La brutta figura dell'Italia sulla vicenda delle statue nascoste dai cartoni, per non scandalizzare Rohani, ha fatto il giro del mondo
Ora, a rincarare la dose, ci si mette anche il premier francese, Manuel Valls. In un breve dialogo coi giornalisti italiani, che lo aspettavano al varco, anticipa la domanda e scherza sui problemi di protocollo per la visita in Italia del presidente iraniano: "Ma che avete combinato voi italiani con quelle statue?". Poi, nella sede del governo francese, scuote la testa sorridendo.
Intanto vergogna, una cosa ridicola, imbarazzante. La stampa Estera boccia senza mezzi termini la decisione italiana di risparmiare al presidente iraniano Rohani e alla sua delegazione la vista delle nude statue dei Musei Capitolini di Roma. Risultato? Delle statue col burka, come ha titolato ironicamente il Foglio.Tra i titoli più espliciti quello della tedesca BILD che parla senza mezzi termini di 'vergogna di Roma'. Per il quotidiano spagnolo EL PAIS 'Roma copre le sue statue nude per non turbare la delegazione iraniana'. Il francese le Monde titola 'Nascondiamo queste statue' e cita i 'contratti per oltre 17 miliardi di euro' in ballo tra Roma e Teheran.Comunque si veda è stata una 'scelta incomprensibile' ha twittato il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, che pur non essendo competente sui Musei Capitolini dove sono state coperte le statue, ha voluto ribadire la sua opinione a margine della visita del Colosseo insieme a Rohani.'Non eravamo informati né il sottoscritto né il premier della scelta di coprire quelle statue. Ci sarebbero stati facilmente altri modi per non andare contro la sensibilità di un ospite straniero senza questa incomprensibile scelta di coprire le statue'.A questo punto se Renzi e Franceschini non ne sapevano nulla, chi, viene da chiedersi, ha avuto l'idea delle Veneri coperte? E prima ancora, perché mai ricevere Rohani nel cuore dei Musei capitolini?
Dopo aver portato Rohani in giro per il Colosseo, il ministro per i Beni culturali Dario Franceschini si è subito fiondato a difendere il premier. "Né io né Renzi - ha detto - eravamo stati informati della scelta di coprire le statue". Uno scaricabarile che viene subito smontato dalla Sovrintendenza capitolina ai beni culturali: "La misura non è stata decisa da noi, è stata un'organizzazione di Palazzo Chigi non nostra". Tanto che al Senato Maurizio Gasparri ha presentato un'interrogazione a Renzi perché renda noti tutti i nomi della "banda di idioti" che ha ordinato la copertura di statue. "Questo gesto di prostituzione culturale - denuncia il senatore di Forza Italia - è stato ordinato dalle autorità italiane a beneficio di un personaggio che nel suo paese applica la pena di morte, che minaccia la libertà e la vita di Israele e che viene da noi omaggiato e tollerato nei suoi abusi solo per interessi commerciali". Lo sdegno attraversa tutta la politica. "Roba da matti", scuote la testa Matteo Salvini ricordando che Rohani è "lo stesso 'signore' che vorrebbe eliminare Israele". Anche all'interno del Pd non mancano le critiche, anche se i più si limitano a parlare di. "improvvido eccesso di zelo". Ma da Forza Italia gli fanno notare cge coprire le statue "non è rispetto" ma "annullamento delle differenze o addirittura sottomissione". Il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, parla di un "livello di sudditanza culturale di Renzi e della sinistra" che "ha superato ogni limite di decenza".
L'Italia oscurantista copre la propria cultura per non offendere il presidente iraniano e la sua religione, l'islam. Una premura che non era stata chiesta da Teheran. Anzi, pare proprio che il cerimoniale di Stato iraniano non ne sapesse nulla. Ha fatto tutto Roma. Dietro a osceni pannelli bianchi sono state nascoste la Venere Esquilina, il Dioniso degli orti Lamiani e un paio di gruppi monumentali perché nudi. Uno sfregio alla bellezza dei Musei Capitolini e, soprattutto, uno schiaffo alla cultura italiana e, più in generale, a quella occidentale. L'ingresso della sala Pietro da Cortona sarebbe stato addirittura chiuso da un pannello per impedirne la vista. Ma non finisce qui. Come fa trapelare la Bbc News, "l'Italia ha anche scelto di non servire vino nei pranzi ufficiali, un gesto che la Francia, dove Rohani andrà poi, si è rifiutata di compiere". Gli inquientanti particolari della visita del capo di Stato negazionista, che (coincidenza imbarazzante) è stata fissata alla vigilia della Giornata della Memoria, hanno trovato eco anche su tutti i media internazionali, in alcuni casi con malcelata ironia. In Francia, per esempio, Le Figaro ha ricordato a Renzi il detto "A Roma fai come i romani". Oltremanica ci ha pensato il Guardian a prendere in giro il nostro governo: "Roma copre le statue di nudi per evitare al presidente iraniano di arrossire". Ma aldilà delle facili e ovvie ironie suscitate all'estero, è in Italia che Matteo Renzi è finito al centro di una asprissima polemica
Cosi dopo il clamore mondiale, l'indagine interna. Si cercano dentro Palazzo Chigi i responsabili della decisione di coprire le statue dei Musei Capitolini per non offendere la sensibilità dell'ospite Hassan Rohani. Il governo prende le distanze: «È una scelta incomprensibile», dichiara il ministro della Cultura Dario Franceschini. E assicura che nè lui nè il premier Matteo Renzi ne erano informati. Ma la Sovrintendenza ai beni culturali di Roma declina ogni responsabilità: «Chiedete a Palazzo Chigi».
Chi si è preso la briga di coprire le statue con separè di cartone bianco per non offendere il presidente iraniano con la vista di nudi? In ambienti di governo raccontano che gli uffici del cerimoniale di Palazzo Chigi e del cerimoniale di Stato, che fa capo alla Farnesina, insieme ai responsabili dell'ufficio diplomatico hanno partecipato a diversi sopralluoghi con i delegati dell'ambasciata iraniana. Gli ospiti, riferiscono fonti non ufficiali, avrebbero mostrato diverse perplessità sull'adeguatezza delle sale dei Musei capitolini: non solo i nudi delle statue, ma anche alcuni disegni degli affreschi della sala degli Orazi e dei Curiazi e gli attributi del cavallo della statua di Marco Aurelio, che troneggia nella sala dove si è svolta la conferenza stampa congiunta. Fin qui le fonti concordano, ma non esce allo scoperto chi ha assunto la decisione finale.
Nel primo pomeriggio Palazzo Chigi fa sapere che il segretario generale Paolo Aquilanti ha avviato un'indagine interna «per poter accertare le responsabilità e fornire, con la massima sollecitudine, tutti i chiarimenti necessari». Ma negli ambienti governativi si fa su tutti un nome: Ilva Sapora, da oltre 15 anni a Palazzo Chigi e promossa da Enrico Letta alla guida dell'ufficio del cerimoniale. Sulla sua gestione era già emersa più di una perplessità negli ultimi mesi tra i renziani, tant'è che una fonte si spinge a osservare che «l'indagine interna non si limiterà a una semplice ramanzina ma finalmente» potrebbe portare a provvedimenti. Anche il commissario di Roma Francesco Paolo Tronca, a quanto si apprende, avrebbe chiesto al sovrintendente ai Beni Culturali di Roma Claudio Parisi Presicce una relazione scritta su quanto avvenuto ai Musei Capitolini.
Ma la decisione di coprire le statue, attacca l'opposizione, deve essere stata politica, non può essere stata solo «tecnica»: «Siamo allo scarica-cartone, finiranno per dare la colpa agli 'ottusi burocratì di Bruxelles», sibila Pippo Civati. Sul fronte opposto, qualche parlamentare della maggioranza si spinge a ipotizzare una manovra compiuta all'insaputa del premier per offuscare il successo della visita di Rohani sul piano degli accordi commerciali e mettere in difficoltà un governo che ha fatto della cultura e dei valori uno dei suoi punti cardine. Intanto il caso continua a essere sulla stampa di tutto il mondo. Il Codacons presenta un esposto alla Corte dei Conti per chiedere che non siano le casse dello Stato a pagare il costo dei paraventi. Il Movimento 5 Stelle annuncia un'interrogazione contro il governo. Forza Italia chiede le dimissioni del ministro Franceschini. «Una pagina grottesca», critica dal Pd Rosy Bindi. L'opposizione attacca e prende in giro il governo. Giorgia Meloni fa girare un fotomontaggio con la Basilica di San Pietro coperta da un enorme scatolone: così, ironizza, Renzi accoglierà domani l'emiro del Qatar in visita a Roma.