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Sabato, 01 Giugno 2024

Con un valore di 2,1 miliardi di euro nell'ultimo round di finanziamento, la società di ospitalità ibrida insieme ad APG e GIC è destinata ad espandere il proprio portafoglio con 25 nuove proprietà in tutta Europa, sette delle quali già aperte nei prossimi tre anni
Il rebranding coincide con il lancio di immobili multi milionari a Madrid e Barcellona The Student Hotel, il luogo preferito dagli studenti, viaggiatori e imprenditori e gente del posto dove soggiornare e connettersi, cambia nome in The Social Hub.

L’ organizzazione in crescita ora ha un nuovo nome che riflette il suo modello di ospitalità ibrida leader del settore, poiché annuncia piani con gli azionisti APG e GIC per raddoppiare il numero di proprietà a 50 in tutta Europa.

Con 11.000 camere in tutta Europa e un valore di 2,1 miliardi di euro nell'ultimo round di finanziamento, The Social Hub è passato dall'essere conosciuto semplicemente come un hotel per studenti a un nome che pone "Social" al centro della sua identità di hub ibrido, che collega gli ospiti e la comunità locale. La nuova brand identity è stata proprio creata per ampliare l'offerta di ospitalità ibrida di The Social Hub. Riflette le esigenze degli ospiti di spazi flessibili che consentano alle persone di connettersi e trovare una “community” , sia che stiano conoscendo una nuova città o costruendo un business network.
Le attuali 13 proprietà de The Social Hub, con sedi tra cui Amsterdam, Berlino, Bologna, Firenze e Vienna, offrono un'ampia gamma di strutture dal design unico, tra cui ampie aree comuni, alloggi per studenti, camere d'albergo, co-working, spazi per riunioni, palestre, bar, ristoranti e programmi di eventi comunitari.

A testimonianza del collaudato modello di business ibrido, a Madrid le camere degli studenti sono esaurite fino a marzo 2023 e le altre categorie di occupazione stanno superando le migliori proiezioni. Il The Social Hub ha ospitato centinaia di aziende e migliaia di ospiti durante i suoi 10 anni di attività e ha visto aumentare la domanda di spazi di co-working, riunioni e aree community. L'azienda sta già dedicando il 15% del suo portafoglio a questo, con piani per raddoppiare la metratura quadrata nelle località future, nonché piani per aggiornare retroattivamente le attuali proprietà, trasformando ieri in un valore per il domani, dando una nuova vita e implementando nuove funzioni agli immobili. Le nuove aperture nel 2022 fanno parte della prima ondata del piano di espansione della società che vuole aumentare il portafoglio del 100%, con altri sette siti già in cantiere da lanciare entro il 2025.

Nell'ambito dei piani di espansione, questo autunno The Social Hub aprirà le sue porte a due nuove proprietà in Spagna: la prima nel centro di Madrid e la seconda nel quartiere Poblenou di Barcellona. Saranno le prime proprietà ad a presentarsi al pubblico con la loro nuova identità di marchio e si aspettano di accogliere 1000 nuovi membri e oltre 50.000 mila ospiti in ciascuna struttura nei primi 6 mesi. Quest'anno aprirà anche una terza struttura a Tolosa.

Charlie MacGregor, CEO e fondatore di The Social Hub, ha commentato: "Siamo davvero orgogliosi di annunciare l'evoluzione della nostra azienda insieme all'apertura delle nostre nuove proprietà in Spagna. Abbiamo cambiato il nostro nome in The Social Hub per mettere l'impatto sociale al centro di tutto ciò che facciamo. Ora più che mai c'è bisogno di una vera connessione e di un cambiamento positivo, crediamo e insieme creiamo una società migliore!'

Frank Uffen, Managing Director, Community & Partnerships commenta: “The Social Hub vede la nostra community attraverso una nuova lente. Non solo come studenti, viaggiatori, nomadi digitali o imprenditori, ma come una comunità con una mentalità condivisa”.

Uno dei passi de The Social Hub verso la creazione di società migliori è il programma di eventi, che mira a migliorare le connessioni sociali e prevede 200 eventi al mese in tutto il portfolio, tra cui esperienze di apprendimento, giornate di sensibilizzazione, eventi di networking, lezioni sportive, nonché un programma di benessere e salute mentale e molto altro.
Questo programma di eventi è supportato da un gruppo in rapida crescita di 200 ambasciatori in tutta Europa che rappresentano una varietà di “communities” e mentalità - aiuta a collegare gli hub alla città e a sostenere i talenti nella “community” . Ad esempio, The Social Hub Amsterdam è stato selezionato come Pride Hotel ufficiale della città per la seconda volta nel 2022, ospitando Pride TV, Pride University e vari eventi sulla diversità e l'inclusione.

Fondato nel 2012 da Charlie MacGregor come concetto che mira ad aiutare gli studenti a trovare il loro scopo con spazi di qualità dove imparare, rimanere, lavorare e giocare. Gli hotel hanno iniziato rapidamente ad attrarre una comunità più diversificata, da imprenditori locali e titolari di aziende a viaggiatori e nomadi digitali.

Il rebranding da The Student Hotel a "The Social Hub" è il logico passo successivo per amplificare l’offerta di ospitalità ibrida e la missione focalizzarsi sulle connessioni della “community”.

Fonte Italiens

Un quesito ricorrente in ambito condominiale riguarda la possibilità di vietare ad un condòmino di farsi rappresentare in assemblea.

Per rispondere, occorre premettere che la materia è regolata dal novellato art. 67 disp. att. cod. civ. – norma definita inderogabile dal successivo art. 72 – il quale in particolare, al primo comma, dispone espressamente che “ogni condòmino può intervenire all’assemblea anche a mezzo di rappresentante”, precisando, altresì, che, “se i condòmini sono più di venti, il delegato non può rappresentare più di un quinto dei condòmini e del valore proporzionale”.

Discende da quanto precede, allora, che non si può vietare ad un condòmino di delegare qualcun altro a partecipare, in sua vece, all’assemblea. E ciò quand’anche il divieto in questione sia contenuto in un regolamento di origine contrattuale.

Va, tuttavia, evidenziato come secondo la giurisprudenza formatasi in relazione al previgente testo del citato art. 67, un regolamento di condominio (anche assembleare) ben possa limitare il numero delle deleghe di cui può essere portatore, in assemblea, un singolo condòmino (Cass. sent. n. 853 del 28.3.’73 e, più recentemente, Cass. sent. n. 5315 del 29.5.’98). E siccome si tratta di una conclusione che – per il suo carattere generale – può ritenersi valida anche dopo la riforma, conseguenza di tutto questo è che il diritto di farsi rappresentare in assemblea se non può essere escluso può ritenersi comunque oggetto di regolamentazione.

Naturalmente, ove i condòmini siano più di venti e il regolamento preveda un limite più alto rispetto a quello previsto dalla legge (non limitandosi, quindi, a disciplinare la materia entro i confini individuali dal legislatore, ma superando tali confini), si applicherà la regola secondo cui – come abbiamo visto – “il delegato non può rappresentare più di un quinto dei condòmini e del valore proporzionale”.

Corrado Sforza Fogliani

Presidente Centro studi Confedilizia

 

Le aziende agricole condotte da giovani sono 4 volte più innovative di quelle condotte dai 45enni in su, con le nuove idee green per garantire cibo ed energia alla Puglia contro la crisi scatenata dalla guerra con il blocco dei rifornimenti di materie prime agricole e il ricatto russo sul gas e sul petrolio. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base dei dati Istat del 7° censimento generale dell’agricoltura, in occasione della finale dell’Oscar Green Puglia, il premio promosso da Coldiretti Giovani Impresa arrivato alla quattordicesima edizione che punta a valorizzare il lavoro di tanti giovani che hanno scelto per il proprio futuro l'agricoltura.

Oltre 7mila giovani in Puglia hanno scelto di costruirsi un futuro da imprenditori agricoli investendo nella terra, dalla coltivazione all’allevamento, dall’agriturismo alle vendite dirette fino alle bioenergie e all’economia green, tanto che nascono in media 18 nuove imprese giovani al giorno, sulla base del rapporto del Centro Studi Divulga.

“La pandemia prima e la guerra in Ucraina poi hanno accelerato il fenomeno del ritorno alla terra e maturato la convinzione comune che le campagne siano oggi capaci di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo” ha spiegato Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia, ma va anche sottolineato che “occorre ora sostenere il sogno imprenditoriale di una parte importante della nostra generazione che mai come adesso vuole investire il proprio futuro nelle campagne, abbattendo gli ostacoli burocratici che troppo spesso si frappongono”, ha aggiunto il direttore regionale, Pietro Piccioni.

L’incidenza degli investimenti innovativi nelle aziende con capo azienda giovane è quattro volte superiore – dice Coldiretti Puglia - rispetto a quella che si registra nel caso di capo azienda anziano, il 22,9% con capo azienda fino a 44 anni ed il 5,8% con capo azienda ultrasessantaquattrenne.

In attesa del secondo bando da 6 milioni di euro, sono 821 i giovani che potranno realizzare il sogno di lavorare in campagna con progetti smart e innovativi, con il primo bando del PSR Puglia dedicato al primo insediamento in agricoltura, a valere sulla Misura 6.1 del Psr Puglia 2014-2020, per un totale di 48,9 milioni di euro rispetto ad una dotazione complessiva di 55 milioni di euro.

“In uno scenario in veloce cambiamento, in cui la complessità delinea l’orizzonte dei fenomeni, non si intravede una sola direzione per il successo delle imprese. Il punto di partenza per il nostro futuro, per una ripresa dell’agricoltura e dell’agroalimentare pugliese, è il fattore imprenditoriale o meglio il fattore umano e l’educazione alla realtà”, ha affermato Benedetta Liberace, delegata di Coldiretti Giovani Impresa Puglia, secondo cui è determinare far conoscere e valorizzare “le opportunità per la creazione di impresa ed occupazione nella filiera del cibo, dell’agricoltura multifunzionale e delle eccellenze agroalimentari ed enogastronomiche pugliesi, asset decisivi per Coldiretti Giovani Impresa Puglia che devono trovare adeguato sostegno”, ha aggiunto Liberare.

La misura è una delle più importanti del PSR – insiste Coldiretti Puglia - perché punta a favorire il ricambio generazionale e lo sviluppo delle aree rurali anche grazie al pacchetto giovani che prevede l’abbinata con varie misure dei Psr, in particolare la misura 4.1 per l’incentivo a fondo perduto degli investimenti. L’aiuto per il primo insediamento dei giovani è concesso in modo forfettario quale sostegno allo start-up e può arrivare sino a 70.000 euro.

Intanto, Coldiretti Giovani della Puglia ha attivato un servizio di consulenza e supporto e un strutturato programma formativo con l’Academy che propone una azione di on boarding, di primo avvicinamento e inserimento di nuovi giovani imprenditori in Coldiretti Giovani Impresa attraverso le cinque lezioni sul futuro, una serie di incontri sia on line che in presenza, organizzati in tutte le regioni.  Si tratterà di un tour che toccherà tutta la penisola, coinvolgendo i giovani in momenti di approfondimento guidati da testimonianze di referenti di area, tecnici da Bruxelles, testimonial del territorio, professori universitari e ricercatori per invitare giovani interessati ad avvicinarsi ad una cultura sindacale ed economica, a salire ON BOARD, a bordo della Community di Coldiretti Giovani Impresa.

Coldiretti per i giovani lancia una proposta ampia per la ripresa del settore attraverso formazione, semplificazione, strumenti flessibili di accesso al lavoro, incentivi per poter operare in velocità e promuovere investimenti in innovazione con un vero e proprio rilancio economico e sociale dell'agricoltura regionale, perché l’emergenza causata dal Covid ha fatto emergere la consapevolezza che l’agricoltura è legata non solo alla tutela della salute e dell’ambiente, ma anche alla sicurezza degli approvvigionamenti per la popolazione e alla difesa della sovranità alimentare dei Paesi.

E’ soprattutto grazie a questa svolta green che l’Italia è diventata leader in Europa per numero di giovani imprese agricole, che sono peraltro anche più brave dei colleghi Ue se si considera che il valore della produzione generato dagli under 35 nostrani è pari a 4.964 euro ad ettaro, oltre il doppio dei giovani agricoltori francesi (2.129 euro/ettaro). Ancor più marcata la differenza con la Spagna (2.008 euro/ettaro). Dietro anche i tedeschi (3.178 euro a ettaro). Nel complesso, la produzione standard generata per ettaro coltivato dai giovani in Italia è poco meno del doppio della media europea (2.592 euro a ettaro), secondo il rapporto del Centro Studi Divulga.

Il maggior appeal del lavoro in campagna si riflette anche sule scelte scolastiche. Un profondo cambiamento di cui al boom di iscrizioni degli studenti degli istituti professionali in Agricoltura, Sviluppo Rurale, Valorizzazione dei Prodotti del Territorio e Gestione delle Risorse forestali e montane – conclude Coldiretti Puglia - si aggiunge peraltro quella le presenze all’indirizzo Agraria, Agroalimentare e Agroindustria degli istituti tecnici, in aumento del 17%.

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