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In Italia, secondo gli ultimi dati, sono stati registrati 178.972 casi di infezione, quasi 45 mila persone sono state curate. Il numero di morti ha superato i 23 mila, di cui oltre 12 mila registrati nella sola Lombardia.  

Dal 22 marzo alla mattina del 25 marzo, sono arrivati in Italia 15 aerei cargo dalla Russia, che hanno portato circa 100 virologi militari e specialisti epidemiologhi del Ministero della Difesa della Federazione Russa, otto squadre mediche e infermieristiche, nonché attrezzature per la diagnosi e la disinfezione.

Nell'ospedale da campo a Bergamo, epicentro di COVID-19 in Lombardia, i militari russi ricevono e curano pazienti contagiati dal coronavirus insieme ai colleghi italiani. 32 medici militari russi sono coinvolti in questo lavoro, squadre mediche e infermieristiche sono in servizio tutto il giorno in tre turni.

Il capo del governo italiano Giuseppe Conte aveva precedentemente ringraziato Vladimir Putin per il suo aiuto nella lotta contro l'epidemia di coronavirus e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio era stato personalmente presente alla base di Pratica di Mare per ricevere gli aerei russi ed esprimere gratitudine alla Russia. Nei giorni scorsi il capo della Farnesina aveva annunciato l'arrivo di nuovi aerei dalla Russia con ventilatori polmonari.

Pero mentre la Russia l America e altri Paesi aiutano a superare la crisi sanitaria, esiste un vero di braccio di ferro, con i nostri amici dentro al Ue, quello fra Berlino e Roma, che sta mettendo in crisi le relazioni bilaterali fra i due Paesi e la fiducia reciproca. Come conferma anche Handelsblatt, il governo federale della Germania si rifiuta categoricamente di prendere in considerazione l’ipotesi coronabond...

Tema, quello della condivisione del debito, di cui Berlino non ne vuol nemmeno sentir parlare. E lo ha ribadito con fermezza più volte. Per questo nelle scorse settimane il governo tedesco ha permesso all’ Olanda di fare il “poliziotto cattivo” del rigore nella trattativa europea. Come riportato l’agenzia Nova, in vista del Consiglio europeo del 23 aprile prossimo, il cancelliere tedesco Angela Merkel ha ribadito la propria contrarietà all’introduzione degli eurobond, ancora una volta. In particolare, durante una riunione della dirigenza dell’Unione cristiano-democratica (Cdu) tenutasi ieri a Berlino, Merkel ha dichiarato che le obbligazioni comuni “vanno nella direzione sbagliata”. È quanto riferisce il quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung, citando una fonte che ha preso parte all’incontro. D’altro canto nell’accordo siglato il 9 aprile all’Eurogruppo di eurobond non c’è nemmeno traccia. Quindi, ad onor del vero, non c’è certo Berlino ad alimentare false speranze.

“È indiscutibile: l’Italia è stata lasciata sola”. Una frase che il premier Giuseppe Conte ha ripetuto svariate volte nel corso di queste settimane: un concetto che ha ribadito anche di recente in un’intervista al quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung. “Anche Ursula von der Leyen la vede in questo modo”, ha aggiunto il premier, e per questo “si è scusata in nome dell’Unione europea, nell’europarlamento.

Devo dire che ho molto apprezzato questo gesto”. Intervista nella quale è tornata a rilanciare i coronabond: c’è bisogno, ha sottolineato Conte,  “di tutta la potenza di fuoco dell’Ue”, e dunque della condivisione dei debiti, ossia i coronabond. “Non è questione di mettere in comune debiti passati o futuri”, spiega Conte, “ma di realizzare insieme un impegno straordinario”. Il premier ha poi lanciato una stoccata nei confronti di Berlino, accusando implicitamente la Germania di egoismo e affermando che nell’Ue diversi Stati membri “guardano soltanto al proprio vantaggio”, con un chiaro riferimento al surplus commerciale tedesco.

Per l'Italia "si prefigura per la prima metà dell'anno un calo dell'attività economica di intensità eccezionale, mai registrato nella storia della Repubblica": "nell'insieme dei primi due trimestri" 2020 il Pil "si ridurrebbe cumulativamente di circa quindici punti percentuali". E' la stima dell'Upb nella nota congiunturale di aprile. "Nell'ipotesi di un regresso dell'epidemia l'attività tornerebbe ad espandersi nel trimestre estivo". Serve "massima cautela" nella valutazione delle stime che "risentono di un'incertezza estremamente elevata".

"Si stima, per la sola parte relativa alle richieste CIG, che il numero complessivo di ore autorizzate possa essere ampiamente superiore, anche triplo, rispetto ai valori massimi storicamente osservati su base mensile dalla crisi finanziaria del 2009". E' quanto si legge nella nota congiunturale dell'Upb in cui si sottolinea che la Cig "esplode" ma che "al momento non sono disponibili informazioni sul mercato del lavoro relative al periodo dell'emergenza sanitaria, che potrebbe anche ostacolare la produzione delle statistiche ufficiali".

Intanto la prima è un sistema di tracciamento contatti che usa la tecnologia Bluetooth, che rileva la vicinanza degli smartphone a distanza di un metro, classificando e salvando dunque codici identificativi anonimi degli altri dispositivi. Questi codici dovrebbero essere generati da un altra app, in possesso dell’operatore sanitario che fa il test del coronavirus al cittadino, che a sua volta dovrebbe caricare i dati raccolti dalla sua app, con la lista anonima di persone a cui è stato vicino, in modo da mettere in guardia su eventuali contagi.

Successivamente i dati, caricati in cloud, vengono elaborati dal serve che calcola il rischio di esposizione al virus per ogni codice identificativo anonimo salvato generando una lista di utenti a rischio e inviando loro una notifica chiedendo eventualmente all’utente di autoisolarsi o chiamare i servizi di emergenza.

La seconda funzione di Immuni sarà quella di creare una scheda clinica, una sorta di questionario nel quale oltre all’età, sesso, presenza di malattie pregresse e assunzione di farmaci, bisogna inserire ogni giorni eventuali sintomi o novità sullo stato di salute.

Malumori nell'opposizione per Immuni, l'app che nella fase 2 traccerà gli spostamenti degli italiani per individuare e rompere le possibili catene di contagio. Secondo la presidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini, si tratta di una vicenda "inquietante" che il Copasir "fa benissimo ad indagare", per via di un presunto controllo cinese da parte della società che mette a disposizione l'applicazione.  

"La vicenda dell' App. Immuni - ha dichiarato la senatrice - presenta risvolti inquietanti che vanno immediatamente chiariti: abbiamo già detto che il tracciamento della vita degli italiani può essere deciso solo per legge dal Parlamento. Ma il fatto che nella società che l'ha messa a disposizione gratuitamente siano presenti capitali cinesi apre nuovi, gravi scenari sui quali il Copasir fa benissimo a indagare".

Si apre quindi una questione sulla privacy dei cittadini e su chi controlla e tutela i dati che vengono raccolti. La Bernini ha espresso la sua preoccupazione per il fatto di "mettere il patrimonio dei dati sensibili dei cittadini a disposizione di un regime autoritario sarebbe l'ennesimo sciagurato servizio che questo governo rende a Pechino. Una scelta improponibile e inaccettabile".

Intanto il sindaco di Bonate Sotto (Bergamo), Carlo Previtali, ha ringraziato i militari russi per la loro assistenza nella disinfezione delle pensioni e ricoveri del circondario, riferisce il Ministero della Difesa russo.

Esperti militari russi, insieme al personale militare dell'Unità italiana di protezione chimico, nucleare, batteriologica, hanno disinfettato le case per anziani in tre pensioni nei comuni di Piario, Albino e Bonate Sotto.

"In momenti così difficili, è importante che le persone, indipendentemente dal colore della pelle, dalle opinioni o dalle fedi, si incontrino per affrontare l'emergenza comune. Grazie per essere venuti da noi e averci fornito un aiuto così importante" – l’ufficio stampa del ministero russo cita le parole del sindaco di Bonate Sotto Carlo Previtali.



Sotto l’aspetto economico, il concetto di ricorso al MES “senza condizionalità” è privo di qualsiasi credibilità. Il Trattato istitutivo prevede che “….la concessione di qualsiasi assistenza finanziaria nell’ambito del meccanismo sarà assoggettata a rigorosa condizionalità” affinché vengano rispettati i parametri macroeconomici che garantiscano la stabilità a medio termine.Dichiara l’economista Alessandro  su Sputnik Italia

Con la pandemia di Covid-19 che ha colpito l’intera economia globale,Il grande problema dell’Italia non è più l’aumento dello spread, come accadde nel 2012, ma l’impennata del rapporto debito/pil. In un contesto del genere, con la pandemia di Covid-19 che ha colpito l’intera economia globale

il sistema economico italiano rischia di uscire a pezzi. A quel punto, senza le adeguate contromisure, l’Euroscetticismo incarnato dal nostro Paese potrebbe aumentare a dismisura.

È questa, in estrema sintesi, la teoria espressa dall’opinionista del Financial Times, Wolfang Munchau, secondo il quale la diffidenza di Roma nei confronti di Bruxelles “non scomparirà” con le riaperture, perché in Italia, “come è successo in Gran Bretagna con la Brexit”, si sta “iniziando a incolpare l’Ue per tutto ciò che non va”.

Il Movimento 5 Stelle secondo inside Over si ritroverebbe di fronte a sé una prateria per “cavalcare” il crescente sentimento anti-Ue e considerarlo “un’opportunità” per rilanciarsi elettoralmente. Insomma, “l’Italia – ha scritto Munchau – è più in pericolo di quanto pensi l’Eurozona”.  

Il settore dei pubblici esercizi - bar, ristoranti, pizzerie, catene di ristorazione, catering, discoteche, pasticcerie, stabilimenti balneari - "con 30 miliardi di euro di perdite è in uno stato di crisi profonda con il serio rischio di veder chiudere definitivamente 50.000 imprese e di perdere 300 mila posti di lavoro". E' l'allarme di Fipe-Confcommercio spiegando che "già molti imprenditori stanno maturando l'idea di non riaprire l'attività perché le misure di sostegno per il comparto sono ancora gravemente insufficienti e non si intravedono le condizioni di mercato per poter riaprire".

Gli interventi del Governo "sono solo una risposta parziale - puntualizza Fipe - la liquidità non è ancora arrivata, la garanzia al 100% dello Stato per importi massimi di 25.000 € è una cifra lontanissima dalle effettive esigenze delle imprese per far fronte agli innumerevoli costi da sostenere, la burocrazia rimane soffocante appesantendo addirittura le stesse procedure degli ammortizzatori sociali obbligando, di fatto, le imprese ad anticipare i pagamenti. Sulle tasse, inoltre, non ci sono state cancellazioni ma solo un differimento, per di più con la beffa di dover rischiare di pagare l'occupazione di suolo pubblico stando forzatamente chiusi e la tassa su rifiuti virtuali visto che di rifiuti non ne sono stati prodotti". Sul capitolo tasse "non ci sono state cancellazioni ma solo un differimento per di più con la beffa - viene osservato - di dover rischiare di pagare l'occupazione di suolo pubblico stando forzatamente chiusi e la tassa su rifiuti virtuali visto che di rifiuti non ne sono stati prodotti".

Per questo, Fipe-Confcommercio ha predisposto un pacchetto di richieste al Governo: risorse vere a fondo perduto per le imprese parametrate alla perdita di fatturato; moratoria sugli affitti prevedendo una una compensazione per il periodo di chiusura e per il periodo di ripartenza; cancellazione di Imu, Tari, affitto suolo pubblico e altre imposte fino alla fine del periodo di crisi e sospensione del pagamento delle utenze; prolungamento degli ammortizzatori sociali fino alla fine della pandemia e sgravi contributivi per chi manterrà i livelli occupazionali e reintroduzione dei voucher per il pagamento del lavoro accessorio; possibilità di lavorare per asporto, come avviene in tutta Europa; concessione di spazi all'aperto più ampi nel periodo di convivenza con il virus, per favorire il distanziamento sociale e permettere agli esercizi di lavorare; un piano di riapertura con tempi e modalità certe condiviso con gli operatori del settore, per permettere a tutte le imprese di operare in sicurezza.  

L'Ue ha bisogno di tutta la sua potenza di fuoco" nella risposta alla crisi economica generata dal coronavirus, "nello specifico attraverso l'emissione di titoli comuni". Lo dice il premier Giuseppe Conte in un'intervista alla Sueddeutsche Zeitung. Il presidente del Consiglio sottolinea che "viviamo il più grande shock dalla guerra" e "a questo anche l'Europa deve dare una risposta".

Molti Paesi europei hanno guardato finora soltanto ai propri vantaggi, la Germania ha "un bilancio commerciale superiore a quanto prevedano le regole dell'Ue" e con questo surplus non opera da locomotiva bensì da "freno per l'Europa".

Il Mes in Italia ha una cattiva fama. È quello che spiega Giuseppe Conte in un'intervista alla Sueddeutsche Zeitung, anticipata dal sito del giornale tedesco. "Non abbiamo dimenticato che ai greci, nell'ultima crisi finanziaria, sono stati richiesti sacrifici inaccettabili perché ottenessero i crediti", afferma il presidente del Consiglio.

"È indiscutibile: l'Italia è stata lasciata sola". E' la risposta del premier a una domanda sulla sensazione degli italiani di essere stati lasciati soli all'inizio della crisi del coronavirus. "Anche Ursula von der Leyen si è scusata per questo a nome dell'Unione europea, nell'Europarlamento. Devo dire che ho molto apprezzato questo gesto", afferma Conte.

La crescente sfiducia degli italiani nell'Ue "nasce dal fatto che ci sentiamo abbandonati proprio dai Paesi che traggono vantaggi da questa Unione". "Prendiamo l'esempio dell'Olanda, che con il suo dumping fiscale attrae migliaia di multinazionali, che trasferiscono lì la propria sede, ed ottengono un flusso di entrate fiscali massicce, che vengono sottratte ad altri partner dell'Unione: 9 miliardi di euro ogni anno, come riporta un'analisi di Tax Justice Network", afferma Conte.

Intanto Giuseppe Conte, ha avuto una conversazione telefonica con la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, incentrata sulla risposta europea alle conseguenze sociali ed economiche dell'emergenza da Covid-19. Lo rende noto Palazzo Chigi. La telefonata avviene alla vigilia del Consiglio europeo in programma giovedì 23.

Per avere un’idea sugli eventuali meccanismi d’azione del MES e di come potranno agire sull’economia italiana, Sputnik Italia ha raggiunto la dottoressa Giuseppa Alessandro, economista e advisor finanziario, membro del Centro analisi “Sinergie”.

– Dottoressa Alessandro con l’approvazione del MES, quali sono gli scenari che si prospettano agli italiani?

– Bisogna precisare che, sebbene il Trattato e le sue variazioni siano state firmate già nel 2010 e 2012 (rispettivamente con i governi Berlusconi e Monti) mettere in atto lo strumento di ricorso in questione non necessiterebbe dell’approvazione preventiva del Parlamento. Quest’ultimo, tuttavia, sarà tenuto ad approvare un eventuale ricorso in applicazione dell’art. 81 della Costituzione che richiede il via libera da parte delle Camere nei casi di adozione di provvedimenti che influenzino negativamente il debito pubblico. Al momento non c’è la maggioranza in Parlamento a favore dell’introduzione del MES nonostante che il primo ministro si dimostri possibilista. Questo dal punto di vista politico.

Ma l’Olanda può davvero permettersi di dare lezioni? si domanda inside Over a giudicare da come il Paese dei Tulipani ha coltivato il suo orticello, si direbbe proprio di no. Per attirare le più importanti multinazionali del pianeta, il governo olandese ha messo sul tavolo due piatti prelibatissimi: il fisco favorevole accompagnato da agevolazioni per gli azionisti. È così, come sottolinea il quotidiano La Verità, che i Paesi Bassi coltivano i privilegi e attirano ingenti capitali.

Il meccanismo è semplice: grazie a un sistema maggioritario, gli azionisti più rilevanti delle singole aziende presenti sul territorio olandese possono contare su un diritto di voto plurimo e su un maggiore valore nominale, anche se questi non controllano la totalità del capitale. Basta possedere intorno al 20-25% delle azioni di un’azienda per ottenere il ruolo di azionista di controllo al momento della nomina dei componenti del Consiglio di amministrazione.

Accanto ai benefit per gli azionisti troviamo un fisco assai morbido, con tasse basse e con la possibilità di non far concorrere all’imponibile di una multinazione dividenti e capital gain provenienti dalle controllate sparse per il mondo. Il gioco è fatto.

Il surplus dei Tulipani nei confronti dell’Unione europea è di 184 miliardi mentre il deficit con il resto del mondo si aggira intorno ai 118. Tornando alle multinazionali che affollano le città olandesi, nel caso in cui l’Ue dovesse affondare, Amsterdam andrebbe incontro a un disastro finanziario assicurato. Nessuno, in quel caso, si trasferirebbe più nelle Fiandre, preferendo i confini della propria nazione: è l’incubo del governo olandese.

 

Se Matteo Renzi stacca la spina al governo di Giuseppe Conte una coalizione "larga" per gestire la Fase 2. L'ipotesi circola tra i partiti di maggioranza e opposizione
Perché a tutti appare chiaro che far gestire la «Fase 2» della ripresa all' attuale premier sarebbe un azzardo ad alto rischio. Non per niente il presidente della Repubblica sarebbe intervenuto in prima persona per imporre alla guida della task force che dovrà dare i consigli per l' avvio della graduale riapertura dell'Italia a Vittorio Colao. Un' autentica spina nel fianco per Giuseppe Conte, che infatti ha preso malissimo l' imposizione del Quirinale anche se ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco. E proprio lui potrebbe essere il prossimo premier incaricato, visto che ormai Mario Draghi non è più una ipotesi in campo...  

Intanto l'accesso al Mes (Meccanismo europeo di stabilità) senza condizionalità per finanziare le spese sanitarie dirette e indirette per un ammontare di 37 miliardi di euro va valutato, rimuovendo il tabù che finora ha reso l'argomento radioattivo. Secondo il quotidiano Romano il Tempo,chiunque si accosti al canale di finanziamento che evoca la macelleria sociale greca viene effigiato come il compare della Troika (Bce, Commissione europea e Fmi) e lo strozzino dei popoli. La verifica dei fatti (fact checking) ha smentito le accuse proditorie formulate ai leader del centrodestra a cui Conte ha imputato l'approvazione del Trattato sul Mes che è stato, invece, ratificato dal governo di Mario Monti (2012) in una versione capestro e dissimile dai contenuti su cui lavorava Giulio Tremonti in qualità di ministro dell'Economia del governo Berlusconi.

Quando il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in una intemerata televisiva ha additato il centrodestra di essere stato il fautore del Mes secondo il Tempo,si è reso autore di una dichiarazione mendace, che è documentabile dagli atti parlamentari di quel tempo. Peraltro, nella conferenza stampa la gestualità del corpo del premier era più loquace del linguaggio verbale. Il suo tremebondo indice ammonitorio puntato contro l'opposizione comunicava insicurezza, palesando il velleitario e vanitoso tentativo di affiliarsi alla figura titanica di Winston Churchill.  

Pero se l'Ue non sarà in grado di "rispondere ai problemi" dei cittadini, se altri Paesi si rifiuteranno di aiutarlo, allora il Belpaese potrebbe "emettere una propria moneta parallela".

A ipotizzarlo secondo il Giornale è James Kenneth Galbraith, uno dei 101 importanti economisti che nei giorni scorsi hanno firmato un appello affinché l'Italia non sottoscriva l'accordo "insufficiente" raggiunto dall'Eurogruppo sui fondi per rispondere all'emergenza Covid-19. Il noto studioso americano ne ha parlato nel corso della conferenza online organizzata da Eureca (Europa etica dei cittadini e delle autornomie), guidata da Angelo Polimeno Bottai (presidente di Eureca e vicedirettore del Tg1) e che ha visto la partecipazione del giornalista Andrew Spannaus e del sottoscritto. 

 
"L'emissione di una moneta parallela ha il precedente della California nel 2009 e di altri Stati americani che la adottarono durante gli anni '30", ha spiegato Galbraith. "L'Italia lo può fare sia se gli altri Paesi lo approvano o sia se non lo approvano". Nella pratica si tratterebbe di "note fiscali utilizzabili per pagare le tasse" che di fatto fornirebbero una massa di "liquidità all’economia". Ci sarebbe ovviamente il problema dei trattati europei, che non prevedono l'esistenza di un conio parallelo all'Euro; senza contare le scontate resistenze degli Stati membri. Ma per l'economista "ora bisogna trovare le risorse per la sopravvivenza, non mi preoccuperei di questo tema e lo lascerei al futuro". In fondo, ha detto, "la Germania e la Francia hanno violato i regolamenti di Maastricht e questo non ha portato alla loro espulsione" o a misure punitive da parte dell'Unione europea. Tradotto: l'Italia faccia ciò che serve, tanto è troppo importante per immaginarla fuori dall'Ue ...Non c'è bisogno che l’Italia esca dall'Unione europea, né che abbandoni la moneta unica. Per superare la crisi provocata dal coronavirus potrebbe esserci un'inesplorata "terza via".

Pero secondo il Tempo,In linea di principio, qualora venisse confermata la modalità di erogazione del prestito per spese sanitarie in deroga al Mes, rinunciare ad una linea di credito con un tasso di interesse benevolo dello 0,5% per attingere risorse dal mercato con una più alta remunerazione del prestito (i Btp hanno un rendimento del 2% circa) significa consumare un danno erariale perché se fra due opzioni scelgo quella più costosa si configura un danno emergente, per la perdita non ragionevole derivante da un esborso aggiuntivo evitabile, che potrebbe far sussistere una responsabilità contabile. In punta di diritto chi agisce per conto dello Stato indebitandolo a condizioni di mercato meno vantaggiose rispetto a quelle accessibili dal Fondo salva-Stati potrebbe ricadere nella fattispecie del danno erariale.

Se dal deludente vertice europeo dei ministri economici dell'eurozona è emersa una opportunità, seppur non risolutiva, occorre vagliarla. Finora ha prevalso la linea dei falchi del nord che si sono opposti all'emissione di eurobond e all'utilizzo del Mes senza condizionalità per gli interventi di sostegno all'economia. Le opzioni Sure, programma anti-disoccupazione, e Bei, per garantire le banche nelle erogazioni di liquidità alle attività produttive, sono vincolate a processi di istruttoria lunghi che risultano non tarati alla rapidità di azione che impone l'emergenza. L'European recovery fund, ossia l'emissione di debito garantito da tutti i paesi per finanziare la ripresa economica, è un'ipotesi recondita considerando l'ostilità tedesca e dei suoi gregari che sono allergici ai fattori di condivisione del rischio finanziario. Ciò conferma che il processo di integrazione europea si è arenato, vigendo soltanto una sua celebrazione esteriore che non riesce più ad edulcorare la sostanza di un ripiegamento egoistico delle sue componenti.  

Il Mes è una formula evocatrice di patimento sociale e di svuotamento delle sovranità nazionali, perché dal suo azionamento con i vincoli annessi consegue un commissariamento delle politiche di indirizzo economico. Dunque, attivare il Fondo salva-Stati nella sua originaria versione provoca un dissenso motivato perché richiama un simbolo di castrazione nazionale. 
 
Tuttavia, nell'Eurogruppo si è trovato un compromesso modificando una clausola del suo utilizzo, escludendo le condizionalità per spese attinenti alla sanità con la possibilità di ottenere finanziamenti pari al 2% del Pil. L'obiezione che alcuni sollevano è che il Trattato sul Mes prevede condizionalità non derogabili senza una sua riforma e consegnarsi al suo alveo, preventivamente mitigato, equivale comunque a soccombere alla trappola delle vessazioni di rientro dal debito. Anche il Trattato di Maastricht stabilisce il rispetto del rapporto deficit/pil del 3%, ma in sua vigenza la Commissione europea ha sospeso il parametro consentendo il suo sforamento. Pertanto, le deroghe sono possibili e l'importante è sancirle su atti ufficiali. Il 23 aprile il Consiglio europeo dovrà convalidare quanto maturato nell'Eurogruppo e avremo elementi per pronunciarci in maniera definitiva.

Intanto Matteo Salvini interviene direttamente dall'Aula del Senato contro la ministra dell'Agricoltura Teresa Bellanova che insiste nel suo piano di regolarizzare migliaia di immigrati irregolari per farli lavorare nei campi. Il leader della Lega è stupefatto, e scrive su Twitter: "Incredibile... Sono in Senato ad ascoltare il ministro dell’Agricoltura che ha appena chiesto la SANATORIA per centinaia di migliaia di clandestini da far lavorare nei campi". 
 
Salvini, che in Senato si fotografa con la mascherina come tutti gli altri senatori, fa capire quanto sia insensata questa proposta: "Ma non avrebbe più senso aiutare tutti gli italiani che hanno perso e perderanno il lavoro per il virus, dando a loro precedenza e contratti, invece di pensare a "regolarizzare" un esercito di clandestini???".

La Bellanova pochi giorni fa aveva spiegato anche a quanto dovrebbe ammontare questa sanatoria di massa: 600mila clandestini da regolarizzare per poterli impiegare nell'agricoltura in questa fase di emergenza causata dal coronavirus.
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