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Renato Caruso e la Fujabocla, intervista a sei corde

3.Renato Caruso_foto di Mara Rinaldi

Il chitarrista acustico Renato Caruso ha pubblicato il suo nuovo album “Aram", disco che contiene 11 composizioni in cui, attraverso il suono di sole chitarre, esprime la sua personalità  e il suo universo musicale, intraprendendo un viaggio tra le diverse culture del mondo,  con tappe a Parigi e Milano, senza tralasciare la sua città di origine, Petilia Policastro (Crotone). Il disco  sarà disponibile nei negozi tradizionali, in digital download e su tutte le piattaforme streaming. “ARAM”, registrato a Brescia da GneRecords e pubblicato da Edizioni Musicaviva e Bollettino Edizioni Musicali. «I brani che compongono l’album sono nati durante alcune esperienze di viaggi in giro per l’Europa e altri del tutto mentali, tra carezze notturne e pianti in solitudine – racconta Renato Caruso in merito all’album – “Aram” è un disco di sole chitarre, con rari interventi di archi che abbracciano atmosfere medievali in “Epicamente”, un accenno di pianoforte che concilia i pensieri positivi in “Ninna nanna d’amore” e chitarre talvolta imponenti, altre raffinate e di buon gusto negli altri brani. “Aram” è libertà, è un mappamondo, un viaggio tra le culture da fare comodamente seduto in macchina o sul divano di casa. “Aram” è quello che c’era dentro da tanto tempo e ora ha trovato il giusto ritmo per partire, con una valigia carica di ricordi e ancora da riempire. “Aram” è l’effetto-spugna, è una parola detta con garbo, un pensiero che ti attraversa, non ti scalfisce, ma ti lascia dentro una energia nuova». Fra gli appuntamenti previsti per il cd, Milano il 26 e 27 maggio nell’area antistante al Castello Sforzesco in occasione del UEFA Champions Festival, dal 26 al 29 maggio accompagnato sul palco da Mara Bosisio (voce) e Raffaella Migliaccio  (percussioni). Attualmente, il chitarrista crotonese sta presentando in giro per l’Italia il libro “LA MI RE MI”, edito da Europa Edizioni, dedicato a Pino Daniele. In questo breve saggio-discorso sulla musica, Renato Caruso esplora alcune questioni fondamentali: dal mezzo fisico di propagazione del suono alla qualità materiale degli strumenti, dalla all’intreccio innovativo con le tecnologie informatiche.

Renato Caruso è un chitarrista, compositore e informatico. Suona dall’età̀ di 6 anni, pianoforte e chitarra sono i suoi primi strumenti. Ha lavorato cinque anni presso l’accademia musicale di Ron, “Una Città Per Cantare”, come docente di chitarra classica, acustica ed elettrica, teoria e solfeggio, informatica musicale e responsabile web; per tre anni come responsabile didattica per l’Associazione Arteviva di Cornaredo; come web designer di interfacce per cartoline digitali per Prosincro (Mario Venuti, Mannarino, Virginio e altri). Renato Caruso si è esibito con Ron, i Dik Dik, Red Ronnie; ha organizzato stage per Biagio Antonacci e Ornella Vanoni. Attualmente lavora presso diverse accademie come docente di chitarra classica, acustica, T&S, informatica musicale. È compositore e produttore artistico presso la casa discografica di Brescia (GNE RECORDS), con cui sta preparando l’uscita dell’album solo guitar “ARAM”, e consulente musicale Mediaset per la trasmissione “Caduta Libera” di Gerry Scotti su Canale 5, oltre a suonare con diverse formazioni in tutta Europa. Il chitarrista crotonese è inoltre l’inventore di un nuovo genere musicale, “Fujabocla".

Un chitarrista sui generis, Renato Caruso. Fautore della Fujabocla, e cioe' di una summa di stili abbastanza diversi fra loro che nelle sei corde della chitarra si sposano. Ed e' la prima cosa ad incuriosire nel suo album, Aram. Ne parliamo col diretto interessato.

Ci puoi spiegare questa tua particolare fusione stilistica. Ed il perche' di questa definizione abbastanza atipica.

Fujabocla e' acronimo di Funk Jazz Bossa Classica, e' un acronimo di questi quattro generi musicali a cui mi ispiro e cerco di interpretare in sintesi con la mia chitarra.

Ed il disco in effetti ne e' la comprova. Beninteso Aram non e' la regione fra Tigri ed Eufrate e non e' un disco etnico. A modo suo mi pare un disco raffinato e colto, a livello chitarristico. Penso a Paco De Lucia a cui hai dedicato un brano. Ma ci sono altri miti musicali che hai preso a base nel tuo lavoro?

Un altro grande per me e' stato Pino Daniele, capace di comporre una melodia che e' gia' hit, eppoi diventa ritmo, ma anche Eric Clapton, Santana...

Apprezzo molto Sting mentre per i gruppi preferisco quelli pop storici , i Beatles sono il numero uno. E ovviamente i brasiliani Jobim e Toquinho fra i latinoamericani .

Il tuo rapporto con il folk non e' sanguigno semmai e' cerebrale, evoluto, forse accademico per certi versi. Lo si vede dalla tarantella del tuo cd che e' piu' classica che "tarantolata", c'e' piu' Rossini che Taranta dentro.

E' una concezione di tarantella che definirei nuova. Con un tocco classico e in piu' anche funk , vista la mia premessa del miscuglio di generi da effettuare nel far musica. Bisogna andare avanti, tornare alla tarantella in una diversa chiave, per scoprirne le possibilità, la bellezza.

Nel brano "Aram", titolo da anagramma, usi una accordatura aperta tipica di certo fingerpicking, altrove sei piu' "spagnolo". E' una maniera per variare il repertorio ?

E' il mio modo di suonare, spesso cambio genere all'interno dello stesso brano.

Il disco rappresenta tutti i generi che suono, comunque situazioni intime, da relax melodico, non virtuosistiche quando non e' utile il virtuosismo.

A vedere i titoli e i testi dei brani del tuo album scorrono i nomi di Parigi, Milano, Petilia. Ti senti cittadino del mondo o hai dentro di te sempre forte l' identita' meridionale?

Ce l'ho sempre, si sente quando suono, parlo, me lo dicono in tanti. Fa parte di me.

Il tuo pubblico e piu' o meno giovane?

Da 25 anni in su.

Sicuramente i concerti di Milano non sono un traguardo, un riconoscimento, per te che ci vivi da diversi anni, ma questi per la Champions League sono importanti?

Certamente. Si tratta di una manifestazione di prestigio e soprattutto di grandi numeri. Il palco e' cosi ampio che mi ricorda Petilia.

Dopo il disco altri programmi ti aspettano?

Intanto un video per il brano Madame Paris, un tour in Germania, vari concerti in Italia e all'estero. E' la vita del musicista.

Un musicista che si candida a pieno titolo, come la squadra di calcio crotonese, alla serie superiore.

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