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Giovedì, 13 Giugno 2024

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FRANCESCO SARCINA_Ritratto126723

Prosegue dal vivo il successo di FRANCESCO SARCINA, che ha da poco pubblicato il singolo “Vai Pensiero Vai” (https://www.youtube.com/watch?v=0hPatvY0og8) in vetta alle classifiche e in heavy rotation in tutte le radio. Sabato 9 aprile Francesco Sarcina si esibirà al Dejavu’ di Pozzuoli, unica tappa campana del Femmina Tour.

“Femmina” è un nuovo traguardo per il cantautore milanese: dopo l’esordio da solista nel 2013, con “Tutta La Notte” e “Odio “le Stelle”; il successo di pubblico ottenuto a Sanremo 2014 con il brano “Nel Tuo Sorriso” e l’album “IO”, torna con un nuovo progetto, mostrando la sua raggiunta maturità artistica, che non ha più necessità di nascondere la vena più sensibile e romantica.

Appuntamento Sabato 9 Aprile ore 21
Francesco Sarcina Femmina Tour
A seguire Dj Set
Ticket € 10,00 esclusi diritti prevendita

Per info e acquisto in sede 0815265902
Acquista on line qui: ticketone.it
Dejavù Club ArtAppArt - Via Campi Flegrei 1 - Pozzuoli (Na)
www.dejavupozzuoli.com

 

 

 

Biografia Francesco Sarcina

Francesco Sarcina nasce a Milano il 30 ottobre 1976. Nel 1993 conosce Alessandro Deidda, batterista, col quale, nel 1999, darà vita al progetto Le Vibrazioni. I due, insieme a Stefano Verderi (chitarrista e tastierista) e Marco Castellani (bassista), formano il gruppo che dopo alcuni anni di anonimato fa breccia con il singolo Dedicato a te nel 2003. Sarcina è autore di testi e musica della quasi totalità delle canzoni del gruppo.Nel 2006 partecipa, insieme agli altri componenti del gruppo, al progetto Rezophonic. Nel marzo del 2007 partecipa insieme a Stefano Verderi al Festival della canzone italiana come special guest cantando insieme ai Velvet. Il 29 maggio 2012 Francesco annuncia il suo progetto solista lanciando in rete il videoclip di Le Visionnaire. Il brano strumentale scritto dallo stesso Francesco che ne ha suonato le chitarre e il basso, oltre a curare le riprese del video in prima persona - si avvale della collaborazione di Andy Fluon (ex Bluvertigo) al sax, di Pablo Shablo e Don Joe dei Club Dogo per la parte ritmica, Mattia Boschi ai violoncelli, con un cameo della showgirl Melania Dalla Costa. Il 25 ottobre 2012, annuncia la pausa con Le Vibrazioni per dedicarsi al progetto da solista, il successivo 7 marzo firma per la Universal.Il 18 dicembre 2013 Fabio Fazio annuncia la partecipazione di Francesco Sarcina al Festival di Sanremo 2014 con le canzoni Nel tuo sorriso e In questa città. Nel 2014 esce il suo primo album solista, Io.

Da Settembre 2014 è professore di canto nella quattordicesima edizione di “Amici”.
Nel Maggio 2015 pubblica "Femmina" secondo album in studio dell'artista composto da 12 tracce scritte da lui in collaborazione con giovani autori.Un album romantico che mette a nudo Francesco nel suo lato più femminile.

foto-lopa-tortano

Il casatiello è la tipica torta rustica napoletana, forse è il rustico più famoso che si prepara a Napoli nel periodo di Pasqua. Sebbene i nomi casatiello e tortano siano spesso utilizzati come sinonimi, essi si differiscono per il modo in cui vengono utilizzate le uova nella preparazione. Nel primo le uova vengono messe intere e crude e sono parzialmente sporgenti e ben visibili sul rustico, nel tortano invece, le uova vengono messe sode tagliate a pezzi e messe nell’impasto. Il casatiello rappresenta la Pasqua e ne conserva i simboli: il salame, il pecorino e le uova fissate con delle croci di pasta. Questo rustico napoletano è ottimo sia caldo che freddo, in particolare da mangiare come colazione al sacco per le gite nel giorno di Pasquetta. La tradizione vuole che venga preparato il venerdì sera, lieviti l’intera nottata del venerdì santo per poi essere infornato la mattina seguente. Cosi questa mattina il Rprresentante della Consulta Nazionale dell’Agricoltura, già Delegato della Provincia per i settore AgricoloAgroalimentare, Rosario Lopa.

Ingredienti per uno stampo da 32 cm:

1 kg di farina 00 500 ml di acqua 25 gr di lievito di birra 250 gr di strutto 400 gr tra salame tipo napoli,prosciutto cotto e pancetta 400 gr tra provolino provolone e fontina 100 gr di pecorino 4 uova sale pepe Tempo di preparazione: 50 min Tempo di cottura: 1 ora Tempo totale: 1 ora 50 min + 4 ore lievitazione Procedimento per preparare il Casatiello napoletano Disporre la farina a fontana su una spianatoia. Sciogliere il lievito in acqua tiepida e aggiungerlo lentamente alla farina. Iniziare ad impastare per far assorbire man mano l’acqua alla farina. Aggiungere man mano la sugna facendola assorbire all’impasto (tenetene un pò da parte per ungere il ruoto e per cospargere il tutto prima di infornarlo), aggiungere poco sale e una bella manciata di pepe. Lavorare a lungo l’impasto in modo molto energetico aggiungendo man mano la sugna e il pecorino. Formare una palla con l’impasto, disporlo su una spianatoia e fate lievitare l’impasto per 1 ora circa. Stendete l’impasto su una spianatoia infarinata con uno spessore di 1 cm circa.(Lasciate da parte un pò di pasta per le striscioline) Disponete su tutta la superficie della pasta il ripieno (gli affettati e i formaggi vanno tagliati a dadini), spolverizzate con il pecorino. Arrotolate con delicatezza il più strettamente possibile. Ungete lo stampo da casatiello con abbondante strutto, disponetevi il rotolo di pasta a ciambella, unendone bene le estremità. Fate dei buchi ad intervalli regolari e disponetevi dentro le uova lavate e asciugate. Fermate le uova con delle striscioline incrociate fatte con la pasta che avete tenuto da parte, ungete il casatiello con lo strutto su tutta la sua superficie e fatelo lievitare per tutta la notte ( per velocizzare i tempi potete farlo crescere per 3 ore in un luogo caldo coperto con un canovaccio). Infornare il casatiello napoletano in forno preriscaldato a 160° per un’oretta. Lasciar intiepidire il casatiello, tagliare a fette e servire

 

 

Tre donne campane, appassionate della loro terra, che hanno voglia di raccontare ciò che molte volte è invisibile agli occhi dei turisti e dei napoletani stessi. E’ così che prende vita Le Capere. Donne che raccontano Napoli, una neonata associazione culturale.
Come le antiche pettinatrici portavano di casa in casa informazioni e curiosità, Laura, Valeria e Margherita racconteranno ad orecchie attente e curiose, storie, tradizioni e cultura di Napoli e della Campania. 
“Il nostro obiettivo? Portarvi alla scoperta dei luoghi più belli e suggestivi, attraverso tour artistici, archeologici, enogastronomici, naturalistici e tanto altro ancora! Insomma: in Campania con noi l’antico pettegolezzo diventa cultura!”
Tutto parte dalla scelta del nome curioso e accattivante, ma al contempo fortemente legato alla storia napoletana. Le capere infatti non erano semplicemente “inciucesse”, donne pronte a svelare segreti di altri, ma prima di tutto lavoratrici; pettinatrici che passavano da un basso ad un piano nobile, da una popolana ad una ricca matrona, pronte a soddisfare e intrattenere con curiosità e leggende le loro clienti.
Questo è solo l’inizio della storia. Quella storia che appartiene alle preparatissime guide turistiche e che attraverso i loro tour renderanno anche un po’ più nostra, con viaggi nel tempo, voli pindarici e ricadute tra i vicoli e i sampietrini di una Napoli forse ancora sconosciuta.

Si parte ufficialmente sabato 12 marzo alle 17:00 con un suggestivo evento inaugurale che comincerà da Piazza del Plebiscito (tra le due statue equestri) a Napoli.
Come iniziare al meglio se non dall’origine di tutto? Dall’antico Largo di Palazzo una Capera vi racconterà quello che fu l’inizio di una grande civiltà e la nascita della forte e contesa Neapolis. Ma è proprio questo il vero e originario nome di Napoli? Chi per primo approdò sulle coste campane? Qual è ancora oggi la zona più ‘vecchia’ della città?
Tra miti e leggende, maghi e sirene la passeggiata terminerà nel cuore di Napoli, in cima a Castel dell’Ovo, lì dove tutto ebbe inizio, lì il principio di ogni cosa.

Con l’apertura ufficiale della campagna dei referendum sociali promossi dai movimenti per la scuola pubblica, per l’acqua e i beni comuni e contro la devastazione ambientale (no trivellazioni e no inceneritori), nel corso di una partecipatissima assemblea svoltasi domenica 13 marzo a Roma, si è messa in moto la macchina organizzativa che dovrà predisporre, su tutto il territorio, un’efficace e capillare rete di contatti e canali di informazione, allo scopo di raccogliere consensi e firme.

Il giorno 14, a Napoli, in via Torino, in una delle sedi messe a disposizione dalle forze sindacali, politiche e associative che hanno aderito alla campagna, si è svolta un’assemblea unitaria, alla quale hanno preso parte anche comitati regionali e provinciali da tempo attivi in Campania e che hanno contribuito, con l’ausilio di illustri costituzionalisti, a redigere i testi dei quesiti referendari, per iniziare a pianificare nel concreto le azioni e ad operare una ricognizione delle risorse umane e materiali disponibili.

L’assemblea ha affrontato preliminarmente i nodi cruciali della campagna, che si prospetta complessa e laboriosa, sia dal punto di vista fattuale che sul piano della comunicazione e della propaganda.

E’ stata fissata la sede della Segreteria operativa generale e sono state elencate le altre sedi napoletane e provinciali dei sindacati, partiti, coordinamenti e comitati coinvolti, da cui partiranno le direttive e in cui si lavorerà febbrilmente, nei prossimi mesi, per arrivare al traguardo auspicato.

Prima dell’avvio della raccolta vera e propria, che partirà il prossimo 9 aprile, il Comitato organizzerà una conferenza-stampa per presentare, nel dettaglio, referenti, luoghi, canali comunicativi e iniziative di lancio della “operazione referendum”, che ha già avuto il merito di unire e armonizzare movimenti e soggetti di diversa ascendenza politica e ideologica, e che, si spera, avrà anche quello di immettere nuova passione e nuova vitalità nella nostra Democrazia.

Il Comitato referendum sociali Napoli

Area_ex_gasometro

"E’ passato circa un anno da quando il 20 marzo 2015 un incendio scoppiò nell’area dell’ex gasometro al Vomero in viale Raffaello. Fiamme che furono visibili anche a notevole distanza, lambendo pericolosamente anche alcuni fabbricati e creando notevole paura". A ricordare l’evento è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, che da molti anni segue le travagliate vicende di quest’area, ricostruendo, ancora una volta, nell’occasione, la storia di una delle tante opere annunciate ma mai realizzate in materia di verde pubblico nell’area collinare del capoluogo partenopeo, un parco agricolo urbano che sarebbe dovuto sorgere, ma il condizionale a questo punto è d’obbligo, visto che sono passati circa vent’anni dall’inizio di questo tormentone, nell’area dell’ex gasometro, posta tra viale Raffaello e salita Cacciottoli.

 

"Nel marzo del 2011, dopo varie traversie – ricorda Capodanno -, il parco fu finalmente presentato in pompa magna alla stampa, nel mentre erano da poco iniziati i lavori per la sua realizzazione, lavori che sarebbero dovuti durare sei mesi. Invece da allora sono passati ben cinque anni e il parco è rimasto solo sulla carta".

 

"Lustri d’attesa, oltre due milioni di euro a suo tempo finanziati ma a tutt’oggi siamo ancora in attesa che veda la luce questo parco che doveva sorgere su di un’area acquisita dal Comune di Napoli di circa 14mila metri quadrati, area che fino agli anni ’80 era stata occupata da una campana gassometrica e dalle relative attrezzature per il funzionamento - puntualizza Capodanno -. Pur conoscendo la lentezza della macchina comunale non si riescono a comprendere né a conoscere i motivi per i quali i lavori non sono stati portati avanti fino al completamento dell’opera".

 

"Il parco era stato progettato su un’area vincolata, che precedentemente apparteneva ad un privato, e su una parte della quale si voleva realizzare un parcheggio interrato – ricorda Capodanno -. Dopo una serie di battaglie sostenute dai residenti e dalle associazioni, il Comune di Napoli elaborò una variante per un progetto di riqualificazione, variante approvata con deliberazione consiliare n. 44/2001 e deliberazione di Giunta comunale n. 2365/2002. Successivamente con decreto del Presidente della Giunta regionale della Campania n. 529 del 24 settembre 2004 la stessa variante fu approvata anche dalla Regione Campania".

 

"Molti si chiedono perplessi, visto il silenzio calato da tempo sulla vicenda, se il progetto del parco agricolo, pubblicato all’epoca anche nelle cartografie del sito internet del Comune di Napoli, sarà mai realizzato – prosegue Capodanno -. Sarebbe opportuno che, per fare luce su questa vicenda, oramai datata, venissero promosse tutte le indagini del caso anche per chiarire i motivi dei ritardi accumulati, pure alla luce degli ultimi eventi".

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