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Germania sotto choc. Un camion si è schiantato contro un affollato mercato di Natale a Berlino. Diversi morti, almeno 12, e circa 48 feriti

"Il crimine commesso contro i cittadini civili sconvolge per la sua crudeltà e il cinismo": lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin in un messaggio di condoglianze inviato al presidente tedesco Joachim Gauck e alla cancelliera Angela Merkel

"Questo e' un giorno molto duro": lo ha detto la cancelliera Angela Merkel in una dichiarazione fatta a Berlino e trasmessa da varie tv. "Dobbiamo desumere che si tratti di un attentato terroristico" ha aggiunto.

 Il ministro dell'Interno tedesco, Thomas De Maiziere, ha detto che ormai "non c'e' piu' dubbio" che la strage di ieri nel mercatino di Natale a Berlino si sia stato un attentato terroristico, mentre l'agenzia Dpa, citando "ambienti della sicurezza", scrive che "il sospetto terrorista arrestato nega il crimine. Il 23enne finora contesta tutto".

L'Isis avrebbe rivendicato l'attacco. La Pmu, la coalizione delle milizie irachene che combattono il califfato, ha letto la rivendicazione su un canale online dell'Isis.

Il camion era partito dall'Italia per fare rientro in Polonia. Lo scrive il Guardian, per il quale il mezzo doveva fermarsi a Berlino per consegnare il carico ed il conducente, cugino del proprietario dell'azienda di trasporti polacca, aveva detto di volersi fermare per la serata. Ci sono forti sospetti, afferma il Guardian online, che il mezzo si stato rubato durante il viaggio. 

Il cittadino polacco trovato morto sul sedile di fianco al guidatore del tir è stato ucciso con un'arma di piccolo calibro. Lo riferisce la Dpa citando ambienti della sicurezza. "Non è chiaro se l'arma sia nel frattempo stata ritrovata", aggiunge la Dpa. "Nella cabina del tir" sono anche stati ritrovati degli "indumenti macchiati di sangue", prosegue l'agenzia, mentre l'uomo arrestato e sospettato di essere il guidatore "non aveva vestiti macchiati". "Non è ancora chiaro se questo significhi che il giovane si sia cambiato gli indumenti sul camion", conclude la Dpa.

Il tir è di un'azienda di trasporti di Danzica, che dice di aver perso il contatto con il mezzo attorno alle 16 del pomeriggio. Secondo quanto riportato dalla tv N24, trasportava ponteggi di acciaio dall'Italia e avrebbe dovuto scaricarli domani mattina a Berlino. L'azienda di trasporti polacca ha sede a Stettino.

Il proprietario dell'azienda, identificato solo come Ariel Z, è stato intervistato dall'emittente polacca Tvn24 e ha detto che il mezzo era guidato da suo cugino, che aveva intenzione di passare la serata a Berlino. Ha escluso che il suo parente, che guida camion da 15 anni, possa aver provocato lo schianto

Secondo quanto riferisce Die Welt, unità speciali della polizia hanno fatto irruzione attorno alle 4 di questa mattina in un hangar dell'ex aeroporto di Tempelhof, a Berlino, dove da un anno è stato allestito un grande campo che accoglie i profughi. L'azione sarebbe collegata alle indagini per ricostruire il contesto del presunto attentatore che ieri ha fatto strage nel mercatino di Natale

La Bild online, citando ambienti impegnati nelle indagini, scrive che il presunto attentatoresarebbe un pachistano di 23 anni. La Dpa riporta che, secondo quanto hanno finora ricostruito le autorità, il giovane sarebbe arrivato in Germania nello scorso febbraio attraverso la rotta balcanica. Secondo quanto riferisce la Zdf, il presunto attentatore avrebbe "abbandonato il tir dopo l'azione fuggendo in direzione est". È stato però individuato e inseguito da alcuni testimoni che hanno avvertito la polizia. L'uomo ha attraversato il Tiergarten, grande parco al centro di Berlino, ed è stato poi bloccato dalla polizia all'altezza della Colonna della vittoria, a poco più di un chilometro di distanza dal luogo della strage.

Secondo quanto riferisce la Welt sul sito online, "la polizia di Berlino ritiene" che il pachistano arrestato non sia il guidatore del tir" e che questi sia ancora "armato e a piede libero". La Welt scrive di aver appreso la notizia da alti funzionari della sicurezza. Anche la Bild online riporta la stessa notizia ma con un punto interrogativo: "la polizia ha il falso uomo?".

Misure di sicurezza antiterrorismo rafforzate in Italia in prossimità delle feste natalizie e nuovi specifici interventi verranno attivati in seguito ai fatti di di Berlino e Ankara. Gli investigatori italiani sono in contatto con le autorità tedesche per assumere informazioni più dettagliate su quanto accaduto. Il ministro dell'Interno, Marco Minniti, e il capo della polizia, Franco Gabrielli, in contatto con i vertici dei servizi, stanno esaminando la situazione man mano che arrivano gli aggiornamenti. Potrebbe riunirsi al Viminale il comitato di analisi strategica antiterrorismo (Casa) per valutare lo stato della minaccia

All'indomani della strage al mercato natalizio a Berlino, la Francia in stato d'emergenza per l'allerta terrorismo rafforza ulteriormente la sicurezza e invita i connazionali alla "prudenza". "I servizi di polizia, incluso in borghese, sono totalmente mobilitati in questo fine anno", ha detto questa mattina, intervistato da radio Europe 1, il neo-ministro dell'Interno, Bruno Le Roux, che ieri notte aveva già annunciato un innalzamento del dispositivo, tra l'altro, nei mercatini di Natale della Francia. Quindi il messaggio ai connazionali: La loro protezione, ha continuato, "è garantita, divertitevi, ma siate prudenti". E ancora: "Certo, ci sono gli agenti, ma anche i cittadini hanno un ruolo importante. Chiedo ad ognuno di essere prudente, ma di evitare un clima di paura". Ai microfoni della radio Le Roux ha poi riferito che oggi c'è una "attenzione particolare sui social network". Infine, ha inviato un messaggio di solidarietà alla Germania. "Siamo tutti berlinesi", ha detto.

Scotland Yard ha annunciato di voler rivedere i suoi piani di sicurezza per Londra nel periodo delle festività, dopo i "terribili fatti" di Berlino e Ankara. La polizia della capitale britannica si sta preparando anche contro la minaccia di un eventuale camion lanciato ad alta velocità contro la folla.

 

Il dispositivo di sicurezza già funzionante per i mercatini di Natale di Bolzano, di Merano e di Bressanone, è stato sensibilizzato ed implementato con ulteriori unità". Lo dice il questore di Bolzano Lucio Carluccio dopo i fatti di Berlino. Fino dall'inizio delle manifestazioni natalizie tra le più celebri in Italia, è stato predisposto in Alto Adige un dispositivo per evitare rischi derivanti dalla situazione del quadro internazionale, ha detto il questore. In particolare sono all'azione le Uopi, unità operative di primo intervento, formate su base volontaria con personale specializzato selezionato tra medici ed esperti nel Nocs. 

 

Il personale ha frequentato un corso intensivo di tre mesi. Vi sono poi agenti equipaggiati con un mezzo blindato Discovery con un alto livello di protezione antiproiettile e antiesplosione. Il personale a bordo è equipaggiato con giubbotti antiproiettile di particolare efficienza. Durante il fine settimana, quando l'afflusso ai mercatini è particolarmente elevato, le forze in campo sono affiancate dai Reparti repressione crimine provenienti da Milano e da Padova. La situazione - ha sottolineato il questore - viene controllata anche alle frontiere, con 50 militari presenti al Brennero con pattuglie automontate. Tra le forze in campo anche un nucleo artificieri ed antisabotaggio e tiratori scelti.

Intanto un giovane poliziotto di 22 anni ha ucciso l'ambasciatore russo in Turchia, Andrey Karlov .L'attentatore è stato poi ucciso in un blitz della polizia turca. Il diplomatico è morto in ospedale, dove era stato inzialmente ricoverato.

In nottata un uomo armato è stato fermato all'esterno dell'ambasciata americana ad Ankara. L'uomo ha esploso alcuni colpi di fucile in aria prima di essere fermato ed arrestato dalla polizia.

"Noi moriamo ad Aleppo, tu muori qui". È questa una delle frasi che l attentatore avrebbe detto prima di sparare all' Ambasciatore Russo. L'uomo è stato identificato come un diplomato dell'accademia di polizia di nome Mert Altintas, di 22 anni, che si era diplomato nel 2014 all'accademia Rustu Unsal di Smirne.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha chiamato il suo omologo russo Vladimir Putin dopo l'omicidio. "Condanniamo questo vile attacco terroristico. L'ambasciatore Karlov è stato un diplomatico eccezionale che ha lavorato in un periodo difficile in Turchia e si è guadagnato la stima di tutto lo stato per le sue capacità personali e professionali. Non permetteremo che questo attacco oscuri l'amicizia tra Turchia e Russia.", scrive in un comunicato il ministero degli Esteri turco.

L'omicidio dell'ambasciatore russo è "chiaramente una provocazione" mirata a minare i rapporti russo-turchi e "il processo di pace in Siria promosso dalla Russia, dalla Turchia, dall'Iran e da altri paesi", ha detto Vladimir Putin, citato da Russia Today.

"Oggi offriamo le nostre condoglianze alla famiglia e ai cari dell'ambasciatore russo in Turchia Andrei Karlov, che è stato assassinato da un terrorista radicale islamico". Lo scrive in una nota il presidente eletto Donald Trump. "L'assassinio di un ambasciatore -si legge ancora - e' una violazione di tutte le regole civili e deve essere condannato universalmente".

Ma la cosa piu eclatante e la dichiarazione del attentatore di Parigi e come riferisce Le Monde : i controlli agli aeroporti nell'area Schengen sono troppo precisi e puntuali. Ma solo lì. I terroristi lo sanno, così hanno trovato un metodo per evitarli: fingersi dei migranti. È quanto ammette nella quinta audizione davanti ai giudici, Ayoub El Khazzani, autore dell'attentato sventato sul Thalys Bruxelles-Parigi del 21 agosto 2015.

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Il 27enne marocchino lo dice chiaramente: lui e Abdelhamid Abaaoud , il coordinatore degli attacchi nella capitale francese, hanno usato le stesse rotte che ogni giorno i profughi usano per arrivare in Europa. Sono stati i primi, lo hanno inagurato, e ne hanno compreso l'efficacia. La tecnica infatti è stata usata alla perfezione dagli attentatori suicidi che hanno colpito Parigi il 13 novembre.

Il suo racconto, riportato insieme ai verbali delle udienze, sono riportati su Le Monde. La volontà di parlare del terrorista non deriva dal rimorso bensì - rivela - "per dare un’immagine che corrisponda al meglio". "Sono un vero jihadista ma non massacro donne e bambini. Non sono un massacratore ma un nobile combattente. Sono un soldato" sottolineando con orgoglio che il suo attentato, poi sventato, voleva colpire solo "gli americani", non passeggeri che si trovavano lì per caso. Un gesto per vendicare i bombardamenti in Siria. Ma come spesso accade la motivazione è uguale per tutti, come lo è il passato che conduce al radicalismo.

Ayoub El Khazzani spiega dei suopi trascorsi in Spagna, poi il soggiorno in Siria, dove viene a contatto con l'Isis, fino ad arrivare all'attentato sul treno Thalys e alle settimane passate tra Istanbul e Bruxelles, in compagni di colui che sarebbe diventato il coordinatore delle uccisioni di Parigi.

Ai piani alti dei palazzi di Bruxelles è stata apprezzata la rapidità con cui l'Italia ha risolto la crisi di governo, e Gentiloni, conosciuto e stimato nel suo ruolo di ministro degli Esteri, viene considerata persona a cui dare fiducia. Oltre al dibattito sui dossier in agenda, che si apre con lo spinoso capitolo sulla migrazione, importanti saranno i contatti che il nuovo premier avrà con i vertici delle istituzioni è prevista la presenza di Mario Draghi ad una parte dei lavori, anche per discutere della complicata situazione delle banche. Mentre resta la riserva italiana sulla revisione del bilancio Ue. E ai margini sarà piuttosto inevitabile parlare dell'elezione del nuovo presidente del Parlamento europeo, un derby tra Gianni Pittella (S&D) e Antonio Tajani (Ppe). 

Sarà però ancora una volta il dossier migranti sotto i riflettori. I leader ribadiranno l'intenzione di salvaguardare l'accordo Ue-Turchia, lasciando uno spiraglio aperto sulla liberalizzazione dei visti, che al momento resta comunque remota. Il dibattito sulla Turchia, la questione aperta con l'Olanda per l'accordo di associazione con l'Ucraina e la revisione del regolamento di Dublino sono i "campi minati" del vertice, spiegano fonti Ue. Intanto se l'Italia ha scongiurato il pericolo della 'solidarietà flessibile', respingendo la carica della presidenza slovacca sulla riforma del sistema Dublino, Gentiloni ribadirà ai colleghi che il meccanismo di 'relocation' dovrà essere al centro della revisione, e su base obbligatoria. Su posizioni opposte restano i quattro Paesi Visegrad, con Polonia e Ungheria i due più rigidi. Il premier magiaro Viktor Orban potrebbe però portare all'attenzione dei colleghi la proposta di realizzare strutture (tipo hotspot) per accogliere i migranti, fuori dall'Ue, in Paesi come Tunisia o Egitto. Anche l'Austria sembra essere sulla stessa linea. "Ma è molto difficile da realizzare" spiegano fonti diplomatiche.

Cosi Paolo Gentiloni è a Bruxelles per il primo vertice europeo da premier. Il presidente del Consiglio ha partecipato a una riunione dei leader socialisti europei. "Oggi - ha detto dopo aver lasciato la riunione prima del vertice europeo - la questione principale, tra le tante, al Consiglio europeo sarà la questione dell'immigrazione. E da questo punto di vista l'Italia è molto esigente perché non siamo ancora soddisfatti della discussione sul regolamento di Dublino che fissa le regole sull'accoglienza dei rifugiati". 

"Abbiamo lanciato un programma - ha detto ancora il premier - per fronteggiare i fenomeni migratori dall'Africa. Lo abbiamo lanciato a gennaio. Ci aspettiamo risultati concreti". "Oggi - ha proseguito - sarà fatto un passo avanti che ritengo importante perché insieme a Francia e Germania firmeremo un primo accordo con il Niger che vale un centinaio di milioni". L'accordo, spiega Gentiloni, "cerca di mettere più forza nella gestione dei flussi migratori dal Niger verso la Libia. Consideriamo che il Niger è l'anticamera dei flussi migratori verso la Libia. Quindi, nel contesto di una politica che deve fare molti passi avanti, adesso insieme a Francois Hollande e Angela Merkel e con il presidente nigerino Issoufou ne facciamo uno piccolo ma significativo".

Ieri il presidente Jean-Claude Juncker ha ribadito l'importanza di restare al fianco di Roma sul fronte migranti e di escludere "i fondi che l'Italia mette a disposizione dal patto di stabilità". Parole che danno anche la cifra della disponibilità verso Paolo Gentiloni, oggi al debutto al tavolo dei leader dell'Unione. 

Intanto un altro problema per il nuovo Governo sarebbe la questione di Mediaset....Mediaset che è rientrata negli scambi di Piazza Affari e segna un calo del 7,9% a 3,3 euro. Il titolo è stato congelato due volte per eccesso di volatilità dopo due giorni di rally a seguito dei raid di Vivendi, azionista con il 23,9% di Telecom (+3,47%), che si è portata al 20% del Biscione.

"In queste ore i francesi stanno cercando di fare shopping tra le sue aziende. Mediaset è una delle principali aziende del Paese, ci sono migliaia e migliaia di posti di lavoro, il fatto che dalla sera alla mattina un finanziere francese riesca a scalare il 20% di una delle principali aziende italiane senza che il Governo abbia mosso un dito, senza che gli organi di vigilanza abbiano mosso un dito, è emblematico. In queste ore penso che Berlusconi sia giustamente preoccupato di salvare parte del suo patrimonio, ma di un patrimonio che è degli italiani tutti. Poi i suoi atteggiamenti su questo governo li vedremo nelle prossime settimane". Così il leader della Lega, Matteo Salvini ai microfoni di Radio Cusano Campus.

"E' totalmente inappropriato un intervento dell'esecutivo a tutela di Mediaset quando lo stesso nulla fece contro l'aggressiva scalata di Vivendi a Telecom Italia, che invece era veramente strategica per il nostro Paese considerando l'infrastruttura di rete in suo possesso". Lo affermano i deputati M5S della commissione Trasporti e Telecomunicazioni.

"Supportiamo Mediaset in questa operazione, è importante che le aziende italiane restino italiane". Così il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, ha risposto ai giornalisti a margine della presentazione del progetto del nuovo asilo nido al reparto di Oncoematologia dell'ospedale infantile Regina Margherita di Torino. "Abbiamo relazioni con Mediaset, le siamo vicini", ha aggiunto".

 

Le opposizioni non aspettano neanche il battesimo del governo per far partire i tamburi della campagna elettorale. "Una fotocopia sbiadita del governo Renzi", "un fortino assediato", attaccano i partiti all'opposizione che mettono all'indice le riconferme degli uscenti e la presenza dei fedelissimi renziani, Luca Lotti, che diventa ministro allo Sport mantenendo la delega all'Editoria, e Maria Elena Boschi, che lascia le Riforme ma lavorerà al fianco del premier a Palazzo Chigi seguendo i dossier più caldi del governo. 

Il passaggio di Verdini da traditore a tradito non è stato male. Ma per ore si è anche parlato con una certa apprensione di un altro tema fondamentale: il destino di Angelino Alfano, leader di un partitino del due per cento, sospeso tra la conferma dell'incarico a ministro degli Interni e quello degli Esteri, dove alla fine è approdato per avere una maggiore visibilità nella prossima campagna elettorale. Sentirlo parlare in inglese sarà una delle cose più stimolanti del nuovo governo.

Voleva un posto per Marcello Pera, ed è stata cosa utile almeno per apprendere che l'anziano filosofo ex presidente del Senato, scomparso dalla scena dieci anni fa, è ancora vivo e gode di buona salute. Ha perso, il che vuol dire che al Senato il governo non avrà vita facile, perché il partito di Verdini non ha i voti degli elettori, ma ha tanti senatori.

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Renzi dal canto suo mantiene la promessa di lasciare con un sorriso alludendo al teso passaggio della campanella con Enrico Letta. "Buon lavoro", augura a Gentiloni accompagnando al passaggio di consegne il dono della felpa di Amatrice regalatagli dal sindaco della cittadina colpita dal terremoto. E lascia Palazzo Chigi tra l'applauso dei fedelissimi affacciati dalla finestra nel cortile della sede del governo

In tempi record, come era nelle intenzioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella soddisfatto per una "soluzione rapida e lineare" della crisi, nasce il governo Gentiloni. Diciotto i ministri con 5 new entry e la riconferma di tutti gli uscenti tranne il ministro Stefania Giannini e Maria Elena Boschi che diventa sottosegretario alla presidenza del consiglio. "Ci mettiamo subito al lavoro sui problemi del paese", è la priorità del neo-premier che, dopo il giuramento al Quirinale, il tradizionale passaggio della campanella con Matteo Renzi e il primo Cdm a Palazzo Chigi, oggi chiederà la fiducia alle Camere per ottenerla entro mercoledì. E avrà numeri solidi a Montecitorio ma meno al Senato dove Verdini ha annunciato che farà mancare l'appoggio di Ala in assenza di una presenza al governo. 

Cinque donne - oltre alle uscenti Madia, Lorenzin e Pinotti, entrano le senatrici Pd Anna Finocchiaro e Valeria Fedeli - 14 uomini con il trasloco di Alfano alla Farnesina e l'arrivo di Marco Minniti agli Interni comporranno l'esecutivo nato dopo le dimissioni di Matteo Renzi. E che, come annuncia Gentiloni, avrà come priorità il disagio sociale, l'occupazione al sud, per cui nasce un ministero ad hoc guidato da Claudio De Vincenti, l'innovazione e la ricostruzione del dopo-terremoto oltre al nodo banche. Ruolo solo di "facilitatore", invece, chiarisce il neo-premier, rispetto alla ricerca di un'intesa tra i partiti sulla legge elettorale per la quale si spenderà soprattutto il neo-ministro per i Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro

Nel consiglio Ue di giovedì prossimo, dove si affronterà il tema del rinnovo del regolamento di Dublino "avremo una posizione molto netta: non è accettabile che passi di fatto il principio di un Ue troppo severa su alcuni aspetti dell'austerity e troppo tollerante verso paesi che non accettano di condividere responsabilità comuni" sui migranti, afferma Gentiloni. Poi parlando del sistema bancario: "Il governo è pronto ad intervenire per garantire la stabilità degli istituti" bancari.

"Il governo che si presenta a ricevere la fiducia è un governo di responsabilità, garante della stabilità delle nostre Istituzioni. E intende concentrare tutte le proprie energie sulle sfide dell'Italia e i problemi degli italiani". Quanto è successo politicamente e che ha portato al nuovo esecutivo "sulla base della ferma guida di Mattarella, ha determinato i tempi rapidi del nuovo governo e ne ha definito il programma". 

"Sul terreno dell'economia il governo intende accompagnare e rafforzare la ripresa che gradualmente ma lentamente si sta manifestando". Gentiloni spiega che "accompagneremo (la ripresa, ndr) con le grandi infrastrutture, il piano industria 4.0 e la green economy con le decisioni sul clima che l'Italia difenderà". 

L'Italia ha una economia forte, non ci possono essere scorribande su questo fronte e lo dimostrano le profezie sbagliate di apocalisse in base all'esito in un senso del referendum. Questa è l'Italia". Dice il presidente del Consiglio nel suo intervento programmatico alla Camera. "Dobbiamo fare molto di più per il Mezzogiorno. 

La decisione di formare un ministero esplicitamente dedicato al Sud non deve far pensare a vecchie logiche del passato, al contrario noi abbiamo fatto molte cose per il Mezzogiorno ma credo che sia insufficiente la consapevolezza che proprio dal Sud possa venire la spinta forte per la crescita economia".  

"All'agenda vorrei aggiungere grandi questioni su cui finora a mio avviso non abbiamo dato risposte pienamente sufficiente. Innanzitutto i problemi che riguardano la parte più disagiata della nostra classe media, partite iva e lavoro dipendente, che devono essere al centro dei nostri sforzi per far ripartire la nostra economia". "Proprio perché non vogliamo rinunciare a una società aperta e digitale vogliamo porre al centro coloro che da queste dinamiche si sentono sconfitti".

Oltre all'agenda del governo "prenderà corpo tra le forze parlamentari un confronto sulla legge elettorale per la necessaria armonizzazione delle norme tra Camera e Senato, confronto nel quale il governo non sarà attore protagonista, spetta a voi la responsabilità di promuovere e provare a cercare intese efficaci. Certo non staremo alla finestra cercheremo di facilitare e sollecitare", l'accordo.

"Spetta a me indicare le priorità del governo. La prima è senz'altro l'intervento nelle zone colpite dal terremoto", dice il premier. "Abbiamo avuto - sottolinea - una risposta straordinaria ma siamo ancora in emergenza e dalla qualità della ricostruzione dipende la qualità del futuro di una parte rilevante del territorio dell'Italia centrale e da questi passi che faremo dipende anche la forza che avremo nel programma a lungo termine su Casa Italia, che interviene sugli elementi più profondi dei danni che vengono provocati dagli eventi sismici nel Paese".

"Le consultazioni hanno evidenziato l'impossibilità di una convergenza generale nel sostegno al governo di responsabilità che pure era stata invocata. Ne abbiamo preso atto, procedendo nel quadro della maggioranza anche se ci auguriamo possano maturare apporti e convergenze più larghe sui singoli provvedimenti", afferma Gentiloni nel suo discorso programmatico. 

"Chi come me è sempre stato animato da passione politica non si ritrova nella degenerazione di questa passione. La politica, il Parlamento, sono il luogo del confronto dialettico, non dell'odio o della post verità. Chi rappresenta i cittadini deve diffondere sicurezza, non paure. Su questo è impegnato il governo e anche su questo chiede alla Camera la sua fiducia".

Il governo Gentiloni, dopo aver ottenuto la fiducia alla Camera con 368 sì e 105 contrari, ha incassato la fiducia anche al Senato. Il via libera di Palazzo Madama arriva con 169 voti favorevoli, 99 voti contrari e 0 astenuti. Ala e Lega non hanno partecipato al voto mentre il M5S ha votato contro. Il governo di Matteo Renzi, il 25 febbraio del 2014, ottenne la prima fiducia del Senato con lo stesso numero di voti favorevoli.

Il premier nel suo discorso in Aula a Montecitorio ha definito il prorio un governo "di responsabilità" che durerà "fin quando avrà la fiducia del Parlamento". Gentiloni "rivendica" come un punto di forza quello che altri considerano "un limite": la continuità con il governo Renzi e il "grande lavoro fatto". Su due temi proverà a fare di più: il sostegno alla classe media disagiata e il Sud. Ma in Aula va in scena l'Aventino del M5s, della Lega e di Ala: uno spicchio di emiciclo è vuoto. E il premier a loro si rivolge sul finale: "La politica è confronto, non odio o post verità. Chi rappresenta i cittadini non deve diffondere paure". Un punto sul quale ritorna anche nella sua replica. "Bisogna farla finita - ha detto Gentiloni - con l'apparentemente inarrestabile escalation di violenza verbale nel nostro dibattito politico. Il Parlamento non è un social network. Contribuiamo a rasserenare il clima nelle famiglie del nostro Paese". E ancora: "Se c'è stata una cosa davvero bella di questi mesi di campagna referendaria, che a me non sono piaciuti moltissimo, è stata una discussione pubblica sulla Costituzione. Ora non si può fare che la discussione svanisca nel nulla e la costituzione venga dimenticata. Abbiamo i super paladini della centralità del Parlamento che nel momento più importante della vita parlamentare non ci sono. Vi sembra logico: 'vogliamo talmente bene al Parlamento che non ci andiamo'".

Il premier ha sottolineato la necessità di una riforma della legge elettorale "a prescindere da quanto durerà la legislatura". Nella conclusione del suo intervento citando Carlo Azeglio Ciampi, Gentiloni ha ribadito la sua intenzione "per quanto durerà questa delicata transisione" di "servire con umiltà il Paese". 

Intanto al nuovo premier sono arrivate le congratulazioni i Barack Obama. Il presidente americano - si legge tra l'altro in una nota della Casa Bianca - apprezza l'impegno assunto dal nuovo Governo italiano guidato da Paolo Gentiloni sul fronte della crescita economica e della creazione di posti di lavoro. "Il presidente non vede l'ora di lavorare con il Governo italiano per il perseguimento dei comuni obiettivi di una crescita economica sostenibile e inclusiva e sul fronte del rafforzamento della sicurezza.

Paolo Gentiloni, presente da stamattina a Palazzo Madama, è intervenuto nella replica della discussione sulla fiducia. "Voi - ha detto Gentiloni - sapete che io ho condiviso pienamente la riforma costituzionale che è stata approvata ripetutamente in quest'aula, ma sapete altrettanto bene che i cittadini italiani hanno deciso, il popolo ha deciso con un referendum dal risultato netto. Quindi potrei dire che la fiducia che chiedo a nome del governo al Senato è una fiducia un po' particolare: chiedo la vostra fiducia ed esprimo la mia fiducia nei confronti del Senato e delle sue prerogative". "Non siamo innamorati della continuità - ha detto ancora il presidente - abbiamo anzi rivolto una proposta all'insieme delle forze parlamentari per individuare una convergenza più larga. C'è stata una indisponibilità: non un amore della continuità ma la presa d'atto di questa situazione ha spinto le forze che hanno sostenuto questa maggioranza a dar vita a questo governo, per responsabilità". Non è un governo di inizio legislatura ma innanzitutto deve completare la eccezionale opera di riforma, innovazione, modernizzazione di questi ultimi anni. Sul fatto che ci sia una mole di innovazione portata avanti credo non ci sia alcun dubbio: ci viene riconosciuto dai cittadini italiani e in sede internazionale. Sarebbe assurdo che un governo che molti critici accusano di eccesso di continuità, immaginare che completare le riforme avviate non sia il suo compito principale".

Una crisi-lampo, che già questa sera potrebbe vedere la sua conclusione. Il Presidente del Consiglio incaricato Paolo Gentiloni vedrà oggi le ultime delegazioni delle forze politiche e già questa sera potrebbe sciogliere la riserva, presentando la lista dei ministri al Presidente Mattarella. In questo modo il nuovo esecutivo potrebbe giurare già domani ed essere pronto per affrontare con pienezza di poteri il primo appuntamento del Consiglio europeo di giovedì. Ma vediamo le varie tappe che hanno portato alla definizione di questa road map.

Paolo Gentiloni, come da prassi, accetta con riserva l'incarico  ricevuto da Sergio Mattarella di formare un nuovo Governo. Dopo un colloquio di circa mezzora nella sala delle del Quirinale, il premier incaricato si dice "consapevole dell'urgenza" di dare all'Italia un governo "nella pienezza dei poteri". Già oggi potrebbe tornare quindi al Colle e presentare al presidente della Repubblica la lista dei ministri.

Dopo i passaggi obbligati dai presidenti di Camera e Senato, infatti, Gentiloni dà il via a un rapido giro di colloqui, nella sala del cavaliere di Montecitorio. Gli incontri con i partiti minori non cambiano nella sostanza il perimetro della futura maggioranza, ma compongono l'agenda del nuovo presidente del Consiglio. Lui assicura "massimo impegno e determinazione" nell'affrontare le priorità "internazionali, economiche, sociali", a iniziare, è la sottolineatura, "dalla ricostruzione delle zone colpite dal terremoto". Sul tavolo, quindi, anche il dossier banche, con la crisi di Mps, certo, ma anche la 'questione sociale'. Non solo legge elettorale, insomma, anche se il premier incaricato sottolinea di volerne "accompagnare e se possibile facilitare il percorso delle forze parlamentari".

Il premier incaricato Paolo Gentiloni concluderà oggi le consultazioni, dopo aver ottenuto ieri un secco no da Lega e M5S. Il primo gruppo parlamentare che incontrerà sarà quello di Fratelli d'Italia, l'ultimo quello del Pd.

Il nostro Paese - ha evidenziato ieri il presidente Mattarella al termine delle consultazioni  - ha bisogno in tempi brevi di un governo nella pienezza delle sue funzioni.Vi sono di fronte a noi adempimenti, impegni, scadenze che vanno affrontati e rispettati. Si tratta di adempimenti e scadenze interne, europee e internazionali

"Ringrazio il presidente della Repubblica per l'incarico conferito, lo considero un alto onore e cercherò di svolgere il compito con dignità e responsabilità", afferma nel suo primo discorso il premier incaricato Paolo Gentiloni. "Il quadro ampio e articolato delle consultazioni svolte dal presidente della Repubblica sarà la base del lavoro per definire composizione e programma del nuovo governo". "Dalle consultazioni è emersa la conferma della decisione di Renzi di non accettare un reincarico in coerenza con l'impegno che aveva manifestato e questa coerenza merita rispetto e da parte di tutti". Il presidente del Consiglio incaricato intende "accompagnare e se possibile facilitare il percorso delle forze parlamentari" per definire le nuove regole elettorali. Gentiloni si dice "consapevole dell'urgenza di dare all'Italia un governo nella pienezza dei poteri, per rassicurare i cittadini e affrontare con massimo impegno e determinazione le priorità internazionali, economiche, sociali, a iniziare dalla ricostruzione delle zone colpite dal terremoto". Nelle consultazioni, prosegue il premier incaricato, è stata registrata "l'indisponibilità delle maggiori forze di opposizioni a condividere un governo di responsabilità. Quindi non per scelta, ma per senso di responsabilità ci muoveremo nel quadro del governo e della maggioranza uscente".

Le parole scelte per parlare agli italiani dal Quirinale non appaiono casuali, quasi a voler chiarire sin da subito che il dibattito sulla legge elettorale sarà in qualche modo lasciato al Parlamento, evitando - come accaduto per l'Italicum, approvato con la fiducia - che il Governo si inserisca in prima persona in una materia che la Costituzione inserisce tra le competenza di Camera e Senato. Questo, viene spiegato, potrebbe aiutare a "svelenire il clima" che si è creato intorno alle regole del gioco. Nessuna melina, però: da una posizione "di maggiore neutralità" rispetto al passato, il nuovo inquilino di palazzo Chigi, viene spiegato, non eviterà di usare tutti gli strumenti utili per raggiungere il risultato. La strada maestra, comunque, sembra essere quella di aspettare la pronuncia della Consulta, attesa il 24 gennaio prossimo, e coinvolgere le forze possibili attraverso una 'virata' proporzionale.

"Siamo di fronte a un intollerabile gioco delle tre carte: Renzi irresponsabile, dopo aver ricattato il Paese ha messo al governo un suo prestanome. E' un governo che nasce senza fiducia degli italiani". Lo afferma Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia dopo le consultazioni con il Presidente del Consiglio incaricato, Paolo Gentiloni.La prossima legge elettorale fatta da un Parlamento la dovrà fare un parlamento eletto dal popolo. L'idea di un tavolo sulla legge elettorale è finita. L'idea di aprire nuovamente il vaso di Pandora è solo una scusa per prender tempo, per arrivare fino al 2018". Lo afferma a In Mezz'ora su Raitre il vice presidente della Camera Luigi Di Maio (M5s) che ribadisce: "proponiamo che la legge della Camera come esce dal vaglio della Consulta, si applichi anche al Senato su base regionale".

Continuano poi i contatti tra i partiti per la squadra di Governo. La casella più "pesante"  da riempire è quella che Gentiloni lascia vuota, alla Farnesina. Ancora in pista sarebbe il nome di Piero Fassino. Secondo alcune voci che arrivano da fonti parlamentari, però, potrebbe essere Angelino Alfano a traslocare dal Viminale. Luca Lotti, attualmente sottosegretario alla presidenza del Consiglio, potrebbe ottenere le deleghe ai Servizi segreti, oggi nelle mani di Marco Minniti, che potrebbe sostituire Alfano come titolare degli Interni. Ancora da risolvere la partita che riguarda le Riforme. Maria Elena Boschi, infatti, potrebbe lasciare il dicastero e conservare soltanto la delega ai Rapporti con il Parlamento e alle Pari opportunità, o traslocare a palazzo Chigi da sottosegretario. In questo caso, a sostituirla, potrebbe essere il dem Emanuele Fiano. Dovrebbe rimanere al Tesoro Pier Carlo Padoan, ritenuto fondamentale conoscitore dei dossier economici anche alla luce della crisi Mps. Confermati Andrea Orlando alla Giustizia, Roberta Pinotti alla Difesa e Maurizio Martina all'Agricoltura, oltre ai rappresentanti della minoranza di Governo Beatrice Lorenzin ed Enrico Costa. In trattativa una poltrona da riservare al nuovo alleato Denis Verdini. Possibile una promozione per Enrico Zanetti, attuale viceministro dell'Economia, o l'ingresso nella squadra di Governo - in quota Ala - di Giuliano Urbani.

Paolo Gentiloni e un politico di lungo corso, che ha fatto i primi passi nella sinistra extraparlamentare e nel movimento ecologista, per poi passare ad incarichi di prima linea a livello locale e nazionale, culminati con il biennio alla guida del Ministero degli Esteri. E' proprio la sua esperienza a tutto tondo, oltre alle doti di mediazione che in molti gli riconoscono, che pone Paolo Gentiloni tra i principali candidati a guidare il prossimo governo italiano, per traghettarlo nelle acque agitate del post 'terremoto' referendario, costato la poltrona a Matteo Renzi.

Nato 62 anni fa a Roma, sposato con l'architetto Emanuela Mauro, discendente di una famiglia nobiliare (un suo antenato siglò l'omonimo patto che agli inizi del '900 segnò l'ingresso dei cattolici nella politica italiana), Paolo Gentiloni Silveri nei primi anni '70 milita nella sinistra extraparlamentare e si avvicina poi al movimento ecologista di Legambiente, dove si lega a Francesco Rutelli, di cui diventa portavoce quando Rutelli viene eletto sindaco di Roma nel '93. E gestisce la difficile sfida del Giubileo, come anello di collegamento tra Vaticano e Comune. Entra in Parlamento nel 2001 con la Margherita, di cui è tra i fondatori, e nel 2006 lui che è anche giornalista, diventa ministro delle comunicazioni nel secondo governo Prodi, lavorando alla difficile partita di una riforma che riequilibri un sistema mediatico segnato dallo strapotere di Silvio Berlusconi.

Quando il Partito Democratico muove i primi passi, Gentiloni è tra i soci fondatori. Nell'ultima legislatura, entra in commissione Affari Esteri. Questa esperienza lo favorisce per la nomina a ministro degli Esteri, il 31 ottobre 2014, al posto di Federica Mogherini, chiamata a guidare la diplomazia Ue. Per la Farnesina il premier Renzi sceglie una persona di fiducia. Gentiloni, del resto, è tra i primi esponenti 'senior' del Pd a partecipare alla Leopolda, la convention da cui parte la scalata dell'allora sindaco di Firenze. Alla Farnesina Gentiloni affronta i numerosi - e spinosi - dossier di politica internazionale, tessendo una tela di dialogo che trova l'apprezzamento nei partner stranieri, anche da sponde opposte. Costruisce un rapporto stretto, e di amicizia, con il capo della diplomazia americana John Kerry, rivendicando l'indissolubile legame tra Italia e Stati Uniti, ma allo stesso tempo tiene aperto il canale con il collega russo Serghiei Lavrov. E anche nel momento di tensione massima tra Usa ed Europa e la Russia, culminata con le sanzioni contro Mosca dopo la crisi ucraina, Gentiloni insiste sulla necessità di non rompere con la Russia, pur mantenendo la fermezza.

Per esempio, avvertendo il Cremlino che "sulle macerie di Aleppo non si costruisce la pace in Siria". La moderazione che lo contraddistingue, però, non gli impedisce di assumere anche toni duri, ad esempio contro l'Egitto, per i ritardi nella soluzione del caso Regeni, o per la vicenda dei marò (il suo primo atto da ministro sarà proprio la telefonata ai due fucilieri), per la quale non ha risparmiato attacchi alla controparte indiana. A Bruxelles, si batte soprattutto per difendere la posizione italiana sulla crisi migratoria, rivendicando la necessità che l'Europa non lasci sola i partner della sponda sud nel gestire l'accoglienza dei profughi. E poi la crisi libica, con il sostegno attivo dell'Italia agli sforzi che portano all'accordo sul governo di unità nazionale, e la guerra al terrorismo e all'Isis, che lo prende di mira bollandolo come "ministro dell'Italia crociata".

Nei suoi numerosi viaggi all'estero, Gentiloni, tra le altre cose, è stato il primo ministro europeo a volare a Cuba dopo il disgelo con gli Usa ed è stato in Iran poco prima dello storico accordo sul nucleare, ritornando a Teheran anche dopo la firma.

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