In caso di Brexit il Regno Unito si ritroverebbe "gravemente indebolito" nell'Alleanza atlantica, facendo così un favore ai "nemici dell'Occidente". E' quanto emerge da due appelli pubblicati sul Times e sul Daily Telegraph rispettivamente da 13 fra ex segretari di Stato e ministri Usa, e da cinque ex segretari della Nato. Fra i tanti firmatari, ci sono l'ex responsabile della politica estera di Washington, Madeleine Albright, e l'ex capo della Cia e ministro della Difesa, Leon Panetta.
Si ribadisce che fuori dall' Ue Londra perderebbe il suo ruolo internazionale che ha avuto grande peso nelle maggiori crisi internazionali degli ultimi decenni e la stessa Nato ne sarebbe penalizzata. Sul fronte economico, il cancelliere dello Scacchiere George Osborne lancia un altro allarme sulla Brexit, affermando che, in base alle stime del Tesoro, migliaia di posti di lavoro nel settore finanziario rischiano di andare perduti con l'eventuale uscita del Regno dall'Ue.
Nel caso di una Brexit "non ci sarà nessuna rinegoziazione per il Regno Unito: dentro significa dentro e fuori significa fuori" ha affermato il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble durante un convegno finanziario a Francoforte, secondo quanto riferisce Bloomberg, aggiungendo che "per i britannici si tratta della decisione più importante in una generazione".
Torna in recessione la produzione industriale in Gran Bretagna, in calo per il secondo trimestre di fila secondo i dati ufficiali anticipati dalla Bbc. Il +0,3% registrato fra febbraio e marzo non basta: il primo trimestre del 2016 si chiude con un -0,4, come l'ultimo del 2015. In un anno il calo e' dell'1,9, il peggiore dal 2013. Si tratta della terza volta negli ultimi 8 anni, sullo sfondo dell'incognita Brexit. Mentre la crescita del Pil continua a frenare. Male in particolare le acciaierie, con un tracollo del 37,7%
La Banca d'Inghilterra alza i toni sule conseguenze di un possibile voto positivo al referendum su 'Brexit' l'addio all'Ue: è possibile una recessione se quell'ipotesi si avverasse, ha detto il governatore Mark Carney dopo che la banca centrale ha tagliato le stime sul Pil al 2% (da 2,2% per il 2016) e per i due anni successivi lasciando invariati i tassi d'interesse. Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, parlando all'Europa forum di Berlino ha definito l'eventualità 'una catastrofe'.
L'ipotesi 'Brexit' rappresenta una "minaccia sistemica" in grado di danneggiare l'economia britannica e quella europea ha detto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan durante un evento ospitato dalla Bloomberg a Londra. "Se c'è Brexit con l'addio del Regno Unito all'Unione europea, altri potrebbero seguire l'esempio, siamo onesti, l'Europa oggi non è molto di moda".
L'uscita della Gran Bretagna dall'Ue sarebbe una "catastrofe" ha detto il presidente della Commissione europea Jena-Claude Juncker, oggi a Berlino, parlando all'Europa forum. "Sono dell'opinione - ha aggiunto - che abbiamo bisogno del pragmatismo britannico in Europa".
"Non posso escludere - ha poi detto - che l'uscita della Gran Bretagna potrebbe sollecitare la voglia anche in altri Paesi".
L'uscita della Gran Bretagna dall'Ue scatenerebbe un ''prolungato periodo di forte incertezza'', con conseguenze negative sulla crescita economica del Paese. E' quanto emerge dal rapporto dell'Fmi presentato a Londra dal direttore Christine Lagarde.
Fra le conseguenze ''negative e sostanziali'' che ha elencato Lagarde ci sono il deprezzamento della sterlina, il calo degli investimenti, la volatilità dei mercati, con contraccolpi diretti sull'occupazione. ''In qualsiasi Paese sono andata negli ultimi sei mesi tutti i leader mi hanno chiesto delle conseguenze economiche di una Brexit'', ha affermato Lagarde, sottolineando che il Fondo non vuole comunque entrare nella discussione politica sul referendum e che la decisione finale sul futuro del Paese nell'Ue spetta ai cittadini britannici.
Il clima di incertezza generato dal referendum sulla Brexit ha già influito negativamente sui mercati britannici negli ultimi mesi. Fra i settori più colpiti quello degli immobili commerciali, le cui transazioni sono diminuite del 40% nei primi tre mesi dell'anno. L'incertezza sta anche avendo effetti negativi sulle decisioni di assumere da parte delle aziende.