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veglia 1io

In questo weekend appena trascorso abbiamo assistito a Milano a degli eventi più o meno contradditori: al mattino l’apertura dell’Expo, doveil mondo capitalista celebra se stesso, nonostante la crisi economica, e che vorrebbe estendere a tutti il suo benessere sconfiggendo definitivamente la “fame nel mondo”,nel pomeriggio, una piccola minoranza di potenziali assassini mette la città a ferro e fuoco, come accadde a Genova nel 2001. E’ una scena che ormai si ripete ogni qual volta ci sono incontri importanti del capitalismo internazionale. In un interessante fondo pubblicato da comunitambrosiana.org, Marco Invernizzi, a proposito dei cosiddetti blackbloc, scrive:“Appaiono come contestatori di un mondo del quale, invece, sono in qualche modo il prolungamento, o forse un aspetto contiguo”.Infatti “i due mondi sono accomunati dal rifiuto di quei principi fondamentali che soli possono tenere insieme una società e garantirne il bene comune, fra cui quella solidarietà verso gli ultimi che i “capitalisti” vorrebbero aiutare e i blackbloc rappresentare.

Pertanto, per Invernizzi, “gli ultimi” che dovrebbero essere aiutati concretamente sono quelli che“guardano con sufficiente distacco l’Expo ( che considerano a torto o a ragione una passerella dei potenti senza riscontri veramente concreti sul mondo reale) e guardano con profonda e motivata ostilità i potenziali assassini che dilagano come animali impazziti e vigliacchi nella città impaurita”.
E fra “questi ultimi (gli “scartati” per usare le categorie di papa Francesco) vi sono i padri e le madri delle famiglie ancora normali, quelle che fanno i figli secondo la natura umana e pure li fanno crescere con sacrifici consistenti, “persino” andando a lavorare tutti i giorni. Gli ultimi sono i poveri del terzo mondo, che assistono a queste maestose rappresentazioni con un certo scetticismo circa la possibilità reale di ricavarne dei benefici”. Inoltre gli ultimi sono soprattutto tutte le forze dell’ordine, dai poliziotti ai carabinieri che per quattro soldi rischiano la vita.
Ma sicuramente gli ultimi in questo momento sono soprattutto i cristiani nel mondo che vengono perseguitatie massacrati in tutti i modi possibili e immaginabili e che nessuno fa niente per difenderli. Sabato scorso ho partecipato alla manifestazione-vegliache ha organizzato Cristina Cappellini, assessore alla cultura, della Regione Lombardia, che poi ha presentato la serata, nell’avveniristica piazza “Città di Lombardia”.“Ho fortemente voluto organizzare, con il sostegno del presidente Maroni, una serata importante su un tema attualissimo, su cui c'è ancora troppo silenzio”, ha detto la Cappellini. Augurandosi che questo gesto possa contribuire ad accendere i riflettori e la discussione su un tema così importante e attuale. Ha aggiunto:"Speroche le parole di Paul Bhatti e la sua testimonianza, come pure la visione del film 'Cristiada' nel nostro Auditorium 'Testori', che racconta la persecuzione e la rivolta dei Cristiani nel Messico tra il 1926 e il 1929, aiutino a scuotere le coscienze di molti e a far parlare di questo tema".

locandina regione

Bisogna dareatto al segnale importante che viene dalla Regione motore del Paese, e da una forza politica, che all’esordio di Expo ha voluto mostrare al mondo che Regione Lombardia è anche culla di principi e valori forti con cui desidera “nutrire” il pianeta. L’assessore Cappellini, fa un appello forte e sincero a tutti i cittadini, di qualsiasi appartenenza religiosa, perché condividono un gesto importante di solidarietà e di ferma condanna delle atrocità che il terrorismo islamico sta compiendo in diverse aree del mondo.

Ha preso la parola per primo, monsignor Luca Bressan, vicario episcopale, che rappresentava il cardinale Angelo Scola, ha letto i messaggi del Santo Padre Francesco, e quello del cardinale. Il Papa invita ad avere un “sussulto di consapevolezza”, per non dimenticare i tanti cristiani perseguitati. Papa Francesco “ha voluto ribadire la sua «intensa partecipazione al dolore di tanti fratelli e sorelle – martiri del nostro tempo – esiliati, uccisi e decapitati per il solo fatto di essere cristiani».
Mentre nel messaggio il cardinale arcivescovo di Milano, Angelo Scola scrive: “Impegni già in calendario mi impediscono di partecipare di persona, ma sono vicino nella preghiera a tutti i presenti al momento di sensibilizzazione su fatti tanto drammatici”.

Subito dopo sono intervenuti il governatore lombardo Roberto Maroni, il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo, il senatore Mario Mauro, e l’ospite d’onore, Paul Batthi, fratello di Shahbaz, il ministro cattolico pakistano per le minoranze, assassinato tre anni fa, dai fondamentalisti islamici a Islamabad, per aver difeso Asia Bibi e tutte le minoranze nel Paese. Paul Bhatti, così come aveva fatto al convegno di Alleanza Cattolica, ha ancora una volta raccontato la sua vicenda personale e il suo impegno per la libertà religiosa in Pakistan.

Dopo l’accensione delle candele sotto la sede della Regione e la simbolica veglia in silenzio, è stato proiettato, nel vicino auditorium “Testori”, “Cristiada” il film sulle persecuzioni dei cristiani in Messico. Un film ben fatto, diretto da Dean Wright, che dovrebbe essere visto da tutti, in particolare nelle scuole, ma soprattutto da quei cristiani tiepidi che continuano a illudersi che basta solo andare a messa la domenica per essere a posto. Invece credere in Nostro Signore Gesù Cristo, a volte obbliga a fare scelte difficili, come quelle che hanno dovuto fare nel 1926, molti cattolici messicani, i cosiddetti Cristeros.

Il film si basa sulla guerra dei cristeros (1926 – 1929), combattuta dai cattolici messicani contro il governo anticlericale e massonico del presidente Plutarco ElíasCalles che osteggiò e perseguitò violentemente la Chiesa cattolica. Il dittatore, fanatico robespierriano ed emulatore della Rivoluzione francese, adottò una Costituzione ossessivamente laicista, la cui ideologia massonico-leninista intendeva “modernizzare” il Paese liberandolo dalla «superstizione».  Vennero espulsi preti e vescovi che si opponevano al progetto di una «chiesa nazionale» scissa da Roma e agli ordini del solo governo (come oggi in Cina). Seguirono abolizione degli ordini religiosi, confische, divieto di ogni attività per i cattolici. Chiese, conventi, seminari, scuole, istituti di carità, furono chiusi o confiscati, fino ad impedire l’accesso ai sacramenti ai fedeli. La popolazione cominciò così una protesta non violenta, ma la totale assenza di libertà religiosa fece impugnare le armi ad alcuni, sostenuti dal popolo e dai sacerdoti. Se Cesare diventa un tiranno, il popolo ha diritto di difendere la propria libertà, la propria anima. I generali dell’Esercito Federale pensavano di sconfiggere in breve tempo quegli insorti inesperti e male organizzati, guidati dal generale ateo ed eroe di guerra Enrique Gorostieta. Nonostante l’appoggio logistico degli Usa che consentiva ai federali di non cedere, l’organizzazione si consolidò in pochi mesi, anche perché sostenuta da gran parte della società civile. Parteciparono milioni di persone ma la reazione dello Stato fu rabbiosa: massacri indiscriminati, campi di concentramento, impiccagioni di massa.

 

 

Promosso l'agente Alessio Padovano ferito durante gli scontri con i black bloc nel giorno dell'inaugurazione dell'Expo a Milano. "Ho firmato - ha fatto sapere il capo della Polizia Alessandro Pansa durante la visita del ministro dell'Interno Angelino Alfano alle forze di polizia - la promozione sul campo di questo agente ferito a voler simboleggiare l'operato di tutte le forze dell'ordine".

Si tratta di un agente rimasto ferito a causa dei lanci di molotov e bombe carta da parte dei black bloc contro le forze di  polizia.

L'agente era stato colpito da una molotov alla gamba durante gli scontri di venerdì 1 maggio durante il corteo No Expo. Intanto sugli scontri è tornato a parlare il ministro dell'Interno Angelino Alfano: "Uno stato di diritto si fonda sulle regole: c’èil diritto di manifestare, ma c’è chi gioca sporco. Per questo dobbiamo dareai prefetti il potere di vietare i cortei, dobbiamo alzare la pena per gliincappucciati per metter loro paura, dobbiamo introdurre l’arresto inflagranza differita di 48 ore anche per questi fatti". Alfano ha spiegato: "La manifestazionedel primo maggio l’hanno promossa sigle che avevano diritto di farlo. Ma noidobbiamo affermare per legge più potere ai prefetti di dire ’questo corteo sarebbe legittimo, ma non lo possiamo far fare perché ci sono rischi di infiltrazionè. Quelli che hanno organizzato il corteo, sono quelli che ci sono visti spegnere la luce dagli incappucciati".

Quindi il ministro ha ribadito: "Io spero che per il reato di devastazione,che prevede fino a 15 anni di carcere, non ci sia risparmio di uso". E ha aggiunto: "Sono in tutto 180 i sospetti presi nella nostra rete per il corteo no Expo del primo maggio. Oltre 80 sono stati identificati nella fase preventiva, quella prima del corteo, poi ne sono stati raccolti altri cento durante e dopo il corteo", spiega, rilevando che la polizia scientifica è "al lavoro sulle prove da Dna e sui video: penso che avremo presto altri sviluppi".


I provvedimenti del ministro ovviamente arrivano dopo la guerriglia. Forse dovremmo prendere esempio dall'estero dove i black bloc vengono fermati prima e spediti in cella.

Proseguono senza sosta gli accertamenti della Polizia di Stato sul fronte della sicurezza preventiva in vista di possibili manifestazioni violente. Stamani una serie di perquisizioni sono state effettuate in un appartamento, che però era vuoto. Si sarebbe trattato, secondo indiscrezioni, di un 'covo freddo' un appartamento popolare occupato abusivamente e trovato vuoto, ma con diversi letti usati, e senza materiale atto a offendere. Sul posto l'Aler ha provveduto a sigillare l'abitazio

Abbiamo bloccato personaggi che non erano manifestanti ma volevano fare del male a Milano e all'Expo e speriamo di continuare così nei prossimi giorni, ammesso che ce ne sia bisogno". Lo ha detto il ministro dell' Interno Angelino Alfano a Rtl 102.5. "Ovviamente il nostro auspicio è che non ce ne sia bisogno perché tutto si svolgerà tranquillamente - ha aggiunto - però sappiamo, dalle manifestazioni precedenti che si sono svolte nelle altre parti del mondo, che questi sono eventi e occasioni che richiamano l'attenzione dei violenti, quindi il nostro sistema di prevenzione è allertato e siamo molto sul pezzo.

"Saremo severissimi e durissimi nel fare rispettare il diritto di manifestare, ma anche nel fare rispettare il diritto di tutti gli altri di godersi questa grande opportunità per l'Italia", ha specificato il ministro dell'Interno in una intervista a A Rtl 102.5.Cosi secondo le agenzie di stampa :

Un folto gruppo di antagonisti completamente vestiti di nero e con il volto coperto dai cappucci delle felpe, dai caschi o con bandana e cappellini, che ricordano i black bloc, sfilano nella parte arretrata del corteo No Expo a Milano, pronti a colpire con estintori caricati non a schiuma ma a vernice. Gli estintori poi vengono ricaricati al volo, per strada. Quando agiscono altri attivisti bloccano con le mani le telecamere di cameraman e gli obbiettivi dei fotografi. Alla manifestazione partecipano alcune centinaia tra studenti, universitari, militanti della galassia antagonista e dei collettivi No-Expo. Presenti anche molti stranieri provenienti soprattutto da Germania e Francia.

Due manifestanti sono saliti sulla struttura dell'Expo Gate, a Milano, e hanno affisso uno striscione con la frase "grande evento uguale grande bufala. No Expo: un altro mondo è possibile". L'azione è avvenuta pochi minuti prima della partenza del corteo degli studenti No Expo e degli antagonisti.

I giudici milanesi del Tribunale civile hanno intanto convalidato l'allontanamento di tre tedeschi perquisiti ieri e l'altro ieri nell'ambito di un'operazione di polizia di prevenzione in vista di Expo e indagati per detenzione di oggetti atti a offendere e invasione di terreni ed edifici. Nella tarda serata di ieri una Volante della Polizia aveva fermato un furgone sospetto con targa tedesca e vetri oscurati con a bordo tre cittadini tedeschi. All'interno sono state trovate e immediatamente sequestrate una bomboletta spray urticante vietata dalla legge, 58 bombolette spray di vernice e tre passamontagna. I tre tedeschi sono stati accompagnati in questura per identificazione. Uno è stato anche denunciato per lo spray urticante.

Sono stati più del previsto i visitatori arrivati a Expo nei primi due giorni, oltre 400.000
Si tratta di numeri da record che ci lasciano entusiasti" ha commentato il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. "Siamo andati al di là delle aspettative" ha confermato il commissario, Giuseppe Sala, annunciando che negli ultimi due giorni sono stati venduti un milione di biglietti.

A ventiquattro ore dalla festa di inaugurazione dell'Expo, alle felicitazioni del Premier e alle immagini delle Frecce Tricolori si sono sostituite le frasi di condanna e i video con auto e cassonetti in fiamme. La festa di 'Milano 2015' è stata in parte rovinata dai disordini dei manifestanti violenti ma, come ha detto Renzi, "gli italiani sanno benissimo da che parte stare: hanno sciupato la festa? Hanno cercato di rovinarcela. Ma quattro teppistelli figli di papà non riusciranno a rovinare Expo. E Milano è molto più forte come spirito e determinazione di quello che questi signori pensano".

"Non possiamo costringere i commercianti milanesi a fare causa ai centri sociali. Lo faremo noi". Così il presidente lombardo Roberto Maroni riferendosi ai danni causati a Milano durante il corteo No Expo del primo maggio. "Non abbiamo abbandonato i negozianti - aggiunge -. Pur non avendo nessun obbligo, la Regione Lombardia ha stanziato 1,5 milioni di euro per risarcire i danni".

Dopo le devastazioni arriva anche la presa in giro. I black bloc non hanno nessuna intezione di assumersi le proprie responsabilità

Lanciare molotov, prendere a sprangate negozi e vetrine, incendiare le auto parcheggiate senza uno schema razionale sono gesti che a loro dire non andrebbero sanzionati

Già perché i 5 fermati a cui il gip ha convalidato il fermo adesso negano tutto e provano pure a irridere gli italiani. "Non mi interesso di politica, non ho mai frequentato centri sociali o gruppi antagonisti. La mascherina nel mio zaino? La uso per proteggermi dallo smog quando vado in bici". A prendere in giro tutti coloro che hanno ripulito le vie di Milano è stato il 23enne Jacopo Piva, uno dei cinque arrestati dopo la manifestazione No Expo, all'udienza di convalida davanti al gip Donatella Banci Buonamici.

Secondo quanto spiegato dall'avvocato Loris Panfili dopo l'udienza, ha detto al gip di aver scelto di "partecipare alla manifestazione del primo maggio, contro il precariato e contro Expo" e di essersi trovato "nel mezzo degli scontri provocati da altre persone". Adesso insomma la strategia è chiara: negare l'evidenza per evitare le conseguenze sul fronte penale. Dietro un cappuccio nero e una maschera scompare il finto coraggio dei teppisti. Nessuno riconosce le proprie responsabilità.

Gli interrogatori si stanno svolgendo al carcere di San Vittore si stanno trasformando in una farsa.

Eppure le accuse sono chiare: resistenza a pubblico ufficiale aggravata dall'uso di armi improprie come mazze ferrate, bastoni e pietre. Ma durante gli interrogatori si nega l'evidenza: "Non sono mai stato a Milano e tantomeno ho partecipato alle devastazioni il giorno dell'apertura dell'Expo. Sono a Genova da una settimana e sono venuto a trovare il mio amico Pierre Boilleau che studia qui", afferma uno dei fermati. Da queste parole emerge la vera forza dei black bloc: la codardia..cosi :

Dopo i 5 arresti per violenza e resistenza a pubblico ufficiale e la decina di indagati del 1 maggio, il giorno dopo gli scontri i carabinieri hanno denunciato altri 14 contestatori (di cui 10 con precedenti) che dovranno rispondere di porto di oggetti atti a offendere e detenzione di materiale esplodente, nonché di devastazione e saccheggio. Erano stati fermati, durante il deflusso post-corteo nelle stazioni della metropolitana. L'inchiesta sulle violenze, coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e dal pm Piero Basilone, è stata aperta con l'ipotesi di reato di devastazione, a cui si potrebbe affiancare anche l'accusa di incendio. Nel frattempo, è stato scarcerato e va verso l'espulsione il tedesco di 27 anni arrestato martedì scorso nell'ambito delle perquisizioni della Digos come attività preventiva in vista dell'apertura dell'Expo. Per l'uomo, Daniel Frank, il gip di Milano Ilaria De Magistris ha convalidato l'arresto e ha emesso come misura cautelare il divieto di dimora, ma non il carcere. E' stato convalidato dal gip anche l'arresto di una italiana di 20 anni, accusata di resistenza e lesioni perché giovedì scorso, sempre nel corso di una perquisizione, ha colpito al volto un agente: nei suoi confronti è stato emesso un obbligo di firma. Il contenimento delle violenze dei black-bloc e dell'ala dura del movimento No Expo, ieri a Milano, è stato merito delle forze dell'ordine ed è certamente motivo di orgoglio per i vertici della Questura, la cui strategia, in sostanza, è stata efficace, come sottolinea oggi una nota di via Fatebenefratelli: "Nessuno dei manifestanti e nessun cittadino estraneo alla manifestazione è rimasto ferito o è stato ricoverato. Gli stessi 11 contusi lievi tra le forze dell'ordine sono stati medicati sul posto per le contusioni subite". E la città ha già ricominciato a pensare ai prossimi sei mesi.

"Molti violenti hanno già lasciato la città e tanti altri lo stanno facendo in queste ore", confermano gli investigatori. Dopo il fuggi fuggi al termine del corteo - che si è svolto il 1 maggio dalle 15 alle 20 partendo dalla Darsena e arrivando fino alla metro di Pagano - i contestatori dell'ala dura si sono ritrasformati tutti in bravi ragazzi o al massimo in innocui manifestanti. Molti dei black-bloc, infatti, dapprima vestiti di nero, si erano cambiati d'abito direttamente durante i tafferugli (particolarmente gravi tra piazza Cadorna e piazza Buonarroti, ndR), per poi mischiarsi tra la folla degli altri manifestanti nelle concitate ultime fasi della manifestazione o subito dopo, quando gli irriducibili dell'ala dura si erano ritrovatierano stati lasciati direttamente sul selciato, e nella notte erano stati rimossi, anche se tre molotov, ancora stamani, sono state scoperte in uno zaino in via Trivulzio, abbandonate. Gli investigatori della Digos e del Nucleo Informativo, quindi, stanno adesso monitorando il flusso degli antagonisti e contemporaneamente visionando in fretta e in furia decine di filmati nella speranza di poter magari ancora acchiappare qualcuno dei protagonisti delle violenze, qui o altrove. "Quelli che se ne sono già andati sono per lo più stranieri venuti in auto o in treno ma anche gente arrivata da altre regioni d'Italia - spiega un poliziotto - molti speriamo di identificarli a andarli a prendere a casa loro". in Amendola-Fiera prima di sciogliersi e prendere la metropolitana...Intanto :

Tute nere, maschere ma soprattutto cartine di Milano e indirizzi di riferimento del capoluogo lombardo. E' quanto hanno trovato gli uomini della Digos che in nottata hanno arrestato cinque antagonisti francesi che si erano rifugiati in un'abitazione di salita San Nicolosio nel centro storico di Genova. Nelle prossime ore gli atti saranno trasmessi dal sostituto procuratore di Genova Federico Manotti alla procura di Milano. I francesi, che potrebbero aver partecipato agli scontri anti Expo a Milano, sono stati sorpresi ieri sera da una volante a danneggiare alcune auto. Sono stati seguiti dalla polizia che ha rintracciato il covo.

All'interno dell'appartamento nel centro storico di Genova dove sono stati fermati cinque antagonisti francesi i poliziotti hanno trovato anche biglie, bulloni, bombolette spray, cartelli e striscioni inneggianti la protesta contro Expo oltre a scontrini di pedaggi autostradali risalenti alla giornata del primo maggio. Tutto il materiale è stato sequestrato e nelle prossime ore sarà passato al setaccio (di concerto con le forze di polizia milanesi) per capire se sia stato utilizzato durante gli scontri milanesi. Gli arrestati sono cinque francesi (quattro uomini ed una donna) di età compresa tra i 20 e 25 anni. Sono accusati di danneggiamento e resistenza e si trovano nelle case circondariali di Marassi e Pontedecimo. La polizia ha anche sequestrato una Toyota Station Wagon con targa francese che sarebbe stata utilizzata dai fermati per raggiungere il capoluogo ligure. All'interno del veicolo sono state trovate cartine di Milano e Genova.

Insomma i No Expo hanno lasciato dietro di loro alcune vie e piazze squassate ma per il capoluogo lombardo è già il day after, e la città riparte. Un giorno delicato, sotto il profilo giudiziario, caratterizzato da un sottile gioco a guardie e ladri tra polizia e carabinieri da una parte, che passano al setaccio le immagini delle telecamere per cercare di identificare i manifestanti dei 'blocchi neri', che nel giorno dell'inaugurazione hanno offuscato le belle immagini della mattina, e che ora scappano alla chetichella accusati di 'devastazione'.

Continua ad aumentare drammaticamente il bilancio delle vittime del terremoto che ha devastato il Nepal, intorno alle 12:00 ora locale,lo scorso 25 Aprile. Il numero dei morti è salito a duemila e cinquecento, quello dei feriti a cinquemila.Poiché interi villaggi non sono ancora stati raggiunti dai soccorritori, Il bilancio è ancora destinato ad essere aggiornato.

Oltre al drammatico numero di morti, feriti e dispersi, il violento evento sismico ha provocato anche la distruzione di templi antichi,di siti archeologici e storici, di centinaia di edifici e il crollo della storica torre Dharahara a Kathmandu. La torre, patrimonio dell’Unesco, era una costruzione di nove piani, alta 63 metri e affollata di turisti al momento della scossa.

Sempre a causa della forte sisma, un enorme blocco di ghiaccio si è staccato sul Monte Everest,cadendo per 800 metri etravolgendo il campo base,distruggendolo parzialmente e uccidendo almeno 18 persone.

La scossa violenta, con epicentro a circa 34 km a Est-sud-est di Lamjung, ha causato danni in Nepal, IndiaCinaBangladeshPakistan. Si è trattato del terremoto più violento che abbia colpito quest'area dal 1934, quando un evento sismico di magnitudo 8 provocò la morte di circa dieci mila persone.

Al primo evento sismico di magnitudo 7.9 sono seguite diverse scosse nelle successive 24 ore. Le più forti, di 6.7 e 5.6 gradi, hanno nuovamente terrorizzato la popolazione, peggiorando la situazione.

Per le strade della capitale panico e devastazione.Dopo l’ondata sismica l’aspetto di Kathmandu è surreale: ovunque cumuli di macerie, gente accampata, zone disastrate, mancanza di elettricità, acqua e gas, interruzioni delle linee del telefono e di internet. Al terribile quadro generale si aggiungono anche la difficoltà dei soccorsi e la mancanza di medici e risorse per curare un numero così alto di feriti.

Di fronte all’enorme tragedia che ha colpito il Nepal e al panico causato dalle forti scosse di assestamento, il governo ha dichiarato lo stato di calamità nazionale. L'Onu si dichiara pronta adassistere il governo del Nepal a rispondere a questa terribile tragedia.

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