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Terrorismo, notevoli rischi di infiltrazione

''Ci sono di rischi di infiltrazione anche notevoli di terroristi dall'immigrazione'', ha spiegato il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni a Londra per un vertice anti-Isis. "Per fortuna i nostri apparati di sicurezza sono allertati e funzionano ma questo non ci consente di abbassare minimamente il grado di preoccupazione''. Gentiloni però precisa: "Confondere terrorismo e immigrazione è un'idiozia. Sostenere che tra le decine di migliaia di disperati che approdano con i barconi sulle nostre coste si annidano terroristi armati di kalashnikov non ha senso, il che non esclude che nella situazione odierna non ci possano essere rischi sui quali vigilano i servizi di intelligence e gli apparati di sicurezza
Gentiloni altro non ha fatto che confermare quanto diciamo da molto prima dei tragici fatti di Parigi. Alfano e Renzi importano incessantemente presunti terroristi. Il governo arranca e ha idee confuse. In aula vogliamo sentire subito da Gentiloni delle soluzioni immediate ed efficaci come il congelamento di Schengen, un massiccio intervento economico per il comparto sicurezza e l'aumento delle forze di intelligence e degli agenti dell'antiterrorismo. Oggi il governo si sta comportando in maniera diversa dagli altri paesi europei che in modo diretto come la Francia che ha messo in campo sforzi senza precedenti o in modo indiretto come altri paesi hanno alzato la vigilanza alle frontiere e la lotta al terrorismo. In Europa ci sono migliaia di presunti terroristi che possono liberamente circolare, l'Italia con la politica delle frontiere colabrodo ne importa sia ai confini europei che direttamente dall'Africa. Serve subito una scossa, se a palazzo Chigi un branco di incapaci non sa dove sbattere la testa suggeriamo di copiare le politiche di Valls. A rischio c'è la vita di tutti "dichiarato al Corriere del sud Jonny Crosio, senatore della Lega Nord.

Al governo serve uno psichiatra davvero bravo. Sono schizofrenici, si smentiscono e parlano in modo completamente irresponsabile su un tema che in questo momento storico è cruciale come la lotta al terrorismo. Gentiloni che conferma quanto diciamo da sempre prima sconfessa Alfano e il suo governo poi tenta una debole marcia indietro ridicolizzandosi ancora di più. Intanto ha gettato sulle nostre teste un macigno senza però proporre nemmeno uno straccio di soluzione.  L'immigrazione incontrollata, le migliaia di clandestini di cui perdiamo sistematicamente le tracce per il lassismo del governo sono eccome un problema. Non sapere chi siano, dove siano e cosa facciano è un legittimo motivo per sospettare che tra di loro ci siano anche terroristi. Un governo responsabile  avrebbe la decenza di concertare la linea politica quando a rischio c'è la vita dei cittadini. Si sono dimenticati che il loro compito principale è quello di tutelare la sicurezza del paese"...dichiara Paolo Arrigoni componente per la Lega Nord del comitato Schengen.

La procura di Roma ha aperto un fascicolo sul medico che risulta irreperibile in Libia. L'uomo - si è appreso - è il settantenne Ignazio Scaravilli, catanese, e di lui non si sa più nulla dal pomeriggio del 6 gennaio scorso. Il fascicolo aperto dal pm Sergio Colaiocco, contro ignoti, è per sequestro di persona con finalità di terrorismo. La Farnesina è all'opera. ''Seguiamo il caso con il riserbo che è consueto in queste situazioni'', ha detto il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Caravilli, specialista ortopedico, si era recato in Libia per dare il proprio contributo all'ospedale di Dar Al Wafa, nella zona di Suq Talat. A segnalare l'allontanamento del medico sono stati i suoi colleghi, ma allo stato non ci sarebbero testimoni diretti della scomparsa. Il pm Colaiocco ha incaricato i carabinieri del Ros di compiere gli accertamenti.

Durante la perquisizione è stata trovata una pen drive in cui erano salvate alcune foto di lui con un'altra persona mentre tenevano dei kalashnikov. Trovati anche altri file con documenti di varie nazionalità. Dai controlli è emerso che era già stato denunciato il 13 gennaio a Malpensa perché trovato anche in quell'occasione in possesso di documenti falsi con i quali voleva salire a bordo di un aereo per Londra.

L'uomo aveva anche oggi un biglietto per Londra comprato su internet con documenti falsi: si è presentato al check in di un volo per Bucarest con il suo documento originale e ha avuto la carta d'imbarco. Passati i controlli, però, l'uomo invece di andare al gate da dove partiva il volo per la Romania, si è diretto verso il gate per Londra: aveva un'altra carta d'imbarco stampata online dopo avere acquistato in rete un biglietto per la capitale della Gran Bretagna.

Quando gli agenti di polizia, insospettiti dall'atteggiamento insofferente dell'albanese lo hanno pedinato e successivamente perquisito, gli hanno trovato una carta d'identità intestata ad un cittadino italiano che era contraffatta in alcuni dati personali e riportava una fotografia dell'albanese coperta da una pellicola trasparente di sicurezza. Nella pen drive sono poi stati trovati altri file contenenti documenti d'identità di altre nazionalità alcune dei quali avevano già la foto dell'albanese, che sono ora al vaglio degli investigatori dell'antiterrorismo per capire la provenienza.

I controlli che hanno portato all'arresto del cittadino albanese rientrano nelle misure disposte negli ultimi giorni per rafforzare i dispositivi di controllo alla frontiera. Proprio due giorni fa, tra l'altro, il Dipartimento di pubblica sicurezza aveva inviato a tutti gli uffici di frontiera un nuova circolare nella quale si chiedeva il potenziamento delle misure di sicurezza sia in entrata che in uscita dal Paese attraverso un "sistematico accesso" alle banche dati e a un controllo più accurato delle liste dei passeggeri dei voli a rischio.

Un kosovaro di 22 anni che viveva a Pozzaglio, nel Cremonese, lunedì è stato espulso dall'Italia. A quanto riferisce 'La provincia di Cremona', aveva esultato sui social network per la strage di Charlie Hebdo, dicendosi pronto lui stesso ad ''atti estremi'' per difendere l'onore del profeta ed era intenzionato a partire per la Siria per unirsi all'Isis. Per Resim Kastrati, nome di battaglia Obeidullah, venerdì scorso il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha firmato il decreto di espulsione, convalidato lunedì dal giudice di pace. Un provvedimento secondo cui il macellaio disoccupato era ''in condizione di reperire personalmente documenti contraffatti, armi da fuoco e materiali hi-tech di vario genere, di provenienza illecita, pur di raggiungere gli scenari di combattimento''. Kastrati in udienza ha respinto le accuse, ma il giudice ha convalidato il decreto di espulsione con accompagnamento alla frontiera del kosovaro.

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