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Grecia-Italia, accordo sulle zone marittime

Il ministro degli Esteri greco, Nikos Dendias, è arrivato a Roma , pochi giorni fa di questo mese l 8 novembre per esattezza , e ha incontrato l'omologo italiano, Luigi Di Maio, e presiedere, insieme a lui, allo scambio degli strumenti di ratifica dell'accordo sulla delimitazione dei confini marittimi tra i due Paesi. Il patto è entrato ora in vigore a livello internazionale. La cooperazione italo-greca in tema di diritti marittimi ed energetici rappresenta, secondo i due ministri, un esempio anche per gli altri Paesi del Mediterraneo allargato, che possono prendere spunto dalla suddetta iniziativa per risolvere questioni di lunga data e migliorare ancora di più i propri rapporti.  

E molto interessante la visita del Ministro Dendias  perché i due ministri hanno  discusso dell'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza europeo per la gestione degli effetti economici della pandemia, della cooperazione contro la migrazione irregolare e dell’allargamento dell'UE ai Balcani occidentali. Nella giornata di martedì 9 ottobre, il ministro greco è stato ricevuto dal segretario di Stato vaticano Pietro Parolin. Nell'incontro, sono stati discussi gli sviluppi bilaterali e regionali, in vista della visita programmata di Papa Francesco in Grecia, dal 4 al 6 dicembre. La Grecia, Paese prevalentemente ortodosso, ha una minoranza di oltre 50.000 cattolici, esclusi espatriati e migranti, concentrati per lo più nelle isole dell'Egeo e del Mar Ionio.

L’accordo tra Italia e Grecia sulla delimitazione delle rispettive zone marittime, entrato l 8 novembre in vigore a livello internazionale, rappresenta un esempio per altri Paesi del Mediterraneo allargato per risolvere questioni di lunga data e migliorare ancora di più i propri rapporti. Lo ha affermato il ministro degli Esteri greco, Nikos Dendias, in un’intervista ad “Agenzia Nova” concessa nel corso della sua visita a Roma dove insieme all’omologo italiano, Luigi Di Maio, ha proceduto allo scambio degli strumenti di ratifica dell'accordo sulla delimitazione dei confini marittimi alla Farnesina. “E’ stata una importante occasione e un momento simbolico per i nostri due Paesi sottolinea l agenzia Nova. 

Importante per due motivi: prima di tutto perché abbiamo risolto una questione che ci tormentava da 45 anni ma anche perché siamo pronti a dare un esempio ad altri Paesi della regione fornendo un modello con il quale Stati che hanno tra di loro rapporti amichevoli possono risolvere questioni di lunga data, come quella sulla demarcazione delle frontiere marittime”, ha spiegato Dendias ricordando l'importante interscambio commerciale tra Italia e Grecia che è cresciuto del 27 per cento nei primi nove mesi del 2021. “L’Italia è una grande economia, la Grecia è una economica in crescita, e come greci dobbiamo lasciarci alle spalle gli anni della crisi. Noi stiamo crescendo al tasso di crescita dei Paesi del sud-est asiatico e questo è incredibile”, ha sottolineato il ministro degli Esteri greco. Dendias si è poi soffermato sulle numerose sfide e questioni aperte che la Grecia deve affrontare nella regione del Mediterraneo allargato: dalla Libia, all’immigrazione, ai tesi rapporti con la Turchia e la stessa questione cipriota, sino alle “aggressioni” di Ankara verso Nicosia. “Sono tutte questioni che devono essere comprese in una maniera comune se desideriamo che l’Unione europea funzioni come un’unica entità”, ha rimarcato il capo della diplomazia di Atene, che ha spiegato di avere avuto “una grande comunione d'intenti con il ministro Di Maio e quindi con la posizione del governo italiano” sul dossier dell’allargamento dell’Unione europea ai Balcani occidentali scrive l agenzia Nova.

Con il ministro Dendias abbiamo concordato di rafforzare il nostro rispettivo ruolo di hub energetici in Europa e la collaborazione sui temi europei", in particolare sulla "necessità di un accordo sulle migrazioni". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in una conferenza stampa congiunta a Roma con l'omologo greco Nikos Dendias come sottolinea l'Agenzia Ansa.

Grecia e Italia hanno proceduto oggi allo "scambio degli strumenti di ratifica dell'accordo di delimitazione dei confini marittimi: un atto simbolico molto importante" che "mostra i rapporti esemplari con l'Italia nell'ambito dell'Ue ma anche a livello bilaterale", ha affermato Dendias, sottolineando l'importanza del "rispetto del diritto internazionale, e in particolare del diritto del mare", e accusando la Turchia di "violazioni nel Mediterraneo orientale" e di "minacce" nei confronti del suo Paese.

"I nostri rapporti sono ottimi dal commercio agli investimenti. L'Italia occupa una delle posizioni più importanti nel mercato greco. La stretta cooperazione tra Grecia e Italia non è una notizia, e così deve essere perché è una situazione naturale tra due Paesi vicini e amici", ha proseguito Dendias, assicurando un impegno comune con Roma sul fenomeno migratorio per una "soluzione europea comune". Il ministro greco ha poi fatto riferimento alla situazione in Libia, sottolineando "l'esigenza che il vertice co-presieduto dall'Italia" previsto venerdì "si svolga a Parigi per dare un segnale sul ritiro delle truppe straniere e sulle elezioni".

Durante il loro incontro i due ministri hanno anche discusso dei modi per promuovere la dieta mediterranea che accomuna Italia e Grecia. "Siamo impegnati per un più stretto coordinamento" con la Grecia "sull'etichettatura del sistema nutrizionale, per valorizzare la dieta mediterranea e tutelare produttori e consumatori", ha affermato Di Maio.

Secondo la Sicurezza Internazionale, “É stata un’occasione importante e un momento simbolico per i nostri due Paesi. Importante per due motivi: prima di tutto perché abbiamo risolto una questione che ci tormentava da 45 anni ma anche perché siamo pronti a dare un esempio ad altri Paesi della regione fornendo un modello con il quale Stati che hanno tra di loro rapporti amichevoli possono risolvere questioni di lunga data, come quella sulla demarcazione delle frontiere marittime”, ha osservato Dendias in conferenza stampa. Di Maio, dal canto suo, ha fatto sapere: “Con il ministro Dendias abbiamo concordato di rafforzare il nostro rispettivo ruolo di hub energetici in Europa e la collaborazione sui temi europei, in particolare sulla necessità di un accordo sulle migrazioni”. I due hanno dunque sottolineato che Roma e Atene sono legate da stretti rapporti sia a livello bilaterale sia nell’ambito dell’UE e hanno ribadito che le loro intese avvengono sempre nel “rispetto del diritto internazionale, in particolare del diritto del mare”. Un’evidente frecciata alla Turchia, che è accusata dalla Grecia e dai suoi alleati occidentali di “violazioni e provocazioni nel Mediterraneo orientale”, nonché di “minacce” nei confronti di Atene.

In merito ai rapporti del governo greco con Ankara,secondo Sicurezza Internazionale, Dendias ha fatto riferimento ad uno dei più recenti motivi di tensione con la Turchia, ovvero la firma di un accordo sulla Difesa tra Francia e Grecia. Questo ha previsto l'acquisizione, da parte della Marina militare ellenica, di 3 fregate Belharra, nell'ambito di un rafforzamento del partenariato strategico greco-francese. A tal proposito, Dendias ha chiarito che l'unico motivo per cui Ankara potrebbe sentirsi minacciata da tale accordo è quello di continuare a proporsi come un aggressore nella regione del Mediterraneo orientale. Al contrario, ha osservato il ministro greco, se la Turchia si avvicinerà ai valori, agli ideali e all’acquis europei, arrivando a costruire uno Stato moderno, cosmopolita, prospero e sulla via dell'integrazione nell'UE, la sua posizione non verrà più percepita come ostile da parte degli altri Paesi, e viceversa. “Se la Turchia ha perseguito un percorso opposto, non è colpa della Grecia, della Francia o dell'Unione europea. L'accordo tra Grecia e Francia è un accordo amichevole, se fossi nella posizione della Turchia sarei felice perché quest’intesa migliora i rapporti esistenti tra due Stati amici”, ha specificato Dendias.

In questo contesto, come sottolinea Sicurezza Internazionale,il ministro greco ha spiegato che il governo di Atene non intende punire la Turchia attraverso eventuali sanzioni, ma ha evidenziato che l'Unione europea potrebbe essere portata a compiere una simile mossa per far rispettare le proprie regole. “Se la Turchia si comporta in un modo che mette a rischio gli Stati membri europei, la loro sovranità europea e i loro diritti sovrani, allora in quel caso è obbligatorio per l'UE imporre delle sanzioni, non in quanto tali e non per punire, ma per prevenire altre azioni ancora più aggressive da parte della Turchia o azioni che possano danneggiare ancora di più gli interessi nazionali degli Stati membri”, ha osservato Dendias.

Oltre al problema della Turchia e dei diritti marittimi nel Mediterraneo, scrive Sicurezza Internazionale nel corso del loro incontro, i due ministri hanno affrontato anche il tema dello sviluppo economico, della cooperazione energetica e degli sviluppi regionali, in particolare la questione della Libia. Ricordando che l’interscambio commerciale tra Italia e Grecia è cresciuto del 27% nei primi nove mesi del 2021, Dendias ha sottolineato l'importanza della crescita economica nei due Paesi e ha parlato della crisi come di un ricordo del passato. “L’Italia occupa una delle posizioni più importanti nel mercato greco”, ha osservato il ministro greco, aggiungendo che “la stretta cooperazione tra Atene e Roma non è una notizia e così dev'essere perché è una situazione naturale tra due Paesi vicini e amici”.

 

Fonti Sicurezza internazionale / Ansa / Nova

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