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Un rilancio in grande stile per la Coppa Sant'Agata 2023, che affianca l'attesa Festa del dopo pandemia con un programma di alto livello che segna anche il ritorno, dopo oltre dieci anni, del Trofeo Sant'Agata di corsa su strada.
A presentare il calendario, nella Sala Giunta di Palazzo degli Elefanti, il commissario straordinario Federico Portoghese, il presidente del Consiglio comunale Sebastiano Anastasi, il capo di Gabinetto Giuseppe Ferraro, la presidente del Comitato dei festeggiamenti agatini Mariella Gennarino. Sono intervenuti il presidente della commissione consiliare Sport, Giovanni Grasso, il vicepresidente vicario regionale del Coni, Enzo Falzone, il presidente regionale della Fin Sergio Parisi, il responsabile dell'organizzazione delle attività paralimpiche, Salvo Mirabella, il comandante della Polizia municipale Stefano Sorbino con il referente dell'Utu Mario Monica, i rappresentanti delle numerose associazioni e realtà coinvolte nell'organizzazione.
“Questo programma sportivo della Coppa Sant'Agata – ha detto il commissario Portoghese - rappresenta un'importante tradizione della Festa, sostenuta da una macchina organizzativa molto complessa. Quest'anno la città, dopo il periodo di pandemia, vivrà un calendario di eventi particolarmente ricco e variegato al quale abbiamo lavorato attenzionando diversi aspetti, a partire da quelli legati alla sicurezza, che sono stati al centro anche ieri di una riunione in prefettura. Mi auguro che la festa, accompagnata da eventi sportivi anche di così alto livello, porti nuova linfa alla città”.
"Ringrazio anche a nome di tutto il Consiglio comunale – ha sottolineato il presidente Anastasi - gli organizzatori e quanti stanno concorrendo in maniera riuscita alla festa di Sant'Agata in sicurezza. Questa tradizione religiosa, che è peculiare della città di Catania e non ha eguali in altre parti d'Italia, deve molto in termini organizzativi al Comune che detiene, e non è un fatto puramente formale, le chiavi della 'cammaredda' di Sant'Agata, e contribuisce anche economicamente, facendo leva sulla tassa di soggiorno in quanto riteniamo che la festa costituisca anche un'occasione straordinaria di promozione turistica”.
“Fede, devozione  e anche sport per la nostra Santa Patrona e tanto impegno, stanno caratterizzando il lavoro del Comitato dei festeggiamenti Agatini – ha dichiarato la presidente Mariella Gennarino -. Stiamo lavorando incessantemente per la buona riuscita della festa, per cui ricordiamo quanto sia indispensabile la collaborazione dei devoti, la loro compostezza, il loro spirito di preghiera e fratellanza".
Il presidente del Coni Falzone ha voluto mettere in evidenza il proficuo e costante lavoro dell'Amministrazione comunale e lo spirito di grande collaborazione e sinergia che ha caratterizzato l'organizzazione degli eventi.
Lo start delle gare sportive è fissato per domani,  venerdì 27 gennaio, alle ore 17, nel campo sportivo di Nesima, con il 23mo trofeo di calcio, il triangolare tra comune di Catania (capitano il capo di Gabinetto Giuseppe Ferraro),  Magistrati e All Star Sicilia, organizzato dalla Polizia municipale. Si prosegue sabato 28 da piazza Cavour, con giochi sportivi e la camminata ludico-motoria “In cammino per Sant'Agata” dal Borgo alla Cattedrale. Domenica 29, nel quartiere Cibali, l'VIII memorial Tanino Mirabella, dedicato al ciclismo; nella piscina di Nesima il Memorial Gigi Pili, circuito super master di  nuoto e  il III trofeo Sant'Agata campionato regionale di società Finp Sicilia, dedicato al nuoto paralimpico.
Il 3 febbraio il clou del programma sportivo, il Trofeo Sant'Agata di corsa su strada che torna ad animare la Coppa Sant'Agata dopo oltre 10 anni, con atleti mezzofondisti di livello regionale e nazionale, a partire dai gemelli Zoghlami con i pettorali 1 e 2. La gara parte alle 15 dal Palazzo della Cultura di via Vittorio Emanuele, dove fa ritorno dopo un percorso di 9,8 km per gli uomini (44 iscritti)  e di 5,6 km per le donne (8).
Il programma prosegue il 4  febbraio, nella palestra Cibali, con  il III trofeo di tennis tavolo. Il 5 febbraio sono previsti due appuntamenti: il IV trofeo di canoa polo, quadrangolare sen. maschile nel porto di Ognina, e la Regata di Sant'Agata con partenza dal porto di Catania e arrivo al Nic. Chiusura il 10 febbraio con il trofeo di tennis al tennis club Umberto.

La Chiesa San Nicolò l'Arena ha ospitato domenica scorsa il “Pranzo di solidarietà sociale" organizzato dal Consiglio comunale, presieduto  da Sebastiano Anastasi, in collaborazione con  l'associazione pastorale sanitaria onlus "Per Servire La Vita", guidata da Salvo Cuscani.
Circa ottanta i cittadini coinvolti,  tra quanti vivono in condizioni di grave disagio socio-economico, individuati da realtà dell'associazionismo che operano sul territorio: Croce Rossa Italiana Catania, Cooperativa sociale Mosaico, Missione della Carità Madre Teresa di Calcutta, Fondazione Ebbene.
Ad accogliere i cittadini, molti provenienti dal dormitorio di via Delpino, c'erano il presidente Sebastiano Anastasi, il responsabile dell'associazione pastorale, Salvo Cuscani, il referente dell'unità di strada, Alessandro Venezia, il consigliere Giuseppe Gelsomino.
I volontari hanno provveduto a servire i pasti ai tavoli, un menù completo dal primo al dolce, tenendo anche conto delle diverse nazionalità dei partecipanti, e hanno inoltre fornito appositi cestini perché venissero distribuiti dall'unità di strada ai senza dimora che non hanno aderito all'iniziativa.
"È emozionante – ha sottolineato Anastasi - accogliere questi nostri fratelli nella cornice storica della chiesa di san Nicoló l'Arena con le candelore presenti.
L'aria di festa accompagnata dalla solidarietà ci rende fieri di questa città e dell'azione costante di questo Consiglio Comunale verso chi soffre.
Un ringraziamento particolare ai volontari che hanno realizzato tutto senza alcun onere per le casse comunali".

Promuovere il superamento degli effetti della crisi, nel contesto della pandemia di Covid-19 e delle sue conseguenze sociali, preparando una ripresa verde, digitale e resiliente dell’economia. Questa la mission dell’istituto comprensivo “Cavour” di Catania attraverso il progetto “Digital Board: trasformazione digitale nella didattica e nell'organizzazione”. Un contesto, inserito nella programmazione Fondi Strutturali 2014/2020 (Codice progetto: 13.1.2A-FESRPON-SI-2021-156), che ha coinvolto tutte le classi dell’istituto. Gli studenti hanno così avuto a disposizione nuovi strumenti necessari per favorire il potenziamento di tutte quelle capacità essenziali per il loro proseguimento degli studi e garantire il loro successo formativo. “Lo scopo della nostra intera comunità scolastica- spiega la dirigente dell’istituto comprensivo “Cavour” Maria Gabriella Capodicasa- è ampliare e sostenere l’offerta formativa integrando gli interventi strategici, definiti a livello nazionale, con azioni specifiche volte a migliorare le competenze di base ed a ridurre il divario digitale, nonché a promuovere iniziative per l’aggregazione, la socialità e la vita di gruppo dei nostri ragazzi”. L’istituto comprensivo “Cavour” è in prima linea per creare una scuola post-pandemia più accogliente, inclusiva e innovativa con lo scopo di preparare meglio le giovani generazioni alle sfide del futuro.

 

“Un diario professionale ed empatico di una Dirigente e di una Donna che si fa carico delle sue responsabilità, delle sue paure, della sua determinazione e delle sue fragilità per affrontare questa sfida con il coraggio di chi è abituato a combattere”. Queste le parole del regista Giovanni Anfuso che aprono la presentazione del libro “Io penso positivo Diario di Bordo di una Pandemia”, scritto dalla Dott.ssa Brigida Morsellino, presso la Pinacoteca del Museo Diocesano a Catania.

Un’opera che custodisce le emozioni dell’autrice e, contemporaneamente, esprime personalità, appartenenza e forza. Un viaggio in una dimensione della nostra società e della stessa scuola devastata dal lockdown e da una pandemia che ci ha lasciati smarriti e sconcertati, facendoci pendere in poco tempo le certezze su cui avevamo costruito finora le nostre vite. Intermezzi Musicali affidati all’Ars Antiqua intervallati dalla lettura di alcuni brani del libro a opera di Davide Sbrogio e Anna Passanisi.

“Per la dimensione e l’immagine che quest’opera sa dare mi ricorda molto il “Piccolo Principe”- spiega la docente e scrittrice, Barbara Bellomo, che insieme al regista Anfuso hanno dialogato con l’autrice- “Io penso positivo Diario di Bordo di una Pandemia” unisce immagini, poesie e prosa in un unico testo. Nella lettera agli studenti la dott.ssa Morsellino invita i ragazzi a non essere ubriachi di materia ma li esorta a lavorare sull’esperienza, la serenità e l’orgoglio”.

 Un messaggio molto importare in un libro che vuole essere, nello stesso momento, una dichiarazione d’amore alla Scuola e al Servizio. L’adattamento di confessioni e di sensazioni intime e profonde in un momento difficile come quello pandemico.

“Il Covid- spiega l’autrice Brigida Morsellino- ha saputo insegnarci tantissimo perché ci ha costretto a pensare. Restare bloccati fisicamente non ci ha impedito di vagare mentalmente, con un maggior lavoro del pensiero e della riflessione, accompagnati da questo senso di dolore che ci teneva tutti come corpi sospesi. Lo smarrimento ci ha fatto riflettere sui nostri limiti, sulle nostre mancanze e sulle nostre fragilità consentendoci di far uscire il meglio di noi in molte situazioni. Questo libro né è un esempio tangibile: un diario introspettivo personale e, allo stesso tempo, che riguarda gli altri”.

Quello del 1693 in Sicilia è stato il più forte evento distruttivo della storia sismica italiana. La gravità fu enorme in termini di ampiezza di territorio e numero di vittime. E come ricordato dai versi incisi sotto l’arco della Porta Ferdinandea di Ittar e Battaglia - “Melior de cinere surgo” – Catania rinacque sì dalle sue ceneri, ma ancora oggi rimane un territorio ad altissimo rischio. La città è stata dichiarata zona sismica con decreto ministeriale del 1981, ma l’87,8% degli edifici ad uso residenziale è antecedente alla normativa (Fonte Istat 2011). Nell’ultimo mezzo secolo lo Stato italiano ha speso più di 3 miliardi l’anno per attività di ricostruzione da eventi catastrofici. E se queste risorse fossero investite per prevenire le sciagure? L’elevato rischio del nostro Paese non dipende esclusivamente dalla frequenza e dall’intensità dei terremoti: a potenziarne l’impatto è l’elevata vulnerabilità delle abitazioni, degli edifici pubblici, dei fabbricati industriali e produttivi. Dunque la sicurezza antisismica è l’unica urgente contromisura per salvaguardare i cittadini e il patrimonio immobiliare.

Si è discusso di questo, lo scorso 11 gennaio presso l’Aula Magna di Ingegneria, durante il Convegno “1693-2023: 330 anni dal terremoto della Sicilia Orientale - azioni e proposte per la prevenzione e la sicurezza sismica”. «Con questa iniziativa – ha affermato il rettore dell’Università di Catania Francesco Priolo - vogliamo “fare memoria” ma anche avanzare proposte. Nella nostra terra il rischio sismico è purtroppo molto elevato, è quindi fondamentale che in un luogo come l'Università si continui a parlare di questo problema, avanzando proposte e progetti per mettere in sicurezza il patrimonio edilizio e le popolazioni». «La cultura antisismica permea tutte le nostre attività didattiche e di ricerca – ha dichiarato il direttore Dicar Matteo Ignaccolo - a partire dai corsi di laurea per finire ai dottorati e ai progetti di ricerca. Il Dicar continua a mostrare un’attenzione precipua verso queste tematiche che, oltre agli aspetti statici e strutturali, coinvolgono anche discipline come l'urbanistica, la pianificazione e i trasporti».

È emersa la necessità di un grande piano di prevenzione del rischio sismico, punto di partenza di tutte le misure da mettere in campo. «La leva fiscale – ha spiegato Rosario Fresta presidente Ance Catania - ha dimostrato di essere uno strumento fondamentale nei processi di rigenerazione e sostituzione edilizia, con orizzonti temporali di medio e lungo termine. Accanto agli incentivi ordinari, attivi da decenni, il Sismabonus ha certamente segnato la strada per un obiettivo più ambizioso: passare dal singolo intervento dell’unità abitativa alla scala di edificio». «A Catania il 50% del patrimonio edilizio non è in sicurezza, così come il 75% delle scuole – ha affermato Mauro Scaccianoce, presidente Ordine Ingegneri di Catania – negli ultimi 40/50 anni sono state spese risorse per oltre 200 miliardi per la ricostruzione. È necessario invertire questa tendenza impegnando i fondi per la prevenzione. Con il Superbonus si è privilegiato l’efficientamento energetico, ma è necessario incentivare anche la sicurezza tenendo conto della diversa classificazione sismica di ogni costruzione, mettendola al centro della stima immobiliare, creando incentivi sulle tassazioni e prevedendo premialità volumetriche per la demolizione e ricostruzione». «Inoltre - ha aggiunto Agatino Spoto, presidente del Collegio dei geometri di Catania – un miglioramento e adeguamento sismico comporterebbe un incremento del valore degli immobili e una maggiore stabilità del mercato immobiliare».

«È importante sensibilizzare i professionisti affinché adottino gli strumenti tecnici e le più corrette metodologie per costruire responsabilmente – ha spiegato Sebastian Carlo Greco, Ordine degli Architetti PPC di Catania - ma bisogna soprattutto coinvolgere la società civile e gli organi di informazione per radicare nella collettività la cultura della prevenzione sismica». 

Il Convegno di oggi deve servire da volano per determinare nuovi approcci sulla valutazione sismica, come ha spiegato Salvatore Cocina, direttore generale Protezione Civile Regione Siciliana: «La Sicilia è un territorio con alta sismicità, quindi bisogna fare scelte urgenti e di merito, consolidando e conservando con cura il patrimonio di valore, demolendo gli edifici fatiscenti per riconfigurare in sicurezza le nostre città. Nell’anniversario di questa catastrofe, il nostro Dipartimento promuoverà – insieme ai professionisti e agli attori della filiera - per tutto l’anno, numerosi momenti di riflessione, informazione e verifica sulla prevenzione sismica: unico strumento efficace di difesa. Priorità andrà data alle prove di evacuazione degli edifici scolastici - così com’è accaduto nella giornata odierna – con il coinvolgimento dell’intero corpo docente e soprattutto degli studenti, al fine di promuoverne il ruolo attivo nel campo della prevenzione».

Il convegno ha visto anche la partecipazione di: Annalisa Greco (associato di Scienza delle costruzioni, Università di Catania); Mauro Corrao (presidente Ordine Regionale dei Geologi Sicilia); Raffale Azzaro (INGV Catania); Eleonora Bonanno (presidente Fondazione Architetti PPC Catania); Filippo Di Mauro (presidente Fondazione Ordine Ingegneri di Catania); Gaetano Laudani (ingegnere Capo Genio Civile Catania). A seguire il Seminario Scientifico con le relazioni di Paulo B. Lorenço, University of Minho, Bassam Izzuddin, Imperial College of London ed Ivo Caliò, Università di Catania.

 

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