno tantissimi altri personaggi conosciuti al grande pubblico.
La madrina sarà vestita, come sempre, dal noto stilista Franco Ciambella che con le sue creazioni esalta da anni la femminilità di tanti famosi personaggi dello spettacolo e che con il Festival ha un rapporto speciale. Una scelta felicemente obbligata, ci dice il Presidente del Festival Piero Pacchiarotti, perché è nostro principale interesse realizzare una manifestazionedi altissimo livello valorizzando le eccellenze nostrane che già danno lustro con le loro attività alla nostra città.
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