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La protesta, indetta dai maggiori sindacati del settore pubblico e privato, è contro la politica di austerity del governo Tsipras e contro le tasse contro il nuovo piano di previdenza,pensioni,e coinvolge lavoratori agricoltori avvocati vigili del fuoco .

Ospedali, centri sanitari e servizi di previdenza funzioneranno con personale di emergenza. Alla fine la polizia di Atene ha usato gas lacrimogeni per disperdere la manifestazione di agricoltori che protestavano contro le misure di austerità e la riforma delle pensioni. Pietre sono state lanciate contro il Ministero dell’Agricoltura.Malgrado la situazione drammatica, Tsipras ha ricevuto la Presidente della Camera Boldrini...
"Non può esistere un'Europa con i muri, il problema è la gente che muore in mare". Lo ha detto il premier greco, Alexis Tsipras, ricevendo ad Atene la presidente della Camera, Laura Boldrini, in merito alla crisi migratoria che rischia di isolare la Grecia da Schengen. "L'Ue è percorsa da movimenti di estrema destra, se non cambiamo marcia il rischio è che diventino più forti", ha concluso.

"La Grecia sta facendo uno sforzo enorme per rispettare gli impegni per l'identificazione dei richiedenti asilo", mentre l'Ue "non rispetta i propri impegni con questo paese, perché il sistema di ricollocazione ancora non funziona come dovrebbe, perché altri paesi decidono di non fare la propria parte". Lo ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini, dopo l'incontro ad Atene con il primo ministro, Alexis Tsipras.

Il prefetto del Nord-Pas-de-Calais, Fabienne Buccio, ha annunciato oggi lo sgombero di "circa la metà" della cosiddetta 'Giungla' dei migranti a Calais, nel nord della Francia

Il Consiglio Ue ha formalmente adottato le raccomandazioni relative alle valutazioni Schengen della Commissione europea con cui si chiede alla Grecia di sanare le gravi carenze riscontrate nella gestione delle frontiere esterne, di fronte al massiccio flusso di migranti. Atene ha da oggi tre mesi di tempo per mettersi in regola.

 

 

degrado roma 8

Da mesi quelli del governo ripetono come un mantra che l'Italia è ripartita, sarà vero? Eppure anche il professore Introvigne sinteticamente ci teneva a spiegare in sette punti come il nostro giovane presidente del Consiglio, eletto da nessuno e tutti gli altri del Governo in coro raccontano solo bugie, soprattutto in campo economico. Se è vero che l'Eurostat, l'Ufficio statistico europeo, sostanzialmente ha dichiarato che il governo italiano mente, “non c'è nessuna ripresa e le statistiche italiane sono le peggiori d'Europa insieme a quelle greche”. Peraltro sempre secondo l'Eurostat, il tasso di occupazione giovanile in Italia è soltanto del 15%, mentre nella Francia è del 28%, in Germania del 43,8%, nel Regno Unito del 48% . In pratica ai giovani laureati italiani non resta altro che fare la valigia e cercare fortuna all'estero, ma il fiorentino che pontifica dal suo scranno, sostiene che ha dato speranza agli italiani. Ma anche qui, bugia: si scopre, secondo la Gallup, la più nota società di sondaggi mondiali, che gli italiani sono all'ultimo posto nell’indice di ottimismo economico, cioè di aspettative che la propria situazione economica possa migliorare. Solo l’8% degli italiani, meno di uno su dieci, crede a un 2016 migliore. Perfino il devastato Iraq (13%) va meglio di noi. (vedi, Massimo Introvigne, “Ecco le sette menzogne capitali di Renzi Pinocchio”, in LaNuovaBQ.it, del 11.1.16)

Ma poi come dovrebbe ripartire l'Italia con una capitale come Roma, che da Kaputt Mundi, si è trasformata in Kaputt del degrado, della sporcizia, dell'inciviltà, e di tanto altro. Senza parlare di “Mafia capitale”, o dell'ex sindaco Marino, puntiamo l'attenzione al tema del turismo, settore in ottima salute, come ha ben descritto Emilio Casalini nel brillante libretto, “Fondata sulla bellezza”, come diavolo possiamo far arrivare turisti in Italia, se ci ritroviamo una capitale allo sbando come Roma. Attenzione stiamo parlando della città dove risiedono i nostri parlamentari, i governanti, che presumibilmente girano per le strade della città eterna. Dal racconto che ci offre Casalini, perfino nello Zambia, trattano meglio i turisti che visitano quel Paese africano, mentre a Roma, tutto congiura contro il povero turista che probabilmente dopo averla visitata una volta, non ritornerà mai più.

Sono veramente interessanti alcuni dettagli che racconta Casalini sulla nostra capitale. Inizia dall'aeroporto di Fiumicino,“Quando atterri a Roma con un volo dall'estero, hai subito la sensazione che l'Italia è un Paese arretrato. In quell'istante hai la prova tangibile che, dal punto di vista turistico, siamo una nazione in costante declino”. E' una sensazione che mi ha manifestato un mio parente quando è andato a visitare la Svizzera e dopo qualche giorno è ritornato in Italia, a distanza di poche decine di metri, si nota una grande differenza, ordine e pulizia, prima, disordine e sporcizia dopo.

Dopo le prime “trappole” dell'aeroporto, c'è il viaggio per raggiungere la capitale, dopo aver schivato i tassisti abusivi, ci sono quelli regolari che ti chiedono 48 euro. A proposito, qualche anno fa, una sera a mia moglie e figlia per fare 2 chilometri, qui nell'interland di Milano, un tassista gli ha “rubato” 20 euro.

Comunque sia se non vuoi sborsare 50 euro di taxi o prendere il bus e affogare nel traffico, c'è il treno diretto alla stazione Termini, il Leonardo Express: 14 euro e 30 minuti per fare 30 chilometri senza fermate. Con un treno che potrebbe andare a 160 Km orari.

A questo punto il giornalista della Rai, fa il paragone con Madrid, dove il biglietto per andare all'aeroporto costa 2,50 euro, a Berlino il viaggio costa 3,20. Giunti alla stazione Termini, l'ignaro turista si trova in un suk vero e proprio, non sa dove attraversare la strada e rischia letteralmente la pelle, per i disabili ancora peggio.

Tuttavia, scrive Casalini, se vuoi che il turista ritorni, occorre curare anche i piccoli dettagli.

Altro dettaglio esposto nel testo è la questione delle piste ciclabili, una città come Roma dovrebbe essere ben fornita. Invece secondo Casalini, “Roma sta ai ciclisti come la Corea del Nord alla libertà di stampa”. Roma possiede qualche centinaio di chilometri di piste ciclabili, mentre Berlino ne ha un migliaio. A Roma, il Bike sharing comunale è inesistente perchè le bici sono state rubate tutte e subito.

Inoltre ci sono delle situazioni paradossali come quella di via dei Fori Imperiali, “una delle strade più affascinanti del pianeta, talmente larga che potrebbero che potrebbero stare comodamente 6 corsie, ma completamente priva di una pista ciclabile”. Qui si potrebbe ottenere facilmente una delle piste ciclabili più belle del mondo.

Poi c'è la sporcizia, il sudiciume imperante, ogni tanto su facebook, gli internauti ci offrono qualche piccolo dettaglio, addirittura gente che fa i propri bisogni agli angoli delle vie più frequentate. Ma sembra che a sporcare Roma, non sono solo gli extracomunitari, ma anche i romani stessi,“che considera strade, giardini e marciapiedi come un'immensa, gigantesca pattumiera”. Forse ha ragione Alan Friedman, nel sul “Ammazziamo il Gattopardo”, la colpa della nostra crisi non è degli altri, ma anche un po' nostra. Nell'estate scorsa una giornalista dell'Economist appena rientrata da Atene, poteva scrivere, che “Roma è semplicemente un disastro. Un mio collega appena tornato da Atene mi ha detto: ma neanche in un paese fallito come la Grecia c'è la sporcizia che si trova qui a Roma".

"Sporcizia, abbandono, immondizia ovunque, addirittura cornacchie che scorazzano e fanno banchetti di piccioni nei parchi pubblici. Mi sembra di essere arrivata al Cairo". Una situazione inqualificabile per "una città senza mantenimento. La pulizia intesa come fatto ordinario ormai è sporadica".Praticamente i nuovi amministratori di Roma avranno molto da lavorare. Poi ci sono le truffe ai turisti, una delle peggiori macchie, ma questo non avviene solo a Roma, ma anche in altre città italiane. “Di truffe in realtà, - scrive Casalini – c'è un gran campionario a disposizione: i venditori di souvenir tarocchi di fronte a Pompei, le finte guide turistiche, i finti legionari...”. A Napoli, la fantasia non ha limiti, si truccano con adesivi, persino i cartelli con le indicazioni pedonali, invertendo la direzione delle frecce, per deviare i turisti e indirizzarli verso una zona di venditori abusivi e borseggiatori. La lista potrebbe continuare a lungo.

Le truffe, purtroppo ottengono un grande risalto sulla stampa, creando l'idea che “in qualsiasi ristorante italiano ci sia il rischio di essere fregati e che quindi si debba stare costantemente all'erta”. Naturalmente tutto questo viene riportato nelle guide e sui social media e così lo straniero che sta per scegliere una prossima meta,“si domanda per quale dannato motivo deve andare in un Paese dove è costretto a stare sempre attento a non essere truffato, oltre che investito. Alla fine, per evitare il rischio di stress, sceglie un'altra meta”.

In conclusione per fare qualche paragone nel 2013 gli alberghi di Roma hanno ospitato circa 6 milioni e mezzo di stranieri, ma questo grazie sempre al Vaticano e a Papa Francesco. Mentre Bangkok e Londra si contendono il primato con 16 milioni. Mentre Parigi, sta a quota 14, 16 milioni.

Gambardella-a-spasso-tra-rifiuti-e-degrado-

fondata sulla bellezza.

Dopo qualche settimana di pausa riprendo a scrivere, sempre consapevole di essere uno scrittore dilettante e che probabilmente i miei eventuali lettori non aspettano il mio contributo per essere informati, tanto meno formati. Ho appena finito di leggere un agile volumetto scritto molto bene dal giornalista Emilio Casalini, “Fondata sulla bellezza. Come far conoscere l'Italia a partire dalla sua vera ricchezza”, pubblicato da Sperling & Kupfer. Da quando ho letto il bellissimo testo di Giovanni Fighera, “La bellezza salverà il mondo”, edito da Ares, mi sono convinto che attraverso l'arte, la storia e la cultura potremmo forse salvare anche il nostro Paese. Anche perchè riscoprendo la bellezza del nostro patrimonio artistico, che rispecchia quasi totalmente il cristianesimo, forse potremmo arrivare a riscoprire anche la nostra identità cristiana, visto che “non possiamo non dirci cristiani”, come scriveva Benedetto Croce.

Anche Casalini, giornalista di Report, parte da questa idea e cerca di convincere il lettore che in Italia, nonostante la crisi, si potrebbe vivere di turismo, sfruttando per bene il nostro grande patrimonio artistico, culturale e storico che possediamo.“Potremmo vivere della bellezza che abbiamo”, afferma Casalini, per convincerci ha studiato il problema, leggendo montagne di documenti, parlando con esperti, analizzando le criticità e proponendo delle soluzioni.

Ne è nato un testo, che io ho trovato nella solita libreria dei navigli milanesi, che affronta questo mare magnum in ottica trasversale, cercando di unire non in un calderone, ma in una fascina, i vari elementi critici: dal sistema di accoglienza alla governance, dal rapporto con i cinesi ai passaggi pedonali di Roma, musei, segnaletiche stradali in giro per l’Italia, comunicazione digitale.
Il testo di Casalini pone domande e tante questioni, la più importante è quella quando auspica una nuova identità, fondata sulla bellezza. Al punto che paradossalmente sogna sul passaporto italiano come “segni particolari”, una sola parola: bellezza. Ogni popolo ha la sua identità, noi no.“Gli italiani e l'Italia viaggiano su due binari paralleli: la nostra realtà sembra dissociata dalla nostra terra e dalla nostra storia”. Casalini auspica un cambio di passo, una rivoluzione, che dovrebbe coinvolgere tutti, in una visione condivisa,“in un progetto finalizzato anche alla creazione di una propria identità di popolo, un'identità di cui essere fieri e che ci renda riconoscibili nel contesto internazionale”. E’ un percorso aperto, da condividere. Lungo e complesso.

Occorre forse un vero cambiamento di genere, qui auspicabile, un progetto politico e sociale, ampio, che si proietti nei decenni futuri legandosi indissolubilmente alla cultura, al turismo e ai frutti della nostra terra. Un progetto che parta dal basso, soprattutto dalla scuola, dall'educazione, dal pensiero di un'intera società, cosciente del valore di cui dispone. Perchè non potenziare le lezioni di Storia dell'Arte, o addirittura farla diventare una materia trasversale alle altre. Occorre secondo Casalini, “Una pianificazione che vada ben oltre la vita di una o due legislature, oltre l'esistenza di molti di noi”. Il giornalista sa che questo è un tema, abbastanza discusso, si è scritto e parlato molto in tanti libri, convegni, trasmissioni televisive: “potremmo vivere di questo”, Ah, se sfruttassimo quello che abbiamo!”, frasi sentite milioni di volte, ma alla fine tutto rimane come prima.

Eppure sembra che il settore economico che gode più salute, che è più in crescita è quello del turismo. E' qui dove tutti investono e guadagno, mentre noi non lo facciamo, siamo al 78° posto nel mondo. Peraltro, il settore turistico è ecocompatibile, visto che non provoca emissioni dirette di sostanze nocive nell'ambiente.“Ha un'etica sociale, perchè è fondato sulla valorizzazione di ciò che esiste e sul rispetto delle persone. E' diffuso sul territorio, sul quale ridistribuisce i benefici in modo più ampio rispetto ai grandi gruppi aziendali”.

I turisti partono, sempre più numerosi, ma per dove? Innanzitutto per la Francia, gli USA, la Cina, la Spagna e perfino in Grecia. Da noi ne arrivano 46 milioni, la metà della Francia, un dato che sarebbe nettamente inferiore se non ci fosse il Vaticano di Papa Francesco. E poi certi signori si permettono di infangare la Chiesa e i suoi ministri.

Interessante il raffronto che il testo presenta tra la nostra Sicilia e le isole Canarie e Baleari, appartenenti alla Spagna, che hanno una lunghezza di coste simili. Sommando i pernottamenti le isole spagnole arrivano a 136 milioni di pernottamenti, la Sicilia alla misera cifra di 6 milioni. E qui si aprono i soliti discorsi sui servizi che mancano, i pochi voli aerei internazionali, low cost. Stiamo parlando della Sicilia che certamente non offre soltanto il mare, ma possiede un immenso patrimonio artistico e culturale, dai monumenti antichi alle feste patronali, oltre a una popolazione pari al doppio delle Canarie. Ricordiamo che la disoccupazione in Sicilia ha raggiunto il 20%, quale potrebbe essere questo dato se, invece di 6 milioni, le notti passate sull'isola dai non residenti fossero 100 milioni (ben distribuiti)? E che non c'è solo mare in Sicilia, lo ha capito pure Casalini, quando scrive che a novembre, in manica di camicia, puoi passeggiare nella Valle dei Tempi di Agrigento con in mano un delizioso cannolo.

Il libro offre numerosi spunti per riflettere, interessante i casi di valorizzazione del territorio come quello di Arco in provincia di Trento, con soli 17 mila abitanti è riuscita a diventare la capitale del mondo dell'arrampicata sportiva. E poi c'è il settore dell'enogastronomico, che tira molto,“i distretti turistici che hanno investito nei percorsi enogastronomici sono stati ricompensati dalla soddisfazione dei turisti, che hanno aperto generosamente il portafoglio”.

Del resto in Italia abbiamo tanti prodotti di denominazione di origine controllata, specialità di vini e diverse aziende, un patrimonio straordinario. Per migliorare il prodotto, Casalini auspica una grande catena di distribuzione nostrana che“unisca in un marchio comune allo scopo di vendere i nostri prodotti in ogni angolo del globo”.Ecco perché occorre sviluppare la nostra agricoltura, che peraltro è l'unico settore dove oggi non si licenzia ma si assume, l'unico dove l'occupazione giovanile è cresciuta del 9% in un solo trimestre.

Pertanto una priorità assoluta dovrebbe essere la tutela del territorio, proprio nell'ottica turistica ed enogastronomica. Infatti,“l'inquinamento delle terre campane dove vengono prodotte le mozzarelle di bufala crea un danno immenso a uno dei simboli del nostro migliore “Made in Italy”.

Comunque sia non tutto è perduto, visto che ancora in certe classifiche specifiche, l'Italia mantiene nella percezione estera, una certa potenzialità, in riguardo al patrimonio culturale e storico, nonostante tutto ci siete ancora, avete un marchi speciale, Siete unici. Sfruttate questo vantaggio finchè potete.

Allora che valore economico dare alla cultura? Visto che possediamo il maggior numero di siti, 49, tutelati dall'Unesco. Aprendo il tema dei musei e del grande panorama artistico italiano, è veramente significativo e commovente il racconto di Casalini sul giovane africano che scappa dal nord del Mali, per arrivare in Italia e vedere la Pietà di Michelangelo. Dominique, aveva studiato in una missione dove un prete italiano gli aveva fatto vedere tante belle opere d'arte che l'uomo ha realizzato nella storia. “Il padre ci ha mostrato le foto di un libro con delle statue e ce n'era una con Gesù morto e sua mamma che lo teneva tra le braccia. Guardandola io mi sono commosso, perché non avevo mai visto una cosa così bella. Io riuscirò ad arrivare in Italia a vedere quella statua”. Dovrebbe farci riflettere molto questo racconto.

Giulio Regeni non era una spia: I servizi lo ripetono da giorni, da quando cioè si sono diffuse le voci che il giovane ricercatore trovato morto al Cairo fosse in realtà stato inviato dagli 007 in Egitto.

Ma ora l'ipotesi viene rilanciata dall'Huffington, e ripresa dal quotidiano Il Giornale che secondo cui "proprio nelle quarantotto convulse ore consumate a cavallo del ritrovamento del corpo martoriato di Giulio Regeni, il generale Alberto Manenti, direttore dell’Agenzia per la sicurezza esterna (Aise), si è trovato al Cairo faccia a faccia con i vertici dei servizi segreti egiziani".
Una coincidenza? È possibile che fosse una missione programmata da tempo. Così come è possibile che Manenti sia stato inviato dal governo per fare pressione sulle autorità egiziane nelle ore in cui si iniziava a temere la tragedia. "Sta di fatto che il viaggio di Manenti è avvenuto al termine di una escalation di contatti tra Roma e il Cairo, cominciata con una urgente e ripetuta richiesta di informazioni fatta dal nostro ambasciatore alle autorità egiziane, proseguita con un intervento diretto del ministro degli Esteri Gentiloni al suo omologo, e culminata con un doppio colloquio telefonico tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il presidente al-Sisi", spiega l'Huffington Post, che aggiunge come il ritrovamento del cadavere sia avvenuto proprio nel giorno in cui Manenti avrebbe lasciato il Cairo: "Una tempistica così precisa da autorizzare a ritenere che, chiunque siano stati gli assassini, il governo egiziano fosse venuto in qualche modo a conoscenza di ciò che era accaduto".

Intanto pero anche una nota attivista egiziana, Mona Seif, ha sostenuto su Twitter e Facebook che l'investigatore capo del caso Regeni ha un precedente per tortura. "Khaled Shalaby, l'ufficiale cui è stato assegnato il caso di Giulio Regeni, fu condannato da un Tribunale penale di Alessandria nel 2003 per falsificazione di rapporti di polizia e - assieme a due altri funzionari - per aver torturato a morte un uomo", scrive in inglese Seif sulla sua pagina Facebook cui rimanda un suo tweet. Shalabi "fu condannato a un anno di prigione - la sentenza fu sospesa", si limita ad aggiungere il testo che allega un link a un blog e al sito dell'Ong Arabic Network for Human Rights Information (Anhri).

Il generale Shalabi è l'inquirente che, presentato col titolo di "direttore dell'Amministrazione generale delle indagini di Giza", in dichiarazioni rilanciate giovedì da un sito egiziano aveva sostenuto che per Regeni "le indagini preliminari" parlavano "di un incidente stradale". Seif è sorella di Alaa Abdel-Fattah, uno dei più importanti attivisti e blogger egiziani che nel febbraio dell'anno scorso è stato condannato a cinque anni di reclusione per aver partecipato nel novembre 2013 a un raduno "non autorizzato" sfociato anche in violenze contro la polizia. Seif è diventata famosa per il suo attivismo durante e dopo la rivoluzione egiziana del 2011.

Il sito dell' "Arabic Network for Human Rights Information" (Anhri), l' Ong cui rimanda il link dell'attivista Mona Seif, scriveva nel 2007 "che il 18 giugno 2003 la corte d'Assise di Alessandria ha condannato a un anno di carcere con la condizionale tre poliziotti: il tenente colonnello Khaled Shalabi e i capitani Haitham el Kilani e Abdel Ghaffar el Dib per aver ucciso un cittadino, Shawki Ahmed Abdel, dopo averlo torturato". Shalabi in queste ore è capo delle indagini su Regeni: il sito Elwatannews ancora dopo mezzogiorno di oggi scriveva che "le forze guidate dal generale Khaled Shalabi, direttore del Dipartimento generale delle indagini" di Giza "continuano ad ascoltare sospetti".

Da sindaco non intendo celebrare matrimoni dello stesso sesso. La presa di posizione di Mario Agnelli,Sindaco di Castiglion Fiorentino, non lascia spazio a dubbi. Il primo cittadino di Castiglion Fiorentino è intervenuto questa mattina su Radio Cusano Campus, l'emittente dell'Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione,  condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, per motivare la sua scelta.
"La reazione alla mia presa di posizione un po' me la immaginavo, anche se forse è stata spropositata", ha detto Agnelli. "Io credo di aver espresso un parere a favore degli ideali in cui credo e della famiglia tradizionale, non ho espresso nessun giudizio rispetto alle coppie di fatto o alle unioni civili, ho semplicemente manifestato quella che è la mia posizione. Io due uomini o due donne non li sposerò mai, nemmeno con il ddl Cirinnà".
Il sindaco di Castiglion Fiorentino precisa: "Metterò in condizione di officiare coloro che vogliono portare avanti questa istituzione. Io non lo farò. Inserire la possibilità di obiezione di coscienza da parte dei singoli sindaci dei comuni all'interno del disegno di legge potrebbe essere una idea. Io non officio. Se questo è quello che viene chiesto a un sindaco può venire qui il Presidente del Consiglio o chi per lui, io questa tipo di unione non intendo celebrarla.  Credevo che il Governo, quello in carica e quelli precedenti, fosse stato incaricato per far fronte a delle emergenze. Quando nelle piazze un sabato manifestano coloro che vogliono i diritti anche per gli omosessuali e il sabato successivo scendono in piazza coloro che sono a favore delle famiglie tradizionali, con il family day, significa che il cittadino comune ha deciso di manifestare la propria idea. Il Governo si è avventurato in una decisione non avallata dal popolo".
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