Intanto oggi il Consiglio dei ministri non varera' un provvedimento - secondo quanto viene riferito da fonti ministeriali - ma solo le linee guida. A far rallentare il governo - viene riferito da fonti parlamentari - il nodo delle coperture, anche se da Palazzo Chigi viene spiegato come si tratti di un rinvio dovuto solo a questioni tecniche. E in serata sempre da Palazzo Chigi si precisa che coperture per le misure che verranno approvare in Cdm, e annunciate oggi, ci sono, sono solide e sono circa il doppio di quelle che verranno utilizzate.
Come ha evidenziato anche l'Europa, l'esecutivo ha necessita' di trovare risorse strutturali e non una tantum: in dubbio quindi - si spiega - la possibilita' di utilizzare le entrate derivanti dai minori interessi sul debito che insieme alla spending review, avrebbero dovuto costituire l'ossatura del finanziamento. "Il lavoro di queste ore - twitta a sera Renzi - procede molto bene. Domani alle 17 conferenza stampa con i provvedimenti". E "per la prima volta - dice - sara' messa nelle tasche degli italiani una significativa quantita' di denaro". Con buona pace non solo della leader Cgil Susanna Camusso ma anche del numero uno degli industriali Giorgio Squinzi: "Ce ne faremo una ragione", chiosa il presidente del Consiglio, riferendosi ai veti incrociati. ''Lui se ne fara' una ragione - replica poco dopo il numero uno di Viale Astronomia - noi pero' abbiamo una ragione sola: il bene del nostro Paese''.
Le pressioni per cambiamenti in corsa sono insistenti, con Confindustria che chiede apertamente interventi a favore delle imprese. Se il tanto agognato taglio dell'Irap non sembra pero' aver trovato posto, il governo - spiegano fonti vicine al dossier - e' impegnato a mettere in campo un corposo pacchetto di misure in aiuto del mondo degli imprenditori. Oggi sul tavolo del Cdm - fa sapere il viceministro all'Economia Enrico Morando - arriveranno lo sblocco dei pagamenti della P.a, provvedimento che non solo sana la situazione pregressa ma mette in campo un meccanismo per evitare che lo scenario si ripeta, e il decreto legge casa da 1,6 miliardi.
Inoltre, sempre oggi, il governo dovrebbe approvare anche il Jobs act, che fra le altre misure dovrebbe prevedere sgravi per chi assume, a vantaggio appunto delle imprese.
E resta alta la tensione tra il presidente del Consiglio, Matteo Renzi e le parti sociali in attesa di vedere quali saranno gli annunci del Governo su fisco e lavoro. Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi è tornato a chiedere interventi per la riduzione della parte di cuneo fiscale pagato dalle aziende perché questo sarebbe più utile alla crescita rispetto a ''qualche euro in più'' nelle tasche dei lavoratori. E rispetto alle dichiarazioni del premier (abbiamo contro le parti sociali? ce ne faremo una ragione) ha ribadito che la ''ragione sola'' delle imprese ''è il bene del Paese''.